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Autore: MoriartyWasReal    07/04/2012    2 recensioni
Me ne stavo in silenzio a ripensare a Irene Adler con la sua foto tra le mani. Non riuscivo a togliermela dalla testa,l’unica donna che avessi mai amato e che continuerò ad amare per sempre.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Irene Adler, Sherlock Holmes
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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  Ero da solo,seduto sulla poltrona al centro della mia stanza. Il mio caro amico Watson si era trasferito con sua moglie,Mary,e ora quella casa mi sembrava vuota.
Me ne stavo in silenzio a ripensare a Irene Adler con la sua foto tra le mani. Non riuscivo a togliermela dalla testa,l’unica donna che avessi mai amato e che continuerò ad amare per sempre.
Saperla morta mi spezzava il cuore. Era strano,non ero abituato a quel genere di sentimenti,ma quella donna mi aveva in qualche modo trasformato. L’unica persona che fosse mai riuscita ad ingannarmi e di cui non mi sarei mai potuto fidare completamente,aveva ragione Watson,sono un masochista.
Me ne stetti lì seduto per più di quarantott’ore,decisi poi di andare al Grand Hotel,volevo rivedere la nostra vecchia stanza e una parte di me sperava di ritrovarla lì,con quel suo sorrisetto beffardo che tanto amavo.
Arrivai e prenotai la stanza per i due giorni seguenti.
Aprì delicatamente la porta ed entrai,tutto era normale,una solita,noiosissima stanza d’albergo. Rimasi deluso eppure sapevo che non avrei trovato niente.
Mi distesi sul letto,ero stanco,mi addormentai pensandola.
“Sherlock Holmes,il più grande investigatore dei nostri tempi si è innamorato di me,dovrei sentirmi onorata?”
Sobbalzai dal letto meravigliato. Era la voce di una donna,della donna.
Non so come descrivere quel momento,probabilmente l’attimo più felice dalla mia vita.
Mi alzai dal letto avvicinandomi a lei.
“Ciao” era l’unica,stupida parola che uscì dalle mie labbra.
“Ciao” fu la sua risposta. Sorrise,ma non era il suo solito sorriso che usava per prendersi gioco di me. Era più dolce,più sincero.
“Moriarty,mi aveva detto che eri morta….avvelenata,come sei riuscita a sopravvivere?”
“T’intaressa davvero?”
“No.”
“Allora taci.”
Mi posò un dito sulle labbra abbracciandomi e baciandomi il collo. Le strinsi un braccio attorno alla vita avvicinandola a me mentre con l’altra mano tolsi la sua dalle mie labbra.
Smise di baciarmi il collo,le nostre labbra si cercarono a vicenda.
Ci baciammo,forse il primo vero bacio che ci fossimo mai dati.

 Ero da solo,seduto sulla poltrona al centro della mia stanza. Il mio caro amico Watson si era trasferito con sua moglie,Mary,e ora quella casa mi sembrava vuota.
Me ne stavo in silenzio a ripensare a Irene Adler con la sua foto tra le mani. Non riuscivo a togliermela dalla testa,l’unica donna che avessi mai amato e che continuerò ad amare per sempre.
Saperla morta mi spezzava il cuore. Era strano,non ero abituato a quel genere di sentimenti,ma quella donna mi aveva in qualche modo trasformato. L’unica persona che fosse mai riuscita ad ingannarmi e di cui non mi sarei mai potuto fidare completamente,aveva ragione Watson,sono un masochista.
Me ne stetti lì seduto per più di quarantott’ore,decisi poi di andare al Grand Hotel,volevo rivedere la nostra vecchia stanza e una parte di me sperava di ritrovarla lì,con quel suo sorrisetto beffardo che tanto amavo.
Arrivai e prenotai la stanza per i due giorni seguenti.
Aprì delicatamente la porta ed entrai,tutto era normale,una solita,noiosissima stanza d’albergo. Rimasi deluso eppure sapevo che non avrei trovato niente.
Mi distesi sul letto,ero stanco,mi addormentai pensandola.
“Sherlock Holmes,il più grande investigatore dei nostri tempi si è innamorato di me,dovrei sentirmi onorata?”
Sobbalzai dal letto meravigliato. Era la voce di una donna,della donna.
Non so come descrivere quel momento,probabilmente l’attimo più felice dalla mia vita.
Mi alzai dal letto avvicinandomi a lei.
“Ciao” era l’unica,stupida parola che uscì dalle mie labbra.
“Ciao” fu la sua risposta. Sorrise,ma non era il suo solito sorriso che usava per prendersi gioco di me. Era più dolce,più sincero.
“Moriarty,mi aveva detto che eri morta….avvelenata,come sei riuscita a sopravvivere?”
“T’intaressa davvero?”
“No.”
“Allora taci.”
Mi posò un dito sulle labbra abbracciandomi e baciandomi il collo. Le strinsi un braccio attorno alla vita avvicinandola a me mentre con l’altra mano tolsi la sua dalle mie labbra.
Smise di baciarmi il collo,le nostre labbra si cercarono a vicenda.
Ci baciammo,forse il primo vero bacio che ci fossimo mai dati.
  
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