ROCKY THE ROCK

Rocky era sempre stata una brava bambina: dolce, gentile, simpatica, brava a scuola, ordinata e ragionevole. Tutti, nessuno escluso, si aspettavano che diventasse una ragazza studiosa e responsabile.

Ed era anche stato così finchè non aveva incontrato lui. Josh era il tipico ragazzo con il fascino del bello e dannato. Aveva sedici anni, due più di Rocky, ed era a capo di una banda di ragazzacci: beveva, cambiava una ragazza a notte e probabilmente si drogava anche.

I ragazzi si incontrarono in una sera di pioggia: Rocky stava tornando a casa dalla biblioteca dove lavorava come volontaria e lui stava andando ad una festa in discoteca.

Quando vide quella ragazza con gli occhioni verdi socchiusi per proteggersi dalla pioggia e i capelli biondi completamente fradici, qualcosa nel petto di Josh si sciolse. Qualcosa che lo portò a chiedere –Ehi, bellezza, sto andando ad una festa, vuoi venire?-

Di Rocky abbiamo già detto che era una ragazza responsabile e quella parte del suo carattere l’avrebbe portata a non accettare l’invito di uno sconosciuto. Uno sconosciuto dall’aspetto davvero poco raccomandabile.

Eppure, quando lui l’aveva guardata negli occhi, in quello sguardo color nocciola lei aveva visto un enorme bisogno d’affetto.

E poi, a casa l’attendeva la scena dei suoi genitori che litigavano furiosamente,spettacolo a cui lei non teneva affatto ad assistere.

Così, senza dire una parola, salì in moto.

Come per magia, la pioggia cessò.

Lui la portò a scoprire un mondo fatto di musica assordante, alcool e risse, ma anche di dolcezza e amicizia, di quell’affetto che tanti ragazzi non riuscivano a trovare in famiglia. Se ce l’avevano, una famiglia.Ballarono, bevvero e ballarono ancora. Poi di nuovo in moto, con il vento tra i capelli e gli spruzzi delle pozzanghere sul viso

Passarono la notte abbracciati, in una vecchia casa con un buco sul tetto, da cui si vedevano le stelle. Fu solo la prima di tante notti trascorse così.

Rocky dopo un mese abbandonò la facciata da brava ragazza e dopo due fuggì di casa, perché quell’ambiente bigotto, che nel fondo del cuore aveva sempre odiato, ormai le stava davvero stretto.

Con Josh, il suo diavolo con gli occhi tristi, passò l’anno più bello della sua vita. Cero, la loro era un’esistenza sregolata e piena di violenza, ma il loro amore aveva la forza di un fiume in piena, capace di trascinare via tutti i problemi e le preoccupazioni.

Ma era una vita pericolosa, e un giorno accadde l’inevitabile: durante lo scontro con una banda avversaria, il ragazzo si prese una coltellata nel petto e morì.

Rocky soffrì, ma era una ragazza forte e in quell’anno aveva imparato a farsi rispettare dai ragazzi della sua banda: non solo come donna del capo, ma anche come se stessa, Rocky the Rock, come la chiamavano nell’ambiente.

E così, a quindici anni e mezzo, si ritrovò a capeggiare una banda di ragazzi di strada, facendo quell’esistenza di furtarelli e risse che ormai era la sua vita.

Un giorno Josh le aveva dedicato una poesia, di cui l’ultimo verso recitava:

“Io starò al tuo fianco, e se il mondo crollerà lo sosterremo insieme.”

E quella notte, a due anni esatti dal loro primo incontro,Rocky si ritrovò a pensare che non era vero. Perché la vita è bastarda, e se decide di crollarti addosso tu non puoi farci niente. Cadi,ti fai male,ti rialzi e vai avanti, senza mai smettere di soffrire.

Chi l’avesse guardata in quel momento avrebbe visto una ragazza sola e triste che, seuta su una moto, si asciugava una lacrima che le stava rotolando sul viso.

Forse, in fondo, Rocky non era mai stata una brava bambina.

Nota dell’autrice (?): shottina che mi è venuta in mente ieri, durante l’ra di inglese. Spero vi sia piaciuta.

Che dite, me la lasciate una recensione?

Un bacio,

Lucy