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Autore: Purple_Rose    07/04/2012    5 recensioni
Una One-shot su una delle mie coppie preferite! La Tachimukai/Haruna!
La fic è inserita nel momento in cui il nostro caro portiere si allena per ultimare la sua personale tecnica micidiale.
(chiedo scusa anche per il titolo, non ho trovato di meglio...)
Dal testo:
"Da quando sono sulla Liocott Island, c’è un momento della giornata che adoro.
È quando l’allenamento è ormai finito.
Il tramonto dipinge il cielo di un bel cremisi, riflettendosi sulle nuvole.
Non c’è il sole accecante del mattino, ma nemmeno la spenta luce della luna.
Sembra una sorta di Universo alternativo a volte, come se fosse l’intervallo tra la vita frenetica giornaliera e il calmo riposo della notte.
A me pare la perfezione"
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Darren/Yuuki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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QUALCOSA DI MIO

Da quando sono sulla Liocott Island, c’è un momento della giornata che adoro.
È quando l’allenamento è ormai finito.
Il tramonto dipinge il cielo di un bel cremisi, riflettendosi sulle nuvole.
Non c’è il sole accecante del mattino, ma nemmeno la spenta luce della luna.
Sembra una sorta di Universo alternativo a volte, come se fosse l’intervallo tra la vita frenetica giornaliera e il calmo riposo della notte.
A me pare la perfezione.
 
Che cosa faccio in questo momento della giornata? Facile, lo si può immaginare.
Mi alleno per giocare a calcio.
Sì, sono il classico calcio fanatico, decisamente banale.
Ma non lo faccio certo per attirare le folle.
Il mio obbiettivo è ottenere una tecnica micidiale totalmente mia.
Già, perché se confrontassimo le mie tecniche con quelle del capitano non troveremmo tanta differenza.
Agli occhi altrui sembro solo una sua brutta copia.
Questo punto di vista non mi va giù, per questo mi alleno.
Voglio una tecnica micidiale solo e soltanto mia.
 
Comincio l’allenamento.
La macchina tira un pallone verso di me.
Parato.
Un altro?
Parato di nuovo.
Posso continuare anche tutto il giorno.
Parato un’altra volta.
Ma questo non basta, la mia tecnica non può basarsi solo su questo.
Parato ancora.
Sta diventando ripetitivo e inutile.
Parato.
... okay, mi fermo, tanto di questo passo non arrivo da nessuna parte.
 
Tiro un sospiro.
Che cosa credevo? Che bastasse un po’ più di impegno rispetto al solito per avere una tecnica nuova?
Certo, con il capitano ha funzionato...
Ah! Mi sto ancora mettendo a confronto con lui! Basta!
È ovvio che da un paragone lui risulta migliore.
Non c’è scampo.
Lui riesce in tutto.
Io sono solo un misero portiere di riserva.
Proprio per questo sono qui ad allenarmi.
È chiaro che sono più debole rispetto al nostro portiere titolare.
Quindi devo diventare più forte.
Ma se io mi alleno un’ora, Endo si allena per due.
Se salgo uno scalino, lui ne salirà due.
Se paro un tiro, lui ne para due contemporaneamente.
Se ottengo una medaglia d’oro, sta pur certo che esisterà la medaglia di platino.
E chi se l’aggiudica?
Endo.
Perché per quanto mi alleno, per quanto mi sforzo, sarò sempre un portiere di seconda mano rispetto a lui.
Sarò sempre e comunque quello che è costretto ad allenarsi da solo pur di sembrare decente.
 
-Tachimukai!-
Il mio cuore perde un battito.
Lei? Lei qui?
-Tachimukai! Sei tu?-
O ho le traveggole, il che è perfettamente plausibile visto quanto mi alleno, oppure...
-Haruna?-
Giro la testa di poco e mi ritrovo davanti due vispi occhi grigi.
No, due meravigliosi e vispi occhi grigi
-Che stai facendo?-
Cavoli, non mi aspettavo davvero di ritrovarmela davanti.
Durante il mio allenamento, poi.
Poco dopo ci ritroviamo seduti su una panca.
Senza accorgermene mi esce dalla bocca tutto.
Il mio allenamento speciale.
Le mie tecniche non mie.
Persino un mini-accenno alla mia inferiorità rispetto al capitano.
Come faccio a sentirmi sempre così a mio agio e contemporaneamente sotto pressione con Haruna?
La cosa non è nemmeno fattibile!
-Allora è per questo che sei qui, a quest’ora, ad allenarti come un matto su una tecnica che nemmeno tu sai se basterà?-
Annuisco piano
-Bene, ti do una mano!-
Okay, mi sta prendendo in giro.
Mi guarda negli occhi.
... no, non mi sta prendendo in giro
-Mi stai prendendo in giro?-
Tentar non nuoce
-No, voglio davvero aiutarti! Almeno in compagnia eviti di sentirti uno straccio!-
Non è che mi senta proprio uno... oh, come non detto, ha centrato il termine giusto
-Ehm, come puoi aiutarmi?-
-Semplice, rimarrò qui a raccattare palloni, incoraggiarti e quando avrai ultimato la tecnica, ti abbraccerò così forte da non permettere ai pensieri negativi di invaderti la mente!-
Proposta allettante, soprattutto l’ultimo punto.
Mi ci vedo a festeggiare per la mia nuova mossa, mentre Haruna dal dietro mi stringe forte e magari...
-Tachimukai? Tutto bene? Hai una faccia strana...-
-Oh, niente...-
Scommetto che mi è apparsa sulla faccia un’espressione da ebete.
Essere innamorati è impegnativo.
Ma tenerlo nascosto lo è ancora di più.
-Coraggio, puoi farcela!-
Con lei che mi incita, sento che potrei anche auto-proclamarmi capitano e portiere titolare!
... okay, fare il capitano sarebbe un idiozia
... e probabilmente anche il portiere titolare
-Vai, Tachimukai!-
Bene, faccio partire la macchina.
Un palla viaggia velocemente verso di me.
Parata.
Tiro facile.
Un altro.
Parato.
Anche questo non era impegnativo.
La macchina mi lancia contro una nuova palla.
Questa è potente.
Forse anche troppo.
Mi accingo a pararla.
Ma che...?
Mi pare quasi che vada al rallentatore.
Vedo la traiettoria.
Ma certo! Devo concentrare la mia forza su questa sensazione!
Sento già che ultimerò la mia tecnica micidiale!
Mm, sto dimenticando qualcosa?
... AH!!!
 
Vedo tutto nero.
Ho gli occhi chiusi? E quando li avrei chiusi?
Li riapro lentamente.
C’è poca luce su di me.
Come se qualcuno oscurasse il sole...
MA CHE... ?
-Stai bene, Tachimukai-kun?-
... okay, ragioniamo.
Sono svenuto, questo riesco a ricordarmelo.
Devo scrivermi da qualche parte l’avvertimento di non farmi venire illuminazioni calcistiche mentre un pallone sta per venirmi addosso.
Sono sdraiato, questo si capisce.
Il mio corpo è disteso a terra.
Cioè... non tutto.
La mia testa è appoggiata su qualcosa.
... oh dio, la mia testa è appoggiata sulle gambe!
-E-ehm... Haruna... s-scusa...-
Sento le guance diventare calde.
Non ci vuole un genio per capire che sto arrossendo.
Lei è seduta, sulle ginocchia.
E la mia testa è proprio sulle sue gambe.
Non sono mai stato tanto imbarazzato in vita mia
-E di cosa? Comunque stai bene ora, il resto non conta-
Mi rialzo con un po’ di fatica.
Sento la testa indolenzita.
Certo, prendersi un pallone in testa non dev’essere una passeggiata di salute...
Comunque devo cercare di darmi un contegno
-B-bene, ricomincio l’allenamento-
-Forse dovresti riposare un po’, ma ti alleni così da quanto?-
Da quanto? Non saprei.
Non è la prima cosa che mi viene in mente
-Non lo so, l’importante è che io ultimi la mia tecnica-
Haruna mi sorride.
Mi volto a guardare il tramonto.
Il sole mi vuole ancora regalare un momento di pausa.
Perché il vero momento in cui mi rilasso è questo.
Quello in cui il sole si ferma a metà strada tra la sua luminosità massima e la sua sparizione.
Questo è il punto di stallo in cui mi pare che il tempo si fermi
-Come sei profondo, Tachimukai-
Spalanco gli occhi di colpo.
Ma... l’ho detto ad alta voce? Com’è che non me ne sono accorto?
-Anche a me piace il tramonto, sembra la buonanotte del sole, che piano piano si rintana nella coperta del mare e vi sparisce dentro-
Rimango incantato a fissarla.
È rimasta a fissare il sole, nascosto per metà dall’orizzonte dell’oceano.
Il suo viso sembra illuminarsi davanti a questo spettacolo.
I suoi occhi riflettono la luce del sole.
Un soffio di vento fa ondeggiare i suoi capelli corvini.
Quegli splendidi capelli corvini.
Sembra una dea
-... che cosa vuoi fare? Ricominci ad allenarti?-
Mi riscuoto.
A dire il vero, avevo altri piani, ma tutti sogni d’amore immaginari
-Certo!-
E così ricomincio.
 
Un tiro.
Parato.
Un altro tiro.
Parato di nuovo.
Nessuna traccia della sensazione di prima.
Parato un altro tiro.
Basta, niente da fare.
Parato ancora.
Non funziona!
Parato
-NON CI RIESCO!!!-
Cado in ginocchio, poi i miei gomiti toccano terra.
Non so nemmeno perché ho avuto la vaga speranza di riuscirci.
Perché tentare?
Tanto non sarò mai titolare.
Tanto non sarò mai all’altezza del capitano.
Tirò un pugno al terreno.
Me la prendo con chi? Con me stesso?
Certo, con me e il mio vizio di credere a tutto.
Il vizio di pensare “ehi, quello è Endo Mamoru, il portiere della Raimon! Anche se sono centrocampista, perché non provare a diventare come lui?”
Perché? Perché tanto non serve.
Perché per quanto mi sforzo, sarò sempre e solo un portiere scarso in confronto a lui
-Avanti! Rialzati!-
Sento la voce di Haruna.
Nemmeno sentirla mi fa stare meglio
-Su! Coraggio! In piedi!-
Lasciami in pace, tanto non serve...
-HO DETTO IN PIEDI!-
Va bene, basta che non mi fracassi i timpani!
Mi rialzo lentamente, non ho proprio voglia di farlo.
Punto gli occhi su di lei.
Mi guarda sbigottita.
Probabilmente ho la scritta “rassegnato” sulla fronte.
Cambia espressione.
Sembra arrabbiata
-Andiamo! Non fare così! Ti butti giù solo per questa piccola sconfitta?-
-Sì-
Non credevo che avrei potuto rispondere così per le rime.
Non me ne credevo capace, specialmente con lei
-Sei un codardo! Non puoi sperare di diventare più forte se...-
-TANTO NON CI RIESCO!!!-
Butto fuori tutto il fiato che ho in gola.
Quasi non riesco a riprendere fiato.
Proseguo con gli occhi bassi.
Non ho il coraggio di guardarla
-Anche se mi sforzo, non basterà. Anche se mi impegno, non sarà sufficiente. Perché persone come Endo saranno sempre un gradino sopra di me, irraggiungibili! Loro sono quelli che vincono sempre, che non perdono mai! Io sono solo un portiere mediocre in confronto a loro! Io non sarò mai forte come il capitano!-
-ORA BASTA!-
Mi ritrovo la testa rivolta di lato.
La guancia destra dolorante.
Gli occhi incapaci di ricostruire l’accaduto.
È stata troppo veloce.
Uno schiaffo.
Un sonoro schiaffo alla guancia.
Come un secchio di acqua gelida.
Mi sento già meglio
-Tachimukai, ascoltati quando parli! Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Forse è vero! Forse ci sono persone che ti superano! Ma è questo che ti farà migliorare e diventare più bravo! E non puoi dire che tu devi diventare forte come il capitano! Tu non sei Endo Mamoru! Tu sei Tachimukai Yuuki! Sei gentile, simpatico, dolce! Sei speciale! Tu non sei come Endo! Tu sei tu! Sei un portiere fortissimo, un grande amico e il ragazzo di cui mi sono innamorata!-
Stop.
Ho sentito bene?
... no, ho sentito male di sicuro
-C... cosa hai detto?-
Finalmente la guardo.
È diventata rossa.
... rossa?!
-I-io... n-non volevo dire... c-cioè...-
Non è possibile che volesse proprio dire quello che ha detto.
... ti prego! Fa che sia veramente quello che voleva dire!
-... Tachimukai...-
Sorrido.
Mi avvicino a lei.
Sfioro le sue mani con le mie
-... Haruna...-
Incrociamo i nostri occhi tra loro.
Grigio in blu.
Blu in grigio.
Una combinazione probabilmente assurda.
Ma che in questo momento mi sembra perfetta.
Le mie mani si uniscono alle sue.
Le nostre dita si intrecciano tra loro.
Il suo viso si fa piano piano più vicino.
-Io...-
Non credo che servano spiegazioni.
Lei chiude gli occhi.
In attesa.
Non la faccio aspettare.
Chiudo gli occhi anche io e avvicino il mio viso al suo.
Le mie labbra su posano timide sulle sue.
A poco a poco premono su di esse.
Sento il mio cuore battere all’impazzata.
Il momento che ho sempre sognato ad occhi aperti.
È qui, ma non è un sogno.
È vero.
Vorrei rimanere fermo così per sempre.
Ma ho bisogno di riprendere fiato.
Ci allontaniamo l’uno dall’altra.
In questo momento avrei voluto vivere senza polmoni, magari respirare attraverso la pelle.
... beh, sognare non è mica proibito
-Haruna... ti amo-
Mi sorride.
Il sorriso più bello che esista
-Anche io, Tachimukai-
Di nuovo le nostre labbra si incontrano.
Regalandoci un altro momento magico
-... allora, vuoi ultimare o no questa tecnica?-
Faccio finta di pensarci su
-Dipende... magari se rimani qui con me...-
Mi sorride di nuovo
-Lo farei comunque, Yuuki-
Credo che sia la prima volta che mi chiama per nome.
Non so perché ma questo mi rende felice.
Mi riposiziono davanti alla porta.
Un tiro.
Parato.
Un altro.
Parato ancora.
Prova quanto vuoi, ma finché c’è la mia Haruna con me, potrei fermare anche un treno in corsa.
Potrei resistere a tutto ciò che si lancerà contro di me
-Mi chiedo come la prenderà mio fratello quando scoprirà di noi...-
Sbianco.
Mi è venuto in mente solo ora.
Ciò contro cui non potrei resistere:
la furia assassina del mio futuro cognato.
 
-Etciù!-
-Che hai, Kido?-
-Mm... ho la sensazione che qualcosa mi farà infuriare da morire...-
-Ma dai, che stai dicendo? Sarà solo la tua immaginazione!-
-Forse hai ragione-
C’è bisogno di dirlo? Mi sono bastati cinque secondi di parola perché entrambi uscissimo fuori dalla porta: io correndo a più non posso e lui... con un bastone in mano
-TACHIMUKAI! FARFALLONE CHE NON SEI ALTRO!!!-
-AH!!!-
 
Certo, è vero che dovrò affrontare la furia di Kido, e non è una passeggiata.
Ma ce la farò, ne sono sicuro.
Ora che ho detto la verità ad Haruna, posso fare di tutto, lo sento.
Intanto, ho finalmente trovato qualcosa di non copiato dal capitano:
L’amore per la ragazza più bella che esista al mondo. 

  
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