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Autore: ElsBells    08/04/2012    7 recensioni
Faberry AU. Future fic. Rachel Berry è una star di Broadway di grande successo con una nuova coinquilina, la strana e ingenua Quinn Fabray. Tutto comincia con una nota sul frigo e uno scarabocchio frettoloso e infantile di un elefante. Tutti nascondono un po' di pazzia.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 -JUST OFF THE KEY OF REASON-

Ciao a tutti!
Io mi chiamo Linda, e traduco questa storia per conto di EllsBells. Onde evitare dubbi di qualsiasi genere, riporto il messaggio in cui Ella mi autorizza a tradurre la storia.

Hi Linda!
Thanks so much! I think it's a great idea to translate it, if you really think it's worth it. I say go for it!
Ella
 
Gli aggiornamenti avverranno, se possibile, una volta a settimana. Faccio quello che posso;)
http://www.fanfiction.net/s/7570489/1/Just_off_the_Key_of_Reason Questo è il link alla storia originale.

Per quanto riguarda le recensioni, per ogni capitolo che pubblicherò invierò ad Ella qualche parere complessivo, tipo “la storia piace, l’idea che piace di più è questa, l’idea che piace di meno è quest’altra, le critiche sono questa questa e quest’altra…” eccetera. Se c’è una recensione in particolare che vorreste inviare a Ella, fatemelo sapere e io la tradurrò per voi.

Devo ringraziare la splendida, meravigliosa, ashdfkweigro (?) _hurricane ! Mi ha aiutato con diverse cosette che mi davano dei problemi, e, beh, se amate la coppia Klaine, correte a leggere “Let Me Be Your Sun” scritta da lei, storia in cui Kurt ha una malattia che gli impedisce di esporsi alla luce del sole, ma Blaine sa essere meglio di centomila soli *__*, e “Until my Dying Breath”, traduzione in cui Kurt è un vampiro. Unico avvertimento, io sono sicura che la storia sia bellissima, ma non la leggo perché, purtroppo, sono MOLTO facilmente impressionabile, e dopo non dormo la notte c__c. Insomma, come Maria si preoccupa sempre di avvertire, se siete facilmente impressionabili sarà una faticaccia seguirla.

Questo è il link al suo profilo EFP: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=111351 :D Enjoy!

Inoltre ringrazio di cuore la mia cara, dolce beta, Mary **

Comunicazioni di servizio finite u.u
 
Se avete qualche domanda, anche da girare a Ella, chiedete pure, sono a vostra disposizione.
Vi avverto, io AMO questa storia. La amo, giuro.
Linda
 
 
Capitolo uno: You are the dreamer. (Tu sei la sognatrice.)
 

Ciao, sono Quinn, la tua nuova coinquilina. Ho portato qui le mie cose stamattina; immagino che tu sia al lavoro ma, sai, volevo lasciarti un biglietto così che tu non potessi pensare che qualcuno abbia cercato di derubarti. O qualcosa del genere. Comunque, sono andata a fare la spesa. –Quinn.
Oh, e se non sei Rachel Berry, riferiscile quello che ho scritto, per favore. Grazie.

Insomma… il biglietto sul frigo di Rachel  era sicuramente curioso. Doveva ammettere che la prima cosa che aveva pensato quando aveva visto tutte quelle cose nuove sparse per il suo appartamento era stata: ”Oddio, qualcuno è entrato dentro e mi ha regalato tutti i suoi oggetti!” Poi aveva recuperato la sua abilità di pensare razionalmente e si era ricordata che la sua nuova coinquilina arrivava oggi, e buon Dio, aveva lasciato il gas acceso quella mattina, dopo colazione.

La sua nuova coinquilina era Quinn Fabray, che evidentemente aveva scritto con una calligrafia infantile, che andava su e giù per la pagina, anche dove la carta era a righe. Aveva fatto un disegnino di un elefante nell’angolo in basso a destra e aveva attaccato il biglietto al frigo usando un magnete a forma di pony che Rachel non aveva mai visto prima. Ovviamente, Rachel aveva approvato; le cose adorabili erano il suo forte. Accarezzò la testa del pony sorridendo.

Era stato il padrone del palazzo a trovare una coinquilina per Rachel, poiché lei era troppo occupata con le prove per perlustrare le strade di New York cercando qualcuno che potesse riempire lo spazio lasciato vuoto dalla sua ex compagna di stanza. Sapeva di aver spinto la precedente inquilina all’esaurimento nervoso, cantando, parlando e acquistando un iperattivo cucciolo di Golden Retriever con una strana passione per le scarpe. Insomma, alla fine o Barnaby o l’inquilina se ne dovevano andare, e per questo ora Barnaby stava gironzolando fuori dalla camera di Quinn, con la lingua penzoloni e gli occhi luccicanti.

Oddio, pensò Rachel. Deve aver distrutto qualcosa.

Rachel non voleva davvero entrare in camera di Quinn. Non era ficcanaso, spiona, o qualcosa del genere, davvero; era soltanto confusionaria e fastidiosa, secondo le altre persone. Ma in definitiva Rachel non voleva che la sua nuova coinquilina tornasse a casa e trovasse i suoi beni più preziosi sparsi per il pavimento e ridotti a brandelli pieni di bava. Così, aprì la porta socchiusa ed entrò.

Dritto per dritto nel fottuto Paese delle Meraviglie.

Quinn aveva evidentemente tirato fuori tutto, poiché non c’erano scatoloni. Ma, santa madre di Dio, come poteva una stanza essere così disordinata dopo che era stata occupata per meno di qualche ora? Rachel stava sull’entrata, frastornata, semplicemente pensando a tutto ciò e accarezzando Barnaby in maniera assente sulla sua testolina felice, visto che non aveva distrutto nulla.

Rachel prese le lenzuola a motivi geometrici e colorati, pieni di blu, verde, arancione e giallo. Si coordinavano con lampadine viola, nella scrivania e nel comodino, e c’erano, ehm, ok, merda, c’erano quattro scaffali lungo le pareti, riempiti in maniera decisamente critica. Dunque Rachel era preoccupata per la sicurezza di Quinn; non voleva essere svegliata nel cuore della notte per trovare la sua coinquilina morente sotto una libreria di quattro tonnellate piena di ciarpame.

 Rachel non riuscì a resistere e si avvicinò per esaminare il “ciarpame”. La maggior parte di esso era formato da libri, più copie di classici che sembravano logori e sul punto di cadere a pezzi. Scorse i viaggi di Gulliver e Alice nel Paese delle Meraviglie, tutti i libri di C.S. Lewis, Roald Dahl e Dickens, Dr.Jeckyll e Mr. Hyde, Bellezza Nera e Sherlock Holmes.
La ragazza andò avanti, passando leggermente le dita sulle copertine dei libri, e guardò il resto del ciarpame.

Si chiese brevemente se Quinn fosse una collezionista compulsiva; i suoi occhi si spalancarono, oh Dio, sarebbero finite in TV e Rachel sarebbe stata la stupida coinquilina che aveva permesso a Quinn di vivere in una malsana montagna di spazzatura per un eccessivo lasso di tempo. Lei sarebbe stata quella che scoppiava in lacrime  convincendo Quinn a lasciar andare quel dannato fazzoletto! Salvo che la roba di Quinn non era spazzatura. Era… favolosa.

Rachel adorava la mensola piena di palle di neve, clessidre e temperamatite. Le piacevano molto la collezione di palline antistress e il piccolo salvadanaio blu sulla scrivania; il branco di piccoli animali di ceramica che la guardavano da una delle librerie ricordavano a Rachel della sua infanzia. Sorrise debolmente quando scorse un orsetto, usurato, sbiadito e leggermente stempiato che sedeva al centro del letto, con le coperte tirate su per coprirlo.

“Ciao.”

Rachel non aveva mai saltato così in alto in tutta la sua vita. Si voltò con il cuore in gola, per trovare una donna dai capelli biondi e ondulati che stava in piedi sulla soglia, che ora sembrava leggermente ansiosa e apologetica.
“Scusa.” Disse Quinn, sorridendo nervosamente e accarezzando un estasiato Barnaby sulla testa. “Non volevo spaventarti.”

Rachel non sapeva dove fosse sparita la sua linguaccia. Aveva un vocabolario ricco e funzionale, davvero, solo che si era dileguato. Quinn stava ballonzolando avanti e indietro, ora focalizzata esclusivamente su Barnaby. Non voleva guardare Rachel negli occhi.

“Io.. ehm, no va tutto bene. Giuro, non stavo, sai, curiosando. A Barnaby piace mangiare cose che non dovrebbe e volevo solo essere sicura… beh, la tua camera è favolosa.”

Quinn arrossì.

Oh merda, questa era Quinn, giusto? Era l’inizio perfetto per un omicidio in una serie TV processuale. Seguire una star di Broadway, agire timidamente e in maniera distaccata, ucciderla violentemente di fronte a un tenero cagnolino.

“Tu sei Quinn, giusto?” Chiese Rachel, presa dal panico.

Quinn annuì e sorrise, incontrando brevemente gli occhi di Rachel prima di ritornare a Barnaby. Beh, almeno era di sicura di adorare quel cane.

Rachel inclinò la testa e li scrutò. Quinn si accovacciò quando Barnaby rotolò per strofinarsi la pancia, parlandogli sottovoce.
 
“Hai mai visto Hello, Dolly?” chiese Rachel, pensando che focalizzarsi sul cane sarebbe stato il miglior modo per ottenere l’attenzione di Quinn.
 
Quinn alzò lo sguardo e scosse la testa.

Rachel le sorrise leggermente; non voleva spaventare la ragazza così presto. “E’ uno splendido film con Barbra Streisand. Ci sono questi due personaggi che, insomma, lavorano insieme, Barnaby e Cornelius.”

Rachel si avvicinò e si inginocchiò all’altro lato di Barnaby; Quinn le guardò i piedi.

“Ho pensato che potesse essere un bel nome per un cucciolo.” Continuò Rachel, aspettando per vedere se la ragazza avesse intenzione di parlare ancora. “Sono felice che ti piaccia. A molti estranei succede, ma non alle coinquiline.”

Quinn alzò gli occhi, incontrando quelli di Rachel per un istante. Sembrava confusa. “Come si fa a non amarlo?”

Rachel ridacchiò e accarezzò dolcemente le orecchie di Barnaby. “Beh, come ho detto, il motivo per cui ero qui era accertarmi che non avesse distrutto nulla. Gli piace mangiare scarpe, cuscini e… lettori DVD.”

Quinn sorrise e il cuore di Rachel sobbalzò. Questa nuova ragazza era davvero bella.

Rachel si alzò e Quinn le guardò le ginocchia. “Dai, ti aiuto a sistemare la spesa. Possiamo iniziare a conoscerci.” Si offrì Rachel fiduciosamente.

Quinn annuì e si alzò, e Rachel la seguì in cucina, dove, sul bancone, si trovavano parecchie borse della spesa e un portachiavi di Scooby-Doo.

Rachel guardò furtivamente Quinn che tranquillamente svuotò alcune delle sportine e cominciò ad estrarre le cose.

Cioccolato al latte, Froot Loops, barattoli di Spaghetti-o’s e Lucky Charms. Si dovette trattenere per non fare una smorfia ad alcune delle scelte salutari che questa ragazza stava facendo.

“Quindi, Quinn, qual è il tuo cibo preferito?” Rachel pensò che fosse un modo come un altro per cominciare.

La voce di Quinn era così debole che Rachel dovette sforzarsi per sentirla.

“Maccheroni al formaggio.”

Rachel si illuminò, girando su se stessa con un sorriso. “Li so cucinare! Cioè, sono vegana, quindi, la versione vegana, ma hanno un sapore fantastico! Se vuoi li posso cucinare stasera… Prometto che ti piaceranno.”

Quinn annuì timidamente. “Ok.” Esitò un momento prima di incontrare nuovamente gli occhi di Rachel. “Qual è il tuo? Intendo, il tuo cibo preferito.”

“Hmmm….”

Quinn ridacchiò vedendo l’espressione pensierosa di Rachel.

“Pizza e lasagne. Oh, e spaghetti con un sugo fatto in casa. Oh, aspetta! Il curry del Mango Verde; è semplicemente pura… beatitudine. Il paradiso. Non so; l’hai mai provato?”

Rachel stava disperatamente tentando di controllare la sua logorrea. Finora era stato un successo, ma questa ragazza non sembrava il tipo che l’avrebbe interrotta con forza tanto presto; che avrebbe semplicemente detto, “Gesù Cristo, chiudi quella cazzo di bocca, mi stai facendo diventare deficiente.”

Quinn scosse la testa. “Dovresti farmelo assaggiare.”

“Oh, sicuramente. Mi salvano sempre quando le prove vanno avanti fino a tardi; penso che sarei morta di fame se non fosse per loro.”

Quinn chiuse l’armadietto e si girò verso Rachel. “Cosa, ehm, cos’è-Cioè, so che sei a Broadway, ma… qual è il tuo ruolo?” Quinn stava giocherellando con lo smalto verde e scorticato sulle sue unghie, con lo sguardo puntato su di esso, mentre Rachel la guardò tranquillamente, le labbra leggermente tirate in su.

“Hai visto Funny Girl, Quinn?”

Quinn scosse la testa.

Rachel le sorrise. “Ragazzina, bisogna educarti immediatamente a Barbra Streisand. Funny Girl è la storia di Fanny Brice e Nicky Arnstein, l’evoluzione della loro relazione e la carriera di Fanny. Commedia, romanticismo, dramma.” Rachel girò intorno alla cucina, gesticolando per aria con le mani per spiegarsi meglio. Si fermò vicino ad un’affascinata Quinn e la guardò dritta negli occhi. “Io ho il ruolo di Fanny.”

“E’… devi essere molto talentuosa.” Disse Quinn, leggermente intimidita.

Rachel arrossì. “Beh… Potresti venire a controllare personalmente… E tu cosa fai?”

Quinn abbassò lo sguardo.

“Cioè, non sei obbligata a dirmelo.” Si affrettò Rachel.

“Tranquilla. Ecco, io non ho un lavoro o qualcosa del genere. Diciamo che mia zia paga le spese per vivere qui.”

Rachel annuì e aspettò, ma Quinn non continuò. Alzò leggermente la testa per incontrare lo sguardo della ragazza più alta.

“Cosa ti piace fare? A parte ignorare palesemente le leggendarie opera di Barbra?”

Quinn sorrise. “Forse non è così straordinaria come pensi.”

Ok. Si trattava di un’estranea; non avrebbe perso le staffe e non sarebbe andata su tutte le furie. Controllati, Rachel. Non ti scomporre, puoi ancora salvare questa persona dalla sua Barbra-ignoranza.

Quinn doveva aver notato la bocca spalancata di Rachel, o la sua espressione di puro orrore, e si affrettò a parlare.

“Oppure, lo è. Straordinaria, intendo. Non saprei proprio. Mi piacciono gli animali."

L’espressione di Rachel mutò da puro orrore a un divertito stato confusionario. Queste due condizioni erano collegate?

“Ti piacciono gli animali?”

“Sì. E mi piace leggere.”

“Già, ho visto tutti I tuoi libri. E’ fantastico, ne hai tantissimi.”

Quinn sorrise e mantenne il contatto visivo. “Mi piacciono le vecchie librerie, e diciamo che scelgo cose a caso dai negozi di seconda mano… mercatini, vendite in giardino. Nel caso non lo si fosse notato.”

Rachel rise e aprì l’armadietto per tirare fuori gli ingredienti per i maccheroni al formaggio vegani. Barnaby arrivò  saltellando e Quinn si illuminò quando lui le saltò addosso, accarezzandogli affettuosamente i fianchi.

Rachel gli sorrise. “Ti va di portarlo a passeggiare? C’è un parco un paio di isolati più in là, di solito vado lì.”

Quinn alzò lo sguardo; sembrava nervosa. “Davvero?”

“Certo! Lui ti adora, ovviamente più di quanto faccia con me.” Rachel fulminò Barnaby con lo sguardo in maniera esagerata e Quinn sorrise timidamente.

“Ok.”

Rachel le passò allegramente il guinzaglio e osservò Quinn che lo agganciava attentamente al collare, prima di essere trascinata fuori dall’eccitato Golden Retriever. Rachel sorrise tra sé e sé e prese un respiro profondo.

Così, Quinn era… diversa. Forse un pochino nervosa e ingenua, ma gentile. Sebrava una sognatrice. A Rachel piacevano i sognatori. Si chiese da dove la ragazza fosse venuta. Onestamente, Rachel si sorprese di non aver pronunciato ogni signola domanda che le era frullata in testa
.
Perché non mi vuoi guardare negli occhi? Perché sei così silenziosa? Perché tua zia ti sta sostenendo economicamente? Perché hai l’aspetto di qualcuno che è sceso dal Paradiso stesso?

Si trattenne fiduciosamente dall’impaurire la sua prima coinquilina che non odiava Barnaby con ogni singola fibra della sua anima.


Quinn tornò alla porta circa venti minuti dopo e Barnaby corse dritto alla sua ciotola dell’acqua, scodinzolando selvaggiamente.

“Ehi! Barnes, hai fatto il bravo?” Chiese Rachel, rivolgendo la sua domanda a Quinn, che attraversò il salotto e la cucina dopo di lui.

Quinn sorrise. “E’ stato bravissimo. Ti serve una mano?”

“E’ quasi finita. Deve solo stare in forno per dieci minuti. Potremmo guardare un film, o qualcosa del genere...?”

“Potremmo guardare-ehm, no, non importa in realtà.”

Rachel guardò Quinn che giocherellava di nuovo con le sue mani.

“No, dimmi pure.”

Quinn esitò e guardò i piedi di Rachel. “Beh, probabilmente sarai stanca di Funny Girl, giustamente. Stavo per dire che potremmo-“

“Stanca di Funny Girl! Dio, no! Mai! Quinn, se mai dirò che sono stanca di Funny Girl, voglio che tu ti prenda cura di Barnaby al posto mio, e che mi registri in una bella clinica psichiatrica, ok?”

 Rachel ebbe delle visioni di infermieri non affatto belli che le facevano una terapia ad elettroshock e che la chiudevano in una torre a Shutter Island.

Quinn sbuffò e poi arrossì, coprendosi il naso. Rachel semplicemente rise.

“Lo guarderesti con me, Quinn?”

Quinn annuì, ancora rossa in faccia, e si diresse al divano con Rachel proprio dietro.

~ooooooooooo~

“Quindi?” Rachel, tre ore dopo, rivolse a Quinn uno sguardo pieno di aspettativa. “Ti è piaciuto?”

Rachel provò a ripetersi che questo non avrebbe condizionato il loro potenziale rapporto da amiche/coinquiline. Ci provò. Non ci riuscì.

Quinn picchettò le penne con cui aveva giocato contro la sua coscia come se fossero bacchette da batteria. Sorrise in maniera titubante. “Penso che la tua versione mi piacerebbe di più.”

Rachel inclinò la testa con un sorriso, e Quinn arrossì sotto lo sguardo.
“Mi piaci.”

Le orecchie di Quinn erano bordeaux, mentre roteava le penne intorno alle dita. “Ehm, grazie?”

Rachel rise. “Cioè, io penso di spaventare le persone, ma non sembra ancora che io ti abbia fatta diventare matta. In più, Barnes ti ha sbavato addosso per mezz’ora e tu non lo hai cacciato dal divano, quindi… coinquilina perfetta.”

Quinn cercò di controllare il sorriso per un attimo. “Anche io penso di spaventare le persone.”

Rachel sorrise gentilmente, e si infilò nello spazio tra i due divani indicando le penne nelle mani di Quinn, rivolgendo uno sguardo persuasivo ai suoi occhi cangianti per fare in modo che la ragazza le mettesse giù. Quinn lo fece, poi posò le mani sul suo grembo.

“Perchè pensi di impaurire le persone?” Chiese Rachel.

Quinn alzò le spalle e rise, in una sorta di auto-disapprovazione. “Non saprei. La gente pensa che io sia… strana… o pazza… o qualcosa del genere.”

Rachel studiò la ragazza che ora stava giocherellando con gli elastici intorno ai suoi polsi, gli occhi cangianti non incontravano quelli scuri.

“Non sei assolutamente più strana o pazza di me… e io sono fondamentalmente psicotica, Quinn.” Era completamente seria.

Quinn rise.

“Sul serio, sono impazzita al liceo e semplicemente sono rimasta così.” Rachel continuò, sorridendo. “Parlo costantemente. Canto canzoni della Disney mentre cucino e ballo con il mio aspirapolvere. Lo scorso Halloween ho fatto venti lanterne, una per ogni membro del mio cast di allora. Sono venti zucche, Quinn. Tutti sono un po’ matti.”

Quinn non poté controllare il suo sorriso, anche se era timido e a labbra serrate, incontrò gli occhi di Rachel e Rachel ricambiò con un sorriso radioso, poi sbadigliò, arricciando il naso dispiaciuta. Si stava divertendo in quel momento; le era mancato avere una coinquilina da assillare tutta la notte.

“Penso che andrò a letto ora. Vuoi il telecomando?”

Quinn scosse la testa e si alzò. “No, anche io. Buonanotte, Rachel.”

Rachel ridiede a Quinn le sue penne facendole l’occhiolino. “Notte, Quinn. Dormi bene nella tua nuova camera.”
 
 
~ooooooooo~


Rachel diceva di andare a letto più per abitudine, che per la convinzione che avrebbe davvero dormito. Funny Girl e una nuova, magnifica compagna di appartamento sfortunatamente non sono una cura per l’insonnia. Questo è il motivo per cui, solo due ore dopo essere andata a letto, fu svegliata da uno scricchiolio fuori dalla porta della sua stanza.

Non voleva assolutamente ammettere che il suo primo pensiero fu, “Oh cazzo. E’ davvero fuori di testa.”

Rachel rimase a letto per un altro minuto, ma poi sentì un altro scricchiolio, e degli eloquenti suoni di passi leggeri  lungo il corridoio. Rachel si alzò dal letto e raggiunse la porta, aprendola silenziosamente.

Quinn stava in piedi fuori dalla porta della propria camera lungo il corridoio; sembrava ansiosa e insicura, non proprio entusiasta all’idea di tornare in camera sua. Aveva quell’orsetto impagliato, che aveva certamente visto giorni migliori, attaccato a una delle sue mani.

“Quinn.” Rachel sussurrò lievemente per non spaventare la ragazza. Camminò attraverso il corridoio fino a raggiungere la bionda.

Quinn guardò verso di lei con gli occhi spalancati, ovviamente sorpresa.

“Avevi bisogno di qualcosa?” Chiese Rachel. “E’ tutto a posto?”

In realtà stava chiedendo “stavi programmando di uccidermi nel sonno?” Ma, scherzi a parte, Rachel voleva solo aiutarla; sembrava così innocente e impaurita.

Quinn esitò, poi sembrò realizzare che stava tenendo il suo orsetto e lo spostò, in modo che fosse praticamente nascosto dietro di lei. Arrossì e fece un cenno con il capo.

Rachel notò il suo movimento e le sorrise gentilmente. “Sei sicura? So che è un posto nuovo-“

“Cos’è questo rumore?” la interruppe Quinn.

Rachel si fermò e ascoltò, gli occhi che scrutavano tutto intorno. Notò un leggero scricchiolio proveniente dal piano di sopra. “Oh, sono solo i condotti dell’acqua. L’edificio è abbastanza vecchio, sai.”

Quinn annuì. “Si ferma?” chiese tranquillamente.

“Non… non penso. Ti ci abitui dopo un po’. Avevo delle cuffie che annullavano i suoni, ma avevano annullato anche il suono della mia sveglia, quindi è stato un disastro.”

In realtà era stato più di un disastro. Si era svegliata a mezzogiorno, perdendosi metà di una prova, ed era andata in panico quando aveva pensato che era diventata completamente sorda e non sarebbe stata mai più in grado di cantare. Il solo pensiero le fece venire i brividi.

Quinn rise nervosamente e si mosse per tornare alla porta della sua camera. “Ok, scusa se ti ho svegliata.”

Rachel sorrise. “Non preoccuparti, non l’hai fatto. Starai bene?”

“Sì. Buonanotte, Rachel. Di nuovo.”

Rachel le augurò la buonanotte e tornò in camera sua. Ora avrebbe avuto incubi sulle cuffie che cancellano i suoni, e sogni ricorrenti portati da angeli biondi.
 
 


 
Note della traduttrice:
Ecco qui il cibo che compra Quinn: http://www.tutztutz.com/wp-content/uploads/2011/05/Spaghetti-Os-.jpg spaghetti O’s (non aprite se non volete vomitare l’anima, avviso personale xD)
Froot Loops: http://talesfromanopenbook.files.wordpress.com/2008/09/froot-loops.jpgCereali! Sono già più accettabili xD
Lucky Charms:  http://4.bp.blogspot.com/-Oey8RYjWgYg/Trlln4jatNI/AAAAAAAAAnU/vUdCSUQJYCQ/s1600/35oz-bag-of-american-lucky-charms-cereal-save-by-buying-in-a-bag-not-box--11936-p.jpg Altri cereali che conosciamo fin troppo bene direi xD
Ovviamente la traduzione non è letterale, poiché ci sono modi di dire e frasi fatte che è impossibile tradurre in italiano; nonostante questo, ho cercato di mantenermi il più fedele possibile al testo originale. Se avete qualche appunto, qualche parola che avreste tradotto diversamente, qualsiasi cosa, davvero, non esitate a contattarmi ;) io sono a vostra completa disposizione!
Alla prossima!:D
Linda
  
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