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Autore: DebDS    08/04/2012    4 recensioni
-Io ti amerò-continuò il ragazzo. –quando io e Potter faremo una chiacchierata tranquilla, senza lanciarci incantesimi.-
-Può succedere.- disse sottovoce Astoria.
-Quando tua sorella e Blaise si decideranno a stare insieme.- proseguì l’elenco il giovane Malfoy.
-Oh, accadrà.-
-Quando al Signore Oscuro crescerà il naso.- Draco la guardò con un sorriso beffardo.
Astoria rise. Possibile che riuscisse a farla ridere anche mentre le diceva che non l’avrebbe amata mai?
-E-concluse Draco. –quando mi tingerò i capelli di blu. Allora sì, che ti amerò.-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Oh, I forgot to tell you that I love you.

 

 



 

Tori, io vado a comprare un regalo per Blaise, domani è il nostro mesiversario, l’avevo completamente dimenticato! E’ un anno e mezzo che stiamo insieme, non è fantastico?

Cerca di svegliarti presto! E prepararti, ché verso le undici Draco passerà a prenderti.

Un bacio.

Daph.

 

Questo era il bigliettino che giaceva sul comodino della piccola di casa Greengrass, ovviamente Daphne non aveva pensato che un semplice pezzo di carta non avrebbe potuto fare nulla per risvegliare Astoria.

Così le ore passarono e casa Greengrass rimase silenziosa e tranquilla, fino alle undici, almeno, quando il campanello suonò. E suonò. E suonò.

Dieci minuti e tre calci alla porta dopo, Astoria aprì gli occhi, se li stropicciò con tutta la lentezza del mondo e scostò le lenzuola.

Il campanello suonò per l’ennesima volta e Astoria si rizzò a sedere, guardò la sveglia sul comodino e balzò in piedi. Senza curarsi dell’abbigliamento corse ad aprire la porta.

-Scusa, Draco, scu…- si bloccò, fissò il ragazzo per qualche secondo, indecisa se urlare o ridere, poi optò per la seconda. –Ehm… Draco, credo che qualcuno ti abbia…- si interruppe per prendere fiato tra le risate. -… ti abbia fatto uno scherzo. Non ti sei specchiato negli ultimi minuti, vero?-continuò a ridere. Poi, notando che il ragazzo manteneva un sorriso tranquillo, assottigliò lo sguardo. –Dra’, stai bene?-

-Sto benissimo. Ed ho deciso io di farmi… questo.-

-Ehm, si, certo e io sono la Dama Grigia. Dai, Theo. È stato divertente, ora puoi tornare te stesso.-

-Io sono già me stesso, Tori.-

-Ah-ah!- fece esultante la bionda. –Ti sei fatto scoprire, Draco non mi ha mai chiamato ‘Tori’!-

-C’è sempre una prima volta.-

-Theo, per favore, eh, queste frasi sciocche proprio no.- fece la giovane Greengrass alzando gli occhi al cielo.

Draco si accigliò. –Astoria, non sono Theo, sono Draco, come devo fartelo capire?-

-Sul serio?-

-Sì!-rispose il ragazzo esasperato.

-E perché cavolo ti sei tinto i capelli di blu?-

Draco sorrise, il sorriso di chi la sa lunga. –Che ne dici di vestirti? Così magari andiamo… dove dobbiamo andare.- concluse con un altro sorriso misterioso.

Solo allora la giovane Greengrass si rese conto di indossare ancora la sua camicia da notte. Si sforzò di non arrossire e con un invito muto fece entrare il biondissimo, almeno fino al giorno prima, Draco in casa.

-Prego, siediti pure mentre io mi preparo, non ci metterò molto.-

Le ultime parole famose.

Difatti dopo circa due ore erano ancora lì.

-Astoria, ti stai ricostruendo?-

-Dov’è finita l’eleganza dei Malfoy?-chiese la Greengrass dalla sua camera con voce stizzita.

-E’ andata a farsi un giro con la verità del tuo ‘non ci metterò molto’.-ribatté Draco sardonico.

Astoria sbuffò, ma preferì rimanere in silenzio, il giovane Malfoy era bravissimo a ribaltare le situazioni a proprio favore. Dopo qualche minuto uscì dalla camera. –Sono pronta!-

-Sia ringraziato Salazar!-disse Draco alzandosi dal divano e aprendo la porta di casa.

La bionda gli fece la linguaccia e si affrettò ad uscire.

Passeggiarono per un po’ in silenzio, ogni tanto Astoria lanciava qualche sguardo divertito a Draco. All’ennesima occhiata della Greengrass, il giovane Malfoy alzò gli occhi al cielo. –Che c’è?-le chiese.

Astoria scoppiò a ridere e continuò così per qualche minuto, mente Draco continuava a camminare imperterrito.

–Ma perché?-chiese la ragazza quando finalmente riuscì a placare le risate.

-Perché cosa?-finse di non capire lui.

-Perché proprio blu? Cioè, capisco, magari volevi cambiare, ma perché non un castano? O magari nero, eh?-

Draco scosse il capo in silenzio, con un sorrisetto che iniziava ad insospettire Astoria. –Prendimi il braccio.- disse soltanto il giovane Malfoy.

-So Materializzarmi da sola da quando avevo diciassette anni, Draco, devi solo dirmi dove dobbiamo andare!-

-E’ questo il problema.-

Il ragazzo prese la mano della Greengrass e ruotò su sé stesso, sperando che Astoria non opponesse resistenza, l’ultima cosa di cui aveva bisogno era che la bionda si spaccasse. Fortunatamente quando riaprì gli occhi Astoria era accanto a lui, tutta intera. E incredibilmente meravigliata.

Si guardava intorno con aria incantata, aprendo e chiudendo la bocca, senza riuscire a trovare le parole giuste.

-Wow.-disse infine in un sussurro.  –E’… è... esattamente come lo ricordavo. E’ incredibile.-

Draco iniziò a passeggiare, in silenzio. Ben presto fu raggiunto dalla giovane Greengrass.

-Che meraviglia, Draco, ancora non riesco a credere di essere di nuovo qui, cioè, è fantastico.- Astoria fece una piroetta allargando le braccia, come a voler stingere in un abbraccio quel grande bosco che aveva caratterizzato la loro infanzia.

Astoria ricordava perfettamente tutte le volte che i loro padri erano impegnati per ‘affari’ e li portavano lì, con le madri. Quante volte proprio lì si era sentita sola vedendo la complicità che univa Draco e Daphne? Quante volta aveva invidiato sua sorella, vedendo come Draco le sorrideva, come chiacchierava con lei sotto uno di quegli alberi?

Astoria scacciò quei pensieri, la rivalità con la sorella era cessata da tanto, soprattutto quella causata dai sentimenti che provava la più piccola di casa Greengrass per il bel Malfoy.

E poi quel bosco era stato sfondo anche di tanti ricordi felici, era proprio lì che si era resa conto di quell’amore platonico che provava per Draco sin dalla più tenera età.

Quando era più piccola, Draco le sembrava inarrivabile, il semplice fatto che adesso si vedessero quasi ogni giorno e passeggiassero insieme per ore intere era, per Astoria, un enorme passo avanti. A lei bastava passare del tempo con Draco, non contava più che fosse come ragazza, amica o qualsiasi altra cosa, l’importante era vederlo, avere finalmente la certezza che lui sapesse dell’esistenza di Astoria Greengrass, non più solo della ‘sorella di Daph’. Poco importava che il suo amore non fosse ricambiato, ormai cercava di non pensarci più, non consciamente almeno, per i sogni non poteva ritenersi responsabile.

Anche se non poteva certo dire di aver perso la speranza, la sola idea di sé stessa accanto ad un altro ragazzo le sembrava assurda. E sua sorella l’aveva capito. Sua sorella l’aveva sempre saputo, aveva sempre saputo tutto, senza mai darlo a vedere. Astoria pensava che Draco si fosse avvicinato a lei per questo, spinto da Daphne, per farle capire che loro sarebbero potuti essere amici, sì, ma niente di più. Dopo tutti questi anni avrebbe dovuto perdere la speranza, perdere quell’assurda convinzione che, prima o poi, sarebbe arrivato il giorno in cui Draco Malfoy avrebbe capito che lei era la donna della sua vita. Non l’aveva capito in tredici anni, come avrebbe potuto capirlo adesso? Era davvero così assurda questa sua speranza?

-Tori?- la voce di Draco la risvegliò dai suoi pensieri.

Erano arrivati vicino ad un laghetto. Appena lo vide, Astoria sentì uno strano formicolio lungo la spina dorsale, una sensazione di tristezza che allontanò subito. Probabilmente lì Draco e Daphne dovevano essersi divertiti molto mentre lei li osservava da lontano, qualche ricordo che non aveva ancora smaltito il proprio effetto, ecco il perché di quella brutta sensazione.

-E’ ora di pranzo, hai fame?-chiese ancora il giovane Malfoy.

Ora di pranzo? Ma se si era appena svegliata!, poi le venne in mente che aveva dormito fino a tardi e aveva impiegato parecchio tempo per prepararsi, ma la fame tardava ad arrivare, quindi… -Io veramente non vorrei nulla, al massimo una crêpe.-

-Una crêpe? Che razza di pranzo è?- Draco la guardò come se fosse ammattita.

Astoria sbuffò. –Stamattina hai quasi buttato giù la porta di casa mia, ti sei tinto i capelli di blu e non vuoi spiegarmi il motivo, adesso mi hai portato nel luogo dove tu e mia sorella vi divertivate da bambini escludendo me, e sono io quella strana? Fammi mangiare la mia crêpe in pace!-disse alzando il mento con aria di sfida.

Draco la squadrò a metà tra il divertito e il rassegnato, poi si Smaterializzò e tornò subito dopo con una crêpe, che porse ad Astoria, e un gelato menta e limone.

La Greengrass squadrò la propria crêpe, poi la porse con aria disgustata al ragazzo.

-Cosa c’è ora che non va?- chiese Draco con l’aria di un condannato a morte.

-Questa… questa cosa è… è…- Astoria emise un verso disgustato. –Io mangio solo crêpe al cioccolato bianco!-

Draco fece Evanescere la crêpe e si Smaterializzò per poi tornare con un’altra, la passò alla ragazza, che la morse e si leccò le labbra, strappando un sorriso divertito al bel Malfoy.

-Oh, adesso sì che va molto meglio!- poi Astoria notò il gelato che aveva in mano il ragazzo. –E ti lamenti della mia crêpe? Tu mangi un gelato, per pranzo!-

-Io mangio il gelato proprio perché tu mangi la crêpe, intelligentissima ragazza. Credi che possa degustare un’aragosta mentre tu mangi una crêpe?-

La Greengrass sorrise con finta meraviglia. –Oh, allora la galanteria dei Malfoy non è sparita poi del tutto!-

Draco scosse impercettibilmente il capo con un lieve sorriso di scherno e i due mangiarono in silenzio per qualche minuto.

-Ieri ho visto Potter al Ministero.- fu di nuovo Draco a rompere il silenzio.

Astoria rise. –Spero non vi siate lanciati frecciatine anche lì.-

Il giovane mago sorrise con uno sguardo lontano. –No, al contrario, abbiamo chiacchierato tranquillamente. I rapporti tra noi… be’, non siamo proprio amici, ma non c’è più la rivalità degli anni scolastici.-

La giovane Greengrass aprì bocca per commentare, ma Draco fu più veloce di lei e prese nuovamente la parola. –E così domani è il mesiversario di Blaise e Daphne, eh?-

-Uh, te lo sei ricordato?-chiese Astoria sorpresa, ripresasi in fretta dal repentino cambio d’argomento.

Draco inarco un sopracciglio. –Io? Blaise mi ha assillato durante l’ultima settimana, ché non sapeva cosa regalarle.-

-Daph se n’è ricordato stamattina ed è corsa a vedere cosa comprare.- disse la strega ridendo. -Blaise che si fa mille problemi per un regalo e Daphne che se ne dimentica del tutto, sono incredibili, sono… perfetti l’uno per l’altra.-

-Lo sono sempre stati. Ci hanno messo quasi dieci anni per capirlo…-

-… ma alla fine l’hanno capito.- terminò Astoria.

Il sorriso sul volto di Draco si allargò impercettibilmente. -Stamattina mi sono tinto i capelli di blu.-

-Ehm… sì, me ne sono accorta.- disse la Greengrass ridendo, ma il ragazzo aveva un’aria così tranquilla che Astoria, ripensando ai sorrisi misteriosi delle ore precedenti, sentì aumentare la strana sensazione di sospetto.

Il ragazzo annuì mantenendo il sorriso a metà tra lo scherno e il divertito. –Be’, il Signore Oscuro non c’è più.-

Astoria lo guardò come se fosse impazzito, cosa c’entrava il Signore Oscuro?

Ma Draco continuò tranquillamente.

-Non può più crescergli il naso, purtroppo.-

Astoria inarcò le sopracciglia, poi sgranò gli occhi.

Draco sorrise. Aveva capito.

                                         

Astoria Greengrass aveva quattordici anni e la convinzione dell’amore eterno.

Astoria aveva quattordici anni e da sette un’incredibile cotta per Draco Malfoy.

Astoria era convinta che un giorno o l’altro lui avrebbe capito di amarla, le avrebbe chiesto di essere la sua ragazza e sarebbero stati insieme per sempre.

Ma quel giorno tardava ad arrivare. E Draco passava tutto il suo tempo in compagnia di Daphne.

Per esempio, in quel momento avrebbe potuto essere al fianco di Astoria e invece era lì, sotto quell’albero, a chiacchierare con Daph.

Astoria rimase a fissarli per qualche minuto, poi, sbuffando, distolse lo sguardo e iniziò a passeggiare per il bosco pianificando la sua risposta alla dichiarazione di Draco. Eh, sì, perché ben presto il ragazzo avrebbe capito di amarla e lei non poteva farsi cogliere impreparata!

Mentre si chiedeva se sarebbe stato meglio dirgli subito ‘ti amo’  o farlo aspettare un po’, giunse ad un laghetto e si sedette sulla riva. Non c’era mai stata prima, ma le sembrava un luogo abbastanza romantico.

E quando, qualche secondo dopo, vide Draco spuntare tra gli alberi e puntare verso di lei, sentì i battiti del cuore accelerare. Ecco, era finalmente arrivato il momento che aspettava da tanto.

Draco la raggiunse, ma la sua espressione non era propriamente dolce, né minimamente benevola. Forse è nervoso, si disse Astoria.

-Greengrass, perché a scuola sono tutti convinti che presto staremo insieme?-

La freddezza nella voce del ragazzo la fece trasalire. E le parole ancor di più. Forse non era venuto a dichiararle il suo amore.

-Allora?-

Astoria rimase in silenzio a fissare l’acqua del lago che si increspava ad ogni soffio di vento.

-Greengrass, sul serio credi che io potrei stare con una come te?-

-Perché no?-le parole uscirono dalla sua bocca prima che potesse rendersene conto.

Draco rise sprezzante. –Be’, mettiamola così: io ti amerò.-

Gli occhi di Astoria si illuminarono.

-Io ti amerò-continuò il ragazzo. –quando io e Potter faremo una chiacchierata tranquilla, senza lanciarci incantesimi.-

-Può succedere.- disse sottovoce Astoria.

-Quando tua sorella e Blaise si decideranno a stare insieme.- proseguì l’elenco il giovane Malfoy.

-Oh, accadrà.-

-Quando al Signore Oscuro crescerà il naso.- Draco la guardò con un sorriso beffardo.

Astoria rise. Possibile che riuscisse a farla ridere anche mentre le diceva che non l’avrebbe amata mai?

-E-concluse Draco. –quando mi tingerò i capelli di blu. Allora sì, che ti amerò.-

 

Astoria riemerse da quel ricordo e sentì un’assurda felicità impossessarsi di lei. Possibile che avesse rimosso quel ricordo? Che nonostante tutti quegli indizi non ci fosse arrivata prima?

Lui… lui… lo guardò.

Draco la stava osservando in silenzio, un mezzo sorriso sulle labbra, la testa leggermente piegata e l’aria di chi non sa cosa aspettarsi.

La giovane Greengrass gli gettò le braccia al collo e portò il proprio viso all’altezza di quello del ragazzo.

Si mordicchiò il labbro e rimase a fissarlo negli occhi per quelle che le parvero ore.

Era una situazione incredibile, aveva aspettato così tanto questo momento, l’aveva immaginato, pianificato e adesso non aveva idea di cosa fare, non sapeva se fosse più giusto parlare, non sapeva nemmeno se ci fosse qualcosa di ‘più giusto’ e ‘più sbagliato’.

Poi sentì la propria voce, un sussurro. –Davvero?-

-Sì.-

Astoria poggiò le proprie labbra su quelle di Draco e sentì di essere in paradiso.

Si staccarono quasi subito, era assurdo, Astoria aveva sognato per tredici anni di baciarlo e, adesso che poteva farlo, desiderava solo guardarlo negli occhi, sentire la propria mano stretta dalla sua.

Draco sgranò impercettibilmente gli occhi. –Stai piangendo?-

Non se n’era nemmeno resa conto, ma non se ne stupiva.

Era il suo più grande desiderio che si realizzava, che prendeva forma. Sorrise asciugandosi gli occhi. –Sì, ma non farci caso.- e rise.

Draco rise con lei.

E continuarono fino a quando le risate non scemarono e rimasero a fissarsi in silenzio.

-Draco? Tu lo sai, per me sei sempre stato e sempre sarai bellissimo… ma, ti prego, fai tornare i tuoi capelli del tuo colore originale, così non ti si può guardare!- e riprese a ridere.

Draco assunse un’aria offesa. –Ma guarda, io ti faccio una simile dichiarazione e tu mi insulti così? Bah, io me ne vado!- e si Smaterializzò.

Astoria rimase interdetta, la risata le si bloccò a metà. Si guardò intorno, non poteva essersene andato sul serio!

Cominciò a girare per il bosco, doveva essere lì da qualche parte. Dopo una decina di minuti era di nuovo al lago. Era stato tutto uno scherzo? Tutta una presa in giro?

Si mise a sedere sulla riva del lago.

-Ti arrendi così facilmente?-

Astoria si voltò e Draco era lì, seduto sul ramo di un albero. I capelli di nuovo del solito biondo platino.

-Tu sei… sei… mi hai fatto prendere un colpo! Credevo te ne fossi andato sul serio!-

Draco saltò giù dal ramo e andò accanto ad Astoria. –Ma io me ne sono andato: non conosco l’incantesimo per far cambiare il colore dei capelli, ho avuto bisogno di una mano.-

Astoria lo guardò per qualche secondo. –Be’, adesso che ci penso ti stavano bene quei capelli, il blu ti dona. Appenderemo un quadro nella nostra futura casa di te con i capelli blu, tutti devono avere la possibilità di vederti in quel modo, era uno spettacolo meraviglioso!-rise, sembrava che non riuscisse a fare altro. –Oh, sì e anche nostro figlio dovrà vedere suo padre cos’ha dovuto fare per conquistare la sua stupenda mammina…-

Astoria continuava a parlare del loro futuro insieme. E Draco la lasciava fare, aveva aspettato così tanto per tutto questo, lui lo sapeva bene. Com’era stato sciocco, convinto com’era che seppellire i propri sentimenti fosse la cosa migliore da fare. Ce n’era voluto di tempo per capire che stava sbagliando tutto.

­Astoria bloccò il suo discorso a metà e si portò una mano alla bocca sgranando gli occhi.

-Che c’è?-chiese Draco preoccupato.

-Non te l’ho detto!-

Draco sentì un tremito, cosa doveva dirgli? Forse era già promessa a qualcuno o magari era già sposata e nessuno lo sapeva? Oppure…

Astoria bloccò tutte le sue supposizioni. -Ti amo!-

Draco la guardò e scoppiò a ridere, si era preoccupato tanto e lei aveva dimenticato di dirgli questo?

-Che c’è? Perché ridi?-chiese lei.

Draco sorrise. –Ti amo anch’io.-

 

 

 

 

 

 

Nota d’autore:

 

Ho scritta questa storia in estate e l’avevo completamente dimenticata. Poi oggi l’ho riletta e ho pensato ‘Perché non pubblicarla?’. Quindi: eccola qui!

Ho sempre immaginato Draco davvero innamorato di Astoria dopo la Seconda Guerra Magica e quindi cambiato rispetto a come lo abbiamo conosciuto nei libri ed ecco come, nella mia testolina, sono andate le cose, ahah.

Bene, grazie per aver letto questo scempio!

Un bacio.

Clì.

 

  
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