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Autore: Joey Potter    08/04/2012    6 recensioni
[Larry Stylinson]
Zayn gliel’aveva detto. Nel suo solito modo delicato ed esaustivo, ma insomma, l’aveva avvertito di non credere troppo nella scaltrezza di una particolare fetta del loro pubblico.
Per tutta risposta, Harry – che in fin dei conti rimaneva sempre Harry, e quindi non avrebbe potuto comportarsi in maniera tanto diversa – aveva alzato gli occhi al cielo e si era infilato rabbiosamente quella maglia, lisciando la scritta “Love is equal” con reverenza.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Love is equal
Fandom: RPF – One Direction
Personaggi: Harry Styles/Louis Tomlinson (più una piccola apparizione di Zayn Malik)
Genere: Generale
Rating: giallo intenso  (PG-15 soprattutto per il linguaggio poco elegante)
Avvertimenti: one-shot; slash
Note: 1) Scritta perché i miei neuroni hanno un limite di sopportazione piuttosto basso per l’iniziativa “Let’s ship again” – indetta su Facebook da Il_Genio_ del _ Male – con il prompt “Love is equal”, che dà il titolo al tutto
2) La prima maglia citata è questa: ciao, sono la maglia figa!, che Herreh nostro sta indossando davvero in continuazione qua e qua.
3) A quanto pare, Herreh nostro ha passato la serata di ieri (ieri, vero? Vabbè, ha passato una serata) in un bar gay. Abbiamo le prove qua: ciao, sono la prova!
4) La seconda maglia citata è questa: ciao, sono la maglia superfiga! Che Herreh nostro non ha ancora indossato. Per il momento.
5) Si ringrazia Chiara per avermi permesso di mettere una sua frase in bocca a Zayn. Quella della foto di Tommo col manico di scopa.
 
 
 

Tutta per le #thegayshavegayedagain’s members e soprattutto per Marta aka Il Genio del Male (e il tuo nick ha un suo perché)

 
 


Love is equal

 
 
 
 
“Harry, andiamo. Quelle vogliono solo illudersi. Non cederebbero neanche se uscisse una foto di Tommo con un manico di scopa tra le chiappe. Voi per loro siete etero, non importa quanto possiate succhiarvi il cazzo a vicenda.”
Zayn gliel’aveva detto. Nel suo solito modo delicato ed esaustivo, ma insomma, l’aveva avvertito di non credere troppo nella scaltrezza di una particolare fetta del loro pubblico.
Per tutta risposta, Harry – che in fin dei conti rimaneva sempre Harry, e quindi non avrebbe potuto comportarsi in maniera tanto diversa – aveva alzato gli occhi al cielo e si era infilato rabbiosamente quella maglia, lisciando la scritta “Love is equal” con reverenza.
Avrebbe funzionato, ne era placidamente sicuro. Se ne sarebbe trotterellato a giro per l’America con quella prova sul petto e tutti – management compreso – si sarebbero arresi all’evidenza, perché Harry era esausto, mortalmente e definitivamente esausto, di nascondersi e vergognarsi dei propri sentimenti.
Solo che poi, due settimane, decine di foto ignorate dalle fan e tanta tensione più tardi, Harry si ritrovò a mormorare una serie di parolacce al soffitto, seguite da un torvo “aveva ragione Malik”.
« Perché non facciamo a modo mio? » propose Louis, spuntando dal niente e abbracciandolo stretto, le mani che frugavano sotto i suoi vestiti, impegnate ad allontanarlo da quella pagina internet che stava nervosamente consultando e dalle stronzate che plausibilmente riportava.
« Il ‘modo tuo’ è violento e azzardato » replicò assecondando i suoi movimenti e sollevando le braccia per lasciarsi spogliare.
« Il ‘modo mio’ è diretto ed inequivocabile » asserì Louis, intervallando le parole con rumorosi baci sul collo di Harry.
« Ho paura che troverebbero qualche scusa persino per una slinguazzata in diretta mondiale » sospirò questi, affranto « Sono andato in un bar gay, Louis. Dai, quale razza di diciottenne etero sceglierebbe di passare una serata in un bar gay? O di girarsene per New York con una maglietta inneggiate al sostegno dei diritti degli omosessuali? »
Louis si strinse nelle spalle, perché non c’era molto da dire, su quel punto. « Sono le stesse persone che credono in Eleanor e nel nostro grande amore, malgrado io cerchi in tutti i modi di recitare al peggio la parte del fidanzatino etero ».
Harry si chinò a slacciargli i pantaloni e mentre le sue dita giocherellavano pigre con la cerniera dei suoi jeans, dichiarò: « Potrei cambiare maglia… » depositò un bacio sotto l’elastico dei boxer di Louis, guadagnandosi un gemito compiacente ad ogni morso che lasciava sulla pelle calda e morbida del ragazzo « … e scegliere quella con la scritta ‘sorry girls, I suck dicks’ », completò.
Louis gli sollevò il mento invitandolo a raggiungere le sue labbra e continuò a scherzare « Oppure potresti passare subito ai fatti e succhiarmelo sul palco del Madison Square ».
Harry gli concesse un lungo bacio feroce, fatto di rabbia ed esasperazione, prima di commentare con tono mesto: « Direbbero che è solo Fan-service ».
« Ma intanto io rimedierei un pompino » sogghignò Louis, spingendogli di nuovo il viso all’altezza del proprio inguine, con gli occhi pieni di malizia e desiderio.
Harry gli accarezzò le cosce con la punta del naso, ritrovando a poco a poco il sorriso, e stette al gioco « Come se dovessi sforzati molto, per riceverne ».
« Sono irresistibile, lo so » e Louis seppe di aver sbagliato aggettivo ancora prima di vedere gli occhi di Harry rabbuiarsi di colpo con altra stanchezza e amarezza.
Irresistibile.
Resistere. Resistere ancora.
« Ehi. Devi… dobbiamo solo… lo so, resistere fa schifo ma… prima o poi si arrenderanno. Lo capiranno » e lo seguì sul pavimento, allungando le braccia per stringerselo al petto.
« Stiamo lottando » gli sussurrò, e sembrava pensarlo sul serio.
« Stiamo lottando » ripeté Harry, cominciando a crederci.
   
 
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