Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraLuna21    08/04/2012    5 recensioni
La squadra Cobra 11 è abituata ai riscatti e ai rapimenti, anche quando sono personali! Ma se questa volta fosse troppo personale? E se questa volta il caso prendesse troppo la squadra?
... e se questa volta fosse troppo e basta?
La squadrà riuscirà a mantenere la lucidità di fronte ad un uomo senza alcuno scrupolo?
Ecco il mio ultimo sclero, che spingerà al limite i nostri eroi! Ce la faranno ancora?
Spero che vi piaccia! :) A presto! ^^
Genere: Angst, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è due senza tre!'
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Neve in autostrada
 

Semir svoltò con estrema calma, canticchiando una canzone dei Pink Floyd che stavano mandando alla radio.
Sentì il suo cellulare squillare. Abbassò il volume della musica, afferrò il telefono e mise il vivavoce. «Buongiorno, Ben! Che succede? Per la prima volta in vita tua hai deciso di arrivare puntuale a lavoro?» rispose, lanciando uno sguardo all’orologio.
«Buongiorno, Semir!» disse a bocca piena il ragazzo. «Eh, sì! A quanto pare è così! Tu e Tom, invece, siete in ritardo! Per Tom è normale, ma… tu stai bene??» scherzò.
«Mai stato meglio! Ieri vi avevo detto che avrei fatto tardi!»
«Non è vero!» disse il ragazzo, ingoiando un boccone.
Semir accenno ad una risata. «Sì, invece! L’ho detto a te e Tom prima di andarmene!»
Il ragazzo rimase un attimo in silenzio a pensare. «Stavo mangiando?»
L’uomo rise. «Credo di sì: mangi sempre!»
Ben si infilò altro cibo in bocca. «Mh! Allora non ti ascoltavo…»
Semir fece un’altra risata. «Ma che mangi?!»
«Un Taco!!!» rispose il ragazzo, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«A quest’ora?!»
«Ho fame, che ci posso fare?» diede un altro morso al Taco. «Comunque, come mai fai tardi?»
«Devo accompagnare Aida all’asilo. Amore, saluta lo zio Ben!»
La bambina si sporse dal sedile posteriore. «Ciao, Zio Ben!»
«Ehi, ciao piccola! Contenta di andare a scuola?»
La bambina annuì. «Sì! La maestra dice che sono la più brava a disegnare!»
«Davvero?! Ne ero certo! Quando vengo a casa tua voglio assolutamente vedere i tuoi capolavori!»
La piccola rise. «Ma li ho a scuola! Non li posso portare a casa.»
«Beh, allora vorrà dire che dovrò venire a scuola per vederli, giusto?» il ragazzo sorrise, come se la bambina potesse vederlo.
Aida rise. «Va bene!»
Semir svoltò ancora. «Ben, ora ti devo lasciare: siamo quasi arrivati! Ci vediamo tra una ventina di minuti a lavoro, okay?»
«Va beni… Toh, guarda: c’è Tom! Semir, ti annuncio che per la prima volta in vita tua sei l’ultimo ad arrivare a lavoro!» Ben scoppiò a ridere e probabilmente anche Tom rise.
«Ah-ah! Che spirito di patata! Ci sentiamo dopo!»
«Ciao, zio Ben! Ciao, zio Tom!»
«Ciao, piccola! A dopo, Semir!» e con queste parole Ben chiuse la chiamata.
 
Semir scese la lunga scalinata fuori dalla scuola e si avvicinò alla sua macchina.
Aprì lo sportello della sua auto e sentì il cellulare squillare.
«Gerkhan!» rispose, sedendosi nel veicolo.
«Buongiorno, Semir!»
«Buongiorno, Tom! che succede? Sentite la mia mancanza? Ho fatto mezz’ora di ritardo!» scherzò.
«Semir, se fosse per me e Ben tu potresti anche non presentarti a lavoro: staremmo meglio!» rise. «Ma dobbiamo lavorare! Tutti e tre! Abbiamo un’emergenza sulla A5 al chilometro 56, direzione Düsseldorf! Noi già ci stiamo recando sul posto! Raggiungici là, poi ti spiegherò tutto!»
«Va bene! Arrivo!» e chiuse la chiamata.
 
Semir fermò la macchina e ne uscì, avvicinandosi a Ben e Tom.
I due colleghi, vedendolo, sorrisero. «Ehi, Socio! Allora?! Come sta lo scricciolo?» sorrise Tom.
Semir rispose al collega. «Sai che odia quando la chiamate così!»
«E tu sai che più si arrabbia e più ci divertiamo!» replicò Ben.
Semir scosse la testa, rassegnato. «Lavoriamo, che è meglio! Che è successo? È passato un uragano?» disse, guardando tutte le auto ribaltate a terra sull’autostrada.
«Vedi quel camion? Il conducente ha perso il controllo ed il veicolo si è messo di traverso in mezzo all’autostrada. Le auto non sono riuscite a fermarsi e si sono scontrate con il mezzo. Per fortuna non sembrano esserci stati grossi danni!»
«Okay, fin qui ho visto anche io! Posso sapere qual è il collegamento tra “incidente di routine” e “raggiungici in autostrada”?»
Ben fece una faccia strana, come se stesse ragionando. «Ehm, il fatto che tu sia un poliziotto autostradale?!»
L’uomo si voltò verso il collega con un volto da chi di era completamente rassegnato a quella battuta. «Sai cosa intendo! Perché ci hanno fatto correre qui?»
«Beh, prima di tutto perché il guidatore è morto! Quando il camion si è fermato si è fatto prendere dal panico ed è uscito. Una macchina è arrivata e lo ha investito.»
Semir lanciò uno sguardo al telo bianco poggiato a terra a pochi centimetri dal furgone. «Solo per questo?» chiese, quasi speranzoso.
«Beh, quando ci hanno chiamato, sì! Però…»
L’ispettore sospirò. «Che hanno trovato?»
«Indovina!? Cocaina!» concluse Tom.
«E qual è la novità?! Dai, quanta ce n’è?»
«Beh, un bel po’: il camion ne è pieno! Ce ne sarà un quintale!»
«Che?!?! Scherzi, vero?»
L’uomo rise. «Sì! Ci sono circa una ventina di scatoloni lì dentro! Dentro ogni scatola, nascosto tra la merce “legale” c’è circa un chilo di droga!»
«Beh, non quanta me ne immaginavo, ma pur sempre un bel po’! Si sa qualcosa della provenienza?»
«La provenienza, no! Sappiamo, però, la direzione: andavano a Berlino! E poi da lì, probabilmente in tutto il mondo!»
«Bene! Tutto il mondo è proprio un buon inizio, Tom!» gli rispose, ironico.
Ben lo squadrò storto. «Semir, ma che hai mangiato oggi? Yogurt inacidito?! E basta con questa acidità!» scherzò.
L’uomo scosse la testa, divertito. «Andiamo, che è meglio! Qui non troveremo niente!»I tre di avviarono verso le auto. In quel momento si fermò una Porsche Cayenne Turbo. Otto e Dieter scesero dalla macchina.

«Toh, giusto voi! Otto! Dieter! Appena si scopre l’identità del morto, fatecela sapere: sarà anche solo un corriere, ma è sempre meglio di niente!» disse Semir.
I due annuirono. «Va bene, ma… voi dove andate?» chiese il secondo.
«Al comando! Qui bisogna solo fare i rilievi, quindi possiamo andarcene!»
I due poliziotti provarono a trattenerli, ma senza successo.
Tom e Ben si avvicinarono alla macchina del primo.
Semir stava per andare verso la propria, ma si fermò a parlare con i colleghi.
«Se voleva mandarla in tutto il mondo, deve essere uno spacciatore importante! Direi di scartare tutti quelli presi a passare bustine agli alunni davanti scuola, e anche tutti quelli che sono stati presi tante volte!»
«Sì, concordo!» rispose Tom. «E, ovviamente, dobbiamo eliminare quelli che sono ancora in prigione! Io punterei in particolare su quelli che sono stati presi, ma che sono anche stati scagionati: è uno bravo, non si farà beccare per così poco!»
«Sì, infatti! Credo proprio che Tom abbia ragio…» Ben non riuscì a terminare la frase. Si poggiò una mano sullo stomaco e iniziò a fissare il terreno con sguardo assente, portando una mano allo stomaco.
Semir e Tom si lanciano uno sguardo preoccupato, che subito passò su Ben. «Ehi, Ben! Che succede?»
Il ragazzo rimase come paralizzato, con la bocca socchiusa e gli occhi sgranati.
«Ben! Ben, parla, maledizione!» urlò Tom, mettendogli una mano sulla spalla.
L’ispettore non si mosse. Deglutì forte, prese un profondo respiro e si piegò in avanti.
«Mi viene… un po’ da vomitare…»
I due, che si erano avvicinati, si scostarono di colpo. «Vomito?! Ben, io te l’ho sempre detto che mangiare quelle schifezze ti fa troppo male!» disse Semir, quasi un po’ rassicurato del fatto che fosse solo un po’ di vomito.
«Ah-ah!... Ridi…. Ridi pure…» gli rispose, un po’ irritato, senza sollevarsi.
«Dai, Ben! Sai che scherzo! Forse è meglio se vai a casa o dal dottore… potrebbe essere influenza!»
Il ragazzo annuì. «Sì, forse è meglio…» e così dicendo si avviò verso la macchina di Tom.
«Fermo!!» urlò l’uomo. «Vorresti salire… ehm… nella mia macchina?!» chiese, un po’ titubante.
Il ragazzo lo guardò stano. «Certo! Cioè… sono venuto con te , quindi…»
«Beh, però viaggiare in macchina potrebbe farti male… e poi dovresti passare per il comando… e la Engelhardt vorrebbe spiegazioni… troppe spiegazioni… e poi…»
«Tom,» lo interruppe il ragazzo. «Stai cercando di scaricarmi
L’uomo non sapeva cosa rispondere. «Beh, scaricare è una parola grossa… sto, piuttosto, cercando di allontanarti il più possibile dalla mia macchina…»
«… cioè scaricarmi! E scommetto che non posso nemmeno sognarmi di chiedere un passaggio a te, Semir! Giusto?!»
L’uomo prese un forte respiro, cercando di riordinare le idee e trovare una buona scusa. «Ma, Ben, che domande fai?! Io ti darei volentieri un passaggio, ma se tu fossi malato, potresti lasciare i batteri nella macchina, e potrebbe ammalarsi anche Aida, salendo!»
Mentre Semir finiva la sua arringa, lui e Tom iniziarono a indietreggiare, cercando di raggiungere le proprie auto.
«Ma bravi! Begli amici!» disse il ragazzo, un po’ irritato.
Gli altri due risero. «Perché non chiedi un passaggio a Otto e Dieter? O ad Hartmut! Sono sicuro saranno felicissimi di darti una mano!» disse Tom, mentre lui e il collega salivano in macchina.
Poi i due ispettori partirono, lasciando il socio lì, in mezzo all’autostrada.
 
Alfred Müller buttò la cicca a terra e la spense calpenstandola con la punta della scarpa.
«Il nostro corriere dovrebbe aver portato la roba già da un’ora! Qui c’è qualcosa che non va…» disse a se stesso più che allo scagnozzo che gli copriva le spalle.
«Ha ragione, Signore! Vuole aspettare ancora, o proviamo a contattarlo?!» rispose l’energumeno, restando impassibile.
L’uomo si guardò ancora attorno nell’enorme scarico merci. «No… aspettiamo ancora un po’! Se non si dovesse fare vivo, vedremo il da farsi…»
  
 
 

Salve a tutti!! ^^
Grazie per aver cliccato il link del mio ennesimo sclero e benvenuti nel primo capitolo di questa storia! ^^ Non ce l’ho fatta ad aspettare ancora per pubblicarlo! xDxD
Vi annuncio fin da ora che questo racconto per me non è solo importante, ma è praticamente FONDAMENTALE!! Volevo scrivere una cosa come questa da ‘Vendetta personale’, ma l’ispirazione tardava a venire, e poi, durante l’ultima storia… BANG! ISPIRAZIONE!! xDxD
Scherzi a parte, mi farebbe davvero tanto piacere sapere cosa ne pensate e avere i vostri consigli! ^^
Credo di poter aggiornare con abbastanza rapidità, a parte qualche caso particolare. J
Come al solito, preciso che i personaggi e il programma di cui scrivo non appartengono a me, ma a chi di diritto!! (se appartenessero a me, farei tornare Tom IMMEDIATAMENTE!! O.O Altro che Frank… xDxD) E Veramente neanche il titolo è mio! ‘Quando mi vieni a prendere?’ è una canzone (stupenda! xD) di Ligabue, molto adatta alla situazione, poi scoprirete perché… (speriamo solo che la nostra storia abbia un esito diverso!! xDxD)
E ora la domanda che tutti vi state ponendo… cos’avrà Ben?! L’avrò avvelenato di nuovo?!
Dai! xDxD Vabbè che inizio a essere prevedibile, ma spero di non giungere mai al ripetitivo! xDxD
Grazie mille in anticipo a tutti quelli che seguiranno la storia! ^^
Ciao e buona Pasqua a tutti!
Chiara ^-^

   
 
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