L’aereo era decollato da alcune ore e Lily e Jun sedevano
assorti, guardando il film che stavano dando. Il Signore degli Anelli era uno
dei film preferiti della ragazza, ed Aragorn era in
assoluto il suo preferito.
“Oh che figo!” sospirò lei, facendo imbronciare il viso del suo ragazzo.
“Ma come!?! È meglio lui di me?” le chiese socchiudendo gl’occhi e guardandola
con occhi indagatori.
“Si!” rispose immediatamente lei, mettendosi poi a ridere per la faccia assurda
che aveva assunto Jun, siccome di certo non si aspettava una risposta del
genere.
“Allora vai... vai da lui...” rispose ancora con un finto broncio che gli
increspava le labbra, mentre Lily rideva e si ancorava saldamente al suo
braccio.
“Potessi lo farei, ma vai bene anche tu...” sentenziò baciandogli con dolcezza
le labbra su cui riapparve immediatamente un sorriso sereno. Da quando erano
tornati assieme le cose andavano di bene in meglio. La loro vita sentimentale e
lavorativa era perfetta. Solo quel piccolo viaggio imprevisto turbava il cuore
della giovane, che ancora si chiedeva per quale motivo Amy li avesse mandati a
chiamare per il suo matrimonio. Sospirò impercettibilmente cercando di non far
vedere a Jun il malessere che portava dentro, siccome ormai lui le aveva
ripetuto sino alla nausea che non doveva preoccuparsi. Volgendosi verso il
ragazzo Lily lo vide assorto a guardare le nuvole fuori dal finestrino, di
certo stava pensando a qualcosa che lo preoccupava e lei poteva anche capire di
cosa si trattasse, siccome, per quanto Jun con lei apparisse calmo per
quell’avventura che stavano per vivere, in realtà dentro era turbato. Dolcemente
gli prese la mano fra le sue baciandone amorevolmente il dorso. Jun sorrise ed
entrambi tornarono a guardare il film, che ormai era alle battute finali, ed
anche il loro aereo sarebbe atterrato dopo non molto. Quando scesero il caldo
sole di Miami li accolse con i suoi ardenti raggi. Sorridendo entrarono nel
terminal e presi i propri bagagli si diressero verso la hall dove sapevano che
qualcuno sarebbe venuto a prenderli. Un giovane atletico, dai corti capelli
neri e gl’occhi profondi si avvicinò a loro:
“Lily e Jun!” disse affabile fermandosi a guardarli a pochi passi di distanza
“Piacere di rivedervi!” aggiunse poi tendendo la mano al ragazzo che subito la
strinse con un sorriso.
“Piacere nostro” aggiunse Lily un poco imbarazzata, mentre Keiki
le prendeva la valigia e li invitava a seguirli verso il taxi parcheggiato
fuori dall’aeroporto. Un silenzio imbarazzato era calato fra i presenti un
silenzio che perdurava ormai da alcuni minuti e che fu la ragazza a decidere di
sciogliere dando voce ad i dubbi del suo cuore.
“Sai... il vostro invito ci ha sorpreso... se posso chiederlo, come mai ci
avete invitato?”
“Beh Amy aveva una questione in sospeso con voi che voleva sistemare, ma
saprete tutto sta sera a cena.” Sorrise nuovamente Keiki,
mentre il tassista accostava davanti ad un bellissimo albergo sulla spiaggia,
dove evidentemente avrebbero alloggiato i due ragazzi “Bene! Questo è il vostro
hotel, mi spiace non poter rimanere con voi, ma oggi devo girare una pubblicità
e sono già in ritardo! Ci vediamo sta sera al ristorante qui dell’albergo alle
otto! Divertitevi!” aggiunse tutte quelle parole con una fretta mai vista e risalito
sul taxi sparì ben presto nel traffico. Guardandosi un poco perplessi i due
ragazzi presero le loro cose e dopo essersi registrati ed aver preso le chiavi
salirono in stanza. La camera era stupenda, sui colori tenui del rosa pastello,
con il balcone che dava sulla spiaggia la quale, vista l’ora, iniziava ad
affollarsi.
“Che ne dici andiamo anche noi?” gli chiese Lily rientrando ed aprendo la
valigia per trovare i due costumi che si era portata dietro.
“Ma si perché no! Infondo è una piccola vacanza! Godiamocela!” e dette quelle
parole estrasse anche lui dalla valigia il necessario. In poco meno di mezz’ora
stavano camminando a piedi scalzi sulla chiara sabbia che il cristallino oceano
lambiva con il suo dolce andirivieni. Avevano deciso di non stendersi al sole,
ma di passeggiare allegramente. Il tempo era perfetto, caldo a sufficienza da
non scottare, dato che un leggero venticello che spirava dal mare rinfrescava
appena l’aria. Avevano percorso già un bel tratto di strada quando un paio di
ragazzine con il viso arrossato si avvicinarono a Jun:
“Ehm... scusa... tu per caso sei Jun Misugi? Il campione della nazionale Giapponese?” chiese la
più minuta delle due evitando imbarazzata il suo sguardo.
“Si certo sono io...” rispose prontamente il giovane calciatore che imbarazzato
guardava le due, sotto lo sguardo divertito di Lily.
“Beh ecco... noi ci chiedevamo se... ecco… se potevi farci l’autografo e se...”
chiese imbarazzata l’altra ragazza non riuscendo a finire la frase, cosa alla
quale provvide Lily “Se possono farsi una foto con te” e senza aspettare la
risposta di Jun che sicuramente sarebbe stata affermativa prese la macchina di
mano alla ragazza minuta e li fece mettere in posa. Fecero un paio di foto,
quindi il ragazzo fece loro un autografo con dedica. Vi furono diversi episodi
come quello durante la loro passeggiata e quando finalmente tornarono ai teli
Lily disse “Vedi che sei famoso?” ed il sorriso alleggiò dolce sulle sue
labbra, mentre Jun imbarazzato si stendeva mormorando “Anche tu lo diventerai!”.
La giornata passò allegra e piacevole, pranzarono in spiaggia con un hotdog ed il pomeriggio volò fra un bagno in mare e
l’altro. La sera arrivò ben presto e pochi minuti prima dell’ora stabilita i
due ragazzi si trovavano già nella hall ad aspettare gl’altri, che non ci
misero molto a raggiungerli. Appena li vide Amy abbracciò di slancio Lily,
mentre quest’ultima s’irrigidiva di colpo non sapendo cosa fare di preciso.
“Sono contenta che siete venuti!” disse allegra la ragazza facendo loro strada
verso il tavolo a cui presero posto. Dopo i primo convenevoli e dopo aver
ordinato Amy si volse verso Lily incatenando i loro sguardi.
“Ti stai chiedendo perché vi ho fatti venire vero?” le chiese a bruciapelo, ma
la ragazza non si fece cogliere impreparata o titubante: “Si me lo stavo
proprio chiedendo!” e da sotto il tavolo Jun le strinse la mano a significare
che doveva stare calma, siccome lui era lì accanto e lei e non l’avrebbe di
certo abbandonata.
“Vi ho chiesto di venire qui perché volevo il vostro perdono...” diversi attimi
di silenzio seguirono quella frase e diversi impercettibili respiri dovette
trarre Lily per cercare di calmarsi, ma furono del tutto inutili siccome la sua
rabbia esplose in una risposta piuttosto acida:
“Il nostro perdono?! Spiegami ora come posso perdonarti! Spiegami come posso
farlo dopo quello che ci hai fatto passare... a cominciare dal finto tumore
fino a quel bacio che gli hai dato apposta perché io lo vedessi!” le parole
vennero fuori come veleno e la mano di Jun chiusa sulla sua non servì a tenerla
a freno.
“Lily... cerca di capirmi... so che vi ho fatto passare un periodo orribile e
mi pento di tutto quello che ho fatto, ma allora non riuscivo a comprendere
appieno i miei sentimenti! Non sapevo chi amassi davvero, se Keiki o Jun e da quanto ne so anche
Jun era nella mia stessa situazione... so che ti ho fatto soffrire Lily, ma...”
qui fece una piccola pausa, andando a prendere la mano di lei fra le sue “Se
sei riuscita a perdonare Jun... potresti mai riuscire a perdonare anche me?”
Evidentemente sconvolto Jun aprì la bocca per dire qualcosa, ma ripensandoci
rimase silenzioso aspettando la risposta di Lily, che evidentemente stava
combattendo una dura battaglia interiore. Poteva davvero perdonare Amy? Si
chiese lei volgendo appena lo sguardo su di lei. Di certo gliene aveva fatte
passare tantissime, ma forse una seconda (o meglio terza) possibilità poteva
anche dargliela, dato che le sue parole suonavano sincere alle sue orecchie. Un
piccolo sospirò andò ad incresparle le labbra.
“Ci posso provare, ma non sarà subito così facile!” rispose concedendole un
tenue sorriso a mo’ di incoraggiamento alle parole che aveva appena detto,
mentre Amy si volge a guardare Jun “E tu puoi perdonarmi?”
“Ti ho già perdonata, perché infondo la colpa di tutto quello che è successo è
stata mia... ero io quello indeciso!” rispose dolcemente, andando poi a posare
un bacio sulla guancia di Lily, che ora sorrise molto più rilassata ed iniziò
davvero a godersi quel piccolo viaggio.
“Ora che abbiamo messo una pietra sopra a questa orribile faccenda, avrei una
cosa da chiederti...” Amy fece un’altra piccola pausa assaggiando l’insalata
con le noci che aveva nel piatto “Lily, vuoi farmi da damigella domani?” le
chiese allegramente cogliendola del tutto in contropiede.
“Amy... mi piacerebbe molto, ma non ho nemmeno il vestito adatto...” balbettò
lei non sapendo che altro fare, mentre guardava prima Jun e poi lei.
“Di questo non preoccuparti... il tuo vestito è già pronto! Domani te lo
porterà il sarto in albergo... ti prego dimmi di si!” soggiunse Amy come se
fosse una bambina piccola con gl’occhioni da cucciola.
“Si... e va bene lo farò!” rispose Lily gioviale e da quel momento le due
ragazze presero a parlare del matrimonio di quest’ultima e delle cose che
avrebbero dovuto fare il giorno dopo, mentre i due uomini vennero lasciati a
chiacchierare di sport ed altre cose simili. Quella notte Lily e Jun dormirono
poco, siccome liberi dai problemi che avevano oppresso il loro cuore per
settimane, fecero dolcemente l’amore. La mattina seguente il sarto venne a
portare il vestito per la ragazza, al quale vennero fatto appena due ripresine
per stringerlo sulle spalle. La cerimonia si sarebbe svolta alle sedici su una
piccola spiaggia privata, tutto era già stato preparato ed a Lily non resta
altro che percorrere il piccolo corridoio fra le due ali di sedie pochi attimi
prima della sposa e prenderne il bouquet prima che iniziasse la funzione. Ed
infatti così fece. Camminò sorridente fra gl’ospiti vestita in un abito da
damigella color lavanda. Tutto si svolse in poco tempo e qualche minuto prima
delle cinque e mezza stavano tutti allegramente facendo le foto di rito con i
novelli sposi per poi dirigersi verso il ristorante sulla spiaggia dove si
sarebbe svolta la cena. Il tavolo di Lily e Jun era proprio accanto a quello
dei due ragazzi. Amy era davvero radiosa quella sera, nel suo abito da sposa
bianco avorio, sembrava una principessa. Per quanto riguardava il cibo i due
ragazzi non avevano di certo badato a spese, siccome le portate tennero al
tavolo gl’invitati sino quasi alle dieci, quando Keiki
invitò tutti i presenti a seguirli sulla spiaggia per lo spettacolo di fuochi
d’artificio.
Quando i primi fuochi pirotecnici illuminarono il cielo notturno tutti i
presenti, invitati e sposi, alzarono gli occhi per godersi il meraviglioso
spettacolo, tutti tranne uno, Jun aveva qualcosa di piùincantevole da guardare.
“Amore, spostiamoci un attimo, qui non si vede bene” sussurrò all’orecchio
della ragazza,
“Ma come, si vede benissimo invece, siamo in cima ad una collinetta”, Jun
rimase spiazzato dalla risposta,
“Per me si vede meglio laggiù, vicino
agli scogli” replicò poco convinto, “Va bene, se lo dici tu”.
Non appena si furono allontanati dal gruppetto di invitati, protetti, all’ombra
degli scogli, dalla misteriosa luce blu che la luna infondeva sulla spiaggia,
Jun la prese per mano, facendola volgere verso di se per baciarla dolcemente
sulle labbra. “Ah, era per questo che ci hai fatto allontanare, maniaco” rise
Lily.
“Non era solo per questo…”, Jun sembrava agitato, e la ragazza non capiva
davvero perché, in fondo era tutto risolto, qualcosa perfino sembrò cadergli
dalle mani, e lui si chinò a raccoglierlo … Lily capì troppo tardi cosa stava
per succedere, e aprì la bocca per parlare, ma lui fu più veloce.
Jun prese la mano di lei con la sua, mentre frugava cercando qualcosa “Lily
Misaki, abbiamo affrontato assieme tanti periodi difficili e passato tanta
tristezza, ora penso sia giunto il momento di essere felici… assieme… vorrai
condividere assieme a me tutti i giorni che ci attendono?”
Lily lo guardò con la bocca spalancata e sguardo interrogativo,
“… vuoi sposarmi?” concluse Jun, estraendo una scatolina purpurea di velluto,
aperta, a rivelare al suo interno un piccolo anello raffinato sormontato da una
rosellina d’argento con un brillantino lilla al centro.
Lily riconobbe l’anellino che aveva visto ormai un anno prima in una vetrina
del centro.
“Oh mio Dio Jun...” mormorò lei con il respiro corto, guardando prima l’anello
e poi lui, mentre una gioia immensa le saliva dentro l’animo “Si amore... certo
che voglio sposarti!” e tirandolo dolcemente verso di se, facendo così
rialzare, lo baciò ardentemente sulle labbra mentre un fuoco d’artificio, dalla
forma di un immenso cuore color rubino, illuminava la notte di una dolce luce
vermiglia.
The end!
E così siamo giunti alla fine di
questa fan... volevo pubblicarla ieri per il mio compleanno, ma purtroppo è
saltata la linea adsl e così non ho potuto farlo ç_ç!
Volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno seguita sino a qui, anche chi
non ha lasciato commenti, ma un grazie in particolare va a Florimars che mi ha dato la
forza di continuare a scrivere all’inizio in cui non ne ero molto convinta di
ciò che stavo scrivendo. Sara90 che
mi ha fatto capire che la storia rimaneva leggibile... Roylove per le belle parole che
mi lasciava e le belle chiaccierate! Reggina a cui devo chiedere scusa per
come ho trattato Amy :P ma non ci posso fare niente, Jun è mio… anche se alla
fine poi si è riscattata per tutto quello che ha fatto! Ed infine un bacio a Ippotamo che
mi ha lasciato un piccolo e dolce commento!
Un bacione dolcissimo a tutte!
Spero di scrivere presto qualcos’altro ...
Lily BlackRose