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Autore: Lily BlackRose    09/04/2012    2 recensioni
I compagni di squadra di Taro erano sorpresi e basiti, non si aspettavano di certo che avesse una sorella, figuriamoci gemella. Ed infatti solo in quel momento si resero conto della somiglianza sorprendete che li accomunava.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Jun Misugi/Julian Ross, Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The happy ending

L’aereo era decollato da alcune ore e Lily e Jun sedevano assorti, guardando il film che stavano dando. Il Signore degli Anelli era uno dei film preferiti della ragazza, ed Aragorn era in assoluto il suo preferito.
“Oh che figo!” sospirò lei, facendo imbronciare il viso del suo ragazzo.
“Ma come!?! È meglio lui di me?” le chiese socchiudendo gl’occhi e guardandola con occhi indagatori.
“Si!” rispose immediatamente lei, mettendosi poi a ridere per la faccia assurda che aveva assunto Jun, siccome di certo non si aspettava una risposta del genere.
“Allora vai... vai da lui...” rispose ancora con un finto broncio che gli increspava le labbra, mentre Lily rideva e si ancorava saldamente al suo braccio.
“Potessi lo farei, ma vai bene anche tu...” sentenziò baciandogli con dolcezza le labbra su cui riapparve immediatamente un sorriso sereno. Da quando erano tornati assieme le cose andavano di bene in meglio. La loro vita sentimentale e lavorativa era perfetta. Solo quel piccolo viaggio imprevisto turbava il cuore della giovane, che ancora si chiedeva per quale motivo Amy li avesse mandati a chiamare per il suo matrimonio. Sospirò impercettibilmente cercando di non far vedere a Jun il malessere che portava dentro, siccome ormai lui le aveva ripetuto sino alla nausea che non doveva preoccuparsi. Volgendosi verso il ragazzo Lily lo vide assorto a guardare le nuvole fuori dal finestrino, di certo stava pensando a qualcosa che lo preoccupava e lei poteva anche capire di cosa si trattasse, siccome, per quanto Jun con lei apparisse calmo per quell’avventura che stavano per vivere, in realtà dentro era turbato. Dolcemente gli prese la mano fra le sue baciandone amorevolmente il dorso. Jun sorrise ed entrambi tornarono a guardare il film, che ormai era alle battute finali, ed anche il loro aereo sarebbe atterrato dopo non molto. Quando scesero il caldo sole di Miami li accolse con i suoi ardenti raggi. Sorridendo entrarono nel terminal e presi i propri bagagli si diressero verso la hall dove sapevano che qualcuno sarebbe venuto a prenderli. Un giovane atletico, dai corti capelli neri e gl’occhi profondi si avvicinò a loro:
“Lily e Jun!” disse affabile fermandosi a guardarli a pochi passi di distanza “Piacere di rivedervi!” aggiunse poi tendendo la mano al ragazzo che subito la strinse con un sorriso.
“Piacere nostro” aggiunse Lily un poco imbarazzata, mentre Keiki le prendeva la valigia e li invitava a seguirli verso il taxi parcheggiato fuori dall’aeroporto. Un silenzio imbarazzato era calato fra i presenti un silenzio che perdurava ormai da alcuni minuti e che fu la ragazza a decidere di sciogliere dando voce ad i dubbi del suo cuore.
“Sai... il vostro invito ci ha sorpreso... se posso chiederlo, come mai ci avete invitato?”
“Beh Amy aveva una questione in sospeso con voi che voleva sistemare, ma saprete tutto sta sera a cena.” Sorrise nuovamente Keiki, mentre il tassista accostava davanti ad un bellissimo albergo sulla spiaggia, dove evidentemente avrebbero alloggiato i due ragazzi “Bene! Questo è il vostro hotel, mi spiace non poter rimanere con voi, ma oggi devo girare una pubblicità e sono già in ritardo! Ci vediamo sta sera al ristorante qui dell’albergo alle otto! Divertitevi!” aggiunse tutte quelle parole con una fretta mai vista e risalito sul taxi sparì ben presto nel traffico. Guardandosi un poco perplessi i due ragazzi presero le loro cose e dopo essersi registrati ed aver preso le chiavi salirono in stanza. La camera era stupenda, sui colori tenui del rosa pastello, con il balcone che dava sulla spiaggia la quale, vista l’ora, iniziava ad affollarsi.
“Che ne dici andiamo anche noi?” gli chiese Lily rientrando ed aprendo la valigia per trovare i due costumi che si era portata dietro.
“Ma si perché no! Infondo è una piccola vacanza! Godiamocela!” e dette quelle parole estrasse anche lui dalla valigia il necessario. In poco meno di mezz’ora stavano camminando a piedi scalzi sulla chiara sabbia che il cristallino oceano lambiva con il suo dolce andirivieni. Avevano deciso di non stendersi al sole, ma di passeggiare allegramente. Il tempo era perfetto, caldo a sufficienza da non scottare, dato che un leggero venticello che spirava dal mare rinfrescava appena l’aria. Avevano percorso già un bel tratto di strada quando un paio di ragazzine con il viso arrossato si avvicinarono a Jun:
“Ehm... scusa... tu per caso sei Jun Misugi? Il campione della nazionale Giapponese?” chiese la più minuta delle due evitando imbarazzata il suo sguardo.
“Si certo sono io...” rispose prontamente il giovane calciatore che imbarazzato guardava le due, sotto lo sguardo divertito di Lily.
“Beh ecco... noi ci chiedevamo se... ecco… se potevi farci l’autografo e se...” chiese imbarazzata l’altra ragazza non riuscendo a finire la frase, cosa alla quale provvide Lily “Se possono farsi una foto con te” e senza aspettare la risposta di Jun che sicuramente sarebbe stata affermativa prese la macchina di mano alla ragazza minuta e li fece mettere in posa. Fecero un paio di foto, quindi il ragazzo fece loro un autografo con dedica. Vi furono diversi episodi come quello durante la loro passeggiata e quando finalmente tornarono ai teli Lily disse “Vedi che sei famoso?” ed il sorriso alleggiò dolce sulle sue labbra, mentre Jun imbarazzato si stendeva mormorando “Anche tu lo diventerai!”. La giornata passò allegra e piacevole, pranzarono in spiaggia con un hotdog ed il pomeriggio volò fra un bagno in mare e l’altro. La sera arrivò ben presto e pochi minuti prima dell’ora stabilita i due ragazzi si trovavano già nella hall ad aspettare gl’altri, che non ci misero molto a raggiungerli. Appena li vide Amy abbracciò di slancio Lily, mentre quest’ultima s’irrigidiva di colpo non sapendo cosa fare di preciso.
“Sono contenta che siete venuti!” disse allegra la ragazza facendo loro strada verso il tavolo a cui presero posto. Dopo i primo convenevoli e dopo aver ordinato Amy si volse verso Lily incatenando i loro sguardi.
“Ti stai chiedendo perché vi ho fatti venire vero?” le chiese a bruciapelo, ma la ragazza non si fece cogliere impreparata o titubante: “Si me lo stavo proprio chiedendo!” e da sotto il tavolo Jun le strinse la mano a significare che doveva stare calma, siccome lui era lì accanto e lei e non l’avrebbe di certo abbandonata.
“Vi ho chiesto di venire qui perché volevo il vostro perdono...” diversi attimi di silenzio seguirono quella frase e diversi impercettibili respiri dovette trarre Lily per cercare di calmarsi, ma furono del tutto inutili siccome la sua rabbia esplose in una risposta piuttosto acida:
“Il nostro perdono?! Spiegami ora come posso perdonarti! Spiegami come posso farlo dopo quello che ci hai fatto passare... a cominciare dal finto tumore fino a quel bacio che gli hai dato apposta perché io lo vedessi!” le parole vennero fuori come veleno e la mano di Jun chiusa sulla sua non servì a tenerla a freno.
“Lily... cerca di capirmi... so che vi ho fatto passare un periodo orribile e mi pento di tutto quello che ho fatto, ma allora non riuscivo a comprendere appieno i miei sentimenti! Non sapevo chi amassi davvero, se Keiki o Jun e da quanto ne so anche Jun era nella mia stessa situazione... so che ti ho fatto soffrire Lily, ma...” qui fece una piccola pausa, andando a prendere la mano di lei fra le sue “Se sei riuscita a perdonare Jun... potresti mai riuscire a perdonare anche me?”
Evidentemente sconvolto Jun aprì la bocca per dire qualcosa, ma ripensandoci rimase silenzioso aspettando la risposta di Lily, che evidentemente stava combattendo una dura battaglia interiore. Poteva davvero perdonare Amy? Si chiese lei volgendo appena lo sguardo su di lei. Di certo gliene aveva fatte passare tantissime, ma forse una seconda (o meglio terza) possibilità poteva anche dargliela, dato che le sue parole suonavano sincere alle sue orecchie. Un piccolo sospirò andò ad incresparle le labbra.
“Ci posso provare, ma non sarà subito così facile!” rispose concedendole un tenue sorriso a mo’ di incoraggiamento alle parole che aveva appena detto, mentre Amy si volge a guardare Jun “E tu puoi perdonarmi?”
“Ti ho già perdonata, perché infondo la colpa di tutto quello che è successo è stata mia... ero io quello indeciso!” rispose dolcemente, andando poi a posare un bacio sulla guancia di Lily, che ora sorrise molto più rilassata ed iniziò davvero a godersi quel piccolo viaggio.
“Ora che abbiamo messo una pietra sopra a questa orribile faccenda, avrei una cosa da chiederti...” Amy fece un’altra piccola pausa assaggiando l’insalata con le noci che aveva nel piatto “Lily, vuoi farmi da damigella domani?” le chiese allegramente cogliendola del tutto in contropiede.
“Amy... mi piacerebbe molto, ma non ho nemmeno il vestito adatto...” balbettò lei non sapendo che altro fare, mentre guardava prima Jun e poi lei.
“Di questo non preoccuparti... il tuo vestito è già pronto! Domani te lo porterà il sarto in albergo... ti prego dimmi di si!” soggiunse Amy come se fosse una bambina piccola con gl’occhioni da cucciola.
“Si... e va bene lo farò!” rispose Lily gioviale e da quel momento le due ragazze presero a parlare del matrimonio di quest’ultima e delle cose che avrebbero dovuto fare il giorno dopo, mentre i due uomini vennero lasciati a chiacchierare di sport ed altre cose simili. Quella notte Lily e Jun dormirono poco, siccome liberi dai problemi che avevano oppresso il loro cuore per settimane, fecero dolcemente l’amore. La mattina seguente il sarto venne a portare il vestito per la ragazza, al quale vennero fatto appena due ripresine per stringerlo sulle spalle. La cerimonia si sarebbe svolta alle sedici su una piccola spiaggia privata, tutto era già stato preparato ed a Lily non resta altro che percorrere il piccolo corridoio fra le due ali di sedie pochi attimi prima della sposa e prenderne il bouquet prima che iniziasse la funzione. Ed infatti così fece. Camminò sorridente fra gl’ospiti vestita in un abito da damigella color lavanda. Tutto si svolse in poco tempo e qualche minuto prima delle cinque e mezza stavano tutti allegramente facendo le foto di rito con i novelli sposi per poi dirigersi verso il ristorante sulla spiaggia dove si sarebbe svolta la cena. Il tavolo di Lily e Jun era proprio accanto a quello dei due ragazzi. Amy era davvero radiosa quella sera, nel suo abito da sposa bianco avorio, sembrava una principessa. Per quanto riguardava il cibo i due ragazzi non avevano di certo badato a spese, siccome le portate tennero al tavolo gl’invitati sino quasi alle dieci, quando Keiki invitò tutti i presenti a seguirli sulla spiaggia per lo spettacolo di fuochi d’artificio.
Quando i primi fuochi pirotecnici illuminarono il cielo notturno tutti i presenti, invitati e sposi, alzarono gli occhi per godersi il meraviglioso spettacolo, tutti tranne uno, Jun aveva qualcosa di piùincantevole da guardare. “Amore, spostiamoci un attimo, qui non si vede bene” sussurrò all’orecchio della ragazza,
“Ma come, si vede benissimo invece, siamo in cima ad una collinetta”, Jun rimase spiazzato dalla risposta,
“Per me si vede meglio laggiù, vicino  agli scogli” replicò poco convinto, “Va bene, se lo dici tu”.
Non appena si furono allontanati dal gruppetto di invitati, protetti, all’ombra degli scogli, dalla misteriosa luce blu che la luna infondeva sulla spiaggia, Jun la prese per mano, facendola volgere verso di se per baciarla dolcemente sulle labbra. “Ah, era per questo che ci hai fatto allontanare, maniaco” rise Lily.
“Non era solo per questo…”, Jun sembrava agitato, e la ragazza non capiva davvero perché, in fondo era tutto risolto, qualcosa perfino sembrò cadergli dalle mani, e lui si chinò a raccoglierlo … Lily capì troppo tardi cosa stava per succedere, e aprì la bocca per parlare, ma lui fu più veloce.
Jun prese la mano di lei con la sua, mentre frugava cercando qualcosa “Lily Misaki, abbiamo affrontato assieme tanti periodi difficili e passato tanta tristezza, ora penso sia giunto il momento di essere felici… assieme… vorrai condividere assieme a me tutti i giorni che ci attendono?”
Lily lo guardò con la bocca spalancata e sguardo interrogativo,
“… vuoi sposarmi?” concluse Jun, estraendo una scatolina purpurea di velluto, aperta, a rivelare al suo interno un piccolo anello raffinato sormontato da una rosellina d’argento con un brillantino lilla al centro.
Lily riconobbe l’anellino che aveva visto ormai un anno prima in una vetrina del centro.
“Oh mio Dio Jun...” mormorò lei con il respiro corto, guardando prima l’anello e poi lui, mentre una gioia immensa le saliva dentro l’animo “Si amore... certo che voglio sposarti!” e tirandolo dolcemente verso di se, facendo così rialzare, lo baciò ardentemente sulle labbra mentre un fuoco d’artificio, dalla forma di un immenso cuore color rubino, illuminava la notte di una dolce luce vermiglia.

The end!

 

E così siamo giunti alla fine di questa fan... volevo pubblicarla ieri per il mio compleanno, ma purtroppo è saltata la linea adsl e così non ho potuto farlo ç_ç! Volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno seguita sino a qui, anche chi non ha lasciato commenti, ma un grazie in particolare va a Florimars che mi ha dato la forza di continuare a scrivere all’inizio in cui non ne ero molto convinta di ciò che stavo scrivendo. Sara90 che mi ha fatto capire che la storia rimaneva leggibile... Roylove per le belle parole che mi lasciava e le belle chiaccierate! Reggina a cui devo chiedere scusa per come ho trattato Amy :P ma non ci posso fare niente, Jun è mio… anche se alla fine poi si è riscattata per tutto quello che ha fatto! Ed infine un bacio a Ippotamo che mi ha lasciato un piccolo e dolce commento!

Un bacione dolcissimo a tutte!
Spero di scrivere presto qualcos’altro ...

Lily BlackRose

   
 
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