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Autore: Il Corvo    10/04/2012    1 recensioni
Siamo nel 1890, nel cuore del Regno Unito la società sta passando un lungo periodo nel quale la legge viene fatta rispettare da pochi.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'uggioso cielo pallido di Londra era lo sfondo adatto alla corrotta situazione dell'epoca, ratti e barboni dominavano anche i vicoli più inospitali, mentre i benestanti signorotti osservavano il ripugnante panorama dalle finestre dei loro palazzi sorseggiando vino rosso e sfamandosi dei più capricciosi cibi che il loro palato potesse pretendere.

Poche sono le persone che riescono a galleggiare in questo mare di ingiustizie, e in questa malsana epoca, in questa ingorda città, le persone sulle quali si possa fare ciecamente affidamento si sono ridotte ad un numero irrisorio. Non puoi fidarti di nessuno tranne che di te stesso, perchè gli altri potrebbero pugnalarti alla schiena e rubarti tutte le tue sudate sterline in ogni momento.

E nel cuore di questa decadente città una figura spicca per intelletto, abilità e virtù. Il Corvo, l'arma segreta della legge britannica, l'ultimo sceriffo in grado di far rispettare la legge in una città senza ormai più redini. Una delle più grandi menti di tutto il Regno Unito, in grado di risolvere praticamente ogni caso che gli venga affidato, nessun dettaglio sfugge al suo sguardo esaminatore, ma nessuno lo ha mai visto in volto, agisce per vie misteriose e non pretende nessun pagamento, il corpo della polizia invoca il suo aiuto solo per i casi più intricati e apparentemente irrisolvibili, la sua parola è divulgata da fidati messaggeri che recapitano le informazioni riguardo ai casi da risolvere ad un ufficio che li spedirà al Corvo.

Nessuno lo ha mai visto, tutti lo conoscono, i briganti lo temono e i bisognosi lo osannano.

Molte voci sulla sua identità imperversano fra i mille quartieri londinesi, ma probabilmente nessuna di esse è realmente fondata, anche oggi, fra la folla radunatasi dinnanzi al parlamento ci sono persone che continuano a chiedersi se il Corvo è nei paraggi per risolvere anche questo caso.

Oggi è morto Edwin Patterson, il suo cadavere penzolava avanti e indietro sospinto dal vento, era stato impiccato all'asta dell'enorme bandiera inglese che veleggiava all'apice del parlamento.

Una folla di dimensioni ragguardevoli si era radunata tutto intorno e i curiosi tentavano inutilmente di riconoscere la vittima sforzandosi inutilmente data l'enorme lontananza.

Il cadavere rimase lassù per un'ora, poi due pigri poliziotti, uno basso e grasso e uno alto e gobbo, si decisero a slegarlo e a portarlo giù.

Dopo una ventina di minuti comparve un terzo poliziotto un po' più in forma degli altri due, esaminò attentamente il luogo dove poco prima i suoi due colleghi hanno goffamente trasportato via la vittima, poi scese dal tetto e tornò dentro l'enorme palazzo.

All'interno del parlamento regnava il caos più totale, le guardie tentavano inutilmente di mantenere l'ordine contenendo l'orda di curiosi e giornalisti che era riuscita a intrufolarsi per ricavare informazioni sull'accaduto mentre i tre poliziotti trasportavano frettolosamente il cadavere al sicuro, non gli era stato indicato dove, ma lontano dalla folla.

Le due guardie erano un po' spaesate e non sapevano come muoversi, mentre il terzo era sicuro di sé e trascinava il cadavere talmente violentemente che gli altri due mollarono la presa e lasciarono che lo portasse da solo. Sfaticati, probabilmente il lavoro gli è stato garantito da un parente benestante, non avrebbero mai potuto essere stati assunti per qualità fisiche o mentali...

L'aitante poliziotto riesce a oltrepassare il muro di folla presente all'esterno dell'edificio e senza essere notato riesce a infilarsi in un vicoletto nei dintorni, solo un anziano barbone ubriaco era rimasto ad osservarlo incuriosito.

“Cosa diavolo guardi? Fila via!” sbraitò l'agente innervosito, in risposta il poveraccio fece per nascondersi dietro un bidone della spazzatura penandosi invisibile.

Lasciando perdere il disturbatore, l'uomo tolse rapidamente la camicia del cadavere che aveva disteso su quel putrido marciapiede e analizzò attentamente le lesioni sul ventre del politico.

Dopo una rapida occhiata si accorse che la gente stava pian piano ritornando alle loro abitazioni intuendo che non ci fosse più niente da vedere, non poteva farsi scoprire così e con un grande sforzo riuscì a caricare in spalla il cadavere corpulento e corse facendo appello a tutta l'energia rimastagli per raggiungere una casetta abbandonata.

Con mano tremolante prese le chiavi di tasca e aprì quel cancello ormai completamente arrugginito che dava su quello che doveva essere un piccolo giardino.

L'interno di quella catapecchia devastata dal tempo svelò un arredamento degno di Buckingham Palace, completo di vistose tende violacee, maestosi lampadari di cristallo e numerosi quadri degli artisti più disparati.

Rovesciò violentemente il cadavere su un elegante tavolo di marmo bianco, si tolse quella divisa da poliziotto troppo stretta per il suo fisico e la gettò a terra.

“E ora vediamo di capire che ti è successo” disse il Corvo estraendo un bisturi dal cassetto.

  
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