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Autore: roby_lia    10/04/2012    13 recensioni
Come succede sempre, quando ci si sveglia c’è un momento, pochi secondi in verità, dove, semplicemente, non si ha idea di nulla, non si pensa a nulla e, soprattutto, non si ricorda nulla.
Per questo motivo, quando Thor si svegliò, si sentì particolarmente rilassato e in pace con se stesso. Per circa cinque secondi.
Poi, invece del soffitto marmoreo della sua stanza, davanti agli occhi gli si presentò lo sguardo verde, rassegnato e beffardo al contempo, di suo fratello che si lasciava cadere nelle profondità dello spazio.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semplici storie di un amore complesso'
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Gelosia, scherzetti e quant’altro 
 
Appena Thor riemerse dal dolce abbraccio del sonno, non si accorse subito che c’era qualcosa non andava. Soltanto quando allungò una mano, sicuro di incontrare Loki, si accorse della sua assenza.
Con uno scatto alzò la testa, guardandosi intorno. I suoi occhi notarono subito il braccialetto, abbandonato sul comodino.
Gliel’aveva tolto la notte prima, appena il moro si era addormentata tra le sue braccia. Non gli era mai piaciuto quell’aggeggio e durante la notte aveva avuto l’improvvisa sensazione che non servisse più. La sensazione che Loki non lo avrebbe più abbandonato.
Non poteva essersene andato. Non dopo quello che era successo. Lui non ne avrebbe…approfittato. No, non l’avrebbe fatto mai.
-Chi cazzo voglio prendere in giro? Stiamo parlando del dio degli Inganni…-
L’avrebbe fatto eccome. Ne avrebbe approfittato subito, senza pensarci due volte.
-Quello che c’è stato tra loro vale davvero così poco per Loki? -Si chiese il dio rivestendosi velocemente.
 
Andò in cucina, sicuro che vi avrebbe trovato gli amici a far colazione. Ma la scena che gli si presentò davanti lo lasciò esterrefatto.
Steve sedeva sveglio e pimpante come sempre.
Bruce ancora addormentato, stava semi accasciato su un’altra sedia.
Tony si stava preparando un caffè, sorridendo spensieratamente.
E Loki appoggiato sul banco da lavoro, sgranocchiava biscotti al cioccolato.
“Giorno” lo salutò Bruce, non riuscendo a trattenere uno sbadiglio.
Thor ricambiò il saluto, non prima di aver lanciato un’occhiata furiosa all’altro dio, che nascose un sorriso nell’ennesimo biscotto.
Tony si voltò verso di lui, mescolando il caffè per farlo raffreddare. L’uomo lo fissò mentre si sedeva, socchiudendo gli occhi,.
“Sai, se hai così caldo da dormire senza maglia possiamo accendere il condizionatore…” Thor irrigidì le spalle, abbassando lentamente lo sguardo sulla propria maglietta. Nell’ansia di cercare Loki l’aveva messa al rovescio.
Cercò disperatamente qualcosa da dire, ma, per sua fortuna, intervenne il dio degli inganni.
“Io invece mi chiedo perché un genio, miliardario, playboy, filantropo, con svariati super attici solo per sé, passi la notte in una misera base di un’agenzia federale” Gli occhi scuri dell’uomo si girarono verso quelli brillanti del dio: nessuno dei due riuscì a trattenere un sogghigno.
“Dev’essere per la compagnia… e poi sai, un pazzoide mi ha usato come ariete per sfondare la finestra del mio attico preferito e non mi ha ancora pagato i danni…”
Thor afferrò una tazza riempiendola della prima bevanda che gli capitò tra le mani. Non gli piaceva il modo in cui quei due si stavano fissando.  
“Sul serio? Dev’essere un tipo simpatico, me lo presenti?”
Il fatto è che erano abbastanza simili: nessuno dei due aveva buoni rapporti con la famiglia, tutti e due avevano un ingegno da vendere ed entrambi avevano la battuta sempre pronta.
 “Bah, in verità non è sto granché…è piuttosto egocentrico…”
Ok, erano fin troppo simili per i suoi gusti. Rafforzò la presa sulla tazza cercando di ignorarli.
“…Disse l’uomo che se ne va in giro con un’armatura rossa ed oro tanto per passare inosservato”
I loro occhi non si erano mai separati, continuando a fissarsi intensamente.
Per Thor fu troppo. Con un gesto secco sbattè la tazza sul tavolo, riducendola a pezzettini. Il latte, ancora caldo, gli scottò la pelle ma almeno Tony e Loki avevano smesso di guardarsi.
In compenso sul volto di entrambi era apparso un sorrisino…soddisfatto.
Estremamente divertiti, i due si scambiarono un’occhiata veloce, mentre i rispettivi cervelli venivano attraversati dal medesimo pensiero: era gelosia quella?
Comunque fecero finta di nulla, guardando Thor sistemare il disastro che aveva combinato.
Tony si portò il caffè alle labbra, convinto che ormai fosse freddo. Ma così non era.
“Ahh!!! Scotta scotta scotta!!” iniziò ad agitarsi cercando di raffreddare la lingua. Quando riprese il controllo di sé puntò gli occhi infuriati su Loki.
“Tu! Hai scaldato il caffè con uno dei tuoi trucchetti da quattro soldi!” il dio si stiracchiò placidamente, appoggiando il pacchetto di biscotti.
“Uau, neanche le nove di mattina e sono già stato incolpato di qualcosa. Oserei dire di essere tornato in piena forma ” concluse uscendo dalla cucina.
Fu subito seguito dalla voce di Tony.
“Farabutto! Hai anche finito i biscotti!”
 
“Dopo due settimane credo di aver imparato ad orientarmi Thor” Il biondo sorrise, seguendolo dentro la sua camera.
“Perché ti sei alzato sta mattina?” Il moro si voltò, sospirando esasperato.
“Semplicemente avevo fame…” Ok, quello aveva senso.
“E perché hai riscaldato il caffè di Tony?” Continuò incuriosito.
 “Hey, chi ha detto che l’ho fatto?” il biondo lo guardò scettico ricevendo in cambio un sorriso malizioso.
“Ok, ok vedi, il fatto è che nessuno può insinuare qual cosa su di te. Nessuno che non sia io, chiaro?” Per un lungo istante i due dei restarono in silenzio, a fissarsi negli occhi.
“Comunque prima di partire con Clint per non so quale missione, Natasha ha lascito detto di farti sapere che puoi usare il suo balsamo a patto che tu non glielo finisci tutto…” Il biondo sbuffò, roteando gli occhi.
“Si, si questa battuta l’ha già usata. Soltanto perché ho tenuto i capelli più lunghi per un po’, continuano a perseguitarmi” Disse a mo’ di spiegazione.
“No, sul serio?” Thor si bloccò, osservando l’altro contorcersi nel tentativo di trattenere le risate.
“Stronzo” lo insultò dolcemente, socchiudendo gli occhi. Loki si lasciò sfuggire una risata divertita.
“Io non centro niente questa volta! È stato Tony a suggerirmi di dirtelo”
Sul volto di Thor riapparve la stessa, strana, espressione che gli era venuta durante la colazione.
La mente di Loki fu attraversata contemporaneamente da due pensieri: quella è senza dubbio gelosia e devo dirlo a Tony.
“Cos’hai da sorridere?” domandò il biondo imbronciato, squadrandolo con sospetto.
“Tu…tu sei geloso!” rispose sorridendo. Thor lo fissò interdetto per un attimo, poi gli si avvicinò lentamente.
“Si è vero: sono geloso, protettivo e veramente possessivo nei tuoi confronti. Quindi se non vuoi che spacchi la faccia ad ogni altra persona che ti rivolge parola, evita di essere espansivo come prima, chiaro?” Domandò alzando un sopracciglio.
“Non tentarmi, saprei girare il fatto a mio favore lo sai” rispose ridacchiando, ma Thor non lo ascoltava più: l’aveva tirato gelosamente a sé e aveva iniziato, dolcemente, a torturargli con le labbra, la morbida pelle del collo.
Non gli importava dei segni rossi che lasciava. Loki avrebbe potuto tranquillamente nasconderli con la sua magia.
Voleva soltanto farli capire la priorità che aveva su di lui.
Come aveva sempre desiderato fare.

Però, a discapito di ciò che sperava il dio dei fulmini, Loki e Tony si divertivano troppo a mettere alla prova la sua gelosia. E così i giorni che seguirono furono alcuni dei più snervanti nella vita del povero biondo. Ma ciò che non sapeva era che, appena lui usciva dalla stanza per evitare di picchiare l’amico e il fratello, erano i due interessati che riuscivano a evitare a stento di mettersi le mani addosso: erano troppo simili, non riuscivano a non stuzzicarsi con battutine e scherzetti. Anzi, in pratica avevano dato il via ad una vera e propria gara di scherzi, a discapito dei Vendicatori.
E fu per questa gara che un bel pomeriggio Tony invitò Jane Foster a trovarli.  
 
“…lei è Natasha e quello lì è Loki, il fratellino di Thor” Tony finì le presentazioni con il suo solito sorriso smagliante. I Vendicatori, al momento privi di Thor e Steve, si scambiarono occhiate confuse, mentre si costringevano a rivolgere sorrisi approssimativi alla loro ospite.
“Loki? Il dio degli inganni?” Il dio in questione stava cercando di decidere se uccidere prima Tony o quell’umana, che gli aveva dato sui nervi dopo i primi tre secondi che l’aveva vista.
“Ma che brava, hai fatto i compiti a casa” Si limitò a rispondere sarcastico. -No, bruciarla viva è meglio di no. L’odore di carne umana bruciata è troppo nauseante- rimuginò tra sé e sé.
La donna fece un sorrisino teso, prima di girarsi nuovamente verso Tony.
“Allora… Thor dov’è? Quando arriva?” Tony sorrise amabilmente spostando lo sguardo su un Loki colmo d’intenti omicidi.
“Loki?” Il dio, sentendosi chiamato in causa, corrugò la fronte, fulminando l’uomo con lo sguardo.
“Ti sembro forse un indovino?” L’uomo finse uno sbuffo seccato.
“Che mago da strapazzo che sei”
“Vai ad oliarti le giunture, nonnetto”
“Per tua informazione la mia armatura funziona benissimo e non ha bisogno di essere oliata”
Loki si limitò a rivolgerli sorriso che sottendeva una “lieve” minaccia: non ne ha bisogno per il momento. 
Incrociando le braccia sul petto il dio tornò a rivolgere l’attenzione ai suoi piani di vendetta.
Decise di non uccidere Tony: gli serviva per far ingelosire Thor.
Per quanto riguardava Jane, bhe, la morte sarebbe stata troppo facile.
Lentamente l’espressione seccata sul suo viso si sostituì ad un sorrisetto sadico, mentre un nuovo, malizioso piano gli nasceva nel cervello.
Tony si accorse immediatamente del cambio d’espressione nel volto di Loki. Non riuscì a trattenere un sorriso carico di soddisfazione: che cos’avrà mai organizzato il Burlone?
 
Dopo una mezz’oretta in qui i Vendicatori avevano tenuta impegnata la loro ospite ( e Loki si era trattenuto dal strozzarla, ripetendosi che il piano che aveva in mente era molto più soddisfacente) finalmente il possente dio del tuono rientrò alla base.
Appena entrò nella stanza Jane gli si gettò addosso urlando felicemente “Thor!!”.
“Jane!?!?” Il biondo restò impalato per un paio di secondi poi, con un sorrisino teso, cercò di allontanarla da sé. “Che… Che cosa fai qui?” chiese il più cortesemente possibile.
“Mi ha invitato il signor Stark. Mi ha anche raccontato che sei stato molto impegnato in questo periodo e perciò non sei potuto tornare…” Per sua fortuna evitò di dire quel da me che aveva sulla punta della lingua. Se l’avesse fatto il bel dio degli inganni avrebbe mandato a quel paese il suo malvagio piano e la ragazza si sarebbe ritrovata nel giro di mezzo secondo a far conoscenza con la morte in persona. 
L’umana continuò felicemente a sorridere come un ebete, mentre Thor, con un panico sempre maggiore, si costrinse a tenere sulle labbra quello stupido sorrisino di cortesia.
 
“… e poi è andato via, ma sapevo che sarebbe tornato. L’aveva promesso.” Jane rivolse un sorriso raggiante a Thor, che nascondeva la sua espressione tenendo appoggiato il mento su una mano.
Durante tutto il racconto della donna, il biondo aveva continuato ad insultarsi mentalmente. A quel tempo non aveva pensato alle conseguenze di ciò che faceva. Però era anche vero che non aveva mai sperato che le cose si… evolvessero com’era successo, con Loki. Non aveva pensato che un pomeriggio Loki e Jane sarebbero stati nella stessa stanza.
Rivolse uno sguardo ansioso al fratello: era tranquillo. Troppo tranquillo. Senza dubbio aveva in mente qual cosa.
Sentendo lo sguardo dell’altro su di sé, il moro si girò verso di lui, rivolgendoli un sorriso angelico. Fin troppo angelico. Aveva in mente qual cosa di veramente molto terribile.
“Ma che bella storia...Non trovi Loki?” La voce di Tony richiamò l’attenzione dei due dei.
“Uh? Si, si davvero…inaspettata- il moro osservò con la coda dell’occhio il fratello- Certo mancano un paio di dettagli come il mio malefico piano per la conquista di Asgard, ma cose del genere sono superflue in confronto ad una così inusuale storia d’amore di… due giorni, giusto?” Concluse con un sorriso smagliante. La brunetta assunse un’aria ferita, mentre nemmeno i Vendicatori riuscirono a trattenere delle risatine, che nascosero malamente dietro colpi di tosse.
Tony portò i suoi occhi scintillanti su Thor.
“Adesso cosa pensate di fare? Scommetto che Thor sarebbe un ottimo padre…” domandò malizioso. Thor si pietrificò, spostando lo sguardo implorante sul fratello: se c’era qualcuno che sapeva come fermare Tony, era per forza lui. Il moro si limitò a ghignare divertito ma era un ghigno teso, come se si stesse obbligando a farlo.
“Non saprei, come fratello maggiore ha fatto schifo…” Tony colse la palla al balzo.
“Meglio averlo come compagno per le scorribande notturne, vero?” chiese, sbattendo angelicamente le palpebre.
“Senza dubbio- rispose sogghignando -ma anche in quel caso ha dei difetti…”finì alzandosi sinuosamente.
“Difetti? E di che genere?” I Vendicatori si guardarono allarmati: a che gioco stavano giocando quei due?
“Bhe il fatto che russa rende tutto più fastidioso” rispose fermandosi, casualmente, vicino a Thor, ancora seduto.
“Io non russo!” protestò il biondo con uno sguardo leggermente confuso, visto che non era sicuro di aver capito ciò su cui quei due stavano scherzando.
 “Veramente ieri notte hai russato quindi vedi di non farlo anche sta notte, chiaro?” dopodiché si chinò sul volto del fratello, baciandolo lascivamente. Il biondo s’immobilizzò, arrossendo violentemente, ma ricambiò con la stessa passione quel bacio inaspettato.
Soddisfatto dello sguardo avvilito e costernato di Jane Foster, il dio del Caos uscì, seguito dalle urla e dai fischi d’approvazione dei Vendicatori.


Loki respirò a pieni polmoni l’aria fresca della sera guardandosi intorno. Dal tetto della base si godeva di un’ottima vista e, come sempre, l’altezza riusciva a darli una bella sensazione di libertà e lo aiutava a schiarirsi la mente.
L’aveva fatto per infrangere i rosei sogni di Jane e per mettere in imbarazzo Thor. Certo, era così. Senz’ombra di dubbio.
Non l’aveva mica baciato perché voleva farlo, perché gli piaceva veramente Thor e voleva far capire a tutti che lui era una sua esclusiva proprietà. No, certo che no. Non sarebbe stato da lui.
Il dio sospirò di nuovo, scompigliandosi i capelli con una mano. Perché non riusciva a mentire a sé stesso?
Perché non riusciva ad ammettere che lo aveva baciato perchè aveva voglia di farlo, per legarlo indissolubilmente a lui?
Perché aveva creato quel legame, quando, ora, l’unica cosa che voleva era annullarlo?
Perché era in cima a quel tetto, solo e senza sorveglianza, eppure non aveva il coraggio di andarsene?
Perché? Perché? Perché? 
“E adesso chi è il geloso?” la voce del fratello lo richiamò alla realtà. Il moro sorrise angelicamente.
“Geloso? Io? Ho solamente cercato di non illudere quella povera ragazza”
“In compenso l’hai traumatizzata!” Loki sbuffo.
“Che parolona: traumatizzata. Se non avesse mai più avuto bisogno del parrucchiere, allora sì che sarebbe stata traumatizzata…” Il biondo rise divertito.
“Allora avevo ragione a credere che stavi per incenerirla!”
“Questo è inesatto - il biondo lo fissò alzando le sopracciglia- … non mi sarei limitato solo a quello” concluse ghignando. Thor ricominciò a ridere e, dolcemente, lo afferrò per i fianchi tirandoselo vicino, in modo da avere la sua schiena appoggiata sul proprio petto.
“Ehi, mi hai scambiato per un cuscino?!”
“Certo che no… sei troppo ossuto” Il moro tentò di divincolarsi, ma il biondo rafforzò la sua stretta intorno alla vita esile del compagno.
“Grazie. -gli sussurrò alzando le labbra fino alla sua tempia, dove posò un delicato e affettuoso bacio- Non so proprio come avrei fatto a liberarmi di lei”
 “Si, si, certo, però adesso lasciami…dopotutto ti ho solo salvato dalle grinfie di quell’arpia” rispose agitandosi con più forza.
-E io sto solo cercando di salvarti dalla tua stessa mente- pensò il biondo, nascondendo il volto nei capelli scuri dell’altro poi, sospirando, allentò la stretta, permettendo al fratello di allontanarsi da lui.
Subito gli occhi brillanti del dio si persero nel nulla, esattamente come immaginava il biondo. Conosceva quell’espressione. Non l’avrebbe mai dimenticata. Non avrebbe mai potuto.
“Tu vuoi andartene” Era la stessa espressione che aveva quella notte. Quando l’aveva quasi…baciato.
Il moro riportò gli occhi sorpresi su di lui, mentre un leggero sorriso rassegnato gli compariva nel volto.
“Andiamo Thor, sai bene che questo… questo non sono io” disse con voce amara.
“Io invece ti riconosco dopo tanto tempo. Finalmente sei di nuovo tu. Sei tornato quello con cui sono cresciuto”  Loki portò gli occhi a fissare il pavimento.
“No. Io non sono più quella persona…non posso più esserlo”
 “Ma che diavolo stai dicendo Loki? Certo che sei tu e-“
“Smettila Thor! Io sono…sono un gigante di ghiaccio! Il bambino che tu hai conosciuto non sarebbe mai dovuto esiste! Io non dovrei esistere!” lo interruppe arrabbiato. Il biondo cercò di sfuggire a quelle parole scuotendo la testa.
“è diverso Loki, tu-“
“Io sono un gigante di ghiaccio! Una volta tu mi avresti ucciso senza esitazione, ammettilo!” La verità di quelle parole piombò su Thor.
Era vero. Era tutto vero. Se non fosse stato suo fratello non avrebbe esitato un secondo prima di ucciderlo. 
“Io…io sono cambiato” rispose convinto il biondo.
“E io no? Ho fatto cose terribili. Ho abbandonato Asgard. Ho viaggiato per l’universo. Credi che ciò non mi abbia cambiato?”
Si, in peggio. Thor aveva la risposta lì, pronta sulla punta della lingua. Ma si fermò in tempo: non era da Loki offrire un’ occasione del genere.
Improvvisamente capì le sue intenzioni: voleva litigare.
“Si ti ha cambiato, ma ciò che hai fatto è passato. Ora hai un’altra possibilità. Sfruttala”
“Perchè fai così? Perché devi sempre tentare di redimermi?”
Così se ne sarebbe potuto andare senza rimpianti. Così la colpa sarebbe stata di nuovo di Thor.
“Scusami tanto, se ti amo!” sbottò irritato.
Loki sussultò a quelle parole. No, non poteva averlo detto. Non potevano essere vere.
“…no…” scosse la testa, cercando di cancellarle dalla sua mente.
Thor sospirò, avvicinandosi all’altro.
“Smettila di fare il bambino, Loki. È ovvio che ti amo e non permetterò che mi manipoli facendomi dire cose che in verità non penso, solo perché non hai il coraggio di andartene…o di restare” Il moro alzò gli occhi sull’altro. Thor non l’aveva mai visto così. Sembrava spaventato. Spaventato del fatto che era riuscito a capirlo.
“Se vuoi andartene, vattene pure. Ormai sono abituato al dolore che provochi, anche se riesci sempre a farlo diventare più forte” Continuò, in attesa di una reazione da parte dell’altro. Loki sospirò, riportando lo sguardo a terra.
“Non posso”
“Non puoi o non vuoi?” Thor riuscì a trattenere a stento il sollievo che provava.
“Quand’è che la smetti di rubarmi le battute?” domandò fingendosi imbronciato, ma gli occhi di ghiaccio dell’altro lo fecero tornare serio.
“Non voglio. Io non voglio andarmene.” Ammise con poco più di un sussurro.
Finalmente Thor sorrise, passando un braccio attorno alle spalle dell’altro e tirandoselo vicino.
Le cose erano tornate com’erano sempre state. Come dovevano essere.
Erano di nuovo solo loro due. Jane, Tony, i Vendicatori, la terra, Asgard, l’universo. Niente aveva più importanza, a parte loro due. Un semplice momento perfetto.
Ma niente è più noioso della perfezione, almeno per Loki
“Non t’illudere – riprese ghignando- resto solo perché non posso darla vinta a Tony nella nostra gara, chiaro?”
Thor sospirò divertito: si, le cose erano tornate tutte al loro posto.

Fine 







Note
Ecco qua la fine di questo delirio. Come sempre i commenti sono graditi.
Una grazie mooolto speciale va a chiunque abbia avuto il coraggio di mettere questa ff tra le seguite/preferite ecc.
Ma un grazie ancora più speciale va a Cristy_p e a Loyrala che non hanno mai mancato un capitolo: senza di voi probabilmente questa storia sarebbe rimasta a marcire dentro il mio quaderno di latino(e qua si scopre improvvisamente come mai ho 6- - in quella materia…)
 
Ok, ora devo ritirarmi (anche perché ho scoperto ieri alle 11.30 di sera che devo leggere un libro di 150 pagine ehm ehm)
 
Ciao ciao !
roby_lia  
  
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