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Autore: Something Rotten    10/04/2012    1 recensioni
Un fruscio continuo di pagine che si rincorrono sospinte dalle sue dita affusolate.
Un brusio di sottofondo esce impetuoso dalle sue labbra socchiuse, legge bisbigliando, ma non legge tutto. Sarebbe impossibile per lui, leggere tutto quello che vi è scritto in quattro secondi al massimo. Legge a scaglioni, legge saltando da una riga all'altra, senza soffermarsi troppo sulla narrazione.
Pagine e pagine vengono macinate in una manciata di secondi, mentre il suo sguardo voglioso passa direttamente alle pagine finali. Lì, il ritmo rallenta, i secondi spesi per leggere una pagina diventano minuti. Il suo sguardo non corre più vacuo da una riga all'altra, si fissa su di una riga, a volte su di una parola, come se volesse imparare a memoria l'esatta posizione delle parole, della punteggiatura e di chissà cos'altro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Brendon Urie , Ryan Ross, Spencer Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il trauma di scrivere qualcosa che ha un titolo più lungo della storia stessa #momentiimbarazzanti.
I personaggi non mi appartengono, questa storia non ha senso ed è scritta da cani.
Il titolo ed il sottotitolo appartengono a Brian Molko, i personaggi a loro stessi e gli scleri mentali sono miei o.o

All the centrefolds that you can't afford Have long since waved their last goodbyes.
I've been waiting far too long
For you to be mine}


Un fruscio continuo di pagine che si rincorrono sospinte dalle sue dita affusolate.
Un brusio di sottofondo esce impetuoso dalle sue labbra socchiuse, legge bisbigliando, ma non legge tutto. Sarebbe impossibile per lui, leggere tutto quello che vi è scritto in quattro secondi al massimo. Legge a scaglioni, legge saltando da una riga all'altra, senza soffermarsi troppo sulla narrazione.
Pagine e pagine vengono macinate in una manciata di secondi, mentre il suo sguardo voglioso passa direttamente alle pagine finali. Lì, il ritmo rallenta, i secondi spesi per leggere una pagina diventano minuti. Il suo sguardo non corre più vacuo da una riga all'altra, si fissa su di una riga, a volte su di una parola, come se volesse imparare a memoria l'esatta posizione delle parole, della punteggiatura e di chissà cos'altro.
Passa dal bacio iniziale a quello finale come se in mezzo non ci fosse altro, come se non si potesse permettere di leggere le pagine centrali, di condividere l'evoluzione del rapporto fra i personaggi principali, le loro mille sfaccettature e, soprattutto, le motivazioni che sottostavano alla scelta descritta nel capitolo finale.
Lui crede di non meritare le pagine centrali, forse perché nessuno gli ha mai lasciato il privilegio di viverle.     Ryan  non gli ha mai concesso di viverle insieme a lui.
« Ci siamo incontrati con un bacio d'addio, Brendon. Era destino. » gli aveva rifilato qualche anno prima, lasciandogli un casto bacio fra le labbra ed uscendo dall'appartamento trascinandosi dietro le valigie ed il suo cuore.
Nella sua mente non c'erano stati capitoli centrali, c'era solo un bacio iniziale ed uno finale, non aveva avuto modo e tempo di capire l'altro, di assaporare il tempo speso in sua compagnia, di testare il loro rapporto durante quei due mesi di convivenza. O, se l'aveva avuto,  ne aveva cancellato ogni singola traccia.
Lui legge soltanto la fine, sperando con tutto sé stesso che, dietro a quella parola o a quel bacio, ci sia una promessa d'eternità, un ' Vissero felici e contenti nonostante tutto' e, anche quando non lo trova, se lo crea. Riscrivendo di proprio pugno il lieto fine su delle pagine consunte di un vecchio diario.
In tutto ne ha scritti tredici, tredici finali lieti per tredici libri finiti male. Tredici piccoli pezzi di sé scritti frettolosamente con una penna rossa.
Ian li ha letti tutti.
Ian li ha fotocopiati, tenendo quelle copie nel cassetto del comodino, custodendo gelosamente quei pezzi di carta ed il segreto che si cela dietro a quelle righe.
Ian vorrebbe inginocchiarsi di fronte ai suoi piedi come nei peggiori film romantici del ventunesimo secolo, afferrando le sue mani, sussurrando promesse d'eternità che non è in grado di mantenere.
'' Voglio essere le tue pagine centrali. " vorrebbe urlargli, ma non ne ha la forza.
Si limita a fissarlo, a fotocopiare i suoi finali alternativi e a regalargli libri con lieti finali, sperando che l'altro si accorga dei suoi sentimenti.
Tutto ciò che ha in cambio è un sorriso vacuo ed un grazie sussurrato, qualche bacio su di un palco e il privilegio di potersi addormentare al suo fianco senza però avere il permesso di toccarlo.
« Non puoi continuare così. » non c'è rabbia nelle sue parole, solo una dolcezza infinita, la dolcezza che solo Spencer gli sa regalare.
Ian si accoccola fra le sue braccia, stringendo fra le mani il colletto della sua camicia, chiudendo gli occhi ed immaginando che sotto di lui vi sia Brendon.
« Ian, dico seriamente. » sussurra.
Ian annuisce, aprendo gli occhi e fissando con un sorriso mesto la figura del cantante, ancora china su di un libro.
Quello che Spencer non sa è che alcune frasi sono sbarrate con una penna rossa mentre alcune sono sottolineate.
Quello che il cantante non sa è che alcune frasi le ha scritte lui, usando la sua stessa penna, riscrivendo un finale alternativo di un libro tanto catastrofico quanto ben scritto.

« Ho letto miliardi di volte Romeo e Giulietta, Ian. » aveva cinguettato qualche ora prima Brendon.
« Lo so, ma questo è diverso, Brenny. »
« Davvero? » gli aveva chiesto sorridendo « Pensavo che l'autore fosse morto secoli e secoli fa. »
« Pensavi male. »
Brendon gli aveva lasciato un piccolo bacio sulla fronte come ringraziamento, prima di sedersi sulla poltrona del salotto e di immergersi nella lettura. Ian si era seduto di fronte a lui, fingendosi impegnato nella lettura di un quotidiano come gli altri.


« Perché sorridi? » chiede Spencer fissando il ragazzo seduto su di lui con un cipiglio.
Ian non risponde, Ian si alza ed esce dalla stanza.
Lo sguardo di Spencer si sposta verso la figura del cantante che sorride anch'esso fissando la pagina finale del libro. Prova a chiedergli qualcosa, ma le parole gli muoiono in gola non appena lo vede alzarsi e correre dietro al più piccolo, facendo cadere a terra quel vecchio libro impolverato.
Spencer lo raccoglie, sfogliandolo e cercando all'interno una spiegazione.
Le pagine iniziali sono intatte, nessun segno di penna, nessun foglietto che possa rispondere alle sue domande.
Le pagine centrali sono cancellate, c'è un segno rosso su ogni frase, non si legge nulla.
Le pagine finali sono intatte, tranne l'ultima sulla quale svetta un foglio di carta ed una semplice frase.
Saprai come finisce solo quando imparerai a leggere le pagine centrali, a viverle realmente. "
Spencer sorride, chiude il libro e lo ripone nell'enorme biblioteca del salotto.
Crede realmente che sia bastato quel minuscolo pezzo di carta per 'svegliare' il cantante, non sa che Ian è furbo di quanto si possa pensare.
Ian conosce così bene Brendon da saper prevedere ogni sua mossa. Il biglietto non l'aveva incollato sulla pagina, così da nascondere il finale, l'aveva semplicemente messo lì, così da lasciare a Brendon la scelta di toglierlo e di leggere il finale o di chiudere il libro e correre da lui. Ma non era così stupido da lasciare intatto il vero finale del libro, così l'aveva cancellato con un pennarello bianco. Al posto delle parole stampate vi aveva posto una frase scritta frettolosamente.

"Posso avere il privilegio di viverle insieme a te?".




   
 
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