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Autore: jessica80    10/04/2012    6 recensioni
"Un dolce profumo di primavera e di mare riempiva la stanza..."
Storiella simpatica anche se non proprio comica.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cure alternative'
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Vi avviso che quella che state per leggere non è una storia divertentissima come le altre ma questo testo mi apre la strada alla prossima one-shot sicuramente più “strappa-risate” ^_^
A presto.
J.

 
*** *** ***
 
Un dolce profumo di primavera e di mare riempiva la stanza.
Sarah stava ancora riposando ma attraverso le palpebre chiuse riusciva a catturare un flebile raggio di sole che entrava dalla finestra.
Si rannicchiò sotto le coperte, godendo del tepore e del buon profumo che emanava  il suo adorato Lancillotto. Quand’era bambina aveva deciso che sarebbe stato il suo peluche preferito, quello che le avrebbe tenuto compagnia per tutte le notti e anche adesso, malgrado l’età adulta, non era riuscita a separarsene, tanto da portarlo con se nella nuova casa.
Con un sospiro, tirò fuori un braccio da sotto le coperte, intenzionata ad abbracciare la morbidezza dell’orsacchiotto.
Oh dio… Oh mio dio…
Il cuore di Sarah cominciò a battere all’impazzata, come se volesse uscire dal petto e scoppiare.
La consistenza di Lancillotto era alquanto strana e preoccupante. Il suo orso aveva forse subito una strana mutazione ormonale durante la notte? Oppure…
Dischiuse lentamente una palpebra mentre qualcosa (o qualcuno) giocherellava con una ciocca dei suoi capelli.
-  Ben svegliata mia preziosa, dormito bene?-
Due occhi spaiati e tremendamente maliziosi la fissavano divertiti.
Sarah si alzò in piedi di scatto facendo volare lenzuola e coperte.  Si puntellò le braccia ai fianchi, troneggiando sul suo ospite inatteso, incurante dei capelli scarmigliati che le incorniciavano il volto.
-  Che diavolo ci fai nel mio letto, re di Goblin?-
Jareth la fissava con sguardo innocente e Sarah avrebbe voluto dargli una sberla per togliergli quell’odioso sorriso di scherno dalla faccia. Si passò una mano tra i capelli per bloccare quella tentazione improvvisa.
-  Durante la notte ho sentito strani rumori provenire dalla tua stanza, mi sono preoccupato e sono venuto a controllare. Mi dovresti ringraziare per la mia premura.- Rispose il fae appoggiandosi allo schienale del letto e incrociando le braccia al petto nudo.
-  E che razza di rumori avresti udito per piombare nel mio letto nel cuore della notte e per giunta… nudo?-  
Il re sorrise divertito mentre si leccava il labbro inferiore in un atteggiamento decisamente provocante. 
-  Russi!-
A quella rivelazione Sarah sgranò gli occhi allibita, rischiando pure di cadere giù dal letto dallo stupore. Dopo pochi istanti i suoi occhi divennero di ghiaccio.
-  Come ti permetti di insinuare una sciocchezza simile? Io non ho mai russato in vita mia!-
La voce della ragazza era bassa e minacciosa. Teneva le braccia rigide lungo i fianchi e le mani strette a pugno. Aveva dovuto far ricorso a tutto il suo auto controllo per non scagliarsi contro il re e picchiarlo.
-  Oh, certo che sì mia cara, e io posso testimoniarlo. A meno che tu non sia abituata a dormire con altri uomini… nudi al tuo fianco e che possano sostenere il contrario.-
-  Cosa? Io non ho mai avuto uomini nel mio letto, né nudi né vestiti. Io…- Si bloccò improvvisamente attratta dallo sguardo magnetico e calcolatore del re, rendendosi conto della sciocchezza che stava dicendo.
-  Beh, forse questa volta qualcuno è rimasto a dormire.-
Il re sorrise divertito.
-  Qualcuno, Sarah?-
-  Tu. Ma non eri stato invitato e la tua presenza qui, in questo preciso momento, non è gradita, sire.-
Il re piegò la testa di lato, serio, nascondendo metà volto nell’ombra. Sarah non sopportava quando la guardava in quel modo. Sembrava un bambino beccato con le mani dentro il vasetto della cioccolata.
 Dopo un lungo istante di silenzio, Jareth si alzò in piedi, e Sarah notò con disappunto che indossava i pantaloni. Quindi non era nudo… Con una mano guantata evocò una sfera, le fece cenno di avvicinarsi e, dopo un attimo di esitazione, lei obbedì.
-  Sarah, guarda cosa combini di notte durante i tuoi sogni.- Le sussurrò suadente.
Il fae le porse la sfera e lei la fissò attentamente. A poco a poco comparve la sua figura dormiente distesa sul letto. La ragazza sollevò lo sguardo verso il re e scosse le spalle, non trovandoci nulla di strano.
-  Aspetta Sarah, lo spettacolo è appena cominciato.-
Riportò la sua attenzione sulla sfera, proprio nel momento in cui uno strano rumore usciva dal globo.
Sembrava quasi un trattore. Non poteva essere lei, non aveva mai avuto di questi problemi in passato.
-  Ora capisci perché mi preoccupo così tanto per te mia preziosa? Dal suono nasale e gutturale che emettevi credevo stessi per soffocare.-
Sarah si morse le labbra riportando lo sguardo sugli occhi del re. Lui sorrideva divertito e Sarah non era riuscita a trattenere il rossore che le si era irradiato fino alla base dei capelli.
-  Oh mio dio, io non credevo… E’ così imbarazzante…-
Il re fece scomparire la sfera, poggiò le mani sui fianchi di Sarah e la attirò a sè. La ragazza non riuscì a resistere alla tentazione di appoggiare la testa sul suo petto nudo mentre la stringeva e le baciava delicatamente i capelli.
-  Non devi preoccuparti mia dolce Sarah, non è poi così grave…-
-  Si invece, è molto grave!- La donna sollevò lo sguardo verso il re. Era preoccupata e Jareth quasi si pentì di averle mostrato la sfera. – Si tratta di roncopatia e questo problema va risolto al più presto prima che degeneri. Forse sarà necessaria anche un’operazione.-
Operazione? Il re si immaginava già la scena: Sarah distesa su un lettino mentre degli umani con i camici bianchi – suoi colleghi - si preparavano a tagliuzzarla e a ricucirla.
Ora sul volto del re c’era seria preoccupazione.
-  Dai Sarah, non sei la prima e non sarai nemmeno l’ultima donna sulla terra che russa. A me piaci anche così e non permetterò a nessuno di toccarti. Forse ho un’altra soluzione per il tuo problema.-
-  E cioè? - Inutile dire che Sarah era molto perplessa.
-  Buon compleanno! –
Era il suo compleanno e come sempre il re se ne era ricordato.
Con un gesto veloce ed elegante il fae fece apparire nella sua mano una scatola piuttosto pesante di velluto rosso. La ragazza la prese con delicatezza e la aprì sgranando gli occhi. Era piena di sassi.
-  Jareth, ti ringrazio per il regalo e per esserti ricordato del mio compleanno, non dovevi disturbarti tanto ma…  di cosa si tratta?-
-  Non conosci le pietre di primavera? Si tratta di pietre basaltiche, vulcaniche, a volte provenienti dai letti dei fiumi dell’Underground e servono per… rilassarsi.-
-  Beh grazie, le custodirò preziosamente e le terrò sopra il comodino per guardarle prima di addormentarmi.-
Il re sorrise sornione.
-  Assolutamente no Sarah. Prima di addormentarti dovrai massaggiare il corpo con queste pietre e… Credo che mi vedrò costretto a venire a trovarti tutte le sere ad aiutarti in questo difficile compito…
 La donna gli stava rispondendo per le rime quando la porta si spalancò all’improvviso.
-  Ciao lady, ciao maestà, vi siete svegliati?-
Sarah si scostò velocemente dal re (che la lasciò andare a malincuore) e scese dal letto con un salto, lasciando cadere la scatola sul materasso mentre le pietre si sparpagliavano sulla coperta.
-  Ragazzi, cosa ci fate qui?-
Dopey guardò il re prima di rispondere. Il fae aveva il fuoco della rabbia che brillava negli occhi ma il piccolo goblin sembrava non farci caso.
-  Sire, possiamo riprendere il nostro trattore da sotto il letto?-
Questo era davvero troppo.
-  Uscite immediatamente di qui!- La voce del fae era bassa e tagliente come una lama di un pattino che sfrega contro il ghiaccio.
La ragazza si accigliò all’istante.
-  Di che trattore parli, Dopey?-
-  Di quello che ci ha regalato Sir Toby la settimana passata, quello che il re ci ha chiesto in prestito la notte scorsa, di quello che si trova sotto il tuo letto.-
Sarah, senza degnare il re di uno sguardo che se ne stava ancora in piedi sopra al letto, si chinò a terra e cominciò a cercare.
Dopey fu più veloce di lei e in un batter d’occhio recuperò il suo giocattolo.
-  Eccolo…-
Esclamarono i goblin in coro tirando la levetta per accendere il motore.
“E’ lo stesso rumore che ho sentito poco prima uscire dalla sfera…”.
Sarah era a dir poco furibonda. Si volse rabbiosa verso il sovrano del labirinto che nel frattempo era sceso dall’altra parte del letto.
-  Sarah tesoro… posso spiegarti…-
-  Faresti meglio a farlo in fretta…- La ragazza aveva aggirato il letto e si mise a rincorrere il re di Goblin che iniziò a scappare scalzo per tutta la casa cercando di non farsi prendere ma questa, ovviamente, è un’altra storia.
 
  
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