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Autore: itsasiaJ    10/04/2012    7 recensioni
Jane guardò fuori e osservò la gente camminare sicura e svelta. Ipotizzò una meta per ognuna di quelle persone, in fondo tutti abbiamo un obbiettivo nella vita. Un vagabondo seduto nel marciapiede opposto chiedeva l’elemosina, il suo obbiettivo era quello di riuscire ad arrivare a fine giornata. Un ragazzo non tanto lontano ballava la breakdance, il suo scopo era quello di ballare per strada fin quando qualcuno non lo avrebbe portato a ballare in un posto dove tutti avrebbero potuto apprezzare il suo talento. «È eccitante essere finalmente qui» disse infine.
«Credi che avremmo un’opportunità anche noi?» chiese Aileen rivolgendo lo sguardo verso quello che stava guardando l’amica.
«Ci siamo trasferite qui per questo, per avere un’opportunità in più»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: premetto che la storia è stata scritta anche da turnright.

Buonasera a tutti *-* eccoci qui con una nuova FF mia e di turnright. Spero tanto che vi piaccia e sopratutto che commentiate, grazie a tutte in anticipo, al prossimo capitolo :3

Buona lettura, asia e giulia.<3



Capitolo 1.



«Questo è l’ultimo» urlò Jane ad Aileen poggiando l’ultimo scatolone all’ingresso della nuova casa. Jane chiuse la porta dietro di sé e si guardò intorno. Avevano trovato quest’appartamento nel cuore di brooklyn dopo svariate ricerche e sembrava essere l’inizio di una nuova vita. La casa non era grande ma era sufficiente per ospitare le due ragazze.

«Jane» chiamò Aileen da una delle stanze «Che ne dici di fare un giro? Se resto un altro po’ in mezzo a tutti questi scatoloni c’è il rischio che diventi anche io uno di loro»

Jane rise. «Starbucks come al solito?»

«C’è da chiedere?» rispose Aileen prendendo il cappotto che era stato sotterrato da uno degli scatoloni. Le due uscirono di casa e si avviarono alla ricerca dello starbucks più vicino. Si dice che negli Stati Uniti c’è uno starbucks ad ogni angolo e probabilmente non c’era cosa più vera. Jane e Aileen, infatti, non dovettero fare molta strada prima di trovarne uno. Si sedettero ad uno dei tavoli posizionati accanto alla vetrata che dava sul marciapiede e aspettarono che una delle cameriere si avvicinasse per ordinare. Brooklyn non era male come quartiere, certo non era manatthan ma sempre meglio di rimanere in quel paesino sperduto nell’Ohio dove vivevano prima. Si respirava l’aria della grande mela ovunque, inquinamento compreso.

«Cosa vi porto ragazze?» chiese la cameriera con indosso il cartellino con scritto “Allie”.

«Per me una cioccolata calda con panna e un cupcake» disse Aileen passando la parola a Jane. «Per me invece un caramel macchiato e un muffin al cioccolato»

«Qualcos’altro?» chiese nuovamente la ragazza, le due amiche fecero segno di no. «Vi porto subito le vostre ordinazioni» disse ritirandosi verso il bancone.

Jane guardò fuori e osservò la gente camminare sicura e svelta. Ipotizzò una meta per ognuna di quelle persone, in fondo tutti abbiamo un obbiettivo nella vita. Un vagabondo seduto nel marciapiede opposto chiedeva l’elemosina, il suo obbiettivo era quello di riuscire ad arrivare a fine giornata. Un ragazzo non tanto lontano ballava la breakdance, il suo scopo era quello di ballare per strada fin quando qualcuno non lo avrebbe portato a ballare in un posto dove tutti avrebbero potuto apprezzare il suo talento. «È eccitante essere finalmente qui» disse infine.

«Credi che avremmo un’opportunità anche noi?» chiese Aileen rivolgendo lo sguardo verso quello che stava guardando l’amica.

«Ci siamo trasferite qui per questo, per avere un’opportunità in più» rispose evitando in un certo senso la domanda che spaventava anche lei. Fin da piccole si erano ripromesse di tentare questa strada, avevano giurato a loro stesse che ci avrebbero almeno provato. L’obbiettivo di Aileen era quello di fotografare ogni cosa di particolare e singolare che trovava in giro. Era dell’idea che ogni piccola cosa andasse ricordata e la fotografia era il modo migliore per farlo. Jane amava parlare e scrivere, non c’era modo migliore per esprimere e rendere interminabili i propri pensieri che metterli su carta. Il suo obbiettivo era raccontare quello che andava raccontato e ricordare quello che andava ricordato. Ambe due amavano la moda e tutto quello che c’era dietro. Sembrava banale amare un mondo che in effetti si conosceva poco e niente ma Jane e Aileen non potevano farci nulla. E' la stessa cosa di amare un cantante fino a piangere per solo una sua canzone. Ci sono così tante cose irrazionali e stupide nella vita che è inutile passare il tempo a criticarle una per una. Probabilmente non basterebbe una vita intera per farlo. E perché, poi, sprecare la tua vita criticando ciò che fanno gli altri? Sarebbe una cosa irrazionale anche quella e finiresti per criticare te stesso. Tra Aileen e Jane l'amicizia nacque proprio per la loro passione in comune. Erano vicine di casa e all'età di circa tre anni Jane si avvicinò e le disse «Credo che tu sia la bambina meglio vestita dopo di me. Come ti chiami?» «Aileen» aveva risposto timida. «Io Jane. Vuoi diventare la mia migliore amica?» Aileen annuì. Quando si ha tre anni funziona così, era tutto meravigliosamente spontaneo e senza senso. Da quel momento le due erano praticamente inseparabili, due calamite sarebbero state meno unite di loro. Passavano gli anni e loro non facevano altro che ideare progetti su progetti, Aileen voleva diventare una fotografa di moda e Jane una giornalista sempre di moda. Jane era la ignezione quotidiana di autostima per Aileen, c'era sempre in ogni singolo momento. Quando si convinceva che non era abbastanza, quando pensava di essere la causa del divorzio dei suoi genitori. Jane era sempre lì pronta a dirle che per lei era abbastanza, pronta a dirle che ce l'avrebbero fatta anche se lei stessa a volte ne dubitava. Aileen, allora, la abbracciava e le diceva che ce l'avrebbero fatta, insieme.

«Ecco a voi» disse la cameriera servendo le loro ordinazioni. Le due smisero di pensare a quello che sarebbe stato e iniziarono a pensare a quello che era.

Finirono di mangiare e con un ulteriore giro del quartiere tornarono al loro appartamento. Ripreso la collocazione degli oggetti contenuti nei vari scatoloni determinate a finire in giornata.

«Molti dicono che il trasloco è la parte più difficile di una nuova vita, per quello che vogliamo fare noi credo che questa sia la parte più facile» disse Aileen buttandosi esausta sul divano. Nell'appartamento regnava ancora il caos ma vi erano molti meno scatoloni in giro, il che era un notevole passo avanti. «Se questa è la parte più facile non voglio immaginare come sarà il resto» rispose Jane sedendosi accanto all'amica. Le due risero e passarono le poche ore rimanenti del giorno a mangiare patatine sul divano di seconda mano.

***

«Sono così felice che vi trasferiate tutti a New York» disse Denise Jonas stampando un bacio sulla fronte prima a Kevin, poi a Joe e infine a Nick.



  
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