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Autore: Marguerite Tyreen    11/04/2012    1 recensioni
[Siegfried Sassoon]
Loro amano gli eroi, le medaglie ben in vista, le ferite nominabili. Le sue sono troppo nascoste: quando l'anima sanguina non si vede. Delle sue ferite non si può parlare, perchè Amore si indignerebbe sentendosi chiamato in causa tra il sangue, i morti e la guerra.
Loro vogliono qualcosa che egli non potrà dare, perchè non può più niente, nemmeno per se stesso.
-Tra un minuto andiamo all'assalto, Sass.
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali
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La storia partecipa al contest “Let's ship again” indetto da Il Genio del Male con il prompt del venerdì: “Si sta facendo notte”.
 

Premessa:

Nel 1916, in pieno svolgimento della prima guerra mondiale, al fronte combatteva anche il poeta inglese Siegfried Sassoon (1886-1965). Oltre a documentare la sua esperienza attraverso liriche graffianti, sarcastiche e sofferte, divenne famoso anche per l'appellativo “Mad Jack”, dovuto ad alcune azioni rischiose e quasi suicide che aveva condotto in battaglia.
Non tutti magari sanno che quel rifiuto della guerra e un comportamento tanto avventato erano dovuti in gran parte alla perdita in combattimento di David, amico/amato, in una sorta di tragica trasposizione moderna del dramma di Achille e Paride.
Bene, questo è il mio delirante omaggio alla penna di Sassoon ^^ Era da tanto che volevo scriverlo e il prompt del venerdì me ne ha dato un ottimo motivo ;)
Basta, altrimenti la premessa diventa più lunga della storia! 
Perdonatemi per questa botta di vita e allegria. Pensare che non sono nemmeno di cattivo umore, in questi giorni ^^'

Infinitamente grazie per la pazienza ** Un bacio,
Marguerite.

P.S. Il titolo della storia coincide con quello di una delle poesie di Sassoon.
 

 

Ad E.
Penso che Wilde e Sassoon siano stati
uno dei nostri primi argomenti di conversazione ^^

 

You worship decorations, you believe
that chivalry redeems the war's disgrace.
(S. Sassoon, Glory of women)

Now I'm bound by the life you left behind
Your face it haunts
My once pleasant dream
Your voice it chased away
All the sanity in me.
(Evancescence, My Immortal)


 

 

Glory of Women

 

Può vederle, anche se si sta facendo notte.
Può vederle, quando i lampi al magnesio squarciano il velo di oblio, calato sui suoi ricordi di una vita normale.
Può vederle, mentre siedono nelle loro stanze, intrecciando piccoli sogni inquieti ai fili del ricamo o fantasie folli, intrise di sconosciuto. O mentre servono il the, zuccherato con l'illusione dell'eroismo.
Lo sa. Sa che mostrano fotografie, che le fanno scivolare tra le mani e tra sorrisi orgogliosi.
È il mio ragazzo, combatte per la patria. Un cenno lezioso del capo.
Lo scoppio di una granata e si cade nel fango, senza far rumore. Quello della guerra è così forte da sovrastare ogni cosa. Forse è accaduto proprio nello stesso momento, forse un istante dopo.
Avesse ancora un senso, il tempo!
Il cucchiaio tintinna lieve nella tazza. E questo è mio marito. L'hanno decorato sul campo.
La baionetta trafigge il petto, trafigge lo stomaco o il cuore. Una medaglia non basta a proteggersi. Ed è soltanto un fiotto di sangue che arrossa la neve: troppo facile morire.
La notte è viola, violata dai lampi, violentata dagli spari. Così diversa da quella stellata e serena che vedranno loro, affacciandosi dalle finestre.
Non sanno e non possono sapere.
Non devono sapere che le loro illusioni sono false e ingannevoli chimere.
Non devono sapere che David è morto e con lui l'eroico Sassoon. Non tornerà, non tornerà: di lui non è rimasta che la parte più lontana, incomprensibile, svuotata. Un fantasma.
E non devono sapere che, quando Lui se n'è andato, è caduto con lo stesso rumore dei sogni abbattuti dalle luci dell'alba.
E il dolore, il dolore si è così impigliato alla fibra dei giorni, assurdo e tenace, che è impossibile distinguerne i confini. O forse è soltanto inutile.
Inutile come separare Sassoon da Mad Jack.
È suo quel dolore. Solo suo.
Loro amano gli eroi, le medaglie ben in vista, le ferite nominabili. Le sue sono troppo nascoste: quando l'anima sanguina non si vede. Delle sue ferite non si può parlare, perchè Amore si indignerebbe sentendosi chiamato in causa tra il sangue, i morti e la guerra.
Loro vogliono qualcosa che egli non potrà dare, perchè non può più niente, nemmeno per se stesso.
-Tra un minuto andiamo all'assalto, Sass.
Siegfried spegne la sigaretta. Un minuto.
La notte ringhia ed ansima, pronta ad inghiottirli.
Tra un minuto andiamo all'assalto.
Se le tenebre saranno clementi, potranno essere l'ultima cosa che vedrà, prima del nulla eterno. Dal buio al buio: quasi non avrà modo di accorgersene.
La trincea è lontana, adesso.
Le pallottole troppo vicine al volto, il Suo ricordo troppo vicino al cuore.
Anche l'Inghilterra è troppo lontana, mentre – in quell'ora folle – nel fango sprofondano e annegano gli antichi versi latini.
Dulce et decorum est, pro patria mori. *

 

Fine

 

 

* Trad: è dolce e onorevole morire per la patria.

   
 
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