“Buongiorno
tesoro, sono quasi le 7”
Controvoglia
mi giro su un fianco nascondendomi dalla luce che esce dalla finestra.
“Non
vorrai fare tardi in ufficio”
Un
improvviso gelo ai piedi mi sveglia più di quanto non
vorrei, qualcuno mi ha
appena rubato il piumone.
“Ma
che fai? E dai, lasciami dormire ancora un po’”
dico cercando di riprendermelo.
Non ho aperto gli occhi, sono ancora incollati dal sonno ma sono sicura
che lui
sia già vestito e profumato, con la ventiquattrore in mano e
pronto a salire in
macchina.
“Ti
aspetto giù per fare colazione. Muoviti che il
caffè si fredda”
Caffè? Ecco una buona scusa per alzarsi. Quest'uomo sa come prendermi.
Mi trascino fuori dal letto fino in bagno
mentre lo sento canticchiare allegramente dalla cucina. Odio chi
è di buon
umore la mattina presto.
“Tom,
ti prego stai zitto” borbotto mentre mi siede accanto a lui,
soltanto quindici
minuti dopo.
“Che
ho fatto?” farfuglia addentando un pezzo di fetta biscottata
impregnata di
burro e marmellata.
“Ti
prego, lo sai che è un momento difficile la mattina. Almeno
fino al secondo
caffè”
Lui
sorride, si alza e mi da un bacio in fronte che profuma di albicocca.
“Ti
amo, ci vediamo stasera. Probabilmente farò un po’
tardi”
“Ma
come? Oggi è il nostro anniversario. Volevo andare fuori a
cena”
“Vediamo
dai. Scappo che devo incontrare un nuovo cliente”
Vediamo,
come se non sapessi che ' vediamo ' con lui vuol dire no. Resto
lì a fissarlo
mentre si infila il giubbotto e afferra le chiavi della macchina, poi
si gira,
mi manda un bacio e se ne va.
Un’ora
e mezza più tardi sono seduta nel mio ufficio e fissare il
parco che si vede
dalla finestra mordicchiando il tappo della mia penna.
“Amanda,
a che ora c’è l’incontro con
Roger?” chiedo nell’interfono alla mia segretaria
ma come risposta ho solo un tonfo gracchiante.
“Amanda?
Tutto bene?”
Silenzio
assoluto. Perfetto, l’interfono si è rotta
un’altra volta.
La
raggiungo alla sua scrivania trovandola indaffarata con alcuni ordini
di
cancelleria.
“Lo
stramaledetto interfono non funziona ancora, chiama i tecnici e
digliene
quattro Amanda!”
“Oh
buongiorno Keeky. Come hai detto, l’interfono? Oh certo lo
faccio subito”
“Bene,
comunque volevo sapere a che ora arriva Roger oggi. Mi sono dimenticata
di
segnarlo in agenda”
“Hem,
fammi controllare…alle 10!” dice smanettando al
computer per qualche secondo.
Mi
lascio sfuggire un “Che palle”, forse un
po’ troppo convinto a giudicare dall’espressione
imbarazzata di Amanda.
“Scusami,
è che oggi sono un po’ nervosa”
“Problemi
con Tom?”
Infondo
Amanda è anche un amica oltre che una segretaria, posso
permettermi quattro
chiacchiere con lei.
“Si.
Come al solito. Oggi volevo passare la serata con lui ma sembra che
abbia molto
da lavorare e quindi si passa anche questa volta”
“Pensi che si stia allontanando da te?”
“Non lo so, infondo stiamo insieme da
ormai 5 anni, è normale che le cose
diventino quasi un’abitudine però mi sento
distante da lui in questo periodo. Insomma,
lo amo ancora, è solo diverso credo.”
“Vedrai
che è solo un periodo difficile, state lavorando duramente
entrambi, siete solo
stanchi”
Già,
a proposito di lavorare, meglio che finisca il progetto per la Global
Science
prima che arrivi il capo e mi trovi a chiacchierare invece di portare a
termine
i compiti che mi assegna.
Torno
nel mio ufficio e
dopo nemmeno una decina
di minuti la mia porta si apre sbattendo contro il muro e mi trovo
l’imponente
figura di Roger davanti. Possibile che siano già le dieci?
“Buongiorno
capo. È arrivato prima del solito oggi?”
“Signorina
Evans, venga nel mio ufficio, ho una notizia da darle”
Lo
seguo in silenzio, senza sapere cosa aspettarmi. In fondo non ha detto
né una
buona, né una cattiva notizia. Soltanto una notizia.
Mi
siedo in una delle due enormi poltrone nel suo ufficio e lo osservo
accendersi
un sigaro.
“Conosce
il signor Thomas Green?” Oh cielo , come conosce il mio
fidanzato?
“Hem, si lo conosco. Perché?”
“So che c’è un buon rapporto tra di voi, insomma, un rapporto intimo”
“Effettivamente è il mio
fidanzato signor Carter. Non vedo come questo possa
centrare con..”
“Mi
lasci finire signorina Evans. Le chiedevo del signor Green in quanto
proprio
questa mattina abbiamo firmato per una collaborazione con la
Mill’s&Lee’s,
i dettagli del contratto le verranno forniti dalla mia segretaria nel
pomeriggio, e si da
il caso che abbiano richiesto l’architetto migliore della
Lobster, che si dice
essere proprio il signor Green. Lavorerete insieme per i prossimi mesi.
Spero che
non sia un problema”
Lavorerò
con Tom? Oh mio dio, ma è fantastico! Non vedo
l’ora, ho sempre sperato che
questo giorno arrivasse. Insieme faremo grandi cose. Il miglior
architetto di
Londra in collaborazione con l’agenzia di grafica migliore
dell’intera
Inghilterra, e più in particolare me, nonché sua
fidanzata. È semplicemente
meraviglioso.
“No,
certo che no. Sarà un’occasione d’oro
per portarci il lavoro anche a casa”
Non
che già così che ne sia poco di lavoro da portare
a casa ma almeno sarà una
scusa per passare più tempo insieme.
“Perfetto.
Allora nel pomeriggio le farò avere i dettagli e
può già cominciare a
contattare il signor Green e il signor Mill per organizzare un incontro
preliminare a cui di certo non mancherò. È una
grande opportunità per la nostra
azienda. La Mill’s &Lee’s è un
colosso che si occupa della maggior
parte degli affari esteri, non dobbiamo fare brutta figura!”
“E non la
faremo, signor Carter. Non la faremo”