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Autore: Rufus    12/04/2012    1 recensioni
Questa è una storia che forse non piacerà a tutti.
E' una storia in cui si fanno scelte sbagliate, in cui si fanno errori.
E' una storia che potrebbe anche essere una storia vera.
Una storia che potrebbe anche essere la vostra.
"Conosce il signor Thomas Green,, signorina Evans?"
"Si, è il mio fidanzato"
"Bene, per i prossimi mesi lavorerà con lui per la Mill's&Lee's"
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Buongiorno tesoro, sono quasi le 7”

Controvoglia mi giro su un fianco nascondendomi dalla luce che esce dalla finestra.

“Non vorrai fare tardi in ufficio”

Un improvviso gelo ai piedi mi sveglia più di quanto non vorrei, qualcuno mi ha appena rubato il piumone.

“Ma che fai? E dai, lasciami dormire ancora un po’” dico cercando di riprendermelo. Non ho aperto gli occhi, sono ancora incollati dal sonno ma sono sicura che lui sia già vestito e profumato, con la ventiquattrore in mano e pronto a salire in macchina.

“Ti aspetto giù per fare colazione. Muoviti che il caffè si fredda”

Caffè? Ecco una buona scusa per alzarsi. Quest'uomo sa come prendermi. 

Mi trascino fuori dal letto fino in bagno mentre lo sento canticchiare allegramente dalla cucina. Odio chi è di buon umore la mattina presto.

“Tom, ti prego stai zitto” borbotto mentre mi siede accanto a lui, soltanto quindici minuti dopo.

“Che ho fatto?” farfuglia addentando un pezzo di fetta biscottata impregnata di burro e marmellata.

“Ti prego, lo sai che è un momento difficile la mattina. Almeno fino al secondo caffè” 

Lui sorride, si alza e mi da un bacio in fronte che profuma di albicocca.

“Ti amo, ci vediamo stasera. Probabilmente farò un po’ tardi”

“Ma come? Oggi è il nostro anniversario. Volevo andare fuori a cena”

“Vediamo dai. Scappo che devo incontrare un nuovo cliente”

Vediamo, come se non sapessi che ' vediamo ' con lui vuol dire no. Resto lì a fissarlo mentre si infila il giubbotto e afferra le chiavi della macchina, poi si gira, mi manda un bacio e se ne va.

 

Un’ora e mezza più tardi sono seduta nel mio ufficio e fissare il parco che si vede dalla finestra mordicchiando il tappo della mia penna.

“Amanda, a che ora c’è l’incontro con Roger?” chiedo nell’interfono alla mia segretaria ma come risposta ho solo un tonfo gracchiante.

“Amanda? Tutto bene?”

Silenzio assoluto. Perfetto, l’interfono si è rotta un’altra volta.

La raggiungo alla sua scrivania trovandola indaffarata con alcuni ordini di cancelleria.

“Lo stramaledetto interfono non funziona ancora, chiama i tecnici e digliene quattro Amanda!”

“Oh buongiorno Keeky. Come hai detto, l’interfono? Oh certo lo faccio subito”

“Bene, comunque volevo sapere a che ora arriva Roger oggi. Mi sono dimenticata di segnarlo in agenda”

“Hem, fammi controllare…alle 10!” dice smanettando al computer per qualche secondo.

Mi lascio sfuggire un “Che palle”, forse un po’ troppo convinto a giudicare dall’espressione imbarazzata di Amanda.

“Scusami, è che oggi sono un po’ nervosa”

“Problemi con Tom?”

Infondo Amanda è anche un amica oltre che una segretaria, posso permettermi quattro chiacchiere con lei.

“Si. Come al solito. Oggi volevo passare la serata con lui ma sembra che abbia molto da lavorare e quindi si passa anche questa volta”

“Pensi che si stia allontanando da te?”

“Non lo so, infondo stiamo insieme da ormai 5 anni, è normale che le cose diventino quasi un’abitudine però mi sento distante da lui in questo periodo. Insomma, lo amo ancora, è solo diverso credo.”

“Vedrai che è solo un periodo difficile, state lavorando duramente entrambi, siete solo stanchi”

Già, a proposito di lavorare, meglio che finisca il progetto per la Global Science prima che arrivi il capo e mi trovi a chiacchierare invece di portare a termine i compiti che mi assegna.

Torno nel mio ufficio  e dopo nemmeno una decina di minuti la mia porta si apre sbattendo contro il muro e mi trovo l’imponente figura di Roger davanti. Possibile che siano già le dieci?

“Buongiorno capo. È arrivato prima del solito oggi?”

“Signorina Evans, venga nel mio ufficio, ho una notizia da darle”

Lo seguo in silenzio, senza sapere cosa aspettarmi. In fondo non ha detto né una buona, né una cattiva notizia. Soltanto una notizia.

Mi siedo in una delle due enormi poltrone nel suo ufficio e lo osservo accendersi un sigaro.

“Conosce il signor Thomas Green?” Oh cielo , come conosce il mio fidanzato?

“Hem, si lo conosco. Perché?”

“So che c’è un buon rapporto tra di voi, insomma, un rapporto intimo”

“Effettivamente è il mio fidanzato signor Carter. Non vedo come questo possa centrare con..”

“Mi lasci finire signorina Evans. Le chiedevo del signor Green in quanto proprio questa mattina abbiamo firmato per una collaborazione con la Mill’s&Lee’s, i dettagli del contratto le verranno forniti dalla mia segretaria nel pomeriggio, e si da il caso che abbiano richiesto l’architetto migliore della Lobster, che si dice essere proprio il signor Green. Lavorerete insieme per i prossimi mesi. Spero che non sia un problema”

Lavorerò con Tom? Oh mio dio, ma è fantastico! Non vedo l’ora, ho sempre sperato che questo giorno arrivasse. Insieme faremo grandi cose. Il miglior architetto di Londra in collaborazione con l’agenzia di grafica migliore dell’intera Inghilterra, e più in particolare me, nonché sua fidanzata. È semplicemente meraviglioso.

“No, certo che no. Sarà un’occasione d’oro per portarci il lavoro anche a casa”

Non che già così che ne sia poco di lavoro da portare a casa ma almeno sarà una scusa per passare più tempo insieme.

“Perfetto. Allora nel pomeriggio le farò avere i dettagli e può già cominciare a contattare il signor Green e il signor Mill per organizzare un incontro preliminare a cui di certo non mancherò. È una grande opportunità per la nostra azienda. La Mill’s &Lee’s è un colosso che si occupa della maggior parte degli affari esteri, non dobbiamo fare brutta figura!”

“E non la faremo, signor Carter. Non la faremo”

  
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