Alejandro
Una stanza pulita, un sedile comodo,
profumo di rosa invece che di muffa.
A volte anche la sconfitta, se
rivoltata nel verso giusto, poteva avere i suoi vantaggi.
E questa era una di quelle volte.
Il trucco era semplice quanto subdolo:
un sorriso triste, uno sguardo da cucciolo, un mi manchi
sussurrato a fior di labbra, e difficilmente una ragazza evitava di
sciogliersi ai suoi voleri.
Stavolta poi, con Courtney era stato
quasi più facile del solito: era, anzi, scampato alla classe
economica con una tale velocità che quasi gli era venuto da ridere.
Era così che, a meno di dieci minuti da quello spettacolino, si era ritrovato in prima classe,
assistendo a una scena che, chissà come, si stava facendo via via
sempre più sublime:
Courtney che lo accompagnava
prendendogli la mano.
Courtney che lo invitava a sedersi con
lei.
Courtney che rideva accarezzandogli la
guancia.
Ed Heather che, a due sedili di
distanza dal loro, gli lanciava occhiatacce tali da fargli pensare
che volesse ucciderlo con la forza del suo sguardo affilato.
Quella sola vista lo fece sghignazzare interiormente.
Spesso si ritrovava a chiedersi perché
la chica si ostinasse a respingerlo e a sabotarlo, quando era
evidente che nemmeno lei era disinteressata al suo fascino latino.
Alejandro era ancora indeciso se trovare la cosa divertente, oppure solo irritante.
Un'avversaria
come Heather dava un gusto decisamente migliore a quel reality
altrimenti frequentato da sole insulse nullità; ma Alejandro si
rendeva anche perfettamente conto di quanto quella ragazza potesse essere
pericolosa per la sua corsa al milione di dollari: troppo furba, troppo
manipolatrice.
Troppo, troppo simile a lui.
Ma era anche una donna: e, per enorme sfortuna di Heather, lui con le donne ci sapeva fare fin troppo bene.
La voce di Courtney lo distolse dai
suoi pensieri, dicendogli con una risatina civettuosa che sarebbe
uscita un attimo, e di aspettarla un momento.
Ed Alejandro non seppe resistere: non
appena la ragazza scomparve da oltre la porta, i suoi piedi
scattarono da soli verso il sedile poco lontano dal suo.
<<Ehi, Heathy, que pasa?>>
Heather lo incenerì con lo sguardo
mentre lui le si sedeva accanto.
Alejandro pensò che fosse buffa,
mentre continuava a mangiare quel tiramisù come se della sua
presenza non le importasse affatto.
Forse fu un’impressione, ma gli
sembrò che quel giorno i suoi occhi argentati fossero più pungenti
del solito.
<<Smamma! Sei fastidioso e mi rovini l’appetito!>>
Ah, adorable Heather. Non
sembrava neanche essersi accorta che le sue guance si erano appena
fatte rosse, mentre affogava la rabbia –o l’imbarazzo?- nelle
sue velocissime cucchiaiate di tiramisù.
Si grattò distrattamente il mento e
alzò un sopracciglio.
<<Lo sai, non ti facevo proprio tipo
da dolci.>>
Quelle parole la irrigidirono, probabilmente cogliendola alla sprovvista, e Alejandro ghignò trionfante.
Uno a zero per te, Burromuerto.
Riponendo il cucchiaio nel piattino,
Heather alzò il mento con noncuranza e lui ne approfittò per
osservarla meglio.
Come faceva ad essere così linda
anche con la bocca sporca di mascarpone e la faccia
vergognosamente chiazzata di rosa?
<<Perché non te ne torni dai tuoi
amici, da bravo secondo classificato che sei?>>
<<Ti è rimasta della crema sul naso.>>
ribatté lui.
Se si fosse trattata di Courtney,
Bridgette o un’altra ragazza, forse si sarebbe allungato verso di
lei e ne avrebbe approfittato per pulirle il naso con le labbra.
Ma lei era Heather, e solo l’occhiata
furiosa che ora gli stava lanciando lo convinse a non fare niente di
troppo avventato.
<<E comunque,>> gli grugnì
addosso <<se proprio vuoi saperla tutta, mi sembra che il tuo piano
non sia poi così buono come credi!>>
Quelle parole lo incuriosirono. <<In che senso?>>
Heather esibì un sorriso sfrontato che
lo incantò.
<<Sì insomma, la tua sarà anche
strategia. Ma lasciati dare un consiglio da chi di donne ne capisce
qualcosa: non credi di star esagerando? Vedrai che persino una come
Courtney finirà con lo stufarsi di tutte queste tue…>> s'interruppe un attimo, e dall’espressione del viso sembrò come se
stesse cercando di ingoiare un sasso <<orrende moine
smielate da due soldi!, e perderai questa stupida alleanza a cui
tieni tanto!>>
Gli occhi di Alejandro brillarono di fronte a quella più che evidente manifestazione di gelosia.
Due a zero per me!
Il suo primo impulso fu quello di
risponderle con un sogghigno -di quelli crudeli ma ammalianti, che
erano la sua specialità-, di gonfiare il petto e di lasciarsi andare
a uno sguardo di puro compiacimento.
Se non fece nulla di tutto questo, fu
solo colpa dell'impagabile espressione di Heather in quel momento:
era austera, scocciata, soddisfatta.
E, Por Diòs!, era inaspettatamente, assurdamente meravigliosa.
Prima ancora di rendersene conto, le
mani iniziarono a prudergli dalla voglia di allungarsi verso quella
creatura così adorabilmente scontrosa, di toccarle la pelle del
collo, di affondare le dita nella sua coda di cavallo.
Pensò di volerla accarezzare,
stringere, guardare negli occhi e baciare e baciare e baciare...
Burromuerto, non è affatto una buona idea!, gli suggerì un campanellino d’allarme che lo frenò appena in tempo.
Alejandro si ritrovò con la mano a
mezz'aria, e la guardò intontito come se si fosse appena svegliato
da un sogno troppo reale. Per giustificare quel gesto afferrò
frettolosamente il polso di Heather e si portò alla bocca il suo
cucchiaio di tiramisù.
Non si perse neanche un dettaglio della sua reazione: la guardò irrigidirsi, voltarsi verso di lui e spalancare la bocca senza emettere un solo respiro.
Alejandro abbassò le palpebre, e un
sapore di caffè e mascarpone gli invase piacevolmente la bocca.
Si era sempre immaginato così le
labbra di Heather: morbide, un po’ amare, pazzamente dolci.
<<Mmm...>> commentò, sbirciando il
risultato del suo gesto.
Heather era stupefatta e senza fiato, e
le sue guance si stavano già lasciando pizzicare dai primi segni di
un violento rossore.
Sorrise interiormente, appagato da
quella vista sublime.
Ora bastava solo un tocco finale, e lei
sarebbe caduta ai suoi piedi come una pera cotta.
Come qualsiasi altra ragazza.
<<Vederti così gelosa me incanta, preciosa…>>
Poi non capì bene cosa successe dopo:
d’un tratto un freddo molliccio gli assalì la faccia e la crema
del tiramisù gli entrò in un occhio facendolo quasi gridare dalla
sorpresa. La voce di Heather gli assalì le orecchie senza fargli
capire cosa stesse dicendo, impegnato com’era a togliersi quella
roba di dosso e a farsi sfuggire più di un’imprecazione spagnola.
Mentre un'appena arrivata Courtney
correva in suo aiuto chiedendo spiegazioni, Alejandro sputò fuori un
grumo di mascarpone, capendo solo dopo qualche secondo che Heather se
ne era appena andata via.
Disorientato e ancora sporco di crema,
ripassò mentalmente cosa accidenti era appena successo:
Heather che gli lanciava addosso il suo
tiramisù,
Heather che gli urlava contro chissà
quale velenoso insulto,
Heather che se ne andava lasciandolo lì
come un perfetto imbecille.
Tre a due per Heather: aveva vinto lei.
Si lasciò andare a una smorfia
irritata, ascoltando Courtney alzarsi per andare a prendere un
fazzoletto dalla sua borsetta.
La sua faccia si fece rossa
d’umiliazione, e il suo cervello iniziò subito a meditare
vendetta.
Mentre con una mano cercava di pulirsi
i capelli da quella roba appiccicosa, con l’altra trovò il
cucchiaio di Heather finito sulle sue ginocchia.
Lo sollevò davanti all’occhio sano e
lo rigirò tra le dita.
<<Maldita!>> borbottò,
dandogli la colpa dell’accaduto.
Era certo che non ne avrebbe più guardato uno senza desiderare di baciare Heather.
°°°°°
Eh-ehm... ed ecco il POV Alejandro ^^"
Molto più introspettivo rispetto all'altro, credo... all'inizio avevo intenzione di dargli lo stesso numero di parole del POV Heather, poi il mio conta parole è andato a suicidarsi e non è più tornato °_°... alla fine mi sembra sia venuto più lungo. Spero non sia uscito troppo obbrobrioso >>"""""Comunque sia...
Un GRAZIE davvero, davvero, davvero, davveromadavveromadavveromadavvero! enorme a chi ha letto questo sclero *^*.
Un bacio enorme a tutti ^^
*Onigiri rotola via mentre guarda il pubblico impugnare i primi forconi* °-°