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Autore: Iminlovewithstyles    13/04/2012    3 recensioni
Rosalie era ancora piccola quando la matrigna la segregò in un collegio nella parte ricca del Kenya. In questa prigione non ha mai scoperto cosa fosse vivere davvero: niente televisione, computer, giornali e radio… niente di niente. Solo dopo 16 anni le porte di quell’inferno si aprirono e lei si trasferì a Londra nell’enorme casa della madre. Tutto era nuovo per lei. Solo quando un ragazzo, Harry Styles, membro del famosissimo gruppo One Direction, cerca di fare amicizia con lei, le cose si complicano alla grande...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tesoro! Siamo qui!” una voce si distingueva tra il rumore dell’ aeroporto “Rose! Da questa parte!”
Avrei riconosciuto quel suono tra mille. Una voce squillante, con un marcato accento italiano. Era la voce della mia mamma.
“Mamma…” Non so sinceramente cosa provai nel vederla dal vivo dopo tantissimo tempo: rabbia, ma anche gioia e felicità. Perché?
 
Quando avevo tre anni i miei genitori si separarono. Mia madre era un’ alcolizzata, così il giudice mi affidò a mio padre. Dopo pochissimo tempo mio padre si risposò con Jennifer, una tizia di venti anni più giovane di lui; quella mi odiava. Quando soffiai sulle candeline di compleanno mi consegnò una busta, come se potessi capire realmente cosa sarebbe successo: dentro c’erano un volo di sola andata per il Kenya e un documento per un’ammissione scolastica. Da quel momento avrei vissuto in collegio fino ai 16 anni. Nel frattempo mia madre guarì così si risposò: il suo nuovo marito aveva una figlia, Ariadna, di tre anni più grande di me. Riuscì anche a ottenere il mio affidamento, ma riteneva che io dovessi terminare gli studi al collegio, perché solo così avrei ottenuto un’ eccellente educazione.
 
“… che bello rivederti!” Esatto. Era davvero bello. La vedevo solo tramite Skype una volta ogni due mesi, perché al St. Andrew non si potevano avere cellulari, né PC, né altro. Era come essere in prigione.
“Rosalie! Che piacere conoscerti di persona! Tua madre parla sempre di te” lui è James, il mio patrigno.
“Grazie, James”. Ero veramente contenta che mia madre si ricordasse di me, mentre non c’ero. Ehi! È ovvio, è mia madre!
Mi accorsi della biondina ossigenata dall’aria molto annoiata e mi rivolsi a lei “Ciao! Tu dovresti essere Ariadna! Che cos’hai in mano?” a quel tempo non sapevo neanche che esistessero gli IPhone e compagnia bella… Sapevo più o meno cosa fosse un MP3. Era come se mi trovassi sotto una campana di vetro piena di ovatta.
“Questo è un IPhone ed è un cellulare. Sai cos’è un cellulare?” mi rispose lei scocciata.
“Scusami” fu solo quello che riuscii a dire io
“Ragazze, basta con i convenevoli. Andiamo a casa. Rosalie, penso ti piacerà” ci interruppe James
“Sempre meglio di quello schifo di collegio” sussurrai io
“Cos’hai detto Rose? Parla più forte, non ho capito” chiese la mamma
“Niente niente” risposi per porre fine alla discussione
Stavamo uscendo dall’aeroporto quando Ariadna mi prese per un braccio e mi strattonò, per attirare la mia attenzione “So bene quello che vuoi fare qui, carina. Non sei nessuno e scordati di avere un aiuto da parte mia. Compreso, Honey?”. Nessuno mi aveva mai minacciata così.
Non risposi a quella frecciatina e raggiunsi mia mamma e James, che nel frattempo erano andati avanti.
 
 
Dopo circa mezz’ora di viaggio in taxi, arrivammo davanti ad un’ enorme casa con un immenso giardino. Di color crema, la villa si trovava al centro del curatissimo prato. Per raggiungerla, un sentiero di sassolini rosa collegava il cancello di ferro alla porta d’ingresso. Al primo piano si poteva vedere un balconcino tondeggiante ricoperto di glicine. Dietro la casa si intravedeva una piscina azzurra con lettini e ombrelloni tutt’intorno. Se mi sarebbe piaciuta quella casa? Ma stiamo scherzando?? Non mi sarei mai mossa da lì!!
 
“Allora? Che ne pensi?” domandò la mamma dopo essere entrate in cucina.
“Mmmm… oh, è fantastica mamma! Non avrei mai pensato che un giorno avrei vissuto in una casa così… dopo tutti quegli anni in quel collegio!”
“Già. Quella stronza di Jennifer l’ha scelto proprio bene! Isolati al massimo, senza tecnologia… io sarei morta!” si lamentò la mamma
“Almeno avevamo l’aria condizionata!” la rassicurai io
“Infatti. Ma l’importante è che tu ti sia fatta una buona cultura… con tutti i soldi della retta, spero sia così! …. Vero?” si intromise James ridendo per la sua domanda
“Ma certo James!” risposi riluttante
“Comunque, caro, ti serve qualcosa?” domandò la mamma
James si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò qualcosa. Subito le si illuminò il viso e lanciò una specie di gridolino di gioia.
“E’ successo qualcosa?” chiesi
“Abbiamo una stupenda notizia da darti, Rose!” iniziò a spiegare la mamma contentissima
“Già, una notizia che ti farà molto piacere.” continuò James con un sorriso scintillante.



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 Ciao belle!! ♥
Questa è la mia prima FF, dopo un luuuuuuuungo periodo di monitoraggio di stile (?) degli altri scrittori di EFP.
Cavolo, siete tutti bravissimi!! =)
Essendo, appunto, la mia prima FF, non so se va bene o meno.. Voi recensite!! Che siano critiche, elogi (ma che parole colte scrivo oggi??) o tutto quello che volete... ve ne sarei infinitamente grata!!
Se pensate che debba continuare (ovviamente recensite!), posterò il capitolo nei prossimi giorni =P

Ciaoooooo
Sara ♥



P.s. In questo capitolo non ci sono i 1D... ma assicuro che faranno presto la loro comparsa =D

P.s. del p.s. credetemi, di solito non uso termini mooooolto colti stile -dottore laureato a Oxford-... è che oggi sono particolarmente ispirata  ;D

   
 
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