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Autore: evelin90    08/11/2006    4 recensioni
Dopo aver sentito questa magnifica canzone del mitico Lucio Battisti mi sono venuti in mente James e Lily...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aver paura di innamorarsi troppo

AVER PAURA DI INNAMORARSI TROPPO

 

Aver paura
d'innamorarsi troppo
non disarmarsi
per non sciupare tutto
 

“Pss … Pss Psss … Ramoso! … Ramoso! …James! … James! … James! … Jaaaaaaaaaaaaaaaaaammmes! … santo Merlino James mi vuoi rispondere sì o no?!?!?”

“Cosa c’è Sirius?”

 

Un ragazzo di diciassette anni si girò di scatto sbuffando verso la fonte di quel richiamo. I capelli castani e ribelli più che mai incorniciavano un viso affascinante dai lineamenti semplici che però già portavano il segno del passaggio ragazzo-uomo. Il mento portava il segno di un inizio di barba incolta, mentre le labbra accompagnavano la risposta del ragazzo. Gli occhiali tondi si posizionavano come ostacolo agli splendidi occhi color nocciola scuro che però in quel momento trasmettevano esclusivamente un immenso fastidio. Le maniche della camicia erano rivoltate fino all’altezza del gomito, lasciando in bella vista gli avambracci muscolosi,  la cravatta pendeva dal colletto malamente allacciata, il maglione, che ogni persona di buon senso avrebbe indossato visti i primi freddi di settembre, era arrotolato sulle sue gambe incrociate sotto la sedia.

 

“Sì si…bell’amico che sei…non ascolti neanche quando parlo e per di più ti disturba il fatto che ti richiami dal tuo mondo delle nuvole!” rispose Sirius Black visibilmente offeso.

“No dai, Felpato! Non è per te che ho sbuffato! Ti dispiace ripetermi cosa mi hai detto? Per favore?” disse James cercando di rimediare a un danno potenzialmente catastrofico.

“E MAGARI VI DISPIACEREBBE STARE ZITTI E SEGUIRE LA MIA LEZIONE, SIGNOR POTTER E SIGNOR BLACK?!?” urlò la McGrannit facendoli saltare sulla sedia.

“Sì, scusi professoressa!” dissero in coro James e Sirius.

 

Mentre l’insegnante di Trasfigurazione ritornava alla cattedra proseguendo la spiegazione Sirius fece un cenno a James di “ne riparliamo dopo”.

Sirius Black era un ragazzo molto bello, la sua fama tra la popolazione femminile era dovuta principalmente per questo. Capelli neri e lunghi fin alla linea del mento componevano un affascinante contrasto con la chiarezza della sua pelle. Per il fisico Sirius non aveva nulla da invidiare all’amico James, anzi, era di dieci centimetri più alto e possedeva un’innata eleganza dovuta, forse, alla nobiltà della sua famiglia.

 

James Potter, dopo il richiamo subito, si rimise nelle medesima posizione in cui era prima della chiamata di Sirius: volto sostenuto dalla mano e gomito appoggiato al banco dove un’inutile foglio bianco, che secondo il saggio amico Remus avrebbe dovuto esser pieno di appunti della lezione, rompeva la monotonia del marrone del vuoto banco.

A James non dava fastidio Sirius (figuriamoci! quelli sono come due fratelli!), ma odiava essere sorpreso mentre è assorto in qualche particolare pensiero e soprattutto odia ancor di più quando questo qualcuno lo distrae da tale pensiero facendogli perdere il filo del discorso. Questa volta però, pur essendo stato così infastidito, il filo del discorso non lo aveva dimenticato; il suo problema era talmente assillante che non sarebbe bastata la venuta ad Hogwarts della sua squadra di Quidditch preferita a farglielo scordare.

 

-E pensare che tutto questo casotto l’ha combinato un esserino tanto piccolo….- pensò James spostando una piccola ciocca di capelli che gli punzecchiava l’occhio.

 

Quell’ “tesserino tanto piccolo” era seduta poco più avanti, precisamente tre banchi più avanti, e dall’incurvatura della sua schiena e dal movimento  della sua testa il ragazzo capiva che si stava dannando per scrivere tutto ciò che usciva dalla bocca della McGrannit.

Prima lei si era girata ad osservare la scenetta con protagonisti lui, Sirius e la professoressa e in quel momento James non riusciva più a capire neanche quello che la prof di Trasfigurazione gli stava letteralmente urlando nell’orecchio. Le sue labbra rosa erano arricciate in segno di disapprovazione,e i suoi occhi verdi indugiavano su di lui. Ci fu uno scambio di sguardi profondo, come quando guardi negli occhi un amico prima di confidargli un segreto, che non durò per più di cinque secondi. La coraggiosa a distaccare lo sguardo fu la ragazza dai capelli rossi, Lily Evans. La caposcuola Evans, la studentessa modello Evans, la studiosa Evans, la persona più ligia alle regole … la bellissima, straordinaria e unica Evans agli occhi di James.

Che a James piacesse Lily era talmente palese che anche i muri di tutta Hogwarts lo sapevano (soprattutto dopo che James durante il quarto anno aveva scritto sulla parte un chiaro invito alla suddetta ragazza di passare una giornata con lui ad Hogsmeade).

Sin dal primo anno quella ragazzina dai capelli rossi e dai penetranti occhi verdi l’aveva incuriosito, durante il terzo-quarto anno, quando la sua natura di dongiovanni fiorì, continuava a martellarla di inviti ad uscire, nel quinto e nel sesto continuò con questi atti tanto non perché non volesse che la sua reputazione di latin lover si eclissasse, ma per un motivo oscuro a lui.

Oscuro almeno fino a quel fatidico settimo anno; ebbene sì, dopo quasi due anni il mitico James Potter era riuscito a capire il motivo di questo particolare “legame” con la Evans.

E proprio quell’oscuro motivo che lo portava così spesso a vagare tra le nuvole durante le lezioni, a non ascoltare ciò che Sirius imperterrito continuava a ripetergli  e a non essere più quel sciupafemmine che era gli anni precedenti.

 

non dire niente
per non tradir la mente

 

- Allora … stavo pensando … io infastidisco Lily da più di quattro anni, le lancio delle battutine, la invito ad uscire collezionando una smisurata lista di no, combino dei guai col solo scopo di farmi beccare da lei e adoro quando dopo lei mi fa la ramanzina … certo che dire che sono autolesionista è poco … perché? Perchè non riesco a smettere? PERCHE’?- In quel momento la ragazza si voltò ad osservare Sirius e Peter che chiacchieravano poco dietro James, di nuovo il loro sguardi si incrociarono… -Sono innamorato di lei … non c’è altra soluzione … … … … … … … … COSA?!?! JAMES POTTER INNAMORATO? MA E’ PIU’ PROBABILE CHE HOGWARTS VENGA SCOPERTA DAI BABBANI CHE IO MI SIA INNAMORATO DI UNA RAGAZZA!!!ma va!-

 

La campana suonò e segnò la fine delle lezioni; James da lì a un’ora avrebbe avuto gli allenamenti di Quidditch e come al suo solito sarebbe tornato in camera per riposarsi della giornata. Seguito da Sirius e Peter (Remus li aspettava alla porta visto che era solito mettersi nel primo banco della classe) percorse tutta la fila dei banchi, ma era ancora scosso dai suoi pensieri che non si accorse di aver sbattuto contro la “gentile donzella” che occupava i suoi pensieri.

 

“Mi raccomando Potter, gentile come sempre! Potresti almeno evitare di farmi cadere tutto!” gli urlò la ragazza mentre si chinava a raccogliere i libri.

“Non è colpa mia Evans se non guardi dove vai!” rispose James irritato sempre per la sua caratteristica di non dover essere sorpreso con la testa fra le nuvole.

“Ma se sei stato tu a venirmi addosso? che c’è vorresti pure fare la vittima?!?” si rialzò la ragazza osservandolo negli occhi carica di odio.

James, sentendo quello sguardo su di sé si calmò e si accorse della sua colpevolezza in quel piccolo incidente perciò, invece di controbattere, come di solito avrebbe fatto, si chinò a raccogliere l’ultimo libro che era stato dimenticato sul pavimento:

“Ti sei dimenticata questo!” disse porgendogli il volume con un sorriso sincero sperando di farsi perdonare.

 

La scena fu abbastanza insolita, Sirius, momentaneamente distratto dalla sua ultima fidanzata, non aveva visto nulla, ma Remus Lupin  osservò tutto con attenzione studiando bene l’amico. Così insolita la scena che la feroce Lily si fece scappare un sorriso di ringraziamento e solo Dio sa cosa provò James alla vista di quello. Dopo averla salutata si diresse verso la Sala Comune lasciando Sirius ancora impegnato” e superando Remus che scuoteva la testa appoggiato allo stipite della porta.

 

è un leggero dolore
che però
io non so più sopportare.

-Mi sa che Hogwarts sarà presto scoperta dai Babbani … io, James Potter, mi sono innamorato!

 

 

Dire che James fosse sconvolto da tale scoperta era poco. L’allenamento fu uno dei peggiori in tutta la sua vita; non si capacitava della situazione in cui si trovava. Aveva semplicemente paura di amare, o meglio, aveva paura di questa novità.

 

Non farsi vivo
e non telefonare

 

Le seguenti settimane James aveva deciso di non parlare più alla Evans (si era addirittura impedito di chiamarla Lily) per vedere se ciò era causato solo dalla sua vicinanza. Non serve dire che ciò portò un certo scompiglio non solo la casa di Grifondoro, ma tutta Hogwarts osservava preoccupata quando James era a vicino contatto con Lily.

Solitamente non avrebbe esitato a fare apprezzamenti su di lei ad alta voce mettendola in imbarazzo o a battibeccare con lei per qualunque futile motivo, invece non succedeva nulla. La Sala Grande era stranamente più silenziosa del solito, sia per la mancanza di litigi Potter-Evans e sia perché tutti parlavano in un tono più basso per sentire quando finalmente tutto sarebbe tornato alla normalità.

 

parlar di tutto
per non parlar d'amore

 

Il punto che a tutti non era chiaro era che james, esternamente, sembrava essere quello di sempre: rideva, scherzava, parlava di Quidditch ed era sereno. Non aveva ricominciato a frequentare ragazze, ma comunque era all’apparenza tranquillo.

In realtà Potter aveva costruito abilmente una maschera che si conformava al tipo di persona che era qualche anno prima, ma a differenza di quei tempi nei quali rideva e scherzava a cuore libero, ora rideva e scherzava per non pensare a Lily (ormai aveva rinunciato ad imporsi di non chiamarla in tale modo). E facendo in questo modo, naturalmente non faceva che pensare a lei.

 

cercar di farsi
un po' desiderare

Lily Evans notò più e prima di tutti questo mutamento nel comportamento di James. Non si può non dire che all’inizio ne fosse contenta: viveva la sua vita felice e spensierata senza che palla-Potter gli ronzasse attorno, ma già dopo tre quattro giorni ne sentì la mancanza. Non lo ammise subito, ciò era una grande ferita per il suo orgoglio, ma dopo una settimana e mezza era talmente chiaro che era inutile nasconderlo.

 

è proprio un vero dolore.

 

eh già! Un vero dolore sia per lui che per lei. Inaspettatamente e quasi paradossalmente più per lei che per lui.

 

Abbandonarsi senza più timori

Lily era stufa. Quella situazione era insostenibile. Decise di risolvere la faccenda parlando a quattr’occhi con lo-stupido-Potter.

Essendo Venerdì tardo pomeriggio Lily si diresse verso il suo territorio nemico: il campo da Quidditch. Aveva sentito da alcune fan esasperate di Potter qualche settimana prima che il loro James si allenava sempre di più il Venerdì da solo, quale situazione migliore di quella?

Dopo essersi avvolta nella sciarpa rosso-oro attraverso tutti  i giardini di Hogwarts fino a giungere alle tribune del campo da Quidditch. Notò una figura in cielo svolazzare sulla sua scopa con eleganza sovrannaturale e dovette ammetterlo: Potter era maledettamente bravo sulla scopa e anche maledettamente ipnotico! Infatti la ragazza si era incanta ad osservarlo, fortunatamente una folata di vento autunnale la riscosse e si ricordò del motivo di quella visita.

 

“POTTER! VIENI GIU’! … POOOOOOTTEEEEEER!” urlò.

 

James stava volando per scacciare i suoi soliti pensieri quando una soave (mica tanto visto l’urlo) voce lo riscosse. Era Lily e lo chiamava. Nello scendere verso di lei invocò tutti i maghi più potenti affinché si controllasse.

 

“Mi hai chiamato Evans?” disse con timidezza.

“Non va bene così Potter, non va assolutamente bene!”

“Scusami Evans ma non ti capisco!”

“MADDAI! DOVE SONO FINITI I O DOLCE EVANS OPPURE BELLISSIMA EVANS ESCI CON ME QUESTO SABATO ? DIMMELO!” esclamò con una nota di isterismo nella voce “perché sei cambiato James? Perché?” chiese cambiando tono, più dolcemente.

 

Si guardarono negli occhi. James non aveva mai visto questo lato dolce e insicuro della ragazza. La sua maschera si sciolse come cera al sole davanti a quello sguardo e la paura di un rifiuto , uno vero questa volta, lo invase irritandolo.

 

“Vuoi veramente sapere perché? Davvero? E se io ti dicessi che mi sono innamorato di te cosa mi diresti EH?” urlò.

 

senza fede nei falliti amori

 

Lily non rispose.

Non si aspettava una cosa del genere. Non se la sarebbe mai aspettata. Mai.

 

e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori.

“non so cosa dirti James, sinceramente…” disse in un soffio abbracciandosi le braccia.

 

James osservò Lily. Non era arrabbiato, anzi era arrabbiato con se stesso per aver ridotto Lily in quel modo. La ragazza era visibilmente scossa. Allora per una volta il ragazzo seguì quello che il cuore gli diceva di fare e circondò la ragazza con un braccio accompagnandola negli spogliatoi.

 

“Vieni, stai tremando” disse solo.

 

Lily, sentendo quel tono dolce dopo tanto tempo si rilassò e si fece guidare.

 

Entrati nella saletta, dove c’erano alcuni divanetti disposti in fronte al piccolo camino che serviva per scaldarsi prima delle partite invernali, si sedettero e James accese il fuoco. in Pochi minuti Lily smise di tremare e mormorò un semplice “grazie”.

 

Aver paura
di confessare tutto

 

“Sai” disse Il cercatore di Grifondoro “non volevo spaventarti prima, solo che tu volevi sapere il motivo del mio comportamento e credo sia giusto che tu lo sappia. Non mi rimangio niente di ciò che ho detto là fuori. E’ vero. Ti amo Lily e ho una paura matta a dirti queste cose, non so se puoi capirmi, ma mi sono accorto così all’improvviso di ciò che ne sono rimasto terrorizzato. Ho cercato di starti lontano per capire se poteva dipendere da questo, ma a nulla è servito…”

 

 per il pudore
d'innamorarsi troppo

 

“Forse ti capisco James…” disse la rossa osservando le fiamme che danzavano nel camino “Credo di essermi ritrovata nella tua stesa situazione però credo altrettanto che tu te ne sia accorto prima di me.”

 

James la osservò mentre parlava, ora sentiva quel sentimento che si impossessava di lui, ma non credeva alle sue parole aveva forse detto…?

 

“Scusa, so che non è gentile, ma non capisco a cosa alludi…”

 

“Bè “ si girò guardandolo negli occhi “ credo di essermi innamorata anche io di…”

 

Non riuscì a finire la frase; non appena James fu sicuro di aver sentito quelle parole si abbandonò all’istinto che lo aveva oppresso fin da quando l’aveva vista nel campo da Quidditch: la baciò.

Posò le labbra sulle sue e fu talmente estasiato dall’assaporare le labbra della ragazza che appoggiò la mano sulla sua guancia tanto per assicurarsi che non gli sfuggisse.

Lily sicuramente non sentì freddo, non appena James la baciò rimase per alcuni secondi stordita, ma non appena comprese ciò che accadeva rispose al bacio.

Quando si staccarono appoggiarono le loro fronti l’una sull’altra e si guardarono negli occhi;

 

“Sai Potter … mi piace questo tuo lato romantico, ma mi manca anche quel suo lato divertente e scherzoso … sai … per qualche strano motivo quel Potter non mi parla più da alcune settimane…” disse ridendo.

Lui le tappò la bocca con un altro bacio, questa volta fulmineo.

“Però hai visto che alla fine sei caduta ai miei piedi?” esclamò scherzando.

“Eh già….cosa devo fare? Mi devo prostrare? Dovrò chiamarla Signor Potter da questo momento in poi?”

 

finger che anch'io
le altre donne vedo

 

“ no, una cosa molto più semplice… devi riservarmi un’oretta di coccole come queste davanti al camino della Sala Comune … sai … dopo un allenamento del genere ho bisogno di qualcosa che mi rigeneri! di solito ci sono le mie fan per questo lavoro, ma credo che tu basti per stasera…” disse strizzando l’occhio “ora mi vado a cambiare, aspettami faccio in un attimo!”.

 

Detto questo entrò negli spogliatoi e lasciò Lily nel salottino.

All’improvviso gli occhi di Lily brillarono mentre si ricordò di una cosa…

 

 

è un leggero dolor temere di mostrarsi interamente nudo.

 

 

“Poooooooooottteeeeeeerrrrrrr …” disse entrando negli spogliatoi, pensando che si fosse già vestito. Purtroppo, o per fortuna, james era ancora nudo e si stava asciugando con una salvietta.

 

L’imbarazzo di Lily arrivò alle stelle: “Oh scusa… non pensavo” -…non pensavo avessi tutto questo ben di Dio…-  fortunatamente queste ultime cose le pensò solamente. Ma non servì perché James se ne accorse e, pur essendo un pochino a disagio, le disse:

“Ma va! Girati non ti preoccupare, ora almeno ho i pantaloni…”

“ Volevo solo dirti che l’oretta a te riservata stasera dovrà essere rimandata in primis perché TU hai una punizione da scontare… e poi io devo trovarmi con il caposcuola di Corvonero per alcune cose scolastiche…”

 

E soffocare
la sana gelosia

“Cosa?!?!” disse lui smettendo di rivestirsi “e tu te ne andresti per quel Chang?!? Io non ti lascio da sola con quello…metti che lui si sia invaghito di te e ci vuole provare? eh?”

“cos’è signor Potter? Facciamo i gelosi dopo neanche dieci minuti che ti sei dichiarato?!?!”

 

e controllarsi
non dirti che sei mia

 

“Sicuro!Tu sei solo…ehm ehm.. Comunque…visto che non avrò le mie coccole dovresti almeno cercare di rimediare un pochettino…” disse James avvicinandosi a lei prendendola per i polsi.

Inutile dire che si baciarono ed è altrettanto inutile dire che Lily approfittò della mancanza della maglietta del ragazzo pe accarezzare il suo busto ben formato.

 

voler restare
e invece andare via
è proprio un vero dolore
.

 

Verso le nove James finì di vestirsi e si avviarono alla scuola.

“Abbiamo saltato la cena, per colpa delle tue coccole…uffi! sto morendo di fame!” si lamentò la rossa.

“Come? non ti sono bastato io?” disse scherzosamente il ragazzo parandosi di fronte.

“Si si…certo…ma anche lo stomaco chiede la sua parte….”

“Allora, quando ritorni in Sala Comune ti farò avere una cenetta coi baffi, così mi faccio perdonare. Va bene?”

“Grazie” Gli diede un bacio fugace tirandogli un po’ il labbro con fare giocoso “ora devo e DEVI andare!”

“Sissignora!”

 

 

Abbandonarsi senza più timori
senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori.

 

 

Già, abbandonarsi; dimenticare i timori che ci assillano.

Mai avere paura di innamorarsi troppo…è una paura inutile e le cose inutili, si sa,vanno eliminate.

 


FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ la mia prima fanfiction! l’’ho scritta innanzitutto perché adoro la coppia James/Lily e poi adoro Lucio Battisti, il quale è l’autore di questa canzone (AVER PAURA DI INNAMORARSI TROPPO).

Recensite. Ciao e bacioni a tutti.

  
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