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Autore: Zomi    13/04/2012    7 recensioni
Sembra una creatura tranquilla e cristallina come l’acqua, ma basta assaggiarla per rendersi contro che è grappa e che può stordirti anche con il solo profumo dei suoi capelli. Perderei giorni, settimane, anni a studiarla, non riuscendo però mai a scoprirla del tutto e svelandone ogni sfaccettata. La gola ringhia, desiderosa e nostalgica del suo soffio al mandarino e l’acquolina in bocca mi sale, accendendo in me la voglia di baciarla ancora, ancora e ancora...
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUOTRE:
Scusate ma non ho saputo scrivere di meglio questa settimana…

Zomi

 

ASCOLTA IL MIO CUORE

 
 
Le sue soffici e carnose labbra premute sulle mie si completano perfettamente, come due metà dello stesso intero.
Il suo caldo e dolce soffio mi inebria totalmente, facendomi perdere il senno e il controllo su di me. Non riesco a trattenermi, e con la punta dei canini, le mordo dolcemente, quelle stupende e rosse labbra che mi accarezzano. Lei si aggrappa maggiormente a me, abbracciandomi per il collo e appiattendo il suo petto contro il mio, mentre ancora drogato da lei, io riesco solo a tremare sotto le sue carezze e baci.
La sua lingua, che ho imparato a conoscere sempre tagliente e letale, mi accarezza il palato, coinvolgendo la mia, ferma e confusa per questo idillio, in una danza stravolgente e passionale.
Le mani mi tremano lungo i fianchi, e nonostante gli ordini di muoversi, di abbracciarla e accarezzarla dolcemente come lei sta facendo a me, loro se ne stanno lì, ferme e immobili,timorose di nuocerle.
Ecco, idiota di uno spadaccino, la senti che si sta allontanando?
Senza che riesca a decidermi se fermarla abbracciandola o seguirla nel baciarla ancora, lei mette fine al bacio, distanziando i nostri respiri e riportando le sue calde e morbide braccia attorno al suo petto. Mantengo gli occhi chiusi, ad assaporare ancora per qualche attimo questo sogno proibito che mi ha regalato. Muove alcuni passi, allontanandosi da me, ma sono certo che sia ancora nella stanza.
-Auguri ancora, buzzurro…- sussurra con la sua dolce e soave voce -… buon compleanno…-
Apro tremante l’occhio sano, per vederla.
Lei è lì, meravigliosa, incantevole e unica.
Le gote rosse d’imbarazzo, le labbra lucide della mia saliva, gli occhi splendenti di una luce speciale che non avevo mai notato prima ma che si mischia alla perfezione al cioccolato delle se pupille. I capelli, rossi e mossi liberi sulla schiena, illuminati da un semplice raggio di luce che filtra dall’oblò della cabina in cui mi ha portato questa mattina, con la scusa di un regalo peril mio compleanno.
-Lascia stare mocciosa…- avevo sbadigliato, appena sveglio e non del tutto coscente.
-No, è impostante…- mi aveva strattonato per la camicia Nami, sorridente e solare come mai l’avevo vista -… mi sono ripromessa di dartelo oggi, al tuo compleanno, è così sarà…-
Con uno scricchiolio acuto, aveva aperto la porta della cambusa, tirandomici dentro a forza.
-Lo sai che non voglio niente… io sto bene così… e poi non dovevi spendere Berry per me…- sbottai, ma cercando con gli occhi nella stanza un qualsiasi pacchetto o dono con su scritto il mio nome.
-Non ho speso nemmeno un Berry, se è quello che ti preoccupa…- aveva ridacchiato, chiudendo dietro di se l’uscio e avvicinandosi a me.
-È una cosa che non ha prezzo…- aveva sussurrato, arrossendo e abbracciandomi per il collo. Ero rimasto piacevolmente sorpreso dal gesto. Non era da tutti i giorni essere abbracciati da Nami, soprattutto per me, che quasi sempre ci litigo e vengo picchiato da lei.
-Uhm… è cos’è?- domandai curioso, puntando le mani sui miei fianchi.
Nami era arrossita ancor di più, e guardandomi  per la prima volta nella mattina negli occhi, mi aveva sorriso in un modo celestiale, che quasi mi aveva fatto sciogliere per la sua bellezza. Con una piccola spinta, mi aveva fatto indietreggiare fino ad addossarmi sulla parete in legno e alzandosi sulle punte, aveva soffiato contro le mie labbra: -Il mio cuore…-
Mi aveva baciato delicatamente, chiudendo gli occhi e stringendomi a lei. Ho perso un paio di battiti al cuore, o forse più, e credo di aver smesso di respirare per una decina di minuti prima di rendermi conto che non era un sogno dei miei, in cui ero io a baciarla a tradimento e a dichiararmi per primo. ma la pura e semplice verità. Ho risposto al bacio tremante, insicuro dei miei movimenti e di dove mettere le mani affinché lei capisse che l’amo anch’io, ma senza correre il rischio di farle del male. Quell’indecisione mi è stato fatale.
-Na-nami…- balbetto, ma lei scuote la testa sorridendo.
-Non voglio una risposta per ora…- sorride felice -… volevo solo che sapessi che ti amo, e dato che oggi è il tuo compleanno, ho pensato che fosse il giorno giusto per dirtelo… ma non voglio che tu mi rispondi di getto così… voglio che tu ci pensi e, quando vorrai, mi basterà anche solo un cenno…-
Mi accarezza una guancia e poi esce dalla cambusa, lasciandomi lì a fissare il vuoto e ad ascoltare il mio cuore battere indemoniato nel silenzio della stanza, appoggiato ancora al muro che mi sorregge pietoso.
 
-Eccolo qui, il mio Fratello!!!!- mi prende sotto braccio Rufy, non appena metto piede nella sala comune.
-Auguri Morimo…- sbuffa una nuvoletta di fumo nell’aria il damerino, sorridendomi mentre  offre a Robin una tazza di tè. L’archeologa mi sorride bonaria, passandomi accanto ed uscedno dalla sala, mentre in un polverone di braccia, Usop, Franky e Brook mi atterrano al tappeto molandomi pacche sulla schiena e scappellotti sulla nuca come complimenti.
-E PIANTATELA!!!!- sbottò imbarazzato dal loro affetto.
-Buon compleanno Zoro!!!!- mi batte sulla spalla Usop, mentre Brook canta e il Boss mi dedica le sue pose Super.
-FESTA, FESTA, FESTA!!!! SI FA FESTA!!!!- urla entusiasta il mio capitano, mentre vedo di già il cuocastro scuotere desolato la testa per tutte le cibarie che dovrà preparare per accontentare il palato indemoniato di Rufy.
Sorrido, imbarazzato per tutte queste attenzioni. Approfitto delle urlanti richieste di Rufy a Sanji per buttarmi a sedere su un divano della sala, sprofondando nell’imbottitura e sospirando pesantemente. Non riesco a togliermi dalla testa la mancata occasione di dichiarami a Nami. Ma perché non mi ha lasciato il tempo di parlare, quella mocciosa?!?
Le costava tanto darmi 5 secondi per riprendermi per poi parlarle?!?
Pure io però, sono stato proprio un imbecille… cavolo!!!!
Ho avuto l’occasione di averla lì, tra le mie braccia, di poterla stringere a me, assaporare a pieni polmoni il suo profumo e baciarla a più non posso, e invece sono stato fermo e immobile come uno stocca fisso. Imbecille!!!!
Perso nei miei pensieri, non mi accorgo che Chopper è entrato in sala, facendomi gli auguri.
-Stai Bene?- mi pungola su un braccio, tintonandomi.
-Eh?!?-
-Ti ho fatto gli auguri… ma sembravi pensare ad altro…-
-Bhè io…-
-Lascialo stare Chopper…- ridacchia Nami, apparendo dal corridoio che collega la zona notte alla sala comune e sedendosi sul lato opposto del divano che occupo -… lo sai che Zoro è allergico allo stare al centro dell’attenzione…-
Ridendo il medico si allontana da noi, correndo vicino a Robin per mostrarle chissà che libro pescato in biblioteca.
-La torta deve essere enorme…- si aggira per la sala Rufy, perseguitando il damerino e allargando le braccia nella stanza -… grande così!!! Anzi: il doppio!!!! Con cioccolato, panna, marmellata, crema, cetriolini…-
Storco il naso per l’associazione alimentare stomachevole, e sbuffando volgo lo sguardo sulla mocciosa, mentre il resto della famiglia ci lascia soli, spostandosi nella cucina ad osservare l'assedio di Rufy alla sanità mentale del cuoco donnaiolo annegandolo di richieste culinarie.
Nami se ne sta lì, ferma e a leggere un libro. Le gambe piegate sul divano e gli occhi immersi nelle parole d’inchiostro. Si arriccia, sovrappensiero, un ciuffo di capelli, il mio preferito perché il più ribelle tra i suoi ricci. Piega leggermente le labbra in un esile sorriso, voltando pagina del volume e seguendo le righe con i suoi meravigliosi occhi.
È così bella.
Sembra una creatura tranquilla e cristallina come l’acqua, ma basta assaggiarla per rendersi contro che è grappa e che può stordirti anche con il solo profumo dei suoi capelli. Perderei giorni, settimane, anni a studiarla, non riuscendo però mai a scoprirla del tutto e svelandone ogni sfaccettata. La gola ringhia, desiderosa e nostalgica del suo soffio al mandarino e l’acquolina in bocca mi sale, accendendo in me la voglia di baciarla ancora, ancora e ancora.
Mi sporgo verso di lei, a corto di fiato e perso nel guardarla leggere.
Mi avvicino ancora fino a quasi sentirla respirare. Lei gira la testa verso di me e mi fissa negli occhi. Divento rosso come un peperone e mi sento l’idiota dell’anno. Mi sorride dolcemente, spostando le gambe e mettendosi ben composta, permettendomi così di avvicinarmi maggiormente.
Deglutisco imbarazzato, lanciando un’occhiata alle mie spalle per controllare che nessuno dei compagni ci badi. Bene, sono tutti intenti a far altro.
Nami sbatte le sue lunghe e maliziose ciglia e un’ondata del suo dolcissimo profumo è soffiato dal suo respiro proprio sotto il naso, mandandomi in overdose. Ha chiuso il libro, ed ora è in fremente attesa che io parli.
-…-
Ho la gola secca e le corde vocali scordate, ma lei aspetta comunque, respirando a singhiozzo imbarazzata e fremente come me.
-…-
Accidenti, non riesco a spiccicare parola!!!
Idiota, parla, muoviti. Tossisco un po’, posando il braccio sinistro dietro le sue spalle e appoggiandolo sullo schienale del divano, cercando di darmi coraggio. So già che lei mi ama, e quindi devo solo io trovare la forza e il coraggio di dirle ciò che sento veramente per lei.
Perché io la amo, impazzisco per lei. Venderei l’anima al demonio pur di vederla felice, e mi indebiterei con lei stessa fin sopra il collo pur di starle per sempre accanto.
Sospiro prendendo forza.
-N-nami….- balbetto il che è patetico dato che di solito le parlo con tono strafottente e pieno di me -… io…-
Boccheggio come un pesciolino rosso, un pesciolino rosso stupido.
-Io… io…-
Lei annuisce, avvicinandosi ancora, sempre sorridendomi. Posa dolcemente una mano sul mio petto ed è come se mi accarezzasse anche l’anima, perché subito il mio cuore sussulta innamorato e inizia a battere frenetico. Respiro a fatica, e con forza le sposto la mano dal centro del petto fin sopra il letto del cuore. Se a parole non riesco a dirglielo, almeno che riesca a farglielo capire con un altro suono, Il suo palmo disteso si appoggia delicato sulla camicia aperta, sfiorando dolcemente la pelle del petto e mettendosi in ascolto del mio cuore impazzito. Nami chiude gli occhi, ascoltando arrossendo il suono del mio amore e mordendosi il labbro inferiore trattenendo a stento un sorriso emozionato.
-Oh Zoro…- sussurra, appoggiando il viso sul mio collo e abbracciandomi per le spalle.
Posa le sue dolci labbra sul mio cuore, ascoltandolo e sorridendo a ogni suo nuovo battito a lei dedicato. Bacia la mia pelle dura e segnata da mille cicatrici con dolcezza, mentre le accarezzo piano la chioma rossa, abbandonandomi a lei ma mantenendo sempre l’occhio aperto all’erta dell’arrivo di qualche nostro compagno.
-Tranquillo…- mormora lei, abbracciandomi –Robin sta facendo il palo per noi…- e ridacchiando mi indica un piccolo occhietto sorridente sopra le nostre teste, incastrato sulle assi del soffitto. Annuisco ghignando e mi rilasso totalmente al suo tocco.
Con delicatezza, bacia una piccola parte della grande cicatrice che mi segna dalla spalla sinistra fino al fianco destro, tornando ad ascoltare il mio battito cardiaco.
-Non so se mai riuscirò a dirti che ti amo…- sospiro -.. ma fino a quel momento, sappi che ti basterà ascoltare il mio cuore per saperlo: sarà lui a dirtelo per me…-
Sorridente, Nami alza il suo bel viso sul mio e mi bacia con passione. È un bacio che non è possibile descrivere, di quelli che vogliono dire mille cosa, tra cui amore, rispetto, desiderio, promesse che mirano all’infinito e notti calde di passione. Vorrei che non avesse mai fine. L’abbraccio di rimando, stringendola spasmodicamente a me e ringhiando divertito delle sue dita capricciose che hanno iniziato ad accarezzarmi lussuriosamente la patta dei pantaloni. Sposto i miei baci sulla sua gola e…
-Oh Morimo di merda… come la vuoi la tort… AAAAAHHHHH!!!!-
Ecco, come sempre arriva quel cuoco di serie c-2 ha rompere… ma Robin non faceva da palo?!?
-IO. TI. AMMAZZO.!!!!!- sbraita a piede tratto.
Veloce prendo in braccio Nami e mi alzo dal divano, che si divella a metà per il colpo del damerino. La mia mocciosa, divertita, si avvinghia a me, continuando a baciarmi sul collo tanto per innervosire maggiormente il biondo Cenerentolo ed eccitare me.
-FERMO, VILE VERZA!!!! LURIDO FREGA DEEEEEEE!!!!-
Inutile dire che ho iniziato a correre per tutta la nave, per scappare da Miss Princess ma soprattutto per raggiungere in fretta la mia cabina ed avere il più bel regalo di compleanno di tutti: la mia mocciosa, ansimante e nuda, tra le mie braccia, ad ascoltare ora e sempre il mio cuore amarla.
  

   
 
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