Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: Snafu    14/04/2012    1 recensioni
-Axl e Grace spiegati a Melody-
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'The Spaghetti Incident'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


The Spaghetti Incident (?)
-Axl & Grace spiegati a Melody-


Capitolo III
Use Your Illusion


Melody uscì dall’auto.
Non aveva detto a Roxy che andavano lì: era sicura che, nonostante odiasse i cimiteri, ce l’avrebbe accompagnata, se quello era il suo desiderio, ma non voleva costringerla a fare qualcosa che non si sentiva di fare. Quindi se Roxy non l’avesse accompagnata al cimitero, era certa che Nikki l’avrebbe fatto, in segreto, almeno per il momento. E Nikki l’aveva fatto. Era sempre stato un buon padre per lei, e nelle sue vene scorreva, seppur in minima parte, sangue del suo sangue. Un po’ per ripicca, un po’ per odio nei confronti di Axl, il bassista aveva cercato di diventare insuperabile, come padre e come zio-padre. Era sempre stato fermamente convinto di poter essere migliore dell’altro e di doverlo essere per crescere delle creature migliori di quella che era stata lui.
Certo, si era un po’ arrabbiato per il fatto della foto di Axl, ma dopotutto era suo padre. Non poteva vietarglielo per sempre. E l’unico regalo che la ragazzina aveva chiesto per i suoi diciotto anni era stato di poter andare a vedere la tomba di sua madre al cimitero. Come potevano dirle di no?
«Vuoi che ti accompagni?» le domandò Nikki.
Lei scosse la testa. Avrebbe trovato la strada, in qualche modo. Ne era certa. In nome di quel vincolo che la legava prima di tutto a sua madre.
Scese dall’auto e camminò un po’ per il prato verde. Era deserto tutto intorno, era orario di chiusura.
Andò dal fioraio e prese un mazzo di margherite: uno valeva l’altro, non conosceva i gusti di Grace e poi era solo un pensiero. Di certo se li sarebbe goduti di più se fosse stata viva, ma ci sono delle cose a cui non si può porre rimedio, o sbaglio? Ci sono delle cose che si fanno perché si deve. Ci sono delle cose che non ti permettono una seconda scelta.
Passeggiò senza una meta precisa, non c’era nessuno in giro. Faceva freddo, si stava alzando il vento, il sole stava tramontando. Dai pochi alberi sparsi, nudi, rinsecchiti, provenivano i rumori di qualche uccello, probabilmente qualche corvo.
Infine lo vide. Qualcuno c’era. Era solo un uomo, o perlomeno quello che ne rimaneva, ancora lì, fermo davanti a una lastra di marmo senza sentimenti, incisa da un estraneo, calpestando il suolo dove riposava colei che un tempo aveva amato. Non è vero che il tempo chiude tutte le ferite, non è vero. Forse il dolore si attutisce, ma la cicatrice resta. E ogni volta che la vedi, ti ricordi della sofferenza. Non era come era stato per Roxy pensare all’overdose di Nikki, ora che Nikki stava bene. Era ripensare a una persona morta, che dalla tomba non si sarebbe alzata.
L’uomo era vestito di nero, sembrava stanco, vecchio, svuotato. Melody gli si avvicinò inconsciamente. Possibile che una persona del genere potesse essere stata così pericolosa? Possibile che avesse davvero spinto sua madre al suicidio, che l’avesse resa così amabile dalla morte? Non le sembrava. Le pareva piuttosto un uomo che stava soffrendo, incapace di rendere manifesto il suo dolore. Come lei.
Provava rancore nei suoi confronti, sì. L’aveva privata prima di sua madre e poi di suo padre. Aveva costretto Nikki a prendere una decisione irreversibile.
Axl si voltò. I due si guardarono.
Roxy non aveva mentito. Si assomigliavano davvero molto, loro due. Qualcosa si mosse negli occhi di Axl, Melody sorrise. Camminò verso di lui, poi si fermò per appoggiare i fiori sul prato umido.
Tornarono a fissarsi.
Axl parlò. Qualcosa nella sua voce strana, roca, cavernosa, le fece pensare di conoscerlo da sempre. Sembrava che quelle parole avessero aspettato così tanto a uscire dalle sue labbra, che quelle due semplici parole fossero sempre state lì, speranzose di essere pronunciate.
Perché non si può porre rimedio a un cuore spezzato in tre, ma si può sempre cercare di rimettere insieme i pezzi. E un pezzo l’aveva appena ritrovato.
«Buon compleanno, Melody.»
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: Snafu