Anime & Manga > Toradora
Ricorda la storia  |      
Autore: Remedios la Bella    14/04/2012    5 recensioni
“ Questo posto non sembra affatto un orfanotrofio …” confessò Ryuuji, guardando il disegno di un delfino che sguazzava fuori dall’acqua.
“ Sono riuscita a finanziare le spese per rendere il posto accogliente … non volevo che dei bambini vivessero in un posto tanto triste come lo era prima di tutti questi interventi.” Aggiunse Taiga, avanzando nel corridoio. Si sentiva, da una delle stanza, un gran vociare allegro, come di bambini che giocano. Taiga vi si affacciò, e un gran coro la accolse:” Signorina Taiga!”
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryuji Takasu, Taiga Aisaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Un grande fracasso urtò i timpani di Ryuuji, che si svegliò di soprassalto:” Ehi ma che diavolo …”.
Era un sabato mattina presto, e a differenza degli altri giorni, il giovane si concedeva sempre più ore di sonno, tanto la colazione avrebbe potuto mangiarla in tranquillità quando gli pareva, ma quella mattina sembrava non se ne volesse sapere di stare in pace.
Corse verso la finestra della sua camera, tirò rapido le tende, e si rese conto che il gran frastuono proveniva nientemeno che dalla casa della Tigre Palmare. La finestra della camera di Taiga era aperta.
“ Ma che stai combinando?” urlò il ragazzo. Poco dopo il rumore cessò, e la faccia di Taiga apparve dalla finestra:” Che hai da urlare?”
“ Sei tu che stai facendo chiasso! E alle sette del mattino poi!”
“Di che ti preoccupi? È sabato … e poi devo sbrigare una faccenda importante, per stamattina non passo per colazione … ci vediamo.” Aisaka tornò dentro, lasciando Ryuuji stordito come non mai. Si grattò la testa confuso e fece per tornare a letto borbottando  e lasciando  stare, quando udì il lamento della ragazza:” Ahi che male!”
Non se lo fece ripetere due volte. Corse come un fulmine fuori di casa, senza nemmeno rendersi conto di essere ancora in pigiama, e arrivato alla porta di casa Aisaka, la spalancò e si precipitò dentro affannato: “ Che cosa è successo?”
Il salotto era nel caos più totale. Un ammasso di scatoloni di cartone rovesciati, abiti dappertutto e cianfrusaglie varie, in un mare di disordine che fece rivoltare lo stomaco a Ryuuji, lui che dell’ordine ne era invaghito alla follia.
“ Taiga! Che cavolo è …” la ragazza spuntò come una margherita in primavera dal mucchio di vestiti nel mezzo, facendo prendere uno spavento al ragazzo.
“ Che ci fai tu qui?! E per di più in pigiama! Pervertito! Non vedi che ho da fare?” Sbottò lei, avventandosi su di lui e dandogli uno scapaccione.
“ Ti ho sentita urlare e sono corso preoccupato! Ti sei fatta male? E perché è tutto in disordine? Sembra sia passato un uragano!” fece lui, raccogliendo alcuni indumenti e mettendoli nelle scatole, accorgendosi che erano di una taglia troppo piccola addirittura per il formato mini di Taiga.
“ Sono solo scivolata e le scatole si sono rovesciate rovesciando il contenuto. Mi toccherà fare tutto da capo, accidenti …” Assunse un’espressione delusa e scocciata, che Ryuuji intravide.
“ la solita imbranata … ti do una mano, dato che ci sono.”
E senza che lei potesse protestare ulteriormente, il ragazzo prese le scatole, e ripiegando con cura gli abiti, li ripose dentro, rimettendo tutto in ordine e sgombrando il salotto.
Appena fu tutto a posto, non esitò a chiedere:” Per chi sono?”
“ Come?” la ragazza rimase leggermente stordita dalla  domanda postale.
“ Non sono adatti a te, quindi o li stai buttando o li stai donando … e di certo sarebbe un peccato buttarli .. per chi sono?” richiese lui guardando gli scatoloni. La faccia di Taiga avvampò:” di che ti impicci?”
“ sto solo chiedendo!” fece lui. Notò solo allora che su una delle scatole spiccava un indirizzo postale in rosso. Lo lesse rapido:” Un orfanotrofio? Non mi dirai che …”
“ Devo fare una visita a quei bambini oggi, e sono stata fortunata a ritrovare alcuni miei vecchia abiti, insieme a quelli di alcuni miei cugini. Che c’è? Ti sembra strano forse?” fece lei, leggermente imbarazzata.
“ Per niente, anzi mi sembra carino da parte tua fare certe cose …” disse lui accennando un sorriso. Taiga lo intravide e gli diede un calcio al calcagno che lo fece cadere in ginocchio:” non farti strane idee sul mio conto!”
“ Che ho fatto adesso?”
“ Sei il solito bastardino che non si fa mai gli affari suoi! Vedi di non annusare troppo!” esclamò lei, prendendo uno degli scatoloni:” piuttosto .. aiutami, dobbiamo caricarli in vettura.”
“ Quale vettura?” chiese lui, prendendo uno delle scatole.
“ lo vedrai presto.” Fece lei uscendo dalla porta. Il ragazzo inarcò il sopracciglio e la seguì, senza chiedersi oltre cosa avesse in mente di fare. Passò rapidamente a casa sua per cambiarsi, accortosi in tempo in che condizioni si trovava.
E appena arrivò all’ingresso del piazzale del palazzo dove abitava Taiga,una voce squillante lo risvegliò dal torpore dei suoi pensieri:” Buongiorno Taiga!”
La voce di Minori Kushieda lo destò tutto all’improvviso. La ragazza era sopra una specie di furgoncino, al posto del passeggero, e salutava a braccio spianato i due:” Oh, vedo che anche Takasu vuole darci una mano!”
“ Kushieda! Buongiorno …” Ryuuji cadde nell’imbarazzo più totale, e poggiando la scatola a terra, per poco non la fece cadere ai suoi piedi.
“ vedi di non distrarti troppo! Minori mi darà una mano con i bambini, vedrò di farvi restare da soli …” bisbigliò la tigre, aprendo il retro del furgone e poggiando uno degli scatoloni.
Il ragazzo annuì debolmente, e ancora sorpreso dalla presenza della sua adorata Kushieda, caricò gli scatoloni sul retro.
La struttura dell’orfanotrofio non era inquietante come si aspettava Ryuuji, dati i parecchi film che aveva visto. Era una casa grande, all’esterno tutta colorata di un azzurro quasi mimetizzato con il cielo, e un giardino di bellissimi fiori di ciliegio ornava il sentiero che portava sino alla porta principale della struttura.
“ è davvero un bel posto …” pensò il ragazzo rimanendo a bocca aperta. Taiga, lui e Minori scaricarono rapidi gli scatoloni per poi entrare dentro la casa. L’interno era dei più ospitali: pareti di un colore soffuso che davano una sensazione di benessere a chi le guardava, pavimenti in parquet, disegni di bambini attaccati ai muri con aggiunta di dipinti dai mille colori, un’atmosfera che di orfanotrofio sembrava non avere proprio niente in fondo.
“ Questo posto non sembra affatto un orfanotrofio …” confessò Ryuuji, guardando il disegno di un delfino che sguazzava fuori dall’acqua.
“ Sono riuscita a finanziare le spese per rendere il posto accogliente … non volevo che dei bambini vivessero in un posto tanto triste come lo era prima di tutti questi interventi.” Aggiunse Taiga, avanzando nel corridoio. Si sentiva, da una delle stanza, un gran vociare allegro, come di bambini che giocano. Taiga vi si affacciò, e un gran coro la accolse:” Signorina Taiga!”
Sul viso della ragazza si stampò un sorriso davvero dolcissimo, di cui Ryuuji rimase davvero sorpreso:” Piccoli! Come state?” fece lei, con voce dolcissima e materna. Gli altri due entrarono nella stanza dove si era addentrata Taiga, e negli occhi del giovane si dipinse la sorpresa: potevano esserci, più o meno, una trentina di bambini, se non più, tutti ammassati sulla ragazza, che si sarebbe confusa facilmente con tutti quei fanciulli data la sua statura. Tutti le sorridevano allegri, alcuni la abbracciavano affettuosamente e altri la guardavano con occhi di rispetto pieni d’amore, e lei ricambiava, stringendo forte tra le sue braccia chi aveva avuto l’ardore di saltarle addosso per dimostrarle amore sincero.
“ Come state piccoli?” chiese lei, accarezzando la testa ricciola di una bambina lì accanto, dal sorriso infantile e candido.
“ Siamo tanto felici che tu sia qui!” fece uno dei ragazzi, forse il più grandicello. Lei sorrise, e poi si volse verso i suoi due “colleghi”, che erano ancora sulla soglia:” Cosa aspettate? Attendono solo di poter fare amicizia con voi! Su cane, avvicinati, non mordono mica!”
“ Simpaticona …” disse Ryuuji con espressione leggermente scocciata. Uno dei bambini chiese di getto:” Chi sono loro?”
“ Sono due miei amici. Lei è la mia migliore amica, e l’altro … beh, lui è il mio cane!”
“ Taiga!” sbottò lui, e avanzando dentro la stanza fu invaso ai piedi da un gruppo di bambine:” A me non sembra un cane … però è molto carino! È il tuo fidanzato?”
“ Vi sbagliate piccole, sono solo un amico … e non sono il suo cane, adora scherzare quella lì!” disse lui, chinandosi in ginocchio su di loro.
Loro si limitarono a sorridergli e a tirarlo per la manica della camicia:” Gioca con noi!” esultarono loro, mentre lui venne preso alla sprovvista da quell’intenzione. Si limitò ad annuire e si ritrovò a dover indossare un mantello rosso sulle spalle, e una specie di cappello ridicolo in testa con una grossa piuma azzurra.
“ Ma sono ridicolo!” pensò, guardandosi lacrimante in un grande specchio disposto dall’altra parte della stanza. Una delle ragazzine chiamò il gruppo degli altri bambini:” Giochiamo al principe e alla principessa?”
“ ma è un gioco per bambine!” protestò uno dei maschietti, corti capelli biondi che incorniciavano un paio di luccicanti occhi azzurri.
“ Che importa? Abbiamo il principe e la principessa!” fece la ragazzina, con testa orgogliosa. Ryuuji la guardò storta, e cercò con gli occhi chi potesse essere la principessa che loro stavano tanto dicendo.
Come per una remota speranza che la principessa potesse essere quella che lui sperava, si girò dalla parte di Minori, ma tutti i suoi ideali finirono in frantumi quando i suoi occhi si fermarono su un paio di baffi da moschettieri disegnati sul volto della ragazza.
“ io sarò l’impavido scudiero del grande principe Takasu, che lo appoggerà nella sua ricerca per la principessa Taiga!” urlò lei a gran voce, alzando un braccio al cielo e sfogando la sua grande dote di attrice innata.
Mentalmente, una gocciolina di perplessità apparve in testa a Ryuuji:” Mamma mia …”
Quindi, fece per girarsi verso Taiga, e sbarrò gli occhi: tra i capelli dorati della ragazza, spiccava una tiara simile a quella con cui la aveva incoronata il giorno del Festival, e al posto del suo abito, aveva una specie di gonna di tulle, simile a quella delle ballerina classiche, ma completa di uno pezzo di tessuto che lo rendeva più lungo e dava l’idea di una gonna ampia, come di principessa delle fiabe. Sul viso di Taiga era dipinto un imbarazzo indescrivibile, da quel che il ragazzo potè constatare, e appena incrociò lo sguardo di Ryuuji, lo fissò a lungo.
“ Ryuuji … “ una vocina nella testa di Taiga le mandò un eco incantato, come se qualcosa dentro di lei la spingesse a dirigersi verso il principe che le stava davanti.
“ Guarda! È già amore a prima vista!” esclamò la bambina, guardando i due che non smettevano di fissarsi.
“ Non mi importa, io non voglio giocarci!” insistette il bambino. Minori intervenne:” Facciamo così! Il principe dovrà affrontare missioni difficili per raggiungere la principessa, e voi maschietti fate i cattivi che assalgono il principe durante il viaggio, che ne dite? Così vi divertite!” propose la ragazza. Sul volto del bambino si accese l’entusiasmo:” Dici sul serio?”
“ Certo … non siete d’accordo voi due?” fece la rossa rivolta ai due, che ancora si fissavano:” Ragazzi?”
La trance in cui i due erano finiti finì come una bolla che scoppia al contatto con una superficie appuntita:” Tutto quello che vuoi Minori!” disse Taiga, rossissima in volto.
“ Bene! Si dia inizio al gioco!” disse la rossa entusiasta. Prese per la manica i due protagonisti:” Vediamo di accontentare i bambini! Tu Taiga vai sopra lo scivolo e fingi di essere la principessa sulla Torre, mentre tu Ryuuji affronti i pericoli della foresta dei Troll! Tutto chiaro?”
“ Eh?!” fu l’unico cenno di vita che i due diedero alla bizzarra proposta della loro amica.
Lei si limitò a fare loro l’occhiolino e dispose il resto per il gioco, che di sicuro avrebbe fatto spendere al ragazzo un sacco di energie e pazienza.
Si ritrovò con in mano una spada finta, all’inizio del piccolo parco giochi nel giardino dell’orfanotrofio, esattamente dalla parte opposta allo scivolo, dove Taiga si era arrampicata, e da cui, con volto più rosso di un peperone maturo, urlava:” Oh salvatemi! I troll mi tengono prigioniera! Chi mi salverà chi?”
Taiga era consapevole di dover tenere il gioco alla fantasia dei suoi protetti , quindi non si risparmiava nemmeno se quello che stava facendo la metteva nel ridicolo più totale. L’unica nota che la faceva diventare rossa era il fatto che fosse proprio Ryuuji l’addetto in quel gioco al ruolo del principe che salva la principessa. Non sapeva nemmeno lei se era fastidio o imbarazzo ciò che in quel momento le chiudeva lo stomaco. Era pure un gioco per bambini, ma farlo davanti a chi sapeva tutto di lei … non lo sopportava tanto ecco. Lo faceva solo per la gioia dei suoi pargoletti.
“ principe! Vede quella ragazza bella laggiù? È la principessa del regno, chi la salverà dalla torre salverà il regno dal dominio dei piccoli troll!” e a quel nome, spuntarono le facce di tutti i maschi, sporchi di nero in faccia a causa delle pennellate di colore che si erano dati:” Non riuscirai mai a salvarla!” esclamò uno di loro.
Le bambine invece formavano il gruppo delle fatine aiutanti:” Non dare ascolto a loro! Salva la principessa per il bene del regno!” dissero in coro, iniziando a fare un girotondo intorno a Ryuuji, come per fare una magia. Avevano tutte una mantellina colorata sulle spalle, una coroncina in testa e un bastoncino di legno, a mò di bacchetta.
Tutto quello mise Ryuuji in soggezione, letteralmente, ma non si fece sconfiggere da tale senso di imbarazzo che gli bloccava le parole dentro la bocca. Quindi superò la paura, constatando che tanto era solo un gioco:” Salverò la principessa come richiesto!”
Iniziò a correre, sotto lo sguardo divertito di Taiga e quello entusiasta delle bambine e dei bambini. Corse senza darsi tregua, e appena arrivò davanti ai maschi, quelli non esitarono a saltargli letteralmente addosso, da buoni troll che erano:” non passerai!”
Un lungo urlo accompagnò il rovescio di sedere di Ryuuji, che si trovò addosso chili di braccine che lo stringevano da tutte le parti e urla di ragazzini che lo stordirono totalmente.
“ Maledetti troll!” urlò, dimenandosi dalla stretta dei bambini. Riuscì a scrollarsene alcuni via, ma ogni volta che tentava di rialzarsi, uno di loro gli risaltava addosso divertito, facendolo ricadere di brutto. Guardò in su verso Taiga, e la vide che si stava totalmente piegando dalle risate:” Oh santo cielo! Ryuuji tu mi farai morire!”
“ Smettila e aiutami! Non mordete intesi?” pregò, scostandone alcuni che stavano per affondare i dentini nel suo braccio. Un intervento tempestivo aiutò la sua fuga dai troll. Alcune delle fatine si erano scagliate contro i bambini, ed erano riuscite a disciogliere la prigionia del principe:” Maledetti troll! Non riuscirete mai a vincere!”
Ormai gli infanti erano totalmente presi dal ruolo che avevano in quel gioco, in cui il ragazzo si era procurato qualche leggero livido e graffi a volontà.
“ guarda cosa mi tocca fare!” pensò, alzandosi in piedi e ripulendosi.
“ muoviti!” gli urlò Taiga dall’alto dello scivolo:” La principessa attende il tuo arrivo!” un enorme sorriso divertito apparve sul volto della ragazza. Lui corrucciò la bocca:” Se la prendo …” corse rapido verso lo scivolo dalla parte delle scale,mentre i piccoli si stavano ancora accapigliando sotto lo sguardo vigile di Minori, che per fortuna di Taiga evitava che i piccoli si facessero davvero male.
Il ragazzo però impallidì, appena si rese conto che gli scalini per giungere in cima avevano fessure troppo piccole per i suoi piedi.
“ Dimmi che non devo farlo … Taiga! Scendi tu, io non posso salire!”
“ Tu devi portarmi giù, sono le regole del gioco! Ti converrà salire dalla parte scivolosa, a quanto vedo!” urlò lei, facendolo impallidire.
Si volse verso il resto dei bambini, che adesso attendevano soltanto che il principe commettesse il suo atto eroico di salvataggio:” salva la principessa su!” urlarono le bambine, mentre i maschi se ne stavano con il volto imbronciato, come sconfitti. Si vide costretto a mettersi in ridicolo proprio davanti a Minori e si avvicinò alla bocca della parte scivolosa. Per far finire rapidamente quello strazio, si inerpicò velocemente su per il pendio, rischiando più di tre volte di ricadere e sbattere la testa a terra. Riuscì, dopo un lungo tentativo accompagnato dai risolini di Taiga e dal vociare dei bambini, a salire in cima, accanto a Taiga.
“ Ce l’hai fatta vedo!” disse lei, dandogli una pacca.
“ Già! Ora scendiamo su!” disse lui, ma venne interrotto dai bambini giù:” Vi state dimenticando il bacio!”
Il volto dei due si tinse di porpora all’accennare del gesto che avrebbe chiuso la faccenda del gioco. Un bacio? Così, davanti a tutti?
“ Bambini!” urlò Taiga, colta di sorpresa quanto Ryuuji.
“ Vogliamo il bacio adesso!” insistettero loro, guardandoli in modo fisso. Anche Minori li fissava, e aveva sul volto la stessa identica espressione dei due sopra lo scivolo.
“ Come sono testardi a volte … facciamolo su!” disse lei, guardando Ryuuji tutta rossa.
“ Cosa?”
“ Hai sentito no? Un bacio a schiocco andrà bene … non facciamoli attendere ok?” finì di dirlo in un sussurro udibile solo dal ragazzo che aveva davanti. Lui si limitò ad annuire debolmente, e protese le labbra tremolante chiudendo gli occhi solo quando fu certo di star davvero baciando Taiga. Un piccolo tocco, quasi non sentibile, gli fece tremare la bocca che entrò  per un secondo in contatto con quella di Taiga. Si ritrassero rapidi per poi guardarsi negli occhi imbarazzati.
Scesero senza dirsi niente dallo scivolo e vennero rapidamente circondati dalla marmaglia di ragazzini:” Che belli!” dissero tutti, felici. Loro due sorrisero, e anche Minori lo fece, avvicinandosi poi a loro due:” E vissero tutti felici e contenti!” esclamò avvicinandoli. Tutti applaudirono, compresi loro due.
Il resto della giornata passò, tra bambini entusiasti dei nuovi abiti, un pranzo gentilmente offerto da Ryuuji per tutti i bambini e altri giochi, in cui i tre diciassettenni fecero passare  a quelle anime candide attimi di gioia e serenità.
E alla fine, quando il tramonto colorava il cielo e loro stavano per tornare a casa loro, Ryuuji si voltò verso una delle bambine:” Posso chiederti una cosa piccola?”
“ Si si!” fece lei entusiasta.
“ Come considerate la vostra signorina Taiga?”
“ Un angelo custode che veglia su di noi per donarci gioia e serenità,come tu con lei!”
“ io? Il suo angelo … custode?” venne colto totalmente di sorpresa da quell’affermazione.
“ si! Con te è felice, ti tratta bene, e tu le dai gioia e sei addirittura andato a salvarla dai troll … sei il suo angelo, meglio di un principe no?” esclamò la piccola.
Lui si militò a sorriderle farle un buffetto alla guancia facendole l’occhiolino. Guardò Taiga per un lungo istante, mentre salutava il resto dei bambini. La vide sorridere maternamente  a quelle piccole canaglie, e se ne accorse.
Si accorse che la bambina aveva ragione: Lei era il loro angelo custode. E, con grande stupore di sé stesso, non si risparmiò a considerarsi l’angelo custode della Tigre Palmare.

Angolo di Remedios:
Credo di essermi innamorata di loro, è inutile! L'idea originale per la storia è di farla concorrere per un concorso ( D:), e dato che non trovo idee migliori, si spera bene che vada tutto bene ( doppio D:)
Spero che almeno a voi sia piaciuta, a me ha divertito scriverla! 
Remedios
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Toradora / Vai alla pagina dell'autore: Remedios la Bella