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Autore: Vampire98    14/04/2012    1 recensioni
Aiden è una ragazza di diciassette anni che sta per veder realizzarsi il sogno che aveva quando era più piccola. Questo potrà essere l'inizio di un nuova e meravigliosa esistenza... ma potrà essere anche un biglietto di sola andata per il suo inferno personale.
Questa storia è originale però prende spunto da "The Vampire Diaries".
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aiden.

 

 

 

Mattina, ora di alzarsi. Era il primo giorno di scuola, nella nuova scuola e di certo non volevo fare tardi. Ero agitata e non avevo dormito molto, avevo la testa piena di pensieri.

Sentivo mia madre che andava in giro per la casa, era tesa anche lei. Fino a qualche mese prima abitavamo in Italia io, lei mia sorella e mio fratello, fino a quando mia madre si è risposata con un imprenditore americano.

Dopo il matrimonio (quest'estate) ci siamo trasferite da March, il mio patrigno, e da suo figlio Justin. Mio fratello e mia sorella invece sono rimasti in Italia, vivono da soli, ma comunque abitano vicino a nostro padre.

Mi è dispiaciuto lasciarlo, visto che dal divorzio ero io quella che gli era rimasta più “attaccata”, ma dopotutto non potevo lasciare mia madre con due uomini che non conoscevo, e mi ero affezionata al mio fratellastro. In fondo ero contenta di trasferirmi.

Justin era un ragazzo simpatico, solare e molto aperto; Era alto, magro e biondo, il tipico ragazzo da spiaggia.

Suo padre era venuto in Italia per lavoro e qui aveva incontrato mia madre; da allora io e Juss siamo sempre insieme.

Nei mesi dopo il trasferimento e prima dell'inizio della scuola andavamo spesso in giro per la città e lui mi faceva vedere i suoi posti preferiti. Capitava che incontrassimo qualche suo amico che puntualmente mi scambiava per la sua ragazza.

Infatti eravamo molto diversi: Anche io ero alta, sul metro e 65, ma lui era sul metro e 90; Lui aveva la pelle scura, molto abbronzata, io invece, ero bianca e se provavo a prendere il sole diventavo rossa come un pomodoro; Ero magra, capelli castani, occhi marroni con riflessi verdi (ah, i suoi occhi erano di un bel azzurro), labbra carnose. Ero carina e tenevo all'aspetto, ma non ero troppo fissata con le diete e i vestiti di marca.

Mi avevano iscritto nella sua scuola e avevano chiesto che seguissi alcune lezioni (quelle delle materie che avevamo in comune) insieme.

Mi sedetti sul letto e mi costrinsi ad alzarmi: sono una gran dormigliona. Mi vestii, mi preparai e scesi in cucina. Trovai già tutti in piedi, svegli (“svegli” si fa per dire visto che Juss era ancora in pigiama e non ero del tutto sicura che fosse nelle sue piene facoltà mentali o fosse ancora addormentato) mi salutarono e gli risposi con un sorriso.

-Ciao tesoro!! Dormito bene?- mi chiese mia madre – si, si, sta' tranquilla- le risposi.

Infondo se le avessi detto di no mi avrebbe fatto il terzo grado per sapere cosa mi preoccupava e con un po' di fortuna a scuola ci sarei arrivata solo con un ora di ritardo.

-Juss, hai finito il latte?- gli chiesi quando, aprendo il frigo notai che non c'era il cartone. - Ops, mi perdoni?- sorrisi – Si sta tranquillo, prenderò qualcos'altro – Anche mio fratello, quello vero, aveva il vizio di finire il latte, cosa che mi faceva saltare i nervi quasi quanto quando beveva a canna.

Appena anche Justin finì di prepararsi presi la mia cartella a tracolla e mi avviai verso la porta; speravo solo che non ci fossero troppi problemi, almeno non oggi.

Sentì mia madre che mi chiamò – Aiden ascolta: oggi pomeriggio lavoro ci vediamo questa sera, va bene?- -si va bene, Juss ci sei?- iniziavo a chiedermi se si fosse perso nei meandri della casa visto che ci stava mettendo veramente tantissimo. Per fortuna che ero io la ragazza.

-Si, si eccomi!- uscimmo di casa e ci avviammo alla macchina, una Land Rover Evoque, una delle mie macchine preferite.

-Pronta per il primo giorno?- mi chiese Justin mentre partivamo. Gli risposi solo alla fine della strada perché, la risposta, non la sapevo nemmeno io.

Si ero pronta, però avevo paura. Paura di non trovarmi bene, paura che gli altri non mi avrebbero accettata. Infondo non ero solo in una nuova scuola, ero anche in un nuovo stato e per di più anche in un nuovo continente! La lingua la sapevo ma non così bene.. Feci un gran sospiro: basta con questi pensieri. Ero estroversa e solare e con me cera Justin, sarebbe andato tutto bene. Allora gli risposi - se tu sei con me... Si – Questa volta fu lui a sorridermi – Io sarò sempre con te- allora capii che non avevo niente da temere.

  
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