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Autore: alessiasc    16/04/2012    2 recensioni
Non so come sia uscita questa OS, o forse lo so troppo bene.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scese dal treno con la sua solita valigia rossa e beije tra le mani; scese dal treno con i soliti occhi lucidi che ormai da mesi l'accompagnavano nei suoi viaggi. Era come un'allergia: non riusciva a salire su uno di quei cosi enormi senza versare qualche lacrima, e dato che quel giorno aveva ripercorso esattamente la stessa strada, aveva galoppato esattamente sugli stessi binari consumati, aveva cambiato treno nella stessa, minuscola stazione, per prendere un treno grosso e sporco, quel giorno su quel treno pianse molto.

 

I should know who I am by now

I walk the record stands somehow

Thinking of winter

Your name is the splinter inside me.

 

Alzò lo sguardo e l'aria calda di luglio le arrivò diretta sul viso, facendola diventare rossa. Si passò una mano tra i capelli ripetutamente fino a quando non decise di prendere il mollettone dalla borsa e legarseli, lasciando il collo ancora pallido libero di respirare.

Era finalmente al mare, ed era arrivata da sola, una settimana prima dei suoi genitori, per passare un po' di tempo con una sua cara amica del posto.

Aveva aspettato così tanto tempo per tornare in quel luogo, e si era preparata così tanto. Tuttavia, però, quando si guardò intorno si stupì di quanto l'aria non fosse piena di calore, ma piena d'emozioni. Il treno era arrivato in anticipo di venti minuti circa, e lei non aveva alcuna voglia di vedere nessuno.

Era stata quasi sempre sicura che non sarebbe crollata in quel modo. Tutti, però, gliel'avevano detto: “Marta, piccina, come puoi tornare in quella stessa stazione che ti ha resa così vuota? Riuscirai ad affrontare tutto quel peso? Sei sicura sia una buona idea?”

No, che non lo era, e lei lo sapeva benissimo. Ma lei era, o almeno, doveva essere e mostrarsi forte, così quando sua madre le prenotò il primo treno possibile per il paesino della sua vita, non ci pensò due volte prima di abbracciarla e ringraziarla.

Fece qualche passo in avanti, la valigia dietro di lei si muoveva sulle ruote silenziose, e si sedette sulla panchina. Su quella panchina.

La stazione era vuota, e lei tornò indietro a mesi e mesi prima. Rivide il suo ragazzo scendere e poi salire gli scalini con passo veloce e la testa bassa, rivide se stessa arrabbiata, triste, con la testa tra le mani e voltata di spalle al riccio. Rivide le mani di lui che la prendevano e la facevano girare. Sentii le loro labbra unirsi.

E non poté credere ai suoi occhi, quando la stessa sagoma che aveva visto avvicinarsi lo stesso Dicembre, si avvicinò anche quel giorno di Luglio.

Provò ad asciugarsi le lacrime, ma notò di non averne versata nemmeno una.

 

While I wait

And I remember the sound

Of your November downtown

I remember the truth

A warm December with you

 

Ciao” lui lo disse in modo così dolce che lei si sentì sciogliere.

Cosa ci fai qui?” sussurrò, incapace di dire altro.

Clara mi ha detto che saresti arrivata.” battè le palpebre, impercettibilmente, e il suo cuore si raffreddò. Non riusciva più a sentirlo battere, ma non sapeva bene se giudicarla una bella o una brutta sensazione.

Quindi? Dov'è Clara?” lui scosse la testa.

Clara non c'è, sono venuto io.” era un giovedì.

Hai gli allenamenti, oggi. Tra un'ora per essere precisi.”

Oggi non ci vado.”

Cosa vuoi da me, Luca?” lei lo disse con una voce così roca, così distrutta, così vuota che lo colpì al cuore.

Mi sei mancata.”

Lei si avvicinò, lentamente, diffidente. Si avvicinò così tanto da poter sentire il suo odore, e una lacrima solitaria le scese lungo la guancia. Lui non ci pensò due volte: la prese per le spalle e l'abbracciò, facendo sprofondare il suo viso nel proprio petto. Marta lo strinse, così forte che credette di fondersi con lui, e inspirò il profumo che emanava a pieni polmoni.

Si guardarono per un tempo infinito, passò un'ora, poi due, e loro rimasero in silenzio a guardarsi. Lei, nella testa, aveva così tante domande, così tanti perché, così tante sensazioni, e lui era pronto a dare risposte, a prendersi le sensazioni che gli spettavano, ed entrambi sapevano quello che l'altro pensava. Eppure rimasero in silenzio, abbracciati, con gli occhi intrecciati.

Il sole calò lento dietro la linea di mare che s'intravedeva dalla panchina su cui si erano seduti, ma allora come durante l'Inverno, il sole non era qualcosa a cui avevano fatto caso. Ancora non avevano parlato. Nessuno osava aprire bocca.

Lui le accarezzava il palmo della mano destra, ripassando i segni che lo percorrevano, e lei aveva poco prima sprofondato l'altra mano tra i ricci marroni scuro, e se li passava tra le dita, ci giocava, li girava e li rigirava.

 

But I don't have to make this mistake

And I don't have to stay this way

If only I would wait

 

Non ho smesso di amarti, mai.”

Disse la voce maschile, mentre risalivano le scale per andare verso l'auto di Clara.

Dovevi lottare per Noi.”

Non potevo.”

Potevi. Potevi fare quel che volevi.”

La tua vita sarebbe stata un casino.”

E' stata peggio.”

Non è vero.”

Non lo sai, non c'eri.”

Mi dispiace.”

Non so cosa devo credere.”
“Credi a me.”

Troppo tardi.”

Non è mai troppo tardi.” lui ripetè le stesse parole che lei gli aveva detto una volta, quando lei era quella dei due che pregava di rimanere.

Lo so, che non è mai troppo tardi. E per te non lo sarà mai davvero. Non ho mai smesso di amarti e lo sai bene, ma andrà a finire come l'altra volta e mi ci è voluto così tanto a far scendere una sola lacrima al posto di cento mila, che non riuscirei a farcela di nuovo.”

Lo so.”

Vai.”

Mi dispiace.”

Lei lo guardò. I suoi occhi così particolari erano lucidi e rossi, avrebbe pianto se fosse stato da solo. Ma lì c'era lei, e lui doveva fare l'uomo. Come quando l'aveva lasciata.

Gli mise una mano sulla guancia appena in tempo per nascondere una lacrima. Aveva ceduto anche lui. Gli accarezzò la guancia, come quando aveva dovuto consolarsi.

Ti amo, e sarà sempre così.”

Lo so.”

Lasciami andare.”

Ti lascio andare.”

Io no, mai.”

Nemmeno io.”

Lui le prese il viso tra le mani e la baciò.

Si staccarono un secondo dopo e lei piangeva.

Lasciami andare.”

 

The walk has all been cleared by now

Your voice is all I hear somehow

Calling out winter

Your voice is the splinter inside me

While I wait, I remember the sound

Of your November downtown

I remember the truth

A warm December with you

But I don't have to make this mistake

And I don't have to stay this way

If only I would wait

I could have lost myself

in rough waters in your eyes

 

Così lei si allontanò e salì in macchina, con le mani sugli occhi, e alzò lo sguardo solo per guardarlo sparire un'ultima volta, con le lacrime che solcavano entrambi i volti.

Non si era mai sentita così.

Lo guardò mentre spariva.

E nella sua testa quell'immagine rimase, rimase sempre.

L'avrebbe sempre amato, e sarebbe sempre stata amata da lui, anche se lui l'aveva ferita per proteggerla. Ma il loro amore era un amore impossibile, e sarebbe stato sempre così.

Finse di accontentarsi del ricordo di quegli occhi, che avrebbe tenuto per sempre.

E del suo amore, che nel suo cuore non sarebbe mai svanito.

 

And I miss you still.

   
 
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