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Autore: Hummingbird    17/04/2012    5 recensioni
Allora, quelli che avevo già letto questa storia sapranno di cosa sto parlando, ma per quelli che non hanno mai aperto "Un viaggio indimenticabile, FullMetal Alchemist" questa storia risulterà tutta nuova. Mi spiego: quella che vado a narrare è la mia prima fic rivista e corretta, rigorosamente Royai. Spero di non commettere errori idioti, e di eliminare quei fastidiosi OOC che erano presenti prima. Detto questo, se volete aprite la mia storia, il primo capitolo attende impaziente di essere recensito!
Possibili OOC, anche se lievi: involontariamente, sto addolcendo il carattere di Riza :/
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'inizio del viaggio: quello che non ti aspetteresti mai.


 


 

Tutto era tranquillo a Central City: gli uccellini cinguettavano, le nuvole non si azzardavano ad invadere il cielo color indaco che si mostrava agli abitanti di Amestris; sì, una giornata perfetta. Una di quelle che, quando vengono, ti lasciano senza fiato e ti infondono una voglia di vivere davvero rara. Strano, visto che stiamo parlando della fine di Novembre

Ebbene sì: potremmo dire questo, ma otto persone, ferme alla stazione del treno, non sarebbero affatto d'accordo con noi; ormai stanchi, stavano cercando di ignorare il sole caldo che scaldava un po' troppo l'atmosfera. I militari in questione, quelli che ho citato poco fa, sono piuttosto noti alla nostra memoria: Roy Mustang, ventinovenne Colonnello dell'esercito di Amestris, era seduto accanto a Riza Hawkeye, sua fedele sottoposta e tenente; ogni cinque minuti sbuffava scocciato, maledicendo mentalmente ogni singolo secondo che passava inutilmente, e mandando insulti non ripetibili all'orologio che ticchettava imperterrito; Jean Havoc, l'altro tenente che aveva appena recuperato la capacità di camminare grazie ad una lunga e dolorosa riabilitazione, stava dialogando tranquillamente con la sua nuova fidanzata, Rebecca Catalina. Infatti, dopo diversi e frastagliati avvenimenti, i due avevano deciso di confessarsi l'uno all'altra, ricevendo risultati ottimi; certo, se non fosse stato per Riza (che li aveva segregati dentro l'archivio del loro ufficio per farli dialogare in santa pace) non sarebbero mai riusciti a parlarsi. Lì vicino, Vato Falman stava discutendo con Heymens Breda: entrambi stavano cercando di capire quale fosse la strategia migliore per stracciare qualcuno a scacchi. Infine, Kain Fuery e il maggiore Alex Luis Armstrong erano tranquillamente adagiati al limite della panchina; il primo osservava il suo bagaglio in silenzio, mentre l'altro cercava di smettere di emanare luccichini...Inutilmente.

Tutti quanti stavano aspettando un treno, quel treno, che avrebbe dovuto già essere lì da una buona mezz'ora; ritardo, sempre e solo ritardo.

-Colonnello,- Disse ad un tratto Riza, interrompendo il silenzio che da un po' si era creato intorno a loro -Dovrebbe rilassarsi un po' di più, signore: la vedo teso-. Tutti si voltarono ad osservare la ragazza bionda che aveva appena finito di proferire parola: gli occhioni da cerbiatta lievemente spalancati,infastiditi dalla troppa luce; i capelli arricciati che le arrivavano fino alla spalla, visto che erano ricresciuti tanto dopo che li aveva tagliati, erano scompigliati dal vento perpetuo che rinfrescava di un poco quella giornata afosa. Sembrava un'altra persona: va bene che, da quando erano tornati da Ishbal, aveva ripreso a sorridere di più e aveva ritrovato il suo carattere, di gran lunga più dolce e gentile, ma quando parlava con quel tono dolce era impossibile considerarla il freddo tenente, che riprendeva sempre gli altri militari (colonnello compreso). Anche Roy era piuttosto sorpreso, ma comunque le sorrise tranquillo – Sì, beh scusa Riza ma non è normale che il treno sia così in ritardo.-

Ormai era una specie di dèja-vu sentir dire al caro Mustang il nome del suo tenete, ma comunque recava non poco stupore sentirli dialogare come una coppietta innamorata.

-Rizey- Disse Rebecca, esibendosi in un acuto così mieloso da far sentire una caramella anche il più virile degli uomini – Ti ho già ringraziato per avermi presentato il mio Orsacchiotto?!-

Riza si portò una mano sugli occhi, lasciandosi sfuggire un sospiro esasperato.

-Rebecca, basta: ogni tre secondi mi devo sorbire un tuo monologo sdolcinato; ormai ho lo zucchero anche nelle orecchie! -

-Sarebbe un sì ?-

Un piccolo ringhio , che non veniva certo da Hayate (accucciato accanto alla padrona), si levò dalla biondina.


 

Gli altri sorrisero: quelle due si volevano un gran bene, eppure spesso erano completamente diverse.

L'una era spigliata,sorridente e tranquilla; l'altra invece era davvero molto dolce, abbastanza permalosa e in costante contrasto con la sua migliore amica.

Riza la considerava una sorella, però a volte, quando la trattava come una bambina, le saliva il sangue alla testa.

Da quando, poi, si era fidanzata con Havoc, stava diventando ancora più zuccherosa di quel che era: si vedeva che erano piuttosto innamorati, infatti stavano quasi sempre insieme e ormai, si compensavano a vicenda; il tutto condito da una bella dose di illegalità e di clandestinità, più che necessaria per far funzionare bene un rapporto.

-Reb, ti consiglio di stare un po' più attenta- Disse la bionda tanto per ribadire il concetto - Non siamo mica gli unici militari presenti qui alla stazione, sai?-

Rebecca accennò un sorrisetto -Riza, sei tu che, semmai, dovresti tare attenta...- La diretta interessata sollevò lo sguardo verso l'amica, scostando la mano dalle tempie,- Per..perchè?!-

Un ghigno sadico si dipinse sul viso della mora, lievemente inclinato verso destra.

- Perché ti ricordo che io conosco notizie su di te che nessuno qui dovrebbe sapere... Quindi vedi un po' che puoi fare.- Concluse soddisfatta Rebecca.

Riza sgranò gli occhi mentre gli altri sette scoppiarono a ridere - Lo sai che ti voglio bene, ma ho una calibro carica proprio qui di fianco, l'hai vista?-

-Voi due siete troppo forti - Disse Roy molto divertito da quella conversazione: infatti adorava quando il suo tenente lasciava libero quel lato gentile e amorevole del suo carattere – Siete così diverse eppure siete come sorelle-

-Tsk, da che pulpito- Dissero ad un certo punto Havoc, Breda e Fury all'unisono. Mustang si girò verso di loro un po' confuso, mostrando quello sguardo indagatore che si dipingeva sul suo volto solo quando davvero non riusciva a capire qualcosa. Havoc si schiarì la voce, e, passando un braccio attorno alle spalle della sua ragazza, cercò di spiegare al colonnello cosa voleva dirgli – Beh, lei e Riza avete due carattere completamente differenti, eppure siete l'uno l'ombra dell'altra: non vi lasciate mai, siete sempre insieme e vi conoscete da più di vent'anni; peccato che entrambi siate completamente diversi.-

La buffa conversazione fu interrotta dal fischio assordante del treno: il gigante nero si fermò esattamente davanti ai militari, quasi come se volesse segnalare che il ritardo con cui era arrivato non fosse importante.

-Finalmente!- Sbuffò Roy alzandosi dalla piccola panca sulla quale era “elegantemente” seduto; alzò le braccia al cielo e cercò di allungare la schiena. Fatto ciò, si chinò lievemente e sollevò la propria valigia e quella del suo tenente.

-Colonnello non c'è bisogno che lo porti lei- Tentò di protestare la ragazza, inutilmente.

Come se non l'avesse sentita, cominciò ad avviarsi verso la porta della carrozza, ignorando il peso di entrambe le borse -No, no, Riza figurati, te la porto io.- Disse concludendo con un sorriso dolce.

Lei acconsentì, cercando non pensare alla bellezza serafica di quell'espressione.

Peccato che, mentre salivano su quel treno, non potevano sapere quanti guai avrebbero passato; chi avrebbe mai pensato che un viaggio per riportare la pace ad Amestris, passando per tutti i punti cardinali, si sarebbe dimostrato tanto difficile?!


 


 


 

Piccolo angolo dedicato a me:

Allora, questa storia l'avevo già scritta molto tempo fa, infatti era la mia prima fic.

Non so perché, mi è venuta voglia di riscriverla, cercando di cancellare gli errori. Se posso, aggiornerò regolarmente. Non vi prometto nulla e, soprattutto, non vi aspettate nulla di che: devo cancellare un p' di OOC e sistemare la grammatica, però la storia DOVREBBE rimanere immutata.

Fatemi sapere **

-Hummingbird-

  
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