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Autore: MedusaNoir    18/04/2012    10 recensioni
Draco è il Dio del sesso, Ron si lascia rubare Hermione perché è troppo impegnato a mangiare, Tracey Davis esiste, Peter Minus non esiste, Silente ammette studenti direttamente al settimo anno... Che ne dite, di sfatare un po' di questi clichè?
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Rinchiusi a Villa Malfoy

Passi di corsa, un respiro affannato, il sudore sulla fronte del bambino di cinque anni: Narcissa cambiava strada guardandosi indietro ogni dieci secondi, mentre con una mano trascinava il braccio del piccolo Draco.

- Corri, Draco! – lo incitò, maledicendosi poi per avere parlato ad alta voce. E se Lucius l’avesse sentita?

Quando il cigolio della porta dello studio echeggiò nel corridoio, Narcissa spinse Draco nella prima stanza alla loro destra; prima che potesse chiudere le tende che illuminavano la camera degli ospiti, però, qualcuno entrò lentamente nel loro nascondiglio.

- Mamma… - mormorò Draco, preoccupato.

- Dobby! – esclamò Narcissa, per un istante sollevata. – Cosa ci fai qui?

- Padron Lucius vi sta cercando, - rispose tremante l’Elfo domestico. – Dobby deve dirgli dove siete.

- Dobby, - ripeté Narcissa con forza, puntando un dito contro l’Elfo, - non ti azzardare a farlo. Ora uscirai da questa stanza e riferirai a Lucius di non averci trovati, sono stata chiara?

- M-ma pa-padron Lucius mi…

- Non importa se ti picchierà, qui c’è qualcosa di più importante in ballo! – lo interruppe la donna. – Fa’ come ti ho detto!

Dobby piegò leggermente la testa, obbediente, e uscì dalla camera. Narcissa si voltò verso Draco, che ancora respirava affannosamente, e gli prese il volto sudato tra le mani.

- E’ tutto a posto, amore mio, - tentò di rassicurarlo. – Adesso ci nasconderemo in questo armadio e vedrai che tuo padre…

- Narcissa!

La donna sussultò e, senza aggiungere altro, entrò con il figlio nell’armadio di mogano e lo strinse a sé, portandosi un dito davanti alle labbra prima di chiudere le ante per chiedergli di fare silenzio; rimasero al buio, fingendo di non esistere e ascoltando le voci di Lucius e Dobby provenire dal corridoio.

- Li hai trovati, Dobby?

- La… la signora e il si-signorino non ci sono…

- Un Troll saprebbe mentire meglio di te!

Le parole di Lucius furono seguite da un urlo di dolore di Dobby, probabilmente colpito dal bastone del suo padrone; l’uomo entrò nella camera, guardandosi intorno.

- E…

- No, Draco, no! – sussurrò Narcissa, disperata.

- Et…

- No!

- ETCIU’!

Erano in trappola.

Lucius spalancò le ante dell’armadio, felice di averli catturati; nel suo volto, però, era evidente l’amarezza per il gesto compiuto dalla moglie.

- Narcissa, - esclamò, - alla tua età sperare di poter fare ancora certe cose…

Narcissa aprì la bocca per rispondere, ma la risata del piccolo Draco invase l’aria: il bambino, ancora rannicchiato nell’armadio, si teneva la pancia e rideva fragorosamente.

Alla madre sfuggì un sorriso. – E’ stato divertente…

- Non è stato divertente, Cissa! – la sgridò Lucius. – Draco si sta riprendendo adesso dal vaiolo di drago, non puoi farlo giocare a nascondino!

- Si annoiava, sono giorni che passe il tempo a letto! – si difese Narcissa, accettando l’aiuto del marito per uscire dall’armadio. – E cosa vorresti dire con “alla tua età”?

- Che hai trent’anni, - sospirò Lucius, alzando lo sguardo al soffitto, - e non è normale giocare a nascondino. Sai, comincio a chiedermi se mio padre avesse avuto ragione…

- Ah sì? E da quando Abraxas avrebbe voce in capitolo? Solo perché mi detesta non può fare altro che parlare male di me: si è perfino opposto al nostro matrimonio! Se non fossi stata una Black, sicuramente avremmo dovuto fare qualche pazzia come una fuga d’amore… E ora tu cominci a dargli ragione, a chiederti se hai fatto bene a sposare la ragazza che amavi?

- Va bene, va bene, - si arrese Lucius davanti all’indignazione della donna. Mai, si ripeteva, mai tirare in ballo Abraxas quando sua moglie si comportava da ragazzina.

- Papà! – strillò Draco, saltandogli in braccio. – Te l’abbiamo fatta, vero?

Lucius si ritrovò a sorridere, osservando l’espressione felice sul volto del bambino dopo i terribili mesi passati a letto.

- Sì, - rispose, mentre gli accarezzava i capelli biondi e gli dava un leggero bacio sulla fronte sudata a causa della malattia appena finita, - tu e tua madre siete un’ottima squadra.

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Che novità, parlo di Draco! Va bene, in questo caso anche dei Malfoy, la si può considerare una svolta!

L'idea del capitolo (che avrebbe dovuto essere ambientato in giardino, durante un pomeriggio estivo, con i Malfoy che parlavano di ricevimenti...) mi è venuta da Charme, che suggerendomi un clichè ha detto: "Ma Draco e Narcissa fanno comunella per riuscire a resistere di fronte alle sevizie di Lucius. Chiaramente."

Alla fine non ho usato molti clichè, mi piaceva l'idea di parlare di una fuga di Narcissa e Draco dal "terribile" Lucius, che come in tutte le fyccyne che si rispettino maltratta il figlio e la moglie; ho parlato anche del matrimonio proprio per niente combinato, perché io sono convinta che i Malfoy si amassero. E del fatto che Draco non rida mai.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! ^^

Su con i suggerimenti (e ringrazio chi mi hai aiutata fino ad ora ♥)!

Medusa

   
 
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