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Autore: Temari    18/04/2012    7 recensioni
- Katsura abbandonò il vuoto scrutinio del pavimento per rivolgere lo sguardo alla fila di studenti dell'ultimo anno che stava prendendo posto per l'esercitazione.
Fra loro c'era Sou, e con un sobbalzo Katsura si sorprese a fissare l'altro negli occhi... Anche Sou si era voltato per cercarlo, appositamente. Distolse lo sguardo, imbarazzato, sentendo un vago calore diffondersi sulle sue guance e poteva immaginare il vice-capitano con un sorriso appena accennato che lasciava intendere che sapeva. -
[Kobayakawa Katsura; Shibata Sou]
Genere: Erotico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! =D
Dunque, un po' di tempo fa mi è capitato di leggere un manga intitolato Rin! che mi ha subito interessata perché 1) è dsegnato molto bene, 2) i protagonisti fanno parte di un club di tiro con l'arco giapponese, che io adoro e 3) è semplicemente troppo bello per lasciarselo scappare. :3
Mi è piaciuto tanto che, anche se normalmente non scrivo su manga volume unico o con pochi volumi (in questo caso 3), ho deciso di fare un'eccezione per questo--l'idea di scriverci su non ne voleva sapere di lasciarmi in pace, così mi sono arresa. XD

Note: per chi ha letto questo manga--ambientato dopo il capitoletto extra del 1° volume, ma prima che Sou lasci il club.
         Per chi non ha letto il manga--Katsura e Sou (amici d'infanzia) sono insieme da un po'... oltre a questo, penso si capisca abbastanza...? ^^" In ogni caso vi consiglio di leggerlo perché è decisamente un amnga che merita! :3
        Oh, per i termini specifici all'interno della fic, potete guardare qui.

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari

Your Hands on the Bow

 

 





        Inginocchiato in fondo al dojo, accanto alla rastrelliera con gli archi, Katsura sospirò, tenendo gli occhi fissi sul pavimento di legno. Era contento che il turno delle matricole fosse finito, per quel giorno, il suo sollievo era pari solo alla frustrazione verso se stesso che gli attanagliava lo stomaco—non riusciva a credere di aver combinato un disastro durante il Kai, di nuovo. Era una delle fasi più importanti per un buon tiro, eppure erano più le volte in cui perdeva la concentrazione o il momento propizio per rilasciare la freccia, delle volte in cui andava tutto liscio.
        Era frustrante.
        Ne risentiva la sua autostima, ma soprattutto ne risentiva la sua immagine agli occhi di suo fratello, a quelli di Kouichi e degli altri membri del club... Agli occhi di Sou
fare brutta figura davanti a lui era quello che odiava di più, eppure sembrava che Katsura non facesse altro; si era ripromesso di non ricercare più il conforto di Sou per il suo problema di nervosismo, e a volte chiudere gli occhi ed immaginare la presenza dell'altro alle sue spalle, che lo avvolgeva in un abbraccio invisibile - da lontano - lo aiutava a calmarsi... Ma erano comunque più frequenti i tiri che mancavano il bersaglio o che lo colpivano appena, non i centri degni di nota.
        Con un altro sospiro sconsolato, Katsura cercò di gettarsi alle spalle quei pensieri cupi e di concentrarsi nell'osservare il turno dei senpai: lo doveva loro e magari, imprimendosi in testa le loro figure ancora una volta, avrebbe potuto assorbire anche solo una piccola parte della loro bravura e sicurezza
. Il mormorio di alcuni nuovi arrivati interruppe il filo dei suoi pensieri e, raddrizzando le spalle e sollevando il capo, Katsura abbandonò il vuoto scrutinio del pavimento per rivolgere lo sguardo alla fila di studenti dell'ultimo anno che stava prendendo posto per l'esercitazione.
        Fra loro c'era Sou, e con un sobbalzo Katsura si sorprese a fissare l'altro negli occhi... Anche Sou si era voltato per cercarlo, appositamente. Distolse lo sguardo, imbarazzato, sentendo un vago calore diffondersi sulle sue guance e poteva immaginare il vice-capitano con un sorriso appena accennato che lasciava intendere che sapeva. Rimase a fissare l'entrata del dojo fino a che i senpai non diedero le spalle al muro ed al resto dei membri del club, concentrandosi e preparandosi per l'Ashibumi e le fasi successive.
        Quando si sentì al riparo dagli occhi grigi di Sou, Katsura riportò i suoi, di occhi, sull'altro. La postura del vice-capitano era da manuale: schiena dritta, spalle rilassate, piedi ad angolo retto, busto allineato... Non c'era nulla fuori posto nel modo in cui si portava - sicuro, fiero -, era... Perfetto. Quando Sou indossava il kyuudougi, sembrava diventare un altro
diventare completo, vero... Come se il tiro con l'arco fosse una seconda natura, per lui.
        ... Sicuramente, se suo fratello fosse venuto a sapere che pensava questo, se la sarebbe presa, "Ma come? Sono IO il capitano! Dovresti dirle di me certe cose!" dicendo frasi del genere. Era infantile a quel modo, a volte.
        Perso nei suoi pensieri, Katsura si accorse con una punta di disappunto che aveva mancato la terza e la quarta fase di preparazione, ma la delusione evaporò mentre osservava la mano destra di Sou stringere la presa sul legno ricurvo del suo arco - in un modo che gli ricordava come l'altro gli afferrava il braccio per attirarlo a sé, bruscamente, quando lo voleva vicino... O il modo in cui gli prendeva il mento fra le dita per un bacio possessivo ed eccitante -, e si scoprì a trattenere il respiro, come in fervente attesa di sentire quelle mani su di lui... Improvvisamente sentiva caldo al viso e al collo.
        Quando la mano sinistra di Sou passò
sulla freccia, con una delicatezza quasi reverenziale, lungo tutta la sua lunghezza fino ad arrivare al piumaggio, per poi afferrare la corda dell'arco e tirare per tenderlo con uno sforzo minimo, Katsura trovò che rimanere in seiza, immobile, gli risultava ora piuttosto difficile—non sapeva spiegarne il motivo, ma nell'osservare Sou gli era sembrato di sentire quella carezza sulla sua stessa pelle. Come se quelle dita calde e forti avessero davvero sfiorato il suo corpo...
        Il collo.
        Il petto.
        L'addome.
        E più in basso... L'inguine...
        Katsura dovette distogliere lo sguardo e mordersi l'interno della guancia per evitare che un gemito involontario gli oltrepassasse le labbra. Traendo un respiro per calmare il cuore che gli batteva all'impazzata, ringraziò il fatto che le pieghe dell'uniforme nascondessero l'imbarazzante rigonfiamento che rischiava di diventare sempre più evidente. "Forse... Dovrei andare a prendere un po' d'aria..." Pensò Katsura, passando le mani sudate sull'hakama e lanciando un'occhiata a Sou, che si stava preparando a lanciare la freccia.
        Era chiaro a chiunque lo osservasse, che il vice-capitano era estremamente concentrato; ma a Katsura quello sguardo intenso non rendeva le cose facili in quel momento, non quando la sua mente gli giocava brutti scherzi
come ricordargli delle volte precedenti in cui un'espressione simile l'aveva incatenato sul posto, incapace di staccare gli occhi da quel viso, dalla curva decisa di quelle labbra che inesorabili si erano avvicinate alle sue; o ancora di come gli occhi grigi di Sou avevano catturato ogni sua espressione, la prima volta in cui avevano condiviso un momento di intimità...
        La sensazione delle dita di Sou avvolte intorno alla sua erezione era stata incredibile, ed imbarazzante.
        "Katsura...?" Katsura sobbalzò violentemente quando la mano di Kouichi gli si posò su una spalla, sradicandolo da quella fantasia ad occhi aperti in cui era caduto senza rendersene conto. "Tutto bene? Sei paonazzo e respiri a fatica... Credo sia meglio se vai a bere qualcosa e a prendere aria: questo caldo indebolisce il corpo facilmente."
        Maledicendosi in silenzio, Katsura tentò un sorriso tirato e si alzò in fretta, "Ehm, credo tu abbia ragione, Kouichi, grazie." disse prima di affrettarsi fuori dal dojo. Invece di dirigersi alla fontanella che si trovava davanti allo stabile con gli spogliatoi del club, però, oltrepassò la porta scorrevole e si diresse nei bagni adiacenti, entrando in un gabinetto e chiudendosi la porta alle spalle.
        Non credeva a quello che stava facendo, pensò mentre slacciava l'haramaki e lo lasciava scivolare oltre le cosce, sollevando il bacino, e facendo lo stesso con gli slip sottostanti. Però non ce la faceva più a resistere... Era sorpreso dalla reazione che il solo osservare Sou nel suo elemento, tutto d'uno tratto, gli aveva causato... Non era mai successo prima, ma forse era una conseguenza del fatto che la loro relazione stava cambiando davvero; stava diventando qualcosa di più.
        "Ti amo, Katsura."
        "... Sou... Ngh
—ah!" Le parole di Sou gli echeggiarono nella mente e senza nemmeno un ordine cosciente, la mano destra si chiuse attorno alla sua erezione - per lo più nascosta dalla parte superiore del kyuudougi - e prese a lavorare sulla lunghezza con movimenti spasmodici ed affrettati, il bacino che involontariamente si alzava dalla tavoletta del water sottostante in sincrono, mentre ansiti e gemiti scivolavano dalla bocca spalancata in cerca di ossigeno. "Ah! Ah!... Mmn...!" La figura di Sou intento a preparare il tiro, poco prima, che gli esplose dietro le palpebre in ogni suo dettaglio, fornendogli quell'ultima spinta che lo catapultò verso l'agognato orgasmo.
        Rimase seduto immobile diversi minuti, riprendendo fiato ed aspettando che il suo cuore la smettesse di battere furiosamente; alzando la mano coperta di sperma al viso - che gli si infiammò all'istante -, deglutì un paio di volte e sospirò, allungando l'altra mano per staccare alcuni fogli di carta igienica per sbarazzarsi delle 'prove'... Se d'ora in avanti reagiva così ogni volta che vedeva Sou tirare con l'arco sarebbe stato
davvero un gran problema.
        Per fortuna mancavano solo poche settimane prima che Sou lasciasse il club.


 

   
 
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