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Autore: harrysbigsmile    18/04/2012    11 recensioni
"Sometimes the letters arrive and they make it all better."
Avete mai scritto una lettera a qualcuno?
L'avete mai spedita?
Fatelo,ne vale la pena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbatto la porta velocemente e tra i denti serrati lascio uscire un sentito "vaffanculo" ai miei genitori,alla mia famiglia e a tutte le persone di questo mondo.
Accendo la piccola luce della mia scrivania,prendo un pezzo di carta e una fottuta penna.
Le lacrime bagnano il foglio che si riempie di scritte confuse e sbiadite.

Ciao Harry.
Non mi presento,perché non voglio che tu mi ricordi per come sono fatta fuori,ma per come sono fragile dentro.
I miei genitori vi odiano,i miei fratelli vi odiano,i miei amici vi odiano e tutta la mia città vi odia.
Non lo so perché,forse non riescono a captare quell'amore che mi mandate ogni giorno attraverso le vostre foto e le vostre canzoni.
Io sono ancora qui,nonostante tutto l'odio verso di me e verso voi qui in questa città sia tanto,sono ancora qui dopo tutti i "no" che mia madre ha sfoderato ad ogni richiesta per incontrarvi.
Sono ancora qui,a piangere,sopra questo stupido foglio che mai ti arriverà.
E' un rapporto speciale il nostro,non vi guardo come una ragazza guarda i propri idoli,ma vi guardo come una madre guarda il proprio figlio fare i primi passi,dire la prima parola,crescere,cadere e rialzarsi,soffrire,sposarsi.
Ci sono tante cose che vorrei dirvi e penso che,come a tutti succede,riesci a capire che non riesco a scrivere in questa lettera tutto ciò che provo,semplicemente perché è troppo grande.
Vi ho visti crescere,vi ho visti su quel palco di X-Factor fare i primi passi verso la fama,vi ho visti riabbracciare i vostri genitori dopo essere arrivati terzi,vi ho visti su quei palchi durante l'X-Factor tour e durante il vostro primo vero tour da One Direction.
Quello che provo per te è ben diverso da quello che provo per gli altri componenti. Non voglio assolutamente screditarli,ma io sento che tu sei mio.
E' come se tu fossi la mia piccola bambola,quella che si tratta con cura,con la quale non si gioca per paura di rovinarla.
Quella bambola che dimentichi all'aeroporto e che non rivedrai mai più,ma che avrà sempre un posto nel tuo cuore.
Mi fai piangere,mi fai sorridere,mi fai ridere,mi fai innervosire,come se tu fossi qui con me,come se tu facessi parte di questa mia vita violenta che mi sbatte in faccia la distanza che c'è tra di noi.
Il solo pensiero di non poterti incontrare mi uccide,apre una voragine dentro di me e le lacrime scendono lentamente,lacrime che bagnano il cuscino.
Ogni notte mi addormento con la speranza di sentirvi più vicini,di svegliarmi e trovare voi,davanti a me,con la colazione pronta e i sorrisi stampati in quelle belle facce.
Mi fai sognare Harry,riesci a portarmi in un mondo tutto nostro dove ci siamo solo noi,non c'è la distanza,non c'è l'odio,non c'è la tristezza o la delusione.
Ci siamo solo io e te,i nostri corpi che si sfiorano,le nostre labbra le une attaccate alle altre,le nostre dita intrecciate.
Il desiderio di incontrarvi è troppo,tanto quanto la possibilità di vedervi è impossibile.
Ma c'è una cosa che devo chiederti,una soltanto.
Sembra stupido,ma una cosa soltanto riuscirà a soddisfarmi nella mia vita burrascosa.
Ti prego,non smettere mai di cantare,non smettere mai di sognare e vivere il tuo sogno.
Con tutto l'amore possibile,una fan innamorata.

 

Neanche la rileggo,prendo la busta dal cassetto del comodino,bagno il francobollo e lo appiccico nel retro.
Nelle bozze del cellulare cerco quel cazzo di indirizzo che qualche tempo fa la mamma di Harry ha pubblicato e velocemente lo scrivo nella busta,proprio accanto al francobollo.
"The Matrix Lamplex,91 Peterborough Rd,London 6W6 3BU"
Raccolgo il giacchetto da terra,prendo le chiavi del motorino ed esco di casa correndo,lasciandomi alle spalle le grida infuriate di mia madre.
Metto in moto,infilo il casco e sfreccio nella strada incurante dei passanti e macchine che continuano a suonarmi imperterrite.
Mi fermo davanti al tabacchino,lascio cadere il casco e mi avvicino lentamente alla cassetta della posta.
La mia mano trema,il cuore batte a mille,come se dovesse uscire dal mio corpo e infilarsi nella busta.
Le lacrime continuano a scendere. 
Mi faccio forza e imbuco la lettera.

   
 
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