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Autore: Laila    14/11/2006    4 recensioni
"- Ehi secchiona! Riesci a leggere cosa c’è scritto? – vi punta il suo fascio di luce sopra e scoppia a ridere.
Scorro con gli occhi sopra quel pezzetto di carta logoro.
E' il Morsmorde…
Brividi in serie si ramificano per tutto il corpo atterrendomi.
Un iniziazione…soffoco quasi sul nascere un - Cosa? -
Quella folle punta dritta la bacchetta su di noi, il compagno si sposta dalla sua traiettoria.
- Imperius! - "
Salve! questa storia è ispirata al mio paring preferito, la coppia Draco ed Hermione. Buona lettura! Laila
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Epilogo:                                                   

 

Lessi sul trafiletto in basso, della terza pagina della gazzetta, che i miei sequestratori una volta terminato il  processo, come minimo sarebbero stati rinchiusi in un istituto riabilitativo per sei mesi, condannati a lavori umilianti.

Su entrambi gravava oltretutto il tatuaggio del marchio dei seguaci di Voldemort.

Il movente, quello che Blaise aveva definito “ciò che permette all’uomo di vivere al massimo del confort” era in altri termini il lusso, ossia il denaro.

L’articolo oscurava i particolari e le tattiche dell’estorsione di quella confessione, probabilmente c’era sotto molto più di un veritaserum…

La famiglia Malfoy era una delle gerarchie nobili più influenti, neppure la madre di Blaise, che si era risposata in almeno sette formali circostanze, era riuscita ad ottenere tanto prestigio…

Blaise e Pansy perciò volevano uccidere l’erede dei Malfoy e in un secondo tempo, sposandosi, non avrebbero avuto rivali economici rilevanti, vivendo il resto dei loro giorni nel lusso più sfrenato.

Peccato, che quei due fossero stati tanto avventati nei loro movimenti da venire scoperti! Io non ebbi ne incubi ne danni emotivi per causa loro, una volta ristabilita e reintrodotta nella scuola li dimenticai, dedicandomi esclusivamente allo studio.

Controfirmato il mio diploma con lode avevo ben altri progetti che mi frullavano per la testa.

Ad oggi, dopo tanto tempo trascorso mi sento nervosa… cammino su e giù per le quattro mattonelle (si fa per dire) della mia stanza.

Il picchiettio del gufo sul vetro non mi coglie impreparata, tuttavia sobbalzo e vado ad aprire la finestra. Lui è sotto accusa.

Il sigillo di una ceralacca smeraldo porta l’inconfondibile segno di una D scritta in stile medievale.

Rompo la busta e parte della lettera nella frenesia che mi assale.

La grafia è ordinata e senza sbavature.

-Cara mezzosangue,

Sono ai Tre manici di scopa;

Vieni qui subito!!!-

A passo di Troll (due gradini per volta) mi precipito giù per la tromba delle scale, arrivata in fondo spengo l’interruttore.

- Ehi! Chi la paga la bolletta? –

- La fatina della luce? - 

Harry sbuffa una risata, mentre io lancio uno sguardaccio a Ron, diventa ogni giorno più simile ai gemelli.

- Non è divertente! – replico - Tra tutte le catapecchie questa è la peggiore che poteva capitarci! -

In pratica, gli edifici che avevamo visitato in città, alla lunga, erano troppo cari persino per Harry, quando finalmente ci hanno fatto vedere questa due piani, con due bagni, in periferia, e soprattutto di portafoglio accessibile, l’abbiamo presa!

Grave errore non informarci oltre come avrei voluto, perché era l’abitazione di un vecchio magono che si dilettava nella lettura dei tarocchi, ed esattamente come le sue carte questa casa è un tarocco! Dobbiamo pagare le bollette quasi che fossimo in un qualsiasi altro posto babbano e colmo dei colmi siamo a due passi da Hogsmeade!

- Dove vai? -

Biascico un saluto ad Harry e Ron, l’uno spaparacchiato sul divano, l’altro in cucina, impegnato ad allacciarsi le stringhe della scarpa. Dall’euforia non sento nemmeno le loro risposte.

Il pub è a due soli isolati e vado di gran passo.

Il mio ingresso è sottolineato dai campanellini sulla porta.

Riprendo a camminare con naturalezza, occhieggiandomi attorno, accompagnata da un certo fiatone.

- Ehi bellezza per di qua! -

Indossa una maglia a coste rosso sbiadita sopra ad una camicia nera, i pantaloni sono nascosti dal tavolo. Prendo il posto accanto e lui mi afferra subito per un fianco.

- Quanti? -

Arriccia il naso – Quanti cosa Granger? –

- Quanti soldi hai sborsato per venire scagionato? -

- Ti interessa veramente? –

Gli succhio le labbra con un bacio. – No –

Sorride affabilmente. – Non avevano prove a nostro carico, del resto mio padre è scomparso sotto un velo misterioso – le sue dita si allungano sulla coppa del mio seno.

- Come è successo? -

- Non hai letto i giornali? Sono vaghi in merito lo so, dicono solo che l’aggressore, quello che ha visto di sfuggita mia madre sia scomparso nel nulla… – sogghigna.

Reclino la testa su di lui – Voglio la tua versione dei fatti –

- Sicura? Potrebbe non piacerti… -

- Sono pronta al peggio – alzo le sopracciglia per dar maggior sfogo alla mia sincerità.

Draco si morde un labbro ma dopo un attimo abbassa le difese:

- In poche parole… Theodore è entrato nel suo studio e gli ha dichiarato che sapeva tutto, del fatto che era stato mio padre a incastrare quello di Nott, a sbatterlo in gabbia insomma, per non finirci a sua volta, Lucius lo ha ascoltato per un po’, ma alla fine gli ha lanciato un crucius… non irrigidirti così, Nott sta bene si è fatto scudo con la magia… -

- Va avanti! –

- Però nell’impatto la bacchetta gli è volata di mano finendo chissà dove…(poi l'ha ritrovata) allora mio padre si è alzato dalla sedia, è a quel punto che ho fatto irruzione e l’ho ucciso. –

Rimango in silenzio prima di dirgli quello che penso.- Hai difeso Nott –

Draco mi stringe con più impeto, sento come se avesse paura che sgusci via dalle sue dita affusolate.

– No. Volevo ucciderlo –

Lucius gli aveva dato la vita e lui gliel’aveva tolta, punto.

- Non aggrapparti a giustificazioni, sono un mucchio d'ipocrisie mentali Granger… erano anni che aspettavo solo il momento ed il luogo adatti, aspettavo la mia parte d’eredità solo per farlo fuori e pensa! Proprio grazie al velo che lui stesso mi ha imparato ad eseguire! Ricordo ancora quando usava gli elfi domestici come cavie…–

- In questo caso hai fatto bene – rispondo per metà ironica, dato anche il mio noto fervore per il C.R.E.P.A.

- Il tuo giratempo poteva servirci nel caso qualcosa fosse andato storto -

Sorride intanto che aggiungo - Avrei voluto capire prima che Nott stava dalla tua parte –

- Avresti dovuto sì… ma è stato molto meglio che tu abbia frainteso, una mezzosangue goffa come te ci sarebbe stata d’intralcio – rimbrotta.

- Dato che siamo in vena di confidenze, lavati i denti prima di parlare! odio quando dici mezzosangue, mi fai sentire alla stregua di una criminale… o peggio! -

Inclina la testa da un lato:

- Ma lo sei, mezzosangue. Non dovresti arrivare ad arrabbiarti per ciò che sei, semmai vantartene. Tu conosci due mondi diversi, c’è chi nella vita non riesce a capirne uno solo! Anche se devi ammettere che il mondo babbano è un gradino sotto al mio, se non proprio un bunker! -

Aggrotto le mie folte sopracciglia, Malfoy mi sta… rassicurando?

- Quando si ironizza su di una cosa, lo si fa per non darle l’importanza che ha realmente… in special modo io lo faccio per imbruttire quella tua faccia perennemente contrariata –

Arrossisco. - Non so a chi ti riferisca… io non sono perennemente contrariata! – ripeto in una smorfia distensiva.

– Sì che lo sei! Se non ti scaldassi per ogni più piccola scemenza, risparmieresti il fegato invece di rosicartelo dalla curiosità! -

- Quando sarei…? Sì a volte, forse…ma solo con te! –

- Dolce musica per le miei orecchie! La so tutto io mi dà ragione finalmente! - sibila scoprendomi una ciocca dal seno.

La cameriera si presenta al nostro tavolo e il suo sguardo cade in basso per poi riprendersi sul mio volto con fare contrito.

Tolgo la mano del biondino dal mio cardigan, infondo siamo in pubblico, non può arrogarsi il diritto di palparmi così...

- Prendo un acquaviola -

- Acquaviola – ripete appuntandoselo a testa bassa sul taccuino, poi siccome Malfoy ha già ordinato, prende il suo boccale svuotato e si allontana.

Appena quella se ne và, vengo trascinata di nuovo contro il petto del mio vicino.

- Se una persona ti sta' veramente a cuore non l' abbandoni e tu mi hai cercato... Questo significa che ti sono mancata in questi mesi! – sogghigno mentre il suo battito cresce e la sua presa s’indebolisce.

- Questo significa soltanto che deliri e che sarai soprannominata mezzosangue per il resto della tua vita… senza sconti neanche durante l’intimità! –

Mi acciglio biasimante – Già lo fai se è per questo! –

- Allora potrei rapirti, giocheremo al dottore e la mezzosangue fino allo sfinimento… a meno che tu non voglia stabilirti al mio palazzo di tua volontà! -

- La proposta è allettante… ma sai, c’è ancora una guerra in atto! –

- Lascia che si ammazzino fra loro – lo fulmino in uno battito di ciglia.

- Non parlare così di quello che faccio o dei mie… -

Mi tappa la bocca con svogliatezza, non lo sopporto quando m’interrompe!

- Affari tuoi se quando ti dicono di buttarti giù da un burrone, lo fai tanto per la "bella" compagnia – ad ogni parola si fa più vicino.

- Lasciamo perdere…- sbuffo tornando in me, ci sono concetti che non capirà mai. - Credevo che ti avrebbero scoperto, che qualcuno trovasse qualche prova per incolparti… -

Non sono sicura che mi senta mentre si accanisce arditamente sul mio collo.

- Una volta al mese, una sola mezzosangue – bisbiglia recidivo.

Mi scosto per tornare seduta compostamente – Una sola? Malfoy non resisteresti! –

- Cos’hai capito? Una volta al mese potete fare le vostre fottute riunioni da auror a casa mia! -

E’ incredibile quello che non fa per tenermi sotto controllo.

- Guarda che anche Harry e Ron sono dei nostri… -

Tra di loro non scorre di certo buon sangue e se c’è una cosa in cui si trovano tutti d’accordo è nell’evitarsi, però dall’ultima volta in infermeria, ne Harry ne Ron hanno più giudicato Draco, almeno non in mia presenza, dimostrandomi finalmente un po’ di fiducia… anche se so’ che è apparenza, (sarebbero i primi a congratularsi se ci lasciassimo) apprezzo il tentativo.

Ho i miei dubbi che Malfoy sia disposto a sacrificarsi al punto tale da sopportarli. Leggo sul suo volto quella consueta impronta superba, indelebile.

- Sento giusto la mancanza di sfotterli un po’ e oltretutto anche Tiger e Goyle rivogliono i loro giocattolini, visto? Siamo tutti ansiosi di rivederci! e se ti preoccupi per la mia abitazione, l’ho già fatta ripulire dagli oggetti clandestini o dalle/ - gli premo un dito sulle labbra.

- Possiamo trattare il resto più tardi, no? – suggerisco maliziosa.

- Come? Niente ramanzina? –

Scuoto la testa divertita.

Malfoy solleva le sopracciglia e sogghigna furbescamente.

Lascia una discreta mancia sul banco e si alza, lo imito salutando con un cenno di mano la padrona.

Di ritorno dal piano bar, la cameriera stringe al petto il suo vassoio, contenente una ciotola di salatini e il mio cocktail che ondeggia, pieno fino al midollo, poi s’impunta guardandoci uscire nella più completa perplessità.

 

- Fine -

Angolo delle risposte: Grazie a tutti!

Darklight92: Draco che dice "ti amo" per dare fastidio ad Harry e Ron? In effetti^^;;;sì, anche... il capitolo scorso è stato decisamente il più difficile, ho cancellato e riscritto quel "ti amo" almeno cento volte indecisa se metterlo, ma alla fine sono contenta del risultato^^

Valemione: Un altra fedelissima! Ad un seguito ammetto che ci avevo pensato, bisogna vedere però se trovo il tempo^__^

sakura_kinomoto: Sei sempre gentilissima!Grazie!

Smeme: Una new entry! Carino il tuo nick^^

Alla prossima!

Laila

 

   
 
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