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Autore: ice_cream    19/04/2012    9 recensioni
"Era di fronte al portone del suo condominio e pioveva a dirotto.
Era bagnata fradicia.
Esitò qualche secondo, o forse qualche minuto, e poi varcò la soglia del portone e prese le scale."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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ALWAYS


Erano giorni che la loro connessione era completamente svanita.
Giorni neri per Beckett, che era costretta a collaborare con Castle, un uomo che da qualche giorni a quella parte non conosceva più.
Le sue battute, le sue teorie, le loro frecciatine e i loro battibecchi… nulla. Per qualche motivo ancora oscuro alla detective, quel feeling, quel cordone ombelicale che li legava era sparito quasi del tutto.
Castle faceva di tutto per evitarla ma lei non ne capiva il motivo, e questo le dava i nervi!
Dopo quattro anni era perfino riuscita ad ammettere quello che provava per lui! Certo non l’aveva confidato a lui, l’aveva detto alla sua migliore amica, Lanie, ma questo per lei era già un traguardo.
Tuttavia non riusciva più a sopportare quell’assurda situazione.
Avevano sbattuto in carcere decine di criminali insieme e avevano preso parte ad imprese pericolose ed impossibili, ad esempio l’ultimo caso che riguardava gli zombie, e ora che si stavano avvicinando sempre di più non voleva perderlo. Per nulla al mondo.
Era di fronte al portone del suo condominio e pioveva a dirotto.
Era bagnata fradicia.
Esitò qualche secondo, o forse qualche minuto, e poi varcò la soglia del portone e prese le scale.
Aveva bisogno di liberare la mente e formulare bene le frasi prima di suonare il suo campanello alle dieci di sera e parlargli di qualche cosa che era sconosciuta anche a lei.
Arrivò davanti la porta. Prese un respiro profondo e fece per bussare.
Non fece in tempo a toccare la porta che questa si aprì.
Martha stava uscendo di casa e rimase sorpresa ritrovandosi davanti una Beckett completamente gocciolante.
- Kate! Per l’amor del cielo, entra! Sei fradicia! – la fece accomodare mentre la abbracciava forte.
- Ciao Martha! Già, non ho avuto tempo di passare a casa a cambiarmi e a prendere un ombrello, vengo dalla centrale…
- Non preoccuparti tesoro, vieni, siediti qui! – la invitò a sedersi su una sedia della cucina, mentre le portava una salvietta e un bicchiere d’acqua. – Hai bisogno di qualcosa? Cerchi Richard? – chiese con occhi dolci.
- Veramente sì Martha. E’ in casa? – chiese speranzosa con un sorriso. La donna sorrise di rimando.
Castle, intanto, aveva sentito sua madre parlare con qualcuno e così era sceso a vedere chi fosse arrivato.
Non appena vide l’ospite seduto al bancone della cucina, lo scrittore ebbe un tuffo al cuore.
Che diavolo ci faceva lì Beckett a quell’ora? E conciata così?? pensò.
- Beckett! – la salutò lui con non troppo entusiasmo. Lei lo salutò con un cenno del capo mentre si passava la salvietta tra i capelli bagnati, mossi. Sorrise.
Rimasero a fissarsi per un bel po’, poi Martha pensò che era meglio uscire e lasciarli soli, sperando che si chiarissero una volta per tutte.
- Beeeene! Direi che è ora che vada! Buona serata! – strinse di nuovo Kate in un abbraccio e poi uscì di casa.

Rimasero in silenzio per qualche minuto buono. Poi Castle si decise a rompere il ghiaccio.
- Allora… avevi bisogno? C’è un nuovo caso? – chiese andando verso il frigorifero e aprendolo piano, senza voltarsi a guardarla. Lei poggiò la salvietta sul bancone e lo fissò un secondo.
- No, nessun nuovo caso. Ho appena finito un po’ di lavoro arretrato in centrale… - lasciò la frase in sospeso aspettando una reazione da parte dell’uomo.
Questo si voltò finalmente dalla sua parte e bevve un sorso d’acqua che si era versato.
- … sai, compilare vecchi rapporti, schedare criminali… cose del genere. – si affrettò a concludere la frase lei. Lui continuò a fissarla, imperterrito. Muto.
La situazione cominciava a farsi imbarazzante. Tesa, anche troppo. Tutte le frasi, il discorso perfetto che si era formato nella mente di Kate si era frantumato non appena l’aveva visto scendere da quella scala.
E ora non aveva la più pallida idea di cosa dire.
- Perché sei venuta? – non c’era dolcezza nella voce di Rick. Sembrava quasi che il fatto di averla lì, in casa sua, gli desse fastidio. Kate sentì una stretta allo stomaco.
- Avevo bisogno di parlarti… - rispose in un sussurro, quasi impercettibile.
- Bene, allora parliamo! – ribattè acido, freddo. Rimase lì ad attendere che lei gli esponesse il problema.
- Rick perché fai così!? – chiese poi d’un tratto lei, cercando di mantenere le lacrime.
- Così?? Così come, Kate? – rispose lui, sottolineando il suo nome.
- Così!! Fai di tutto per evitarmi e ti comporti come… come un bambino piccolo! Perché???? – la sua voce era leggermente incrinata ed era salita di tono.
- Ah io mi comporto come un bambino piccolo?! IO?! Ah questa è proprio bella! – sbottò subito Castle.
- Ma che diavolo ti prende!?!? – ora la tristezza che aveva si stava tramutando in rabbia nei confronti dello scrittore. – Rick sono giorni che ti comporti in modo assurdo… con me! Mi spieghi cos’hai!? Cosa diamine ti ho fatto!?!? – sbraitò la detective.
- Mi prendi per un imbecille? No, dillo. Perché se è così allora te ne puoi anche andare ora! – Beckett rimase scioccata da quella risposta. – Non sono io quello che si comporta in modo stupido, Beckett! Se c’è qualcuno che ha torto qui, quella sei tu!!! – Okay, ora veramente non capiva più nulla. Era sull’orlo di una crisi isterica. La sua faccia doveva esprimere ogni sua perplessità perché lo scrittore si affrettò a chiarire. – Quanti mesi sono passati dal funerale di Montgomery, eh? Quanti!? Sei? Sette?! E per tutto questo tempo non hai fatto altro che mentire! Mentire a me e a te!
- CASTLE MA DI COSA STAI PARLANDO!? – si decise a chiedere lei, tirandosi in piedi.
- Sai forse dovresti fare attenzione quando interroghi un sospettato… qualcuno potrebbe ascoltare le tue parole da dietro lo specchio!!! – spiegò lui. A quel punto a Kate fu tutto più chiaro. Il suo cuore perse un battito e fu costretta a risedersi sulla sedia, priva di forze.
- Tu… tu hai sentito!?
- Già! E sai una cosa? Non è stato per nulla piacevole! – la sua voce si alzava sempre di più – Quel pomeriggio ti ho vista morire tra le mie braccia! Lo sai questo? Lo sai?? Speravo che dicendoti quello che provavo per te, tu avresti avuto la forza di riprenderti, che avresti avuto un motivo in più per lottare! Dopo che ti sei svegliata, ogni sera tornavo a casa sperando in una tua chiamata o in una tua visita, cosa che per altro è successa tre mesi dopo!! Insomma io mi sono sentito morire!
- E tu ti sei chiesto come mi sia sentita io dopo quel giorno!?!? – ora urlavano in due. – In una frazione di secondo mi è crollato tutto il mondo addosso!! Prima Montgomery, poi lo sparo e poi… e poi tu! – abbassò la voce a fine frase.
- Sai… dopo quel pomeriggio, al parco sulle altalene, ho sentito di nuovo un barlume di speranza. Ho pensato ‘magari se troviamo questi maledetti assassini, riusciamo a fare un passo avanti anche noi, magari abbiamo un futuro, chi lo sa?’. Tornavo a casa ogni santa sera e pregavo che tu da un momento all’altro ricordassi qualcosa di quel giorno! Venivo al distretto sfoderando i miei migliori sorrisi per farti capire che per te ci sarei sempre stato e intanto aspettavo come un idiota che tu ricordassi. Io credevo veramente che noi potessimo avere un futuro insieme. Io… io mi fidavo di te! E poi cosa scopro?? Che tu ricordi ogni secondo. O almeno così mi pare di aver capito! Quello che ancora non ho capito però è perché? Perché diavolo mi hai fatto penare così a lungo, eh? Perché non mi hai detto che non mi volevi più tra i piedi!? – stava per fare un’altra domanda ma Beckett lo interruppe bruscamente, sempre urlando.
- Volevi che ti dicessi che per me non eri niente? Che ti dicessi che potevi andartene perché tanto quello che mi avevi detto non contava nulla per me, che io non provavo le stesse cose? Beh mi dispiace tanto Castle ma sarei bugiarda!
- E così non sei stata bugiarda invece!? Beckett tu mi hai spezzato il cuore!
- Maledizione Castle io HO BISOGNO DI TE! – sbraitò lei, alzandosi e puntandogli un dito contro. – Ho bisogno che tu ci sia, ho bisogno di vederti entrare da quel maledetto ascensore ogni santa mattina con i nostri caffè in mano e il tuo sorriso ad allietarmi la giornata! Ho bisogno di ridere alle tue battute idiote e di credere a Babbo Natale… IO HO BISOGNO DI TE! – disse l’ultima frase scandendo ogni parole, non aveva più fiato, aveva detto tutto così velocemente che nemmeno lei sapeva cosa le era uscito dalla bocca.
- E allora perché non hai detto che ricordavi!? Perché diavolo mi hai fatto soffrire così??
- Il motivo lo sai già. Te l’ho detto quel pomeriggio sulle altalene e… - lui la interruppe.
- Il muro!? Stai parlando del muro!? Mi prendi in giro!? Andiamo Beckett non vorrai prendere come scusa… - questa volta fu lei ad interrompere lui.
- Prendere come scusa!?!? Castle sono mesi, MESI che vado da uno psicologo per cambiare! Per me… per noi! Mesi! E cosa ottengo? Tu che fai il bambino offeso e te ne vai in giro con le tue amichette bionde o peggio, con altri detective! – si era sfogata. Per la prima volta dopo tanto. – Rick, ho bisogno che tu mi stia accanto o questo muro non crollerà mai!
Richard l’aveva ascoltata senza fiatare o ribattere.
- Kate quello che provavo per te sette mesi fa non è cambiato ora. Lo provo ancora e sarei pronto a ripeterlo altre migliaia di volte se tu lo volessi. Ma non posso farlo se tu continui a nasconderti dietro una barriera che forse non riuscirai mai a distruggere. Sentire quelle parole, dietro lo specchio, è stato un colpo al cuore. Per un attimo non ho respirato. Non ci ho visto più e me ne sono andato. Il resto è venuto da sé… volevo farti arrabbiare, volevo che tu venissi qui strisciando a dirmi che ricordavi tutto!
- Ed è quello che sto facendo Rick! Voglio che tutto tra noi ritorni come prima, magari anche meglio di prima! Avevo paura di dirti che ricordavo perché temevo che una volta fatto non sarei più riuscita a proteggerti, e io non posso permettermi di perderti! Lo capisci? Perciò scusa, mi dispiace tanto okay? Lo ammetto, mi ricordo ogni tua singola parola…
- E questo cosa significa per te, Kate?
- Significa che se ti azzardi ad andartene ora e a lasciarmi sola finirai presto sul tavolo da laboratorio di Lanie. Chiaro? – sorrise, per alleggerire la tensione e lui per la prima volta sorrise di rimando.
Si avvicinò a lei e con cautela le stampò un bacio sulla bocca.
- Così va meglio… - sorrise lei facendo appoggiare la frante su quella dello scrittore. Si erano tolti un grande peso dallo stomaco. – Non provare mai più ad evitarmi, hai capito? – domandò lei maliziosa.
- Non c’è pericolo… sarò così appiccicoso che dovrai chiamare…ehmm… esiste lo scolla-tutto? – chiese lui inarcando un sopracciglio. Lei scoppiò a ridere.
Lui la fissò meravigliato. Era da tanto che voleva farlo…
- Kate, io però ti devo dire ancora una cosa…
- Ecco! Me lo sentivo che c’era qualcosa!  - Beckett fece una faccia fintamente offesa. – Avanti, spara! – lo incitò.
- Okay, hai presente quando ti ho chiesto di smettere per un po’ di indagare sul caso di tua madre? – lei annuì – Io non ho smesso. – disse tutto d’un fiato, lasciando che lei capisse il resto.
La vide pensare e rimuginare su quelle quattro parole, il suo viso si faceva sempre più serio e preoccupato.
- Kate ti prego di’ qualcosa… - le mise una mano sulla spalla.
Alzò lo sguardo verso di lui e incatenò i loro occhi. Si avvicinò a lui sempre di più, con fare minaccioso.
Quando fu a pochi centimetri dal suo volto disse soltanto.
- That’s really sweet. – lui potè tirare un sospiro di sollievo e la abbracciò forte.
- Pensavo mi avresti ucciso così, su due piedi! – ironizzò lo scrittore.
- Non preoccuparti Castle, ho tutta una vita per ucciderti! – lo punzecchiò lei.
Si baciarono di nuovo, assaporandosi a vicenda.
- Thank you. – le disse.
- Always.
 
 


ANGOLO DELL’AUTRICE:
Buona seeeeeeeeeeera!
Ehmmm si beh… su questa conversazione ci ha già scritto uno spatello di gente ma avevo voglia di buttar giù qualcosa e siccome io SPERO che la stagione finisca così, ho provato a scrivere della mia personale 4x23 xD
Poi mi sembra più che logico che il barbuto non ci regalerà mai un happy ending -.-‘ finchè non vedo i titoli di coda dell’episodio non sarò tranquilla!! XD
Insomma, se avete voglia di lasciare un commentino minuscolo mi fate di sicuro mooolto felice, sennò amen =)
Alla prossimaa!
Bacissimi,
ice_cream
  
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