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Autore: Cara Catastrofe    22/04/2012    1 recensioni
Tra un vicolo e l'altro di quartieri tutt'altro che raccomandabili, vagava lei.
Sembrava la luce in tutta quell'oscurità, come se il marcio del mondo non la riguardasse minimamente.
Tutto oramai era vuoto per lei, tutto vano, nell'inconscia attesa che lui la salvasse da se stessa.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dilemma
 
 
 
                                                                                                                                                                                                                  Tra quei quartieri tutt’altro che raccomandabili, vagava anche lei, osservatrice silenziosa, guardava con disprezzo il marcio del mondo, ma questo sembrava non intaccare né il suo viso, né quegli occhi cerulei, identici a quelli di lui, come se la sporcizia degli umani non la riguardasse.
                                                              Noia. L’unica cosa che chiaramente traspariva dal suo volto,                                                                
 
Nascondo le mie vere intenzioni dietro questo vano sentimento.
 
Un’attesa inesistente, una muta richiesta d’aiuto, i suoi giorni, ognuno così simile all’altro, avevano bisogno d’esser riempiti, da lui probabilmente.
 
Questa vana attesa è troppo per me,
Non ho fatto altro che mangiare il mio tempo.

 
E forse era lui che ogni sera attendeva, qualcuno che la tirasse fuori da questo posto schifoso, ma niente, non faceva niente e lei continuava ad aspettare, sprecando il suo tempo.
 
I giorni vuoti che ho vissuto, riempiti dai loro difetti, mi hanno nauseata
Non permetterò che il futuro si trasformi in cenere.

 
Così i giorni passavano, anche se la sua bellezza non cambiava, niente cambiava per davvero ed ancora una volta si ritrovava vuota dentro quel corpo immutato e sempre troppo perfetto, per essere umano.
 
Mi gira la testa è troppo abbagliante, quel tuo mondo dai lembi affilati, mi ha trafitta
Dritto al cuore.

 
Come in un’altra realtà, in cui anche lei ha le sue debolezze, ripensa a quanto era diverso il loro modo di vivere, la concezione stessa dei giorni. Quel modo di sorridere, come se così facendo tutto potesse risolversi.
 
Vagando sperduta, precipito attraverso la notte.
 
Svolta in un altro vicolo, stessa storia, solo i tratti del viso erano diversi,ma tutti quegli uomini avevano la stessa espressione: l’espressione di chi, come lei, cerca aiuto per scappare da lì e per tornare a vivere davvero.
 
Non provare a mostrare una faccia onesta, vai avanti così come sei
E vivi.

 
Vivere una vita normale anche dopo quello che le è accaduto, sperando in ogni cosa e riempiendo ogni momento.
 
Quel che desidero di più è restare qui nei tuoi sogni.
 
Vita, ancora quella parola così astratta. Eppure quando ripensa a quella parola le viene in mente lui, forse quello è il vero significato della vita: lui? Il suo modo di vivere?

Una voce distorta che diventa cenere
 
Inorridita dai suoi stessi pensieri, strozza la sua povera vittima, l’urlo disperato che, abbassandosi sempre di più, diventa inesistente, perde tutto e diviene cenere.












Angolo Autrice

 Non ho potuto pubblicare ed essere sul sito per molto tempo vero? Bhè vi lascio con questa cosuccia, prima di andare a pianoforte.
Se la storia è insensata penso che sia colpa del sonno, o semplicemente della mia mente
Au revoir!!
Il suono della neve
  
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