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Autore: Rozen Kokoro    23/04/2012    4 recensioni
"Fuuro, posi quel libro e mi ascolti?" Sbottò la sua amica.
La rossa portò il libro ad altezza petto, fulminando la bionda. "Non mi devi mai interrompere quando leggo il mio Sherlock."

(Accenni!Airplaneshipping|to Cheche)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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I hate days like this !

 

 Prima di tutto! Non è betata, quindi farà andare in bagno. Una storia con microscopici accenni della Airplane. Ora, l'ho dedicata a Cheche(Big Sis'♥), ma neanche so se le piacciono queste due. Quindi, Big Sis', scusami se la coppia ti fa schifo ewe. BENE! E' uno sclero, vi avviso. Se non amate Sherlock e gli scleri, non vi piacerà affatto. I personaggi non mi appartengono, ovviamente, ma li sto solo usando per la mia fic bla bla... Preparatevi al peggio. èwè La vostra Kohchan vi attende sotto!






Una brezza primaverile rinfrescava l’aria di Ponentopoli, dando segno che le belle giornate stavano per arrivare. Anche se per la cittadina volavano candide piume bianche e blu, il frastuono dell’aeroporto era tale da rovinare l’armonia di quel paesaggio. Proprio davanti alla palestra, un aereo giallo atterrò sulla pista, richiamando bambini e curiosi. Da quanto non si vedeva un aereo passare di lì! L’inverno aveva bloccato ogni tipo di comunicazione e l’aeroporto aveva chiuso. Chi si accontentava del proprio Pokèmon, chi preferiva rimanere a casa… comunque il disagio si faceva sentire.
Fuuro si sporse dalla finestra della sua camera, sorridendo entusiasta. Finalmente era arrivata! La sua migliore amica, Kamitsure, era venuta apposta a Ponentopoli per un servizio fotografico. Fuuro ovviamente non aveva esitato due volte a invitarla a casa sua. Fra loro c’era uno strano feeling , la loro amicizia era tanto forte quanto duratura. In fondo erano così diverse: una modella, l’altra pilota; una elegante, l’altra maschiaccio. A chi glielo faceva notare, loro rispondevano con il solito Beh, gli opposti si attraggono.
Comunque Fuuro si vestì in fretta e furia e, come per magia –ma neanche tanto,  volò giù per le scale, spalancando la gigantesca porta della palestra. Fece appena in tempo a scorgere i tacchi neri della sua amica che si precipitò lì davanti, urlando “Kami!”
La bionda si tolse sensualmente gli occhiali neri da sopra il naso, guardando l’amica con superiorità. “Fuuro.” Disse freddamente. A quella reazione fredda, tutti si girarono verso la loro Capopalestra, aspettandosi di vederla delusa o sorpresa. Ma, al contrario, Fuuro mantenne il suo sorriso splendente e raggiante. Delusi da questo, si dileguarono verso le proprie case. Kamitsure, vedendo che ormai erano rimaste solo loro, sorrise sornione, prima di buttarsi al collo dell’amica. “Fuu! Ci sono cascati!”
“Ovvio che ci sono cascati, sei pur sempre un’attrice.”
“Modella.” Puntualizzò.
“E’ uguale.”
Entrambe scoppiarono a ridere. Quanto, quanto aspettavano quel momento!
 
“Dimmi Kami… Quando hai il servizio?”
La bionda posò la valigia sopra il letto di Fuuro. “Mi domando quando darai una sistemata… comunque dopodomani.” La rossa continuò ad osservare la valigia gigantesca della sua amica, chiedendosi perché si era portata mezzo armadio. “Allora abbiamo tempo per fare qualcosa!”
“Manicure, pedicure…”
Fuuro mostrò la sua disapprovazione con uno sguardo disgustato. “No, assolutamente. Io intendevo…  fare un giro con il mio aereo!”
“I capelli…”
“Ti metterai una cuffia. E poi porti il casco.”
“Sai che schifo! Me li schiaccia tutti!”
La rossa sospirò esasperata. No, non era cambiata affatto. “E cosa facciamo, allora?”
 
Fuuro sbatté pesantemente una pila di libri sul tavolo. La passeggiata era saltata, un diluvio aveva allagato il bosco. E Kamitsure –ovviamente- non voleva sporcarsi le scarpe di fango. Quindi quel pomeriggio si prospettava abbastanza noioso. Fuuro aveva deciso di ritirare fuori vecchi libri e di buttarsi a capofitto nella lettura, Kamitsure invece preferiva di gran lunga provare qualche vestito davanti allo specchio. Così la rossa, sospirando per l’ennesima volta, prese un libro a caso. Sherlock Holmes. “Interessante…” commentò sottovoce. Si  sedette sulla poltrona, prese una ciotola di biscotti e cominciò a leggere. Passarono un paio d’ore di silenzio assoluto, nel quale Fuuro si era ormai appassionata tanto al giallo. Fino a quando…
“FUU!”
La rossa scattò in piedi, lasciando cadere il libro per terra. “COSA?”
Kamitsure si precipitò davanti a lei, in preda ad una crisi isterica. Indossava un vestito giallo -tanto per cambiare, stretto e particolarmente elegante; portava dei tacchi neri e alti ed era leggermente truccata. Le guance di Fuuro divennero di un pallido rosa. “Dimmi.”
“Un disastro! Un disastro!” Urlò.
La rossa sospirò, piegandosi a raccogliere il libro. “E sentiamo…”
“Non posso fare il servizio fotografico!”
Nel frattempo, Fuuro si era rimessa seduta sulla poltrona e aveva ricominciato la sua lettura. “Ah-ah…”
Kamitsure la fissò un attimo, per poi ricominciare “Ma è una cosa seria!”
“Posso capire…” disse con tono distratto.
"Fuuro, posi quel libro e mi ascolti?" Sbottò la sua amica.
 La rossa portò il libro ad altezza petto, fulminando la bionda. "Non mi devi mai interrompere quando leggo il mio Sherlock."
“Ma se lo stai leggendo da sì e no due ore!”
“Mi ha preso.”
La bionda rimase in silenzio, non sapendo cosa dire. Fuuro non si era mai comportata in quel modo, non l’aveva mai ignorata e ogni problema che aveva lei l’ascoltava. La rabbia cominciò a scorrere nelle sue vene, e doveva ammettere che in un primo istante gli occhi le si erano velati di tristezza, tanto da diventare lucidi. Ma una modella non piange.
“Comunque… ho perso il miei orecchini preferiti. Quelli con la gemma gialla.”
“Quelli che ti ho regalato io?”
“Esatto.” Disse con sarcasmo, amareggiata da poco prima.
Fuuro rimase un attimo in silenzio, contemplando la parete che si trovava dietro alla bionda. Quando…
“EUREKA!”
“EK!” Urlò Kami dallo spavento.
“Questo è un caso per…” si alzò, mettendosi in posa. “…Fuuro Holmes!”
Silenzio. Bene, Kamitsure era sempre stata sicura della pazzia di Fuuro, c’era e ci sarà sempre nella testa della rossa. Ma quello era troppo. “Ma che…?”
“Watson, qui abbiamo un mistero!” Gridò entusiasta.
“Non c’è bisogno di…”
“Dove sei stata l’ultima volta?” Domandò, accendendo una torcia davanti agli occhi dell’amica.
“Ehm… a casa tua?”
“Si ma… DOVE?”
Kamisture indicò una porta color Pidove.
“IL BAGNO! AHAH!”
 
La rossa cominciò l’esplorazione del bagno con una lente approssimativa. L’ho trovata dentro i cereali, disse. Kami osservava l’amica con un espressione esasperata e stanca, piena di perplessità e confusione. Aveva ricontrollato già tre volte quel bagno, non era che l’intervento di Fuuro facesse riapparire così, per magia, gli orecchini. Comunque non toccò questo tasto, bensì rimase in silenzio.
“Mh mh… qui abbiamo un ladro!” Esclamò alla fine la rossa. “Un ladro molto esperto…”
“Ma dai… “
“Dai un cavolo, qui siamo sulla scena del delitto!”
“Stai scherzando?”
Fuuro intanto cominciò ad ‘esaminare’ il lavandino, trovandoci due capelli rosso scuro. “Indizio! Indizio!” Urlò, prendendo entrambi i capelli con le pinzette dell’amica. “E ora passiamo alla ricerca.”
Si precipitò in cucina, continuando la sua perlustrazione. “Allora… da quello che ho visto qui abita una persona dai capelli rossi, che adora il cioccolato e le nocciole, che ama i Pokèmon tipo Volante e…”
“Idiota, questa è casa tua.”
Silenzio. “Giusto.”
Kamitsure portò istintivamente la mano sulla fronte, mentre una gocciolina di sudore le attraversava la guancia. Un ennesimo tuono.
“Allora il ladro deve essere molto piccolo… cerchiamo nelle dispense! Ma aiutami, Watson, diamine! Sei o non sei l’aiutante? Sto facendo tutto io!”
Così Kamitsure decise di reggerle il gioco, perlustrando la dispensa che si trovava più a destra – o meglio, vicino alla porta. Quando…
“EEK! NO, I CAPELLI, IL VESTITO!” Urlò la bionda. Infatti, aprendo lo scompartimento, un sacco di farina (aperto) le cadde proprio in testa, ricoprendola di bianco. Panico, pensò la rossa. Kamitusre non poteva sporcarsi, non doveva sporcarsi. Era il cataclisma! Ma, d'altronde, vedere la sua amica il quello stato era abbastanza divertente. Fuuro tentò di nascondere una risatina.
“TU NON RIDERE! E’ colpa tua!”
In quel preciso istante Fuuro scoppiò a ridere, fino alle lacrime. Ma quanto, diamine, quanto poteva essere esilarante una modella? Solo Kamitsure, a parer di Fuuro. Kamitsure non ci vide più, prese un po’ di farina e la tirò addosso alla rossa. “Ma cos…?!”
“Eheh, chi ride paga!”
“TU! Brutta…!” Così cominciarono una lotta fatta di sangue, farina, uova e pasticcini. Quando, finalmente stanche, si accasciarono a terra… Fuuro finalmente ebbe un'illuminazione. “Kami?”
“Mh?”
“Ma hai controllato nella valigia?”
Kamitsure spalancò gli occhi, come se improvvisamente qualcosa le tornò in mente, e sospirò con amarezza. “Idiota…”
Fuuro rise. “Dai, è stato divertente!”
“Un corno, guardami!”
“Beh, donna in cucina, donna sexy.” Disse Fuuro con malizia.
“Ma finiscila!”
Entrambe risero. Quanto tempo era passato, quanto tempo non si divertivano in quel modo. E quanto si volevano bene, solo loro lo sapevano. In fondo, un’amica a cosa serve? A darti un sorriso, a rendere i tuoi giorni radiosi. Un raggio di sole entrò dalla finestra, illuminano i loro visi sorridenti.
In fondo, quel pomeriggio non fu poi così tanto noioso.


People!
Vi è piaciuta? No? Bene, neanche più di tanto a me. Cavolate a parte... seriamente, forse Kamitsure mi è venuta un po' OOC. Mi dispiace, scusate, io dovrei adorarle e mi vengono pure OOC, bah... comunque spero non ci siano errori... l'ho riletta 35 volte, diamine. E devo pure iniziare una raccoltina carina(?) :3 Una raccolta di Ikari che chiamerò "As if you actually were inside a saltwater room.
" Ma!, vi ringrazio lo stesso. Arigato, Arigato, Arigato(...)... e vi saluto. ♥

Per Big Sis': E per te ancora un altro papiro, tiè ù-ù!
No, seriamente, te la volevo dedicare da ormai troppo. Non calcorare i personaggi, ok? Vedi più che altro la trama... volevo ringraziarti di tutto ciò che hai fatto per me. Spero un giorno di poter fare ancora di più. Ti voglio bene♥

Kohchan
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