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Autore: Faust_Lee_Gahan    23/04/2012    6 recensioni
"Negli ambienti della malavita avevano imparato a non dire certi nomi."
[Jim/Sebastian]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Jim Moriarty
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Lividi Amniotici'
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Titolo: Malevera

Summary: Negli ambienti della malavita avevano imparato a non dire certi nomi.

Pairing: Jim/Sebastian

Words: 812

Rating: PG13

Desclaimers: Not mine, gnè.

Notes: Partecipa alla Sherlothon dello SFI, col prompt #8 (Professor James Moriarty) del Team Canon.






Malevera


Sta razza è 'na malevera ca' nun se vo' fermà

e je vommeco po' male ca me fa'.”

(24 Grana)



Negli ambienti della malavita avevano imparato a non dire certi nomi. Avevano imparato soprattutto a non dire il suo. I più audaci lo sussurravano. Moriarty. I più invece lo indicavano come “quello là”. Quello là.

Solo a lui era concesso pronunciarlo. A volte anche gridarlo.

Per riflesso, avevano paura anche di pronunciare il nome di Sebastian. Il braccio destro della mente criminale peggiore di Londra era temibile come la mente criminale stessa, evidentemente. Sebastian sapeva di esserlo, ma non gli piaceva che si dessero certe cose per scontate. Sebastian era temibile anche da solo, altrimenti Moriarty non l'avrebbe mai scelto come uomo di fiducia. Ma valle a spiegare certe sottigliezze a idioti come quelli.

Erano passate diverse settimane dalla morte di Jim – perché lui poteva chiamarlo Jim – e già aveva sentito strane storie su di lui. Mormorii, sussurri.

Alcuni sostenevano che fosse stato ucciso da Holmes, prima che questi credesse di poter volare e avesse miseramente a che fare con la forza di gravità. Altri credevano alla storia del suicidio. I più increduli raccontavano che quello là era ancora vivo.

Quello là. Non si sarebbe mai saputo quale fosse stata la reale fine di quello là.

Solo Sebastian conosceva la verità. Solo a lui era concessa.

Aveva avuto simili privilegi anche quando Jim era in vita.

Una volta aveva trovato uno scatolone nel suo armadio e, ignorando le varie minacce scritte sui lati, l'aveva aperto e ci aveva frugato dentro. Per il puro gusto di farsi scoprire – perché a Sebastian piacevano le minacce – l'aveva portato in camera e si era seduto sul letto, per frugare più comodamente. Aveva trovato per la maggior parte oggetti di varia natura – un laccio, degli occhiali, un anello – e foto segnate o strappate.

«Trovato niente di interessante?»

Seb aveva sorriso alla voce alle sue spalle.

«Che ci fai con questa roba?» aveva chiesto, mentre spostava un quaderno con dei fogli stracciati.

«Ricordi a cui sono affezionato.» aveva risposto lui.

Sebastian aveva alzato un sopracciglio. «Ricordi sporchi di sangue?» si era voltato a guardarlo, alzando un fazzoletto di stoffa macchiato di rosso.

Jim aveva fatto un sorriso sghembo. «A cosa potrei affezionarmi che non sia macchiato di sangue, Seb?»

A lui era venuto un crampo allo stomaco per quella affermazione, ma non sapeva ancora capire perché. Era tornato a curiosare tra le cose del suo capo e in fondo a tutto aveva trovato una cornice col vetro rotto, e all'interno un pezzo di carta ancora leggibile. Era scoppiato a ridere senza riuscire a fermarsi.

«Cosa ci trovi di così divertente?» era scattato Moriarty.

«Sei laureato!» aveva esclamato lui tra le risate.

Jim aveva alzato gli occhi al cielo, nervoso. «E allora?»

«Non riesco a immaginarti come insegnante, professor James Moriarty.» aveva sghignazzato ancora, leggendo le ultime parole sull'attestato.

Jim lo aveva guardato male, poi gli aveva tolto dalle mani la targa rotta, buttandola di nuovo nello scatolone, e gli aveva stretto i capelli tra le dita.

«Non hai rispettato la mia privacy, Seb.» aveva mormorato minaccioso a un soffio da lui «Dovrò punirti per questo.»

«Cosa vorresti fare? Mettermi un'insufficienza in condotta?» lo aveva preso in giro.

Jim non gli aveva dato il tempo di ridere ancora, lo aveva tirato a sé e gli aveva morso a sangue le labbra. Seb l'aveva lasciato fare – lo lasciava sempre fare – e aveva lasciato che fosse la sua lingua a cicatrizzare l'inevitabile ferita.

Privilegi.

Sebastian non aveva pianto il giorno che era morto. Neanche quello dopo. Non se lo poteva permettere. Era un privilegio che nessuno gli poteva concedere, nemmeno se stesso. Era lui che doveva guidare quella banda di idioti, definita dai più come la malavita londinese. Quello che non poteva permettere era che tutto finisse in merda. Tutto quello che avevano creato insieme, lui e Jim. Il professor James Moriarty. Gli veniva ancora da ridere.

Se l'era trovata davanti qualche giorno fa, quella targa. L'aveva guardata, e nemmeno allora aveva pianto. Se Jim non era lì a concedergli quella grazia, non aveva senso usufruirne.

Aveva chiuso lo scatolone e l'aveva sistemato nell'angolo più remoto e nascosto dell'armadio.

Non aveva pianto. Più che altro gli veniva da vomitare per il dolore.

Trovava buffo che fosse morto prima lui.

L'erba cattiva non muore mai!” gli diceva sempre il prete, dopo averlo sgridato, cosa che avveniva alquanto spesso. Dato che era erba cattiva - perché alla fine, dopo che te l'hanno ripetuto fino alla nausea, credi di esserlo sul serio – finiva sempre in punizione, e non aveva mai diritto a niente. Quando poi aveva conosciuto Jim e cominciato a lavorare per lui, con lui, era diventato un'erba cattiva utile. Un'erba cattiva con dei privilegi, e li aveva proprio perché era l'erba peggiore che c'era in circolazione. Dopo Moriarty. Ecco perché trovava buffo che fosse morto prima lui.

A pensarci bene, forse il privilegio maggiore che Jim gli aveva concesso era stato sopravvivere.

Eppure, certe notti, Sebastian non riteneva affatto che fosse un privilegio. E gli veniva da vomitare, per il dolore.





Notes, again:

Dunque. Titolo e citazione vengono dalla canzone omonima dei 24 Grana.

Malevera” in napoletano significa appunto “erba cattiva”, mentre per quanto riguarda la citazione in italiano verrebbe: “Questa razza è un'erba cattiva che non vuole fermarsi, e io vomito per il male che mi fa.” (http://www.youtube.com/watch?v=5Vh67YedRXU)

Prendetevela con la Sherlothon! (E con LivingTheDream perché dà benedizioni ♥)

  
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