*Autore: Rota
*Titolo: Again and again
*Fandom: Puella Magi Madoka Magica
*Personaggi: Kyoko Sakura, Sayaka Mikki
*Genere: Angst, Introspettivo
*Avvertimenti: Missing Moment, Flash fic, Shojo ai (leggero e One sides)
*Rating: Giallo
*Dedica: A L'Ele, verso cui ho un fortissimo debito morale (L)
*Note autore: Prima KyoSaya, spero di esserne stata all'altezza (L) Mi rendo conto che fare del KyoSaya /di qualità e non banale/ sia alquanto difficile, ho fatto del mio meglio (L)
Io non credo che Kyoko si sia "innamorata" di Sayaka fin da subito ma anzi sia stato un processo graduale che ha trovato la sua conclusione, beffa del destino, proprio quando la ragazza si è sacrificata per l'anima di Sayaka mutata in strega.
Nella mia flash racconto l'attimo prima, ovvero proprio il momento della trasformazione, quando Kyoko viene spazzata via XD i suoi pensieri - possibili - e le sue considerazioni del momento. Ecco tutto :3






L'ultima cosa che ha visto di lei è stata una lacrima, brillante e chiarissima, che dall'occhio ricolmo di tristezza è sgorgata e scivolata giù lungo la guancia bianca, rotonda e perfetta. La voce che si è dispersa nell'aria fredda non ha lasciato altro che un'impronta labile, non altro che un ricordo soffuso di amara dolcezza nella tragedia che si fa sempre più grande: speranza divenuta agonia, sogno divenuto catena.
Nello sguardo di Sayaka ha trovato quella parte di sé così vicino all'oblio, simile nella disperazione nata dallo spezzarsi di un solo desiderio – perché la forza si conserva e da meravigliosa diventa terribile, qualsiasi sia stata la sua causa.
Ma per lei è diverso e Kyoko lo percepisce d'istinto, ancora prima che la sconvolga direttamente. L'ombra diventa gigante, il peso sul cuore insopportabile e non c'è orgoglio, non c'è dignità, non c'è più alcuna salvezza, neppure nella maledizione urlata quasi a bestemmia al cielo.
L'anima non più Magica di Sayaka compie la sua trasformazione sotto gli occhi della Puella Magi dai lunghi capelli, in un rombo di rumori e di vento che spazza via ciò che è materiale e non più necessario. Se prima corpo e spirito sono stati divisi per necessità, ora sono divisi perché incompatibili. La strega Octavia nasce dalle ceneri dal mantello purissimo e dalla lama affilata, come un nero guerriero che si rialza a fatica, circondato dalle fiamme dell'Inferno.
Kyoko non riesce neanche a dire il suo nome per intero o di allungare le braccia verso di lei che già la distanza si fa fisica ed estrema, nella divisione inconciliabile tra vita e morte.
Pensa, nella disperazione di quel momento, a cosa sarebbe successo se avesse fatto in tempo – ad accorgersene, a sanare quella ferita, a salvarla in qualche modo. Perché sa quanto poco basti per redimere un peccatore, se non una parola gentile magari un rimprovero, un bacio sincero sulle labbra o una mano protesa dalle dita calde.
Ancora e ancora, ha lasciato che di orrore si tingesse ogni delicata magia, impotente nella perfezione acquisita perché vile e piccola di quella viltà e di quella piccolezza che la rendono così simile ad un essere umano.
E non può far altro che stringere quel corpo freddo privo ormai di ogni cosa e rotolare lontano, scappando quanto più veloce le è possibile dal dolore insopportabile della voce stridula di quella nuova Strega.
Non c'è più salvezza terrena – né per Sayaka né per la speranza che ha dimorato in e con lei.