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Autore: pIcCoLaKaGoMe92    24/04/2012    0 recensioni
“Bright domani è il 14 febbraio cosa potremmo fare??” disse Rein mentre spazzava via da dei bellissimi fiori azzurri della neve…sebbene il loro fosse un pianeta caratterizzato da un clima mite e sereno quell’ anno l’inverno sembrava proprio non voler passare.Rein si portò le mani alla bocca soffiandoci su per riscaldarle mentre aspettava con ansia la risposta del suo principe che però sembrava non la stesse ascoltando, la guardava, ma senza vederla veramente con uno sguardo triste e confuso.
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Rein passò il resto del viaggio sul treno con lo sguardo perso nel vuoto e le lacrime che ancora premevano per uscirle. Era rientrata di corsa nella sua carrozza e si era seduta nel posto più lontano da qualsiasi persona. Gli altri principi della musica la osservarono preoccupati e quando videro rientrare Ryu esageratamente alterato gli chiesero se sapeva cos’era successo. Lui li fulminò con lo sguardo e tutti si zittirono rabbuiati.
Una volta scesi dal treno Fine e Shade si separarono per andare ognuno a sistemare le proprie cose nei proprio dormitori. Il principe si diresse verso il suo grande amico Bright, che trascinava con sguardo triste e adirato la propria valigia. “Bright!” il bel principe biondo si girò di scatto, il volto si illuminò un pochino. “Shade!finalmente una persona che non mi odia!”
Lo sguardo inquisitore di Shade si fermò sui suoi occhi “Avanti sputa il rospo…che hai combinato con Rein?”


***
“Dannazione ti avevo detto di non fare niente!e tu me la riduci in quello stato?dico ma ti è andato di volta il cervello?Amico hai fatto un gran pasticcio!” Shade aveva esclamato esasperato.
I due principi si erano seduti al fresco di un albero nel giardino dell’accademia di cui Shade si prendeva tanto cura dopo aver sistemato i propri bagagli. Bright aveva raccontato per filo e per segno tutto ciò che era accaduto, le proprie emozioni, quelle che era riuscito a scorgere negli occhi di Rein. E adesso Shade lo stava insultando senza fine.
“Lo so Shade…ma tu non puoi capire quanto questa separazione mi abbia fatto soffrire…ho pensato tante volte di tornare!di chiamarla…volevo tanto sapere come stava e sentire la sua voce, vedere i suoi occhi dolci sorridermi ancora una volta…il suo atteggiamento nel bagno mi ha fatto troppo male…”
Shade alzò un sopracciglio.”E della sua sofferenza che ne dici?non credi di dover avere un po’ di rispetto dei suoi di sentimenti?”
Bright sembrava sull’orlo di una crisi. “Diamine lo so!lo so… me ne rendo conto…ma è così difficile…io sono qui ora…perché non vuole capire?”
Shade gli diede una pacca sulla spalla e amichevolmente gli disse “Ora calmati Bright. Sai per certo che tutta questa situazione in fondo è stata creata da te…non per questo te ne voglio fare una colpa…tu hai solo seguito il tuo sogno e nessuno può biasimarti per questo! Ma devi anche capire che con la tua scelta hai creato tanta sofferenza e ogni azione ha una sua reazione!devi rispettare le scelte che gli altri hanno preso…come loro a loro tempo hanno rispettato la tua!”
Bright si fece cupo. Shade aveva davvero ragione. Rein nonostante stesse malissimo, nonostante tutta la sofferenza che ancora leggeva dentro i suoi occhi non aveva fatto niente per farlo ritornare o per impedirgli di andare. Aveva rispettato la sua scelta, nonostante questa la logorasse dentro. Ma allora che diamine poteva fare? Come poteva aiutarla a sconfiggere tutta quella sofferenza? Era sicuro che se lei gli avesse dato una seconda possibilità sarebbe tornata nuovamente felice. Espose i suoi dubbi al caro amico, che si fermò a pensare. “Non è una cosa facile Bright. Non puoi sapere con certezza cosa può renderla felice ora. Certo non è felice in questo momento….ma da quanto mi hai raccontato..non mi sembra felice nemmeno vicino a te per dirla tutta…E’ così difficile perdonare una persona Bright!per il momento puoi solo aspettare…”
Quelle parole continuavano a risuonare nelle orecchie di Bright. Aspettare. Ok aspettare… ma quanto ci sarebbe voluto? Lui odiava vederla così sofferente…avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vederla nuovamente felice… uno scontro blocco i suoi pensieri. L’impatto aveva fatto cadere a terra una povera ragazzina.
“Oh cielo perdonami!ero sovrappensiero!tutto ok?” si era calato leggermente per porgerle la mano e farla tirare su. La ragazzina aveva sollevato la testa e mostrato i suoi occhioni pieni di lacrime.
Bright entrò nel panico. “No..no ti prego non piangere!oddio ti ho fatto così male?forza vieni ti porto in spalle in infermeria! ” la ragazzina lo guardò stupita poi imbarazzata disse”…ecco io non è così…mi sono persa…” e una lacrima le bagnò di nuovo la guancia.
Bright sorrise sollevato. “Oh quello non è un problema!dove devi andare?ti posso accompagnare io volentieri!” la ragazzina gli sorrise grata e gli spiegò che doveva andare nel salone per il discorso di ben venuto ai primini. Così si incamminarano. Osservandola meglio Bright pensò di averla sicuramente già vista…
“Tu sei il principe Bright?” quella domanda lo spiazzò completamente.
“Bè s-sì…sono io!”
“Mi sembri una così brava persona…com’è possibile che tu faccia piangere così tanto la sorellina Rein?” la ragazza lo guardò triste. Rein?cosa centrava con lei quella bambina? Sorellina? Da quando in qua Rein e Fine avevano una sorella? Ma lei sapeva che Rein piangeva tanto…
“I-io..non lo so…sai me lo chiedo anche io…farla piangere è l’ultima cosa che desidero e invece a quanto pare è l’unica cosa che riesco a farle fare…” sorrise amaro.
La bambina parve pensare prima di rispondere guardandolo interrogativa come se decidesse se dirgli o no quella cosa, poi si affermò “Non mi sembri una cattiva persona…ti voglio dire una cosa…questa sera verso l’una la sorellina e i fratelloni usciranno di nascosto dall’accademia per andare a cantare in un pub qui vicino…ti consiglio di andarci…”
“C-cosa?ma non ci è permesso uscire la sera al di fuori del coprifuoco!”
La bambina gli sorrise “io ti ho solo dato un consiglio!vedi tu se seguirlo o no!Bhe io sono arrivata scappo altrimenti farò tardi!”
E se ne andò lasciandolo come un pesce lesso. Poi d’improvviso un flash “Sorellina…fratelloni…ma certo lei è la sorellina piccola dei principi della musica!”


***
Rein aveva trascinato con se tutte le sue valigie e si era fiondata nella stanza che ormai da quattro anni le spettava. Normalmente avrebbe diviso la camera con sua sorella Fine, ma dopo sua precisa richiesta aveva ottenuto la camera più lontana dalla vita dei dormitori e effettivamente dalla vita in generale.
Probabilmente prima quella stanza apparteneva alla servitù dell’accademia, ma a lei non faceva nessuna differenza. Anzi odiava lo sfarzo e la ricchezza. Si trovava a suo agio in quella camera piccola quadrata con un bagno personale e una larga finestra con un piccolo balconcino sul nulla. La stanza si affacciava infatti su delle terre ormai abbandonate dai contadini locali perché probabilmente non producevano più niente. Considerando i nuvoloni neri di quel giorno tutto lo spettacolo aveva un che di lugubre.
All’improvviso ciò che era accaduto prima la invase come un getto d’acqua fredda. Diavolo si sentiva così impotente. Quegli occhi castani che la fissavano così intensamente mentre lui le urlava che la amava…
Nuove lacrime premettero per uscire, ma lei si rifiutò.
“Cielo Rein in questi ultimi giorni sei peggio di Fine da bambina…non hai passato un solo giorno senza piangere! Riprenditi!” si disse incoraggiandosi.
Una volta disfatta la valigia si concesse un bagno ristoratore che però durò meno del previsto, stando nella vasca senza far nulla la sua mente galoppava veloce a ciò che era accaduto quella mattina; così decise di prepararsi per quella sera e scaldare un po’ la voce.
Ma nessuna delle canzoni che aveva in mente per la scaletta di quella sera la aiutava a liberarsi del groppone che aveva in gola. Così senza ulteriori indugi prese un quaderno e penna scrivendo veloce un nuovo testo, che poi avrebbe fatto vedere a Heiji e Haru per l’accompagnamento musicale.
  
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