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Autore: yellow_weirdo    24/04/2012    2 recensioni
Ultimi giorni al Campo Mezzosangue... Annabeth confusa cerca risposte e... (è la mia prima storia dubito sia magnifica ma vi prego recensite accetto anche le critiche!!! :D )
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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una giornata speciale Oramai l'estate al campo stava per finire e io non capivo ancora nulla di ciòche mi stava frullando per la testa. Ed è strano considerando che io sono Annabeth Chase, figlia della dea Atena, dea della saggezza, della razionalità e della strategia militare.
Stavo ancora rimuginando a quel casino che mi ritrovavo nella testa quando sentì qualcuno bussare alla porta della casa, andai ad aprire e vidì che era Percy, non so perchè, ma arrossì automaticamente anche se lui non sembrò notarlo essendo che stava guardando il pavimento.
Gli chiesi: "Che c'è Testa d'Alghe?" e lui - continuando a guardare il pavimento - mi disse: "E' che non sei venuta all'allenamento e Chirone mi ha chiesto di venirti a chiamare"... "Ah... Si.... Vero... Chiedi scusa a Chirone, ero sovrappensiero e mi sono scordata di controllare che ora era..." li avevo trapelato la prima scusa che mi era passata per la mente, non era propio una scusa essendo che stavo davvero pensando ad un sacco di cose, ma non potevo certamente dirgli che stavo pensando a LUI e a quello che provavo per lui. Percy - guardandomi dritta negli occhi, finalmente - disse "Beh, potrai direttamente dirglielo tu visto che ci ha convocati".
CHIRONE CI AVEVA CONVOCATI?!?!? Perchè?? Ci voleva dare una missione?? Ora proprio non ci voleva, essendo che aveva già molte, TROPPE cose a cui pensare.
Andammo da Chirone che ci disse che eravamo stati chiamati dai nostri genitori sull'Olimpo... E qui i dubbi divennero sempre più fitti, la mia divina madre Atena e il suo divino padre Poseidone ci avevano chiamati sull'Olimpo, un avvenimento molto raro.
Chiedemmo a Chirone il permesso di andare sull'Empire State Building da soli senza la sua assistenza o quella di Argo e lui ci diede il permesso.
Arrivammo sull'Olimpo e ci dirigemmo verso gli "uffici" dei nostri rispettivi genitori. Quando entrai mia madre mi disse che le era stato riferito da Afrodite che nel mio cuore c'era una "traccia", che in realtà era una certezza, di innamoramento nei confronti di Perseus Jackson, figlio di Poseidone (disse quel nome con un tono moooolto acido e schifato). -Ottimo- pensai -persino gli altri sanno che cosa ho mentre nemmeno io riesco a capirlo-, a quel punto mi feci avanti e le chiesi qual era il problema di tutto ciò e lei senza nascondere il suo odio nei confronti di Poseidone e la sua progenie disse: "Il problema è che tu non puoi innamorarti di lui... Perciò dovrai dimenticarlo... Posso accettare la vostra amicizia perchè anche io un tempo, molto molto tempo fa, fui amica con suo padre, ma non ti posso permettere che nasca qualcosa tra di voi, ora mia cara Annabeth devo andare quindi puoi tornare al campo per allenarti", mi congedò così freddamente che per poco non sbattei la porta del suo "ufficio" e le imprecai addosso, ma vidi Percy ancora più arrabbiato di me e quando provai a chiedergli cosa era successo mi disse che ne avremmo parlato arrivati al campo.
Appena mettemmo i piedi nell'arena che Chirone ci chiese perchè eravamo stati chiamati e noi rispondemmo che era stata una chiaccherata tra genitore e figlio, Percy mi sussurrò nelle orecchie "Ti devo parlare, Sapientona raggiungimi alla spiaggia", come ammalliata dalla sua voce e incantata dalle sue parole lo seguii fino alla spiaggia. Si sedette sulla sabbia quando stavo per sedermi accanto a lui, mi prese dalla vita e mi fece sedere sulle sue gambe, ero imbarazzatissima, ma Percy iniziò a parlarmi: "Oggi quando papà mi ha convocato mi ha detto che io non devo neanche oensarci ad innamorarmi di te perchè io sono figlio di Poseidone e tu figlia di Atena e bla... bla... bla... ma io non ci sto! Annabeth mi piaci, sei l'unico motivo per cui ogni giorno mi sveglio e sei l'unica che ogni notte sogno, vorrei passare ogni momento con te... insomma TI AMO..."
A sentire quelle parole stavano per venirmi le lacrime dalla gioia anzi le sentivo sulle mie guancie e sentii anche le dita di Percy che me le asciugavano e a quel tocco non ce la feci mi buttai sul suo collo e lo abbracciai quasi disperata e a quel punto lui si staccò da me..... e..... mi baciò.... fu un bacio breve, ma carico di sentimenti ed emozioni, avevo capito che lo amavo, che lui era tutto e che oramai eravamo insieme per la vita
"TI AMO TESTA D'ALGHE!" gli dissi.
"ANCHI'IO SAPIENTONA!" mi rispose e ci abbracciando guardando il tramonto che sembrava immergersi nel mare.
   
 
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