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Autore: Holly Rosebane    24/04/2012    3 recensioni
«C'è una "S" sotto i miei vestiti».
«Che starebbe per...? "S"figata?»
«No. "S"uper-tosta. Hai presente Uma Thurman in Kill Bill? Ecco. Quel tipo là».
-
Oppure: la pratica guida di Holly Sullivan su come risalire dal fondo detronizzando la reginetta del ballo, portare al successo la tua band e procurarti un fidanzato superstar. Il tutto in poche, semplici mosse e almeno un dito medio alzato.
[ex " 'Till The Last Song" | in revisione | old formation!One Direction | various!crossovers]
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologue


 

 

Spesso la parola “cambiamento” è usata in senso positivo.
Raramente viene interpretata in peggio, e quando accade, la gente cerca di limitare quella condizione, accorciando il periodo interessato di quanto più può.
Per me, il cambiamento è stato rovinoso. E a differenza degli altri, il mio “periodo” non si è mai concluso. Anzi, sono calata in un peggioramento tale da richiedere interventi drastici.
Come quell’inutile trasferimento. Perché, vi starete chiedendo.
Avete presente quelle “anime perse, destinate alla dannazione eterna”?
Bene, se riuscite ad immaginarle, avrete un’idea di me. Ma qualcosa di molto generico e superficiale, in realtà ci sarebbe molto di più da scoprire.
Vogliamo partire dall’inizio, da come ho rovinato tutta la mia vita e quella di chi mi era accanto?
All’inizio non ero una cattiva ragazza. Onestamente, non credo di esserlo nemmeno adesso, fatta eccezione per alcune brutte abitudini.
In ogni caso, ero una comune adolescente americana, con dei bei voti a scuola, tanti amici, l’immagine pulita e una famiglia unita. Mi piaceva vestirmi con colori pastello, ascoltavo la musica classica e la domenica andavo sempre in chiesa. Cavolo, a ricordare tutte queste cose mi viene un po’ da ridere.
Come tutti sappiamo, dunque, la vie en rose non esiste veramente, e tutte le cose belle, prima o poi, finiscono. Anche quella che prima era Holly Sullivan.
È bastato un semplice divorzio a far cadere in pezzi la mia vita. Sì, mio padre si separò da mia madre ben quattro anni fa, quando io avevo tredici anni, perché la tradiva con un’altra da due.
Come avrebbe mai fatto una donna californiana a sospettare di un’amante, quando questa si trovava nientemeno che a Londra? 
E che i veri “viaggi di lavoro” di suo marito erano solo per metà a scopo costruttivo per la sua azienda? Semplicemente grazie ad una telefonata nel giorno dell’anniversario di matrimonio da parte di mia madre. Mio padre aveva lasciato il telefono a casa dell’amante, e non aveva fatto in tempo a recuperarlo prima di considerevoli danni.
Per una stronzata simile, la mia famiglia si era divisa in due, passando fin troppi momenti patetici in tribunale per l’affidamento, gli alimenti, i tentativi di riconciliazione. Odiai a morte mio padre, la sua amante, me stessa.
Mi chiusi in un mondo tutto mio, tagliando fuori piano a piano chiunque mi dimostrasse un minimo di simpatia o attenzione. Detestai perfino il sole che sorgeva tutte le mattine, perché mi dimostrava che, nonostante tutto, la vita andava avanti. E a causa di questo, cominciai a cambiare.
Iniziai a frequentare gente non proprio “a posto”, che bazzicavano locali non proprio “raccomandabili”, e che avevano una certa familiarità con cose per niente “pulite”.
Nel giro di tre anni, avevo passato buona parte delle mie notti a ballare in discoteca, passando di ragazzo in ragazzo, ammazzandomi di vodka e canne, partecipando ad ogni genere di festini e rave, facendomi un piercing sulla lingua e al sopracciglio, e un tatuaggio sulla nuca.
Quando la situazione si era fatta irrimediabile, la mia povera madre, dopo averle tentate tutte, mi aveva spedita in un Istituto di Riabilitazione.
Fresca fresca di terapia, ormai ben lontana da alcool e droghe, aveva deciso di recidere ogni legame col passato, facendomi trasferire a casa di mio padre, in Inghilterra. Dove avevano un’altra mentalità, un’altra visione del mondo.
E non in una città, dove le tentazioni sarebbero state troppe e affascinanti, ma in un paesino schifoso meglio noto come “Holmes Chapel”, dove cinquemila abitanti erano pure troppi, una pizzeria un miracolo e una discoteca un oltraggio.
Un posto dove “Sunshine”, come mi chiamavano nel giro, non avrebbe mai potuto brillare di nuovo. Ma non ero arrabbiata per questo.
In un certo senso, me lo meritavo. Nessun crimine resta impunito, prima o poi tutti scontano la pena. E la reclusione in un paesino allegro, spensierato e lontano anni luce dalla dorata e affascinante pericolosità della night life cittadina era il mio scotto da pagare.
Sicuramente, però, mi sarei data da fare per divertirmi anche lì.
A modo mio.
Se Sunshine aveva subito un’eclissi, avrei trovato il modo di illuminare comunque la notte.







Holls' Corner!:

Avevo detto di avere una sorpresa per le mie girls... beh, eccola!
Diciamo che questa storia si sta scrivendo da sola, e che è piuttosto particolare.
Voglio subito ribadire che la protagonista ed io non abbiamo nient'altro in comune all'infuori del nome e dei gusti musicali. Nada. Niente. Non pensate, quindi, che quella Holly sia io, negativo.
E' semplicemente un personaggio, che ho preferito chiamare in questo modo. La storia è ambientata ad Holmes Chapel, quella vera. Nel senso che ho usato locazioni reali ed esistenti, eccetto le abitazioni dei protagonisti.
Nel prologo, Holly introduce sé stessa. Non è certo un tipo facile, con quella situazione alle spalle. Devo dire, però, che la apprezzo parecchio. Ok, lo ammetto, l'adoro. Ed è raro che mi affezioni ai miei personaggi inventati.
Ah! Questa storia è un colossale ed elefantiaco cross-over, quindi non vi stupite più di tanto se leggerete di Eric Szmanda (Greg di CSI), Nick Jonas e alcuni altri.
Alla fine, la cosa principale è divertirsi e cercare di comunicare un messaggio, quando si scrive (oppure un assoluto nulla, ci sono diverse scuole di pensiero...).
L'ho capito un po' tardi, ma comunque ci sono arrivata. E questo ne è il risultato.
Per i primi capitoli avremo il punto di vista fisso di Holly, poi inizieranno ad esserci anche quelli degli altri. I cinque  idioti  fantastici ragazzi ai quali è dedicato il fandom compariranno presto, ma con estreeeema calma.
Che altro dire? Non mi resta che lasciarvi leggere.
Oh, sì, un'ultima cosa. Cercherò di aggiornare presto, ma non contateci più di tanto. Ok, sono tornata, ma la scuola martella comunque, hahahahah!!
Però m'impegnerò, parola di zietta e di Styles (che c'entra, ora, Harry? Non lo so, ma mi andava di tirarlo in ballo. Forza dell'abitudine!). Grazie in anticipo per il tempo che le dedicherete, e se trovate errori, o spropositi, fatemelo notare subito! E fatemi sapere cosa ne pensate, era da parecchio che non pubblicavo qualcosa di mio! Un bacione a tutti :)



 



 

   
 
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