Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
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Autore: Rey Sullivan    25/04/2012    1 recensioni
Ricordo che quando salii in auto ero così felice. Non potevo credere che li avrei visti a Long Beach. Non avrei mai pensato che grazie a quel concerto avrei incontrato lei, Frà. Non avrei mai creduto che grazie a loro avrei conosciuto Anna e Crì... Dannazione. Loro sono stati il motivo della mia felicità.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa:


Ehi, salve a tutti. Mi chiamo Jessica, per gli amici Jes. Sono una ragazza di 16 anni. Ci sono tante cose che mi piacciono, proprio come tante altre ragazze. Mi piace stare in compagnia degli amici, la musica, il mare, la musica, dormire, la musica, il cibo, la musica. Ma la cosa che mi piace di più in assoluto è la musica. Come se non si fosse capito. Comunque in questa FanFict... Ah! Dimenticavo, mi piace anche cantare. Sono fissata. Ma torniamo a noi, dicevo, questa FanFicti... Oh mi piacciono tanto anche gli Avenged Sevenfold sono una mia passione, anche loro, per questo ho scritto... Mhm, forse è meglio che completo la frase di prima, capirete molte più cose. Dicevo che in questa FanFict... Ah! No, niente. Questa volta era per cazzeggiare ma sono sicura che vi sto facendo innervosire. Prometto che non mi interromperò più! Parola di Scout! Ehm sì, comunque. In questa FancFiction io sarò una ragazza di 18 anni appena compiuti che vive in Huntington Beach. Lì, da una grande passione per la musica e per gli Avenged Sevenfold, conosce delle ragazze stupende con cui passerà il resto della sua inutile vita: Francesca detta Frà, Cristina detta Crì, Anna detta Fucky o come la chiamerà qualcuno Annina. Queste ragazze in realtà non hanno tutte 18 anni e non ho intenzione di svelare la loro età. Non si dice l'età di una donna, quindi non insistete *smile*. Incomincio subito col narrarvi il primo capitolo.

P.S.: Narrerò alcuni capitoli dal punto di vista di altri personaggi.
 

Capitolo 1

Ero uscita di casa proprio come ogni mattina.
"Oggi ho fatto 18 anni. Che merda. Li trascorrerò lavorando. Che schifo essere soli".
Il sole picchiava forte e i raggi colpivano violenti la mia pelle provocando un lieve bruciore. Faceva caldo, molto caldo. Beh, era pur sempre Luglio. Presi il cellulare.
"Merda. Sto facendo tardi". Non potevo permettermi di ritardare ancora o quel figlio di puttana mi avrebbe licenziata. "Che merda". Mi ero presentata già una volta in ritardo, proprio il primo giorno. Lo ricordo ancora bene. "Per fortuna! Con la memoria corta che mi ritrovo". Era il 1° Giugno di quest'anno. Finita la scuola iniziai a lavorare. "Oh beh, sempre meglio di niente". Finalmente arrivai e appena misi piede dentro il ristorante mi sentii rinfrescare. "Ti amo condizionatore". Entrai in cucina.
«Buongiorno» salutai lo Chef. Mi sorrise. "Che cazzo ha da ridere? Un 'ciao' sarebbe stato più che sufficiente. Tutta questa positività che ha mi fa venire il voltastomaco".
Andai nello spogliatoio per cambiarmi.
"Uff, con tutto questo caldo mi tocca stare in cucina a sudare come un maiale. Che cazzo, oggi non mi va di fare niente. Ma perché, i maiali sudano?".
Dopo essermi messa la mia fottuta divisa rientrai in cucina.
«Brigata* di oggi?» chiesi rivolgendomi allo Chef. Mi rispose rivolgendomi un altro sorriso.
"Oddio che merda".
«Sous Chef*».
"WTF?".
Se avrei avuto qualcosa in bocca sicuramente l'avrei sputata.
«Come mai questo compito?»
«Mhm, penso che tu abbia bisogno di esperienza e visto che hai già fatto tutto tranne questo... Comunque auguri.»
«Grazie» risposi senza entusiasmo.
"Che palle. Mi tocca aiutare 'sto qua". Iniziammo a preparare la Mise En Place* quando arrivò la prima Comanda*.
"Si inizia a lavorare".
 
                                                                                         ...
 
Uscii da quella cucina che erano circa l'1 e 40 minuti.
"Giornata leggera rispetto alle altre".
Mi diressi verso casa quando qualcuno si avvicinò a me con l'auto e suonò il clacson. Il finestrino del conducente si abbassò.
«Vuoi un passaggio a casa?»
"Wow che macchina!".
Era lo Chef, Jack si chiamava. Credo.
«No, vado a piedi. La ringrazio.»
«Dammi del tu e poi non ti mangio mica. Su sali».
"Ooooh come odio le persone che insistono".
Decisi di accontentarlo così salii nell'auto.
«Grazie.»
«Figurati» rispose sorridendomi. Partì. Mi girai e guardai fuori dal finestrino quando...
«OH MISERIA!» esclamai.
«Che succede?» domando Jack frenando di colpo. Davanti a me c'erano una sfilza di cartelloni con su scritto che gli Avenged Sevenfold si trovavano a Long Beach per un live. Mi sentii male.
«Devo esserci.»
«Ma cosa?»
«Guarda quei cartelloni» risposi.
«Avenged Sevenfold, Long Beach...» disse abbassando il tono della voce mentre leggeva.
"Voglio andarci".
«E allora?»
«E ALLORA?! Io devo andarci. Voglio vederli.»
«Hai i biglietti?»
"Ah, già, vero... I biglietti".
«Ehm... No, non li ho» dissi abbassando lo sguardo.
«Dove li si può prendere questi biglietti?»
«Su internet.»
«Quanto tempo si impiega da Huntington Beach a Long Beach?»
«Credo... Sì più o meno una mezz'ora».
"Cos'avrà in mente...".
Non disse nulla e partì. Arrivammo sotto casa mia.
«Beh, grazie del passaggio Jack.»
«Di nulla. Se vuoi domani passo a prenderti per andare a lavoro...»
«Ehm...»
"Ma guarda 'sto mangia frittelle! Ora che gli dico?".
Mi guardò speranzoso e nonostante il mio carattere di merda non riuscii a dirgli di no.
«Ok... Ti aspetto domani. Buonanotte.»
«Ok! 'Notte» disse. Gli diedi le spalle ed entrai dentro casa.
 
                                                                              ...
 
La sveglia suonò ed io mi alzai.
"Cazzo devo fare in fretta, Jack sarà qui tra poco".
Mi preparai, feci colazione e il campanello suonò. Uscì da casa.
«Buongiorno» disse salutandomi con un bacio sulla guancia.
"Wait... Tutta 'sta confidenza?".
«Buongiorno» dissi senza l'ombra di un fottuto sorriso. Salimmo in auto e andammo al lavoro.
 
                                                                                   ...
 
Era il 23, era passata una settimana e Jack mi prendeva e mi accompagnava a casa ogni giorno. Qualche sera uscimmo assieme. Stavamo diventando amici, non era così male il tizio. Mi svegliai con il mal di testa. Mi ero ubriacata, non ricordavo niente.
"Mi serve un qualcosa per far passare questo fottuto mal di testa".
Presi un'aspirina e mi preparai per il lavoro quando mi squillò il cellulare. Mi arrivò un messaggio...
 
Da Jack per Jes:
Ehi, sei pronta? Sto arrivando, devo solo girare l'angolo.
Da Jes per Jack:
Io? Pronta? Altro che! Sono prontissima!
Da Jack per Jes:
Ahahahahahah a dopo
 
Non risposi e lo aspettai fuori. Arrivò e suonò il clacson. Corsi da lui e quando aprì lo sportello...
(Mia espressione: O.O)
«Oh porca di quella puttana! Sono i biglietti del concerto dei Sevenfold!»
«Ahahahah sì! Consideralo come il regalo del tuo compleanno. In ritardo di una settimana ma va beh...»
«Oh miseria! Oh miseria!» esclamai. Non potevo crederci... Salii in macchina e afferrai quei biglietti. Li lessi per ben tre volte e non feci altro che guardarli per tutto il tragitto. Quando arrivammo e scendemmo dall'auto li lasciai dentro e io abbracciai forte Jack.
«Tu vieni con me, vero?»
«Io?»
«Sì... Infondo hai preso due biglietti.»
«A me non piace quel genere di musica. Lo sai, io ascolto l'House.»
«Ah... Ma sarò sola così!» esclamai.
«Porta qualcun'altro con te.»
«Non ho nessun'altro...»
«Mhm... Dai, lo faccio per te». Gli sorrisi a 32453674645 denti e gli saltai addosso.
«Grazie, grazie, grazie!» dissi. Rise ed entrammo. Per tutto il giorno pensai al concerto e mi immaginai a come poteva essere e così il tempo passò in fretta. Jack ed io andammo a farci due birrette dopo mi accompagnò a casa.
«Ti va di dormire da me?»
«Di-di-dici sul serio?» chiese balbettando. Risi e annuì. Così entrammo dentro e ci andammo a mettere a letto...

*Brigata: Si tratta dei ruoli che si trovano in cucina come il pasticciere o come lo chef dei primi piatti (Chef Entremetier)
*Sous Chef: Colui che aiuto il capo della cucina ovvero lo Chef de cusine. Lo sostituisce in caso di sua assenza.
*Mise en place: E' la preparazione del materiale necessario per un serivizio (quella in sala) o di una preparazione (quella in cucina).
*Comanda: La comanda è un piccolo foglio che fa parte di un blocco sul quali  vengono annotano le 
vivande e le bevande richieste dai cliente in un determinato tavolo.
  
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