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Autore: 9Pepe4    26/04/2012    1 recensioni
[Ultimate-verse] [Peter Parker; Harry Osborn]
Fa male.
Un male tremendo, come se qualcuno avesse deciso – agendo di conseguenza – di spaccarti le costole, una ad una.
(Hai presente la sensazione. È uno degli effetti collaterali dell’essere un supereroe).
I mostri se ne sono andati. Ma lui era amico tuo.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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And I wonder what it takes just to save one little life
Icarus almost made it back to the shore
Oh buddy, I’ll never get a chance again
Oh buddy, I wish I’d been a better friend


Fa male.
Un male tremendo, come se qualcuno avesse deciso – agendo di conseguenza – di spaccarti le costole, una ad una.
(Hai presente la sensazione. È uno degli effetti collaterali dell’essere un supereroe).
La pioggia fredda ti inzuppa dalla testa ai piedi, hai la maschera ridotta a brandelli, il costume strappato in ben più di un punto. Ogni articolazione ti duole, senti tagli e graffi brucianti laddove la pelle è esposta, hai le ginocchia ammaccate e i gomiti lividi, come se tutto il tuo corpo risentisse della battaglia che hai appena combattuto.
(Della battaglia che hai perso).
Muovi brevi e rapidi passi tra i rivoli d’acqua piovana intrisi di rosso scuro, poi ti inginocchi accanto ad Harry, sollevando il suo corpo esamine da quel bagno vermiglio.
La testa, abbandonata, gli ciondola verso il basso.
(Là, dietro la nuca, ha i capelli inzuppati del suo stesso sangue).
La mostruosa trasformazione in Goblin non ha lasciato traccia; sembra così leggero, adesso. Così fragile, mentre sorreggi la sua schiena nuda con le dita intirizzite dal freddo. Le sue gambe affusolate sono coperte dai jeans sbrindellati, i piedi pendono verso il basso.
(E pensare che a scuola, prima che iniziasse tutto questo, è sempre stato più alto di te).
Lo ricordi, e fa male sapere che adesso non si aggirerà con la sua disinvoltura lungo i corridoi del liceo, né tornerà prigioniero di un qualche introvabile bunker sotterraneo.
(Semplicemente, per il mondo sarà come se non fosse mai esistito).
Come se importasse davvero, adesso, ti chiedi dove l’abbia tenuto rinchiuso lo S.H.I.E.L.D. per tutto questo tempo. Forse in un’irraggiungibile casa di montagna, dove l’aria è tanto fredda da tagliare il respiro?
No, sai che è più probabile che sia stato custodito in una stanza di metallo, tutta chiusa tutta uguale, per essere protetto da suo padre e per proteggere il mondo da se stesso.
(Già... Ma adesso i mostri se ne sono andati).
Norman è morto.
Harry è morto.
I mostri se ne sono andati. Ma lui era amico tuo.
E non l’hai salvato.
(Sbagliavi. Fa più male questo che l’avere le costole rotte).
Gli sorreggi la testa con una mano, appoggi il viso alla sua guancia gelata e rimani immobile un istante, sentendo l’acqua che ti scorre sulla faccia per poi scendere in rivoli anche sul suo volto, e una parte di te spera disperatamente di sentirlo muoversi, annaspare.
[E poi ripeterete uguale lo scambio di battute di prima, “Harry”, “Ehi, Pete”, “Stai bene?”, “Non molto”, e non ti importerà se sarà lo stesso identico copione.
Perché riavrai il tuo amico].
Eppure una parte di te sa che non succederà niente. I brividi ti scuotono, ma Harry rimane immobile, inconsapevole di tutto quel che succede attorno a lui.
(Non sente più il freddo, o la pioggia che gli bagna la faccia. Non sente più nulla, ormai).
Sai che non è salutare, ma per un momento ti domandi cosa… cosa sarebbe successo se tu fossi stato un amico migliore. Se invece di accusarlo e cercare di stargli lontano, terrorizzato da quello che succedeva a lui e a suo padre, ti fossi subito avvicinato per tendergli la mano ed aiutarlo.
(Se fossi stato in grado di capire che aveva bisogno di te).
Sarebbe bastato così poco. Invece di scappare, dovevi fermarti. Avresti dovuto comprendere quant’era confuso, e se lo avessi aiutato a chiarire quello che stava passando le cose sarebbero potute andare diversamente, se solo…
Ma ormai è tardi. È troppo tardi.
Il tuo amico è morto, e fa male.
(Ricordi? Ti difendeva da Flash).
La gente è sempre alla ricerca di un eroe, ma solo tu sai che oggi ne avete perso uno.
Il tuo amico è morto, e fa male.
(Costole rotte, e polmoni schiacciati, e impossibilità di respirare).










Noticine:
Ammetto di aver letto pochissimo dell’Ultimate-verse.
Non ne vado pazza, ma la morte di Harry mi ha toccato (soprattutto mi ha toccato la scena dove Peter, più avanti, cerca di concentrarsi senza riuscirci su un certo libro, e si chiede: Perché non ti concentri?, e ricorda la morte di Harry. Ecco. Quello era molto toccante).
Le frasi in corsivo là in alto sono tratte dalla canzone “Corrido por Buddy” di Jolie Holland. (Non mi piace molto, ma quella parte è davvero azzeccata.)
Ah, una nota sull’Ultimate-verse che può c’entrare con questa One-Shot, riguardo la trasformazione in Goblin. In Ultimate Spider-Man, Norman, Harry & chiunque diventi Goblin, si trasforma davvero in un mostro, invece di limitarsi a indossare una maschera come nella serie originale.
  
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