Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: RedGretch92    26/04/2012    2 recensioni
Confessioni amorose durante una notte di tempesta estiva :D
Se questa storia dopo averla letta vi fa schifo, non esitate a dirlo, non mi faccio problemi.
Per il resto, buona lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Toc toc. “Posso entrare?” “Accomodati” Dissi senza voltarmi, sapendo benissimo chi è entrato in camera. “Se stai lavorando posso anche andare via …” “No, figurati … Ho appena finito” Mi affrettai a spegnere il pc e mi voltai. Scott era mezzo disteso sul letto, con un braccio che penzolava al di fuori, illuminato dai lampi che illuminavano la stanza. “Hai finito di allenarti?” “Avrei potuto continuare ancora per un bel po’ ma mi annoiavo, quindi sono salito in camera per fare la doccia … Ed eccomi qui, spero di non averti disturbata” “Non preoccuparti, tranquillo” Mi alzai dalla sedia e mi accomodai di fianco a lui, con le gambe incrociate. I temporali estivi di notte rendono le cose assolutamente perfette. Lui qui, disteso accanto a me, era perfetto. I suoi occhi verdi come smeraldi illuminati dalla luce emanata dai lampi erano assolutamente perfetti. “Allora … Come ti senti?” “Mai stato meglio!!! Dopo la performance di stasera in trasmissione mi sento pieno di energie, potrei anche buttare giù questa casa e ricostruirla esattamente com’era prima” “Ok, quando ristrutturerò casa chiamerò te allora” Scoppiammo in una risata fragorosa, incuranti degli altri che dormivano nelle camere vicine. “Sai, quando siamo arrivati qui da Londra avevo seri dubbi che questa idea di produrre il disco in un posto così isolato, e soprattutto così lontano dalla mia famiglia fosse buona … Invece dopo questa sera mi sono reso conto che meglio di così non può andare, e il merito è soltanto tuo” “Beh, abbiamo iniziato da nemmeno una settimana, se ci sono progressi di sicuro non è del tutto mio il merito” “Se non altro devo ringraziarti per quello che stai facendo per noi” “Siamo solo all’inizio, dopo potresti pentirtene” Un altro lampo illuminò il suo viso, e intravidi che sorrideva, poi si alzò di scatto e mi osservò come se avesse appena avuto una visione meravigliosa. “Porca troia … Wow!” “Che succede, Scott?” “Il tuo tatuaggio … È bellissimo” Mi voltai di spalle e spostai leggermente il top per mostrargli il tatuaggio completo. “L’ho soprannominato “bestione” perché è stato il primo che ho fatto e per essere il primo è davvero enorme” “Infatti, è davvero enorme … Però mi piace come è fatto” disse, disegnando con le dita della mano destra i contorni del microfono a gabbia incastonato sulla mia spalla destra, provocando in me un brivido lungo tutta la schiena. Tornò alla posizione di prima, mentre io mi sdraiai su di un fianco accanto a lui senza staccargli di dosso, poi iniziò a disegnare degli arabeschi sul mio fianco leggermente scoperto dal top. “Devo confessarti una cosa … Se sono qui, adesso, con te, è per un altro motivo … “ Oh cazzo. Cazzo se aveva ragione Richie l’altro giorno sulla spiaggia “Tu gli piaci, e a quanto vedo la cosa è reciproca” Aveva fottutamente ragione. “Dai Scott, spara” dissi, pur sapendo fin troppo bene cosa avrebbe dovuto dirmi e in particolare cosa avrei dovuto rispondere. “Beh … Sono qui per dirti che … Tu mi piaci, e molto … Ma avevo timore a dirtelo perché non ero sicuro di quello che provavo … Fino ad ora …” Senza pensarci due volte mi avvicinai a lui, che mi spostò una ciocca di capelli dal viso, sistemandola dietro l’orecchio, poi nello stesso modo con cui prima ha tracciato i contorni del tatuaggio, con le dita tracciò il lineamento della mandibola e del mento, fino a salire alle labbra. Poi mi baciò. In quel momento il mio cervello si spense. Black out totale. Non so quanto a lungo durò quel bacio ma il mio cervello si riprese solo quando quel bacio si interruppe. I miei polmoni erano in riserva di ossigeno e il cuore batteva all’impazzata. “Cosa c’è?” disse con lo sguardo dritto su di me, di nuovo illuminato dai lampi della tempesta che, almeno per questa sera, non aveva intenzione di smettere. “Nulla … Se avessi voluto che ti fermassi adesso ti saresti ritrovato in camera a mugugnare per le cinque dita in faccia che ti avrei rifilato … Ma non è così … e non voglio che tu vada via …”
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: RedGretch92