Come vi
comportereste se scopriste che lo Stato e le nazioni intere controllano ogni
vostra mossa? Come vi sentireste a essere osservati in ogni singolo momento
della vostra vita?
Questo è un
esperimento, ho chiesto consiglio a Kat Logan che per me è veramente una senpai
su molte cose e mentre le chiedevo consiglio dicendole cosa avevo in mente mi è
venuta l’idea per questo esperimento.
L’agguato
Come spesso ti
definisco, Kami Sama
Quest’esperimento te lo
voglio dedicare
Sperando che ti piaccia
come a me piacciono le tue fic
Palazzo governativo degli Stati Uniti
“Signori, vi
ho riuniti qui oggi per mettervi al corrente di un nuovo esperimento politico
che dal suo inizio fino alla sua fine sarà chiamato For
all the world to see, non occorre che vi ricordi che questo progetto è top
secret e che chiunque ne parlerà al di fuori di questa stanza sarà eliminato”
Un
brusio si era alzato nella stanza fino a quel momento silenziosa, il Presidente
degli Stati Uniti aveva ufficialmente dato il via all’esperimento che avrebbe
permesso ai vari capi di stato di controllare ogni singola azione dell’intera
popolazione mondiale.
Il sistema era stato inventato da uno scienziato ingaggiato
dal Governo a cui era stato chiesto di progettare un chip, da
trapiantare sotto pelle che fosse in grado
di adattarsi al sistema immunitario del corpo umano; non arrecasse nessun tipo di fastidio
all’individuo che lo trasportava.
La sua funzione era
quella di sostituire i soliti
documenti cartacei, come passaporti, carte d’identità e patenti. Oltre
a questo, il Presidente voleva di più. Aveva
intenzione di controllare
ogni singola mossa delle persone grazie ai satelliti collegati al chip.
Dopo
mesi di studi e di ricerche il chip era stato finalmente terminato, doveva
solo trovare un’ospite su cui testarlo.
“Vieni
qui figlia mia, come sai ho creato un chip che sostituirà i vecchi documenti
cartacei, devo trapiantartelo nel dito per essere sicuro che funzioni. Sta
tranquilla se dopo ventiquattro ore ci saranno dei problemi lo rimuoverò dal
tuo organismo”
Una
ragazzina minuta di appena quindici anni si era avvicinata scettica al tavolo
degli esperimenti di suo padre.
Sei
sicuro papà? Da quando ti è stato commissionato questo lavoro ti vedo cambiato,
sembra che tu mi nasconda qualcosa”
Hotaru
viveva con suo padre in una casa modesta nella periferia di Tokyo, suo padre il
dottor Tomoe, era uno scienziato in declino, nessuno collaborava ai suoi
esperimenti e rischiava di essere radiato dall’albo degli scienziati per un
esperimento dove aveva perso la vita la sua compagna. Da quel giorno erano
riusciti a rimanere uniti nonostante i continui fallimenti;
lei era ancora studentessa, aveva promesso a suo padre di non cercare lavoro fino
alla fine dei suoi studi.
Dopo
un anno suo padre era stato chiamato da alcuni americani che richiedevano le
sue conoscenze nel campo informatico e meccanico per realizzare un chip di
riconoscimento che non provocasse danni al corpo umano, gli erano stati inviati
insieme ad un collaboratore, i fondi necessari per la sua ricerca e quando
aveva chiesto perché il denaro fosse in contanti gli era stato detto che il
chip era un esperimento e che per tanto in caso di fallimento non dovevano
esserci tracce di depositi o spostamenti finanziari che riconducessero al
Presidente degli Stati Uniti.
“Su
Hotaru non fare quella faccia, se quest’esperimento va a buon fine potremmo
finalmente fare una vita decente ed io mi riscatterò con quegli inetti del
laboratorio che mi considerano un fallito”
“Papà
ricorda che non ti è permesso parlare di quest’esperimento con altre persone,
anche se andasse bene non potresti comunicare, se non al Presidente stesso,
l’esito delle tue scoperte”
“Hai
ragione, avevo dimenticato questo dettaglio. Su ora sta ferma mentre ti pianto
il chip nel dito”
Aveva
impugnato una pistola per orecchini opportunamente modificata e adattata al chip per
impiantarlo facilmente
nel corpo delle persone. Un click e il viso paonazzo di Hotaru stavano a
significare che la
puntura era andata a buon fine e che il chip era nel suo corpo.
“Visto?
Non è stato poi così difficile”
“Parla
per te! Mi hai fatto male! Sai che odio le punture!” si era infilata il dito
sanguinante in bocca per fermarne la fuoriuscita.
“Su
su, non sei più una bambina e poi non ha fatto così male come vuoi farmi
credere, dai andiamo, ti compro un gelato se smetti di succhiarti il dito”
“vha
bee!”
Un
suv nero con i finestrini oscurati era appostato a qualche isolato dalla
gelateria dove il dottor Tomoe e sua figlia stavano chiacchierando.
“Guarda
che quadretto commuovente!”
“Mi
fa venire il voltastomaco!”
“Piantatela
voi due! Sembrate due vecchie zitelle!”
“Di
che t’impicci tu?! Pensa a fare il tuo lavoro!”
“Si
da il caso che sia io l’unica a lavorare qui!”
“Vuoi
insinuare che noi non facciamo il nostro?”
“È
proprio quello che sto dicendo! State lì a fissare quei due bevendo caffè e
mangiando ciambelle come i poliziotti di quart’ordine! Spettegolate e
commentate con disprezzo tutto quello che fanno, quando dovreste stare attente
a non farci scoprire!”
“Vuoi
che ti ricordi perché sei finita qui con noi a monitorare quei due che si
divertono, Michiru?”
“Non
serve Minako”
“Bene!
Se non hai altro da dire pensa al tuo lavoro che noi pensiamo al nostro”
Il dottor Tomoe e sua figlia erano rientrati
a casa molto tardi, era da molto che non passavano del tempo insieme come quel
pomeriggio, ma qualcosa turbava la mente del dottore. Si era accorto, infatti,
che un suv nero li stava seguendo da quando avevano lasciato la gelateria, non
poteva certo essere una coincidenza. Ogni volta che si fermava l’auto nera
rallentava e quando ripartiva prima di ricomparire nel suo specchietto
retrovisore ci metteva un po’.
“Hotaru,
entra in casa, devo fare una cosa importante. Non aprire a nessuno”
“Papà
non sono più una bambina! Va bene, non fare tardi e fa attenzione”
“Certo
star…hei non sono mica un bambino sai? So badare a me stesso, tu piuttosto vedi
di andare subito a letto, domani hai scuola”
Si
era chiuso la porta alle spalle e dopo aver tirato un sospiro di sollievo si
era avviato verso la macchina, doveva vedere il suo assistente per consegnargli
il chip prima che capitasse qualcosa di brutto alla sua famiglia.
Hotaru
era uscita dalla doccia quando alcuni rumori avevano attirato la sua
attenzione.
“Papà?
Sei tornato presto o hai dimenticato qualcosa come al solito?”
“Papà?
Sei tu vero? Smetti di farmi questi scherzi e dimmi qualcosa!”
Silenzio,
solo il silenzio regnava nella casa, una mano uscita dalla stanza si era posata
prepotentemente sulla sua bocca.
“Ora
ragazzina ascoltami bene! Io toglierò la mano dalla tua bocca, se urli –le
aveva puntato una pistola dietro la nuca- ti farò saltare il tuo cervellino e
quando tuo padre tornerà avrà una bella sorpresa, siamo intesi?”
La
ragazza aveva fatto un cenno affermativo con la testa e la presa sul suo volto si allentò.
“Chi
siete? Non ci sono soldi in casa!”
“Avete
sentito? Ci crede dei ladruncoli qualunque, questa è bella! Smetti di scherzare
e dicci dove si trova il chip”
“Quale
chip?”
“Avanti,
sai bene di cosa parlo! Se non vuoi uno sfiatatoio come i delfini ti conviene
dirmi tutto quello che sai!”
“Piantala!
Non otterrai nulla se la tratti così!”
“Tu
sta zitta e controlla lo studio del dottore!”
“Non
c’è niente, abbiamo controllato un milione di volte! Non c’è nemmeno una
cassaforte o ripiani nascosti da nessuna parte!”
“Merda!
Ascoltami bene ragazzina, noi adesso facciamo un patto, ci stai? Si? Bene!”
Il
dottor Tomoe aveva consegnato il chip al suo collaboratore che si era diretto
in aeroporto per portarlo immediatamente al Presidente. Il suo lavoro era
concluso, doveva solo rilassarsi con sua figlia e aspettare il resto dei soldi
che gli erano stati promessi.
“Hotaru
sono a casa”
“Papà
sono qui in cucina”
“Ti
avevo detto di andare a dormire”
“Non avevo
sonno e ho deciso di aspettarti”
“Cos’è
senza la mia presenza in casa non riesci ancora a dormire?”
Si
era diretto verso la cucina quando una persona con un passamontagna nero si era
parata davanti a lui stringendo il corpo di Hotaru.
“Alla
buon’ora dottore! Non lo sa che le ragazzine non vanno lasciate da sole di
notte? Non si sa mai cosa potrebbe capitare! Ci sono tante persone cattive in
giro!” la presa su collo di Hotaru si era fatta più forte per rafforzare il
concetto e spingere il dottor Tomoe a collaborare.
“Cosa
volete da me? Lascia andare mia figlia e prendi me!”
“Non
è così facile, se noi lasciamo andare questa puttanella sicuramente andrà a
spifferare tutto alla polizia e noi non vogliamo questo vero dottore?” una
ragazza dai lunghi capelli biondi dal viso scoperto si era avvicinata a Tomoe
mettendo un dito sulle sue labbra e con voce volutamente modulata aveva
continuato vicino al suo orecchio
“Se
fai un passo falso tua figlia muore!”
“Non
ha niente con se e la sua macchina è pulita!”
“Dove
cazzo è il chip? Parla o tua figlia si farà molto male”
“Non
è più qui”
“Questo
lo vediamo da noi testa di cazzo! Dove l’hai nascosto?”
“Teste
di cazzo sarete voi! Il chip non è più qui, non è in questa casa, non è in
questa città e nemmeno in questo stato! Si trova su un fottuto aereo diretto a
New York!”
“Tu
maledetto figlio di puttana!”
La
presa sul collo di Hotaru era sparita, la persona con il passamontagna aveva
tirato un pugno contro il viso del dottore che era finito contro il muro
urtando violentemente la testa.
“Ma
brava! Adesso mi dici come facciamo a farlo parlare?!”
“Non
dirà più nulla! Qui abbiamo finito, ammazza la ragazzina e il dottore! Ah e fai
presto dobbiamo prendere un aereo il prima possibile!”
“Co…Io
non ammazzo nessuno!”
“Muoviti
non ho tutto il tempo del mondo!”
“Io
non ammazzo nessuno ti ho detto! Non sono un’assassina come te!”
Due
colpi di pistola avevano sfiorato le teste delle due ragazze finendo in mezzo
la fronte di Hotaru e un secondo colpo su quella di Tomoe
“Abbiamo
finito! Adesso vedete di cancellare ogni vostra traccia abbiamo un volo per New
York tra meno di un’ora!”
“Questa
è la mia ragazza!”
“Va
al diavolo Haruka! Ora muovi il culo e ripulisci questo casino!”
“Minako
hai sentito? Sbrigati a ripulire!”
“Ma..”
“Niente
ma! Muoviti per dio!”
Ringrazio,
si già ora ho dei ringraziamenti xD Kat Logan che ha visto questo capitolo e
l’ha corretto in alcuni punti per renderlo più fluido :3 grazie senpai :3
Questo
è il primo capitolo, come ho detto è un esperimento, volevo provare qualcosa di
diverso e ovviamente cosa potevo scegliere? L’azione xD bè spero che vi piaccia
:3