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Autore: ElderClaud    28/04/2012    0 recensioni
"Ci fermeremo solo per pochi minuti, ok?"
"Ma... per inciso cosa temi di così spiacevole?!"
"Un po' tutto ad essere onesti"

Non è facile avere a che fare con certi fratelli, soprattutto quando pretendono che le cose vengano spartite in egual misura...
[Thundercracker/Moonracer]
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Starscream
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Generation I
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Titolo: green shyness
Fandom: Transformer G1
Lingua: Italian
Personaggi: Thundercracker, Moonracer, Skywarp, Starscream
Rating: verde, per tutti
Avvertimenti: AU (alternative universe), oneshot, introspettivo, generale, commedia.
Conteggio parole: 4587
Note:
Ci ho impiegato parecchio per scrivere questa humanformers lo ammetto. Tuttavia il problema è stato che ho traslocato da poco e non ho avuto – e ne ho ancora poco persino adesso – il tempo per ultimarla come si deve. Allora, sarebbe il prequel di "Blue Train" ma potete lleggere questa oneshot pure senza aver letto per forza la fic precedente. Insomma, ancora una volta coppia crack tuttavia mi andava di sperimentare! Probabile OOC dei personaggi per cui metto subito le cose in chiaro: Non sono sicura di essere stata IC soprattutto con Moonracer oltre che con gli altri, ma spero possiate trovare interessante questa lettura. Fatemi sapere thanks!
Ps: "Zanna d'Angelo" è la parodia di Twilight firmata Dick Figures...





"Ci fermeremo solo per pochi minuti, ok?"
"Ma... per inciso cosa temi di così spiacevole?!"
"Un po' tutto ad essere onesti"

Non era quella una chiacchierata felice e spensierata che accompagnava la passeggiata di due perfette persone normali. Ne tanto meno un argomento su cui Thundercracker amava parlare, in particolare in presenza della propria ragazza.
Tuttavia non poteva fingere per sempre a Moonracer che la sua esistenza se l'era passata con altri due fratelli – gemelli tra le altre cose – oltretutto facendo finta di niente che lei non sapesse della loro esistenza.
Lo sapeva, poiché lui fin dal loro primo incontro gliene aveva accennato, e avrebbe saputo a breve poiché tanto prima o poi li avrebbe incontrati comunque.
Thundercracker e Moonracer. Entrambi venticinquenni ed entrambi iscritti alla facoltà di legge.
Entrambi con una visione praticamente differente di intendere la parola giustizia – tanto che l'inizio del loro rapporto  cominciò con accese discussioni nella biblioteca universitaria – e sempre entrambi con le proprie magagne familiari.
Più lui di lei comunque.
Se per la giovane donna era il problema di non essere troppo presa sul serio dalla propria famiglia perchè fondamentalmente era il membro più giovane – ma non per questo immatura – il problema del ragazzo, se così si poteva chiamare tale intoppo, risiedeva nei due consanguinei con cui coabitava.
Si massaggiò i corti capelli neri cercando di non dare troppo l'aria di un totale pessimista alla ragazza che camminava a qualche passo da lui troppo impegnata al momento a saltellare per ogni pietra dal taglio uguale del selciato lastricato, in un gioco forse un po' infantile ma che ben sottolineava il poco turbamento nell'incontrare gente per lei del tutto estranea, sospirando in modo impercettibile cercando di rassicurarsi quanto bastava. Erano i suoi fratelli in fin dei conti, non due mostri pronti a sbranarli.
O per essere precisi, a sbranare lei...
Dopotutto perchè non avrebbe dovuto incontrarli? Lei e Thundercracker erano fidanzati ufficialmente da circa tre mesi ormai – senza contare un intero anno universitario di vicissitudini varie che li aveva avvicinati sempre di più – e anche se Moonracer non aveva mai fatto esplicite pressioni per incontrare i fratelli del proprio fidanzato, aveva comunque lasciato intendere che sarebbe stata piuttosto contenta di poterli conoscere di persona dopo che lui stesso gliene aveva parlato spesso e volentieri. Anche se con garbo.
Anche se apparentemente con scarso interesse.
In più, quel giorno volendo c'era pure una scusa plausibile per andare a casa del ragazzo.
Guarda caso Thundercracker possedeva in camera propria la prima edizione di "Zanna d'Angelo" – uno stupidissimo libro di vampiri regalatogli da Skywarp per il suo ventiduesimo compleanno – ormai del tutto introvabile in libreria e saga piuttosto apprezzata dalla sua attuale ragazza. Il suo errore più grande fu quello di menzionarle di possedere tale libro in casa propria, lasciandola per questo piuttosto entusiasta all'idea di leggere quel primo volume che mai era riuscita a trovare.
Diamine, forse se non avesse accidentalmente detto che possedeva quello stupido libro dalla trama scontata e sdolcinata avrebbe rimandato ulteriormente quell'incontro che lo stava esasperando dall'interno. Ma pensieri contorti e aggrovigliati tra loro tanto da indurlo a nutrire un'ansia crescente – seppur ben nascosta, non gli andava di turbare la propria ragazza – non lo avrebbero salvato da ciò che lo attendeva da li a pochi passi, per cui tecnicamente smise di massaggiarsi le tempie osservando lievemente incupito l'ingresso della palazzina in cui abitava.
"Eccoci arrivati"
"Andrà tutto bene vedrai!"
Moonracer fu la prima a salire le scale per dargli coraggio – e andando a momenti a sbagliare piano dato che non sapeva a che livello abitasse Thundercracker, e grazie al cielo egli stesso la richiamò con pacatezza – fino a giungere alla porta di un comune appartamento di periferia semplice ma non per questo squallido.
Quanto tempo ci impiegò il ragazzo a rigirare la chiave nella toppa della serratura solo Dio lo sapeva. I movimenti furono lenti e calibrati – quasi prudenti avrebbe aggiunto la giovane donna dai lunghi capelli ramati – così come fu lento il suo aprir la porta atto a controllare che in casa non ci fosse nessuno.
"Sono tornat-"
"Yo, piccoletto! Ti unisci a noi?!"
"Questo incompetente di Skywarp non fa altro che perdere di continuo! Mi auguro che almeno tu sia più preparato!"
No, casa sua non era vuota, ma contava due individui spaparanzati sul divano del soggiorno intenti a dargli le spalle anche se per poco tempo. In quel lasso di tempo di appena pochi secondi, il povero Thundercracker si immaginò di riuscire, in un modo forse un po' brusco, a nascondere la propria ragazza nello sgabuzzino che aveva accanto o cercando di confonderla grazie ai suoi vestiti verdi con la pianta di ficus posta vicino all'ingresso, il tutto per evitare che quei due la guardassero.
Erano strategie difensive inutili e autolesionistiche in tutti i sensi, ma ciò non tolse che se le immaginò ampiamente quando i suoi fratelli si voltarono ad osservare il caro fratello... e una donna che gli era accanto.
I loro sguardi ironici e strafottenti morirono lentamente sui loro giovani volti alla vista del caro fratello in compagnia di una femmina, portando la tensione presente nella stanza ad una saturazione tale da essere percepita dalla stessa Moonracer. Furono solo brevi attimi silenzio dove il suo ragazzo non spiccava una parola e i due ignoravano una Playstation accesa ed in attesa di una partita online, portandola per questo a sentirsi in obbligo nel dire qualcosa. Qualunque cosa di socialmente accettabile.
"Err... salve a tutti... Io sono Moonracer e..."
raramente la giovane si era sentita imbarazzata come in quel momento specifico. Era come essere entrati dentro una sala convegni travestiti da coniglio gigante e aver lasciato a bocca aperta o zittiti tutti quanti. Solo che lei in quel momento non stava indossando nessun dannatissimo costume, e quelli continuavano a guardarla come una scimmia verde.
Ci provò lo stesso Thundercracker a smuovere la situazione, con un miserabile intervento che non ebbe luogo di nascere nonostante il tono serio assunto.
"Fratelli, lei è..."
"Non dirmelo – fece quello con indosso una elegante giacca rossa interrompendo così le parole del fratello – ti sei procurato una ragazza. E cosa fai? Non ce la presenti neanche?"
"Lo stavo per fare Starscream, magari senza che tu mi interrompessi..."
Nonostante il ghiaccio fosse stato parzialmente scalfito dalla stessa Moonracer, la giovane donna non poté comunque non deglutire all'aria ancora piuttosto tesa e agli sguardi che i fratelli si lanciavano in una silenziosa aggressività non del tutto contemplabile ad un occhio inesperto.
Come in un branco di lupi, i due componenti del gruppo stavano osservando la giovane coppia come possibili intrusi o possibili nemici, il tutto fatto in un gioco di occhiate piuttosto significativo ma al contempo criptico per lei.
Non conosceva molto bene le usanze di quei tre fratelli gemelli – comunque dallo stile di vestire e comportarsi differenti tra loro – ma deglutì senza spiccare una parola trovandosi a stringere la mano del proprio ragazzo in un muto silenzio per cercare un minimo di coraggio. La stretta di Thundercracker era sempre stata solida e significativa per lei, ma in quel momento addirittura rischiava di farle del male per l'ovvia tensione che lui stesso stava provando.
Il suo novello fidanzato – primo e sperava anche unico – guardava con apparente tranquillità i due consanguinei ancora fermi ai loro posti. Tuttavia lo conosceva abbastanza bene da notare che in realtà li stava scrutando con un velo severo negli occhi a differenza di quello di nome Starscream che giocava con una occhiata maliziosa e da superiore, quasi di divertito scherno, fino a quella interessata di un giovanotto dalla barbetta un po' incolta e vestito come un teppista che ancora se ne stava sul divano ben interessato ad un possibile... linciaggio tra i due?
Dio, in che razza di famiglia era finita?!
Tuttavia per sua fortuna il ghiaccio si sciolse ulteriormente quando Thundercracker chiuse gli occhi lasciandosi andare ad un sospiro che sapeva quasi di rassegnazione – donando in tal modo sollievo alla mano di una giovane ormai arrivata con quasi le lacrime agli occhi – dando così il tacito permesso ai fratelli – poco – gemelli di iniziare subito con le presentazioni. E il primo a presentarsi, fu il tizio con la giacca rossa e i modi di fare un po' arroganti.
"Perdona l'inizio disastroso ma non eravamo stati informati che il nostro fratellino si fosse trovato una deliziosa fidanzata – si avvicinò ulteriormente a lei scrutandola così intensamente da metterle disagio, poiché era come se stesse studiando una cavia in un laboratorio – comunque io sono Starscream, mentre quell'inetto al divano è Skywarp che..."
"Guarda che sono capace di presentarmi da solo!"
dall'alto del candido divano si levò una voce di protesta piuttosto risentita, accompagnata anche dal gesto di scavalcare il mobile con un movimento fluido e agile per avvicinarsi prima alla nuova chicca della giornata senza tener conto delle buone maniere. E senza tener conto dell'occhiata malevola che il fratello interrotto in un importante discorso gli lanciò con stizza.
A differenza del primo, il secondo fratello di Thundercracker quasi si fiondò su Moonracer senza soffermarsi troppo sui dettagli fisici – giusto guardandole il seno abbondante anche se coperto da un maglioncino verde – e fermandosi a pochi centimetri dal suo volto ora leggermente arrossato per la troppa tensione accumulata, per presentarsi come si deve almeno secondo i suoi principi.
"Io sono Skywarp! Il grande Skywarp per intenderci... E i nemici che sconfiggo io non li sconfigge nessuno! Ti va di provare con me, zuccherino?!"
alla ragazza non ci volle poi molto per comprendere che il giovanotto dai capelli un po' lunghi si riferiva al videogame che ancora troneggiava in modalità pausa sullo schermo del salotto.
E altrettanto poco tempo le ci volle per comprendere che quello a cui i due si stavano dilettando era un gioco horror che tanto amava provare in noiose serate spese a non fare nulla.
"Quello è Demon's House! Mi diverto troppo a giocarci nel ruolo del cecchino!"
la sorpresa sul volto di Skywarp fu ovvia così come lo fu sul volto degli altri due fratelli che osservarono quella sua intrusione in perfetto silenzio, ma se in Thundercracker il velo di sorpresa si limitava alla reazione avuta dai consanguinei – non giocava molto ai videogame ma conosceva la passione della giovane – di tutto rispetto gli altri due ebbero una reazione interessata tra il malizioso e il gradevole stupore. E ciò dette non poco la nausea ad un fidanzato che li, in quella casa che condivideva ancora assieme a quei due, in fin dei conti non voleva ancora andarci.
"Ma dai... – riprese il terzo membro della famiglia allungando un sottile sorrisetto sul volto – non sapevo che ti interessasse sparare agli zombie"
"Beh si, me la cavo abbastanza bene con queste cose. E tu?!"
"Oh, anche io me la cavo molto bene con le lunghe distanze..."
C'era qualcosa di insolito nella battuta dell'irriverente giovanotto.
Qualcosa che lo portò a pronunciare quella frase con un sorrisetto beffardo fiorito tra le labbra e ben compreso da uno Starscream che lentamente scosse la testa semi divertito da quella stupida scenetta, compreso anche da Thundercracker la cui reazione fu però – a differenza dei due fratelli e della stessa fidanzata che piegò la testa senza capire ciò che Skywarp intendesse realmente dire – consapevolmente risentita da quell'atteggiamento infantile e di poco rispetto sia nei confronti di Moonracer che dei suoi.
Prese quindi in seria considerazione l'idea di troncare quella discussione che sapeva quasi di presa in giro, decidendo di avvicinarsi alla giovane e di prenderla sottobraccio. Il tutto si intende, con la massima cautela nel non destare troppo atteggiamenti ulteriormente ostili e infruttuosi.
"Il libro si trova in camera mia... Siamo venuti qui per questo, ricordi?!"
"Oh, è vero! Ehm... scusate!"
la prese delicatamente per il braccio sinistro in una presa che lasciava trapelare una certa fermezza, e trascinò via la giovane sotto lo sguardo strafottente dei fratelli che se la stavano spassando con gusto.
Per tutto quel breve tragitto Moonracer ebbe quasi l'impressione che al proprio ragazzo stessero per scoppiare le vene del cervello per il troppo nervosismo trattenuto – ed era pronta a scommettere non per colpa sua – tuttavia con suo sommo sollievo venne a breve a conoscenza dell'esistenza della camera di Thundercracker e della tanto agognata libreria zeppa di libri d'ogni genere.
"Prendi pure il libro che vuoi, è da qualche parte sul terzo scaffale..."
"Ehm... ma non lo cerchi con me?!"
"Dopo"
la ragazza ebbe quasi l'impressione che il tono del giovanotto fosse piuttosto sovrappensiero in quel preciso momento – tra l'altro cosa accentuata ulteriormente dalle sue poche parole – ma comunque non stette li a darci ulteriore peso, e presto cercò di stemperare una comprensibile ansia crescente cercando di rovistare tra le file di quei libri ben tenuti un libro che magari, in fin dei conti data l'avventura che si stava passando, avrebbe potuto anche andare a procurarselo in libreria. Avrebbe dovuto cercare di guardare tutta quella conversazione con una punta di solarità per darsi la carica giusta, questo era vero, eppure quei due fratelli – sia Starscream che Skywarp – le trasmettevano brividi oscuri per tutta la spina dorsale decisamente poco piacevoli da provare.

Nel mentre che lei si stava facendo i suoi ragionamenti mentali per cercare di trovare comunque del buono in tutta quella faccenda imbarazzante, lui si era quasi precipitato dai suoi consanguinei scuro in volto nonostante l'espressione neutra stampata in faccia. Alle volte era davvero difficile mantenere la calma con quei due, peggio ancora vederli scambiarsi brevi occhiate complici e guardarlo con un sorrisetto sarcastico perfettamente in linea con filosofie di pensiero tutt'altro che limpide.
"Che cosa vi è saltato in mente?!"
ebbe un sobbalzo al cuore dovuto alla breve corsa fatta in apnea fin dentro il soggiorno di casa, eppure non volle dal loro soddisfazioni di nessun genere mostrandosi debole di spirito e corpo.
"Ehe! E bravo il nostro fratellino che si è fatto finalmente una ragazza... non pensavo che ti piacessero quelle formose! Un po' cicciotta ma comunque molto interessante!"
Il commento di Skywarp – oltre che non aver in nessun modo risposto alla sua domanda seccata – risultò fastidioso alle orecchie, fin troppo sensibili in quel preciso momento, di Thundercracker. Non era per il fisico che si era invaghito di Moonracer, quanto per la sua testa e la sua personalità. Fu quindi quasi sul punto di rispondergli in tono duro a quel commento alquanto infantile, venendo però interrotto nell'esatto momento in cui aprì bocca.
"Avrei quanto meno preferito che venissi informato di questa insolita novità, Thundercracker. Comunque mi trovo d'accordo con Skywarp e quindi per il momento lascerò correre questa tua dimenticanza... mi fa piacere che finalmente anche tu ti sia dato da fare con una donna"
c'era una punta di vero, così come c'era un mare di inesattezze, in ciò che i due gemelli avevano fino a quel momento commentato con una punta d'orgoglio mista ad ilarità non del tutto celata.
Il fratello più tranquillo di tutto il terzetto aveva effettivamente compiuto un gesto che neppure loro avevano mai osato fare – quello di mettersi in modo fisso con una ragazza – eppure però i loro commenti lo portarono ad arrossire lievemente e a posare lo sguardo altrove in un lieve imbarazzo che tanto assomigliava ad un micidiale disagio. Non tanto per la sua verità dei fatti, quanto perchè ne stava parlando con due individui tutt'altro che comprensivi.
"Non esattamente Starscream... Non siamo ancora arrivati così avanti"
una precisazione che magari doveva starsene chiusa in bocca per evitare altri disastrosi eventi, ma che per una questione prettamente istintiva non riuscì a tenersi stretta al cuore. Ciò che ne conseguì difatti, furono varie espressioni facciali incredule sui volti dei giovani fratelli per svariati – agghiaccianti – secondi di silenzio prima che entrambi si mettessero a parlare contrariati da quel suo atteggiamento piuttosto... Idiota, da una loro singolare visuale di vita.
"Che cosa? Stai forse scherzando piccoletto?!"
"Oh per l'amor del cielo Thundercracker... quand'è che ti deciderai a perdere quell'inutile verginità? Non andrai da nessuna parte se-"
"Io e Moonracer abbiamo deciso di aspettare. Non abbiamo fretta e vorremo prima conoscerci meglio. Vi basta questo come risposta?"
Sapeva che era il caso di non interrompere Starscream in uno dei suoi lunghi monologhi che altri non erano che le solite ramanzine di rimprovero, ma davvero non riuscì nel trattenersi per bloccare sul nascere lamentele che non avevano motivo di esistere. Fu l'istinto a portarlo ad essere sincero verso i due gemelli. Poiché fin dal principio della loro nascita quei tre avevano sempre fatto tutto quanto assieme.
Anche condividendosi segreti, senza contare che il fratello dominante per natura – Starscream era quello che era nato per primo e fin nel grembo materno aveva dato prova di essere uno che voleva spazio – era quello che aveva sempre preso le decisioni più importanti per tutti e tre.
Eppure in quel semplice frangente che doveva porre fine ad una polemica fin troppo imbarazzante, il neo fidanzato si era scordato di una questione fondamentale: con i suoi adorabili fratelli aveva anche condiviso le cose.
Il boccheggiare come un pesce fuori dall'acqua di Skywarp fu la cosa più evidente, mentre l'altro si limitò ad un primo silenzio e ad osservare Thundercracker assottigliando sempre di più le palpebre in una espressione poco simpatica.
Il giovanotto si maledì mentalmente per essere stato così sciolto nei loro confronti, indeciso come non mai se arrossire dalla testa ai piedi per imbarazzo o rabbia, decise di voltare lo sguardo altrove – verso la propria camera sperando che la fidanzata non ne uscisse proprio – mordendosi il labbro inferiore mentre le loro prime parole lo colpirono come un pugno nello stomaco.
"No, coso... Aspetta un momento... Anche lei è vergine?! Cioè... Ma wow! Questa notizia mi interessa assai!" allungò il sorriso in maniera esponenziale nel pronunciare quell'ultima parola, ben contestato comunque per quella sua espressione eloquente.
"Fratello, non ti azzardare!"
"... A fare cosa, sentiamo?! Lo sai perfettamente caro mio cosa ne pensiamo io e Skywarp, e anche tu del resto, verso certe cose"
la voce di un Starscream sempre elegantemente vestito risuonava melliflua e volutamente enigmatica alle orecchie del povero ragazzo messo in un angolo. Ed anche se in cuor suo conosceva fin troppo bene la solita risposta, vole comunque non credere alle proprie orecchie mantenendosi pacato il più possibile e domandare di conseguenza.
"Cioè? Spiegati meglio"
"Oh via, non fare il finto tonto. Lo sai... ci si spartiscono le cose tra fratelli. Iniziando dal più anziano al più piccolo..."
Una logica semplice quanto agghiacciante, trapelava dalle prole fin troppo crudeli di un compiaciuto fratello maggiore, ricordando con quella frase lasciata in sospeso che anche una fidanzata – una persona – andava spartita tra buoni fratelli perchè assieme si è sempre fatto – e si farà – sempre tutto.
Una logica che forse la si poteva trovare innocente quando si trattava di bambini, che però in un risvolto adulto diventava totalmente sbagliata e inappropriata.
Per di più, completamente ingiusta nei suoi confronti – perchè l'ultimo ad essere stato espulso dal grembo materno di una madre mai conosciuta, oltre che irrispettosa nella sua totalità – e ingiusti nei confronti di Moonracer.
Indisposto per questo ad accettare il sorriso coglione di Skywarp e quello fin troppo ambiguo e soddisfatto di Starscream, il prode Thundercracker si mise una mano sull'anima decidendo che per una volta tanto poteva mandare a quel paese i suoi fratelli.
"Scordatevelo... Io la mia ragazza non la spartisco con voi"
non aspettò che i due si mettessero a contestarlo duramente raccontandogli un mare di cazzate sul "credo" fraterno e cose simili. Lui si stava facendo una vita seria e per una volta tanto era sicuro di aver imboccato una strada giusta.
Difatti, non appena si voltò diretto verso la propria camera con l'intenzione di raccattare la propria donna e di dileguarsi da li in tutta fretta, il lamento infantile e contrariato di Skywarp raggiunse le sue orecchie con domande e lagne che non fecero altro che irritarlo ancor di più.
"Ah, ma no! Coso, ma perchè non glielo chiedi prima? Magari ci sta a fare una cosa a quattro e... Ahio!"
il palmo aperto di uno Starscream silenzioso ma scuro in faccia colpì con una certa prepotenza – quasi sicuramente, dato che al momento Thundercracker non guardava – la nuca di un fratello che non voleva arrendersi all'evidenza.
Il mondo fuori dalla porta di casa pullulava di ragazze pronte a cascare ai piedi dei due, quindi perchè rompergli l'anima a lui che si era scelto una ragazza fin troppo normale?!
Tuttavia, qualunque altro pensiero irritato che gli girava nella testa a causa di quella sua spiacevole conversazione che gli sarebbe comunque costata un caro prezzo, si stemperarono nel momento in cui entrò in camera da letto e incrociò gli occhi di una Moonracer sorpresa di vederlo arrivare così presto. A quanto pare aveva trovato il libro che le interessava già da un pezzo – lo teneva nella mano destra come un oggetto prezioso – e forse proprio per questo non aveva trattenuto la voglia un po' infantile di guardarsi intorno e toccare con mano ciò che era presente.
E più precisamente, una delle sue action figures di Gundam poste in una mensola vicino alla scrivania.
La giovane donna sussultò per quella sua entrata in scena improvvisa e neppure annunciata da un colpo di tosse, lasciandosi scappare un gridolino acuto e portando la preziosa statuetta in pvc a rompersi al suolo. Ciò per fortuna non accadde, poiché i suoi occhi verdi incontrarono quelli scuri di lui bloccando ogni possibile risvolto tragicomico.
"TC... Cosa è successo?!"
il suo ragazzo era scuro in faccia benchè era evidente che stava cercando in tutti i modi di nasconderle cosa fosse successo con i problematici parenti che neppure a lei andavano tanto a genio. Il silenzio tra i due poi, non aiutava di certo.
Le sembrava decisamente nervoso – forse addirittura arrabbiato come mai non l'aveva mai visto prima – nel mentre che le sue guance si imporporavano lievemente nell'atto di mordersi il labbro inferiore dall'interno assumendo una espressione ancor più decisa del solito.
A dir la verità Thundercracker non era arrabbiato... o meglio, era compresa anche la rabbia nella moltitudine di emozioni che stava provando al momento.
Perchè.... perchè i suoi fratelli si comportavano così?!
Non l'aiutavano di certo con quei loro commentini imbarazzanti sul dover perdere la verginità e addirittura ad azzardarsi a pretendere le mani verso Moonracer. Quella prima fetta gli spettava di diritto, era sua e di nessun altro, ed inoltre avrebbero affrontato quell'argomento quando sarebbero stati emotivamente pronti. Quindi quantomeno non era il caso che gli mettessero certi pensieri strani in testa.
Ora era presto. Troppo presto. Forse.
Senza volerlo fece scorrere ambo le mani sulle braccia della giovane fino all'altezza delle spalle. Gli occhi vispi di lei guizzarono brevemente da una parte all'altra come preoccupati per quel strano cambiamento di programma che in un certo qual modo, oltre ad allarmarla per l'eccessiva tensione accumulata, trovava un tantino imbarazzante.
Era già stato stressante avere un confronto con quei due suoi fratelli dall'aspetto pericoloso, ma era altra cosa ancora stare nella camera del proprio ragazzo. Per carità, apprezzava l'arredamento – poster di Star Wars, action figures varie, libri tenuti in perfetto ordine... insomma quasi il suo sogno però da una visuale maschile – ma era il fatto che era all'interno di una sua sfera privata che a momenti non la faceva strillare come una fan girl eccitata.
Non sapeva neppure lei il perchè, eppure quel contatto alle spalle – così possessivo eppure gentile – avrebbe voluto, avrebbero voluto, che magari si approfondisse maggiormente.
Ma non li. Non in quel luogo dove occhi maliziosi li guardavano senza essere visti.

Thundercracker era consapevole che presto i suoi due parenti sarebbero apparsi da dietro l'uscio della porta per sghignazzare dei suoi patetici tentativi di approccio verso una femmina. E prima che uno dei due si offrisse sfacciatamente di offrire una dimostrazione pratica di seduzione, decise che quella stretta nervosa che aveva iniziato ad esercitare su di una giovane che attualmente stava tremando paonazza in volto – che fosse di imbarazzo o di paura, o di entrambe le cose, oramai non aveva più importanza – avrebbe dovuto essere saggiamente un incentivo all'andarsene di li al più presto.
"Moonracer..."
"M... S-si?!!"
"Andiamocene da qui"

[…]

Uscirono dall'appartamento decisamente di corsa. Se fosse stato per lui tra l'altro, non si sarebbero neppure fermati a salutare i fratelli molesti.
Fu lei ad insistere un pochino, giusto per non sembrare maleducata, limitandosi a brevi saluti imbarazzati a due individui che se la mangiarono letteralmente – e in silenzio – con gli occhi, quando invece al fratello normale indirizzarono occhiate truci e deluse da un tradimento che in fin dei conti non c'era neanche stato.
Fu solo quando i due – mano nella mano in una presa solida e decisa – si furono allontanati a sufficienza dall'appartamento con passo veloce che finalmente qualcuno decise a spaccare quel silenzio interrotto unicamente dai loro passi sul selciato del marciapiede e da qualche auto solitaria.
E chi lo interruppe fu la stessa Moonracer.
"Err... TC?!"
"Che c'è?!"
Talmente assordo nel silenzio della loro passeggiata, il giovane universitario venne quasi colto alla sprovvista per quelle parole titubanti dal suono quasi infantile.
"A costo di sembrarti maleducata... Non ci tengo così presto a rivedere i tuoi fratelli!"
una affermazione genuina la sua fatta cercano – anzi, sforzandosi il più possibile – di sembrargli il più possibile spensierata e non traumatizzata.
Lui tuttavia assunse un mezzo sorriso nel vedere la sua onestà e non poteva che concordare.
"Contaci..."
lei sarebbe stata sua e di nessun altro.

[…]

all'interno di un appartamento borghese ma non sfarzoso, lo schermo di un televisore era acceso su di un programma molto speciale.
Morte e violenza si susseguivano senza tregua in quello che era un gioco di combattimento contro spietati zombie e mostri. Sparatorie ed esplosioni si disperdevano nel soggiorno di casa senza che nessuno si lamentasse del volume troppo alto.
E i vicini di casa avrebbero dovuto solo permettersi di lamentarsi con lui, il grande Starscream – attualmente impegnato a fare un assist ad un patetico zombie – poiché se l'avessero fatto sarebbero incappati nella sua ira che già stava ribollendo dentro di lui.
Dal canto suo invece, Skyvarp se ne stava mezzo sdraiato sul candido divano con un broncio infantile nell'atto di sodomizzare l'ennesimo mostro con una mitragliatrice vulcan.
Un silenzio impeccabile il loro – quasi allarmante – rovinato giusto quel tanto dal rumore di massacri senza senso di un videogioco violentissimo.
"Certo che... poteva lasciarcela un pochettino, non credi fratello?!"
il fatto che lo stolto consanguineo avesse deturpato quel sacro silenzio rivangando una storia che andava del tutto chiusa e che addirittura la citava con tono piagnucoloso, portò il (pre)potente Starscream ad agire di conseguenza quel tanto che bastava a non eccedere all'ira più assoluta per l'insubordinazione di Thundercracker.

Per la seconda volta in meno di due ore, il suono di uno schiaffo che si abbatteva sulla nuca di Skywarp si propagò ancor più potente di qualsiasi altro rumore all'interno della loro casa.
   
 
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