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Autore: Arcadia_Azrael    28/04/2012    2 recensioni
Questa storia precede gli avvenimenti della mia "Peccato e Redenzione" di cui non è necessaria la lettura per comprendere questa one-shot, ma è comunque consigliata! Parla della prima battaglia della guerra tra gli angeli celesti (di Dio) e caduti, dopo che Lucifero si divenne Satana.
Non credo ci sia molto da dire a parte questo! Spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La Battaglia Iniziale

La Battaglia Iniziale

[betato da Sunshine Shadow]

“I remember black skyes...”

(Linkin Park-New Divide)

Dolore. Sangue. Morte. Sciagura. Desolazione.

Samael vedeva tutto ciò mentre si ripuliva il sangue dalla bocca. Sputò per terra. Gli angeli erano duri a morire, a venire annullati. La guerra imperversava, e non esisteva la pace per nessuna delle due fazioni. Arcangeli, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà e Cherubini combattevano contro i caduti, più crudeli e spietati, ma in netta minoranza.

Una dominazione cercò di colpirlo alle spalle, di strappargli le ali, ma il Caduto fu più veloce: prese le due spade e gli tagliò la testa, per poi trafiggergli il nucleo e annullarlo. Samael spalancò le enormi ali nere e volò in cerca di Michele, annullando tutti gli angeli che gli capitavano davanti, dando bella mostra dei suoi poteri angelici e della sua grande bravura con le spade d’Argento Celeste. Non ci mise molto a trovare Michele: lo vide incendiare un caduto, una povera anima marcita da poco, un povero arcangelo che si era innamorato di una umana, e che era caduto per poter stare con lei. Ma nessuna delle due fazioni si interessavano della vita di un soldato, che moriva in battaglia seguendo una causa, non importa quale essa sia.

Ne erano morti tanti, ne potevano morire ancora. Ma la battaglia sarebbe finita, e la vittoria era un qualcosa che entrambi desideravano ardentemente. Il dolore, la frustrazione, la disperazione di poter ritrovare quella passione che lo avevano fatto cadere, ecco cosa muoveva, ormai, quel povero pazzo di Lucifero, e Samael lo seguiva a ruota, mentre Lilith voleva solo uccidere e far valere la propria dignità e il proprio orgoglio di donna, che stava in prima linea e che non si faceva proteggere dal marito. Ognuno combatteva per la propria causa, per il proprio motivo, per il proprio dolore che rende insensibili alle preghiere e alle suppliche degli altri.

Samael ricordava benissimo quando uccise i primogeniti dell’Egitto, facendo divorare loro le anime, mentre faceva il lavoro sporco, insieme ad Azrael. Ricordava benissimo il dolore delle madri, dei padri, dei fratelli e delle sorelle, mentre gli ebrei, da bravi ipocriti, gioivano per la libertà appena acquistata. La verità è che la libertà l’avevano anche prima, solo che non la vedevano e non riuscivano ad apprezzarla, ma Samael non poté attraversare le porte marcate dal sangue del sacrificio, perché il sacrificio è l’atto più puro e buono che si possa fare. Se avesse potuto avrebbe insegnato loro il terrore, il dolore, la disperazione, la sofferenza di chi perdeva l’anima e di chi rimaneva solo uno schifoso surrogato di persona, di chi moriva ogni giorno dentro, cercando la forza di non fare del male alle persone amate.

Samael ricordava benissimo Lucifero che sospirava guardando di nascosto Lilith, mentre la contemplava e la venerava silenziosamente, lontano dallo sguardo di tutti. Lucifero non poté amare, glielo proibirono, e così dovette sacrificare la propria purezza per poter amare, ma così perse i buoni propositi che lo spinsero a sacrificarsi.

Il caduto evitò che una spada gli tagliasse le ali, si girò e con un rapido movimento infilò le spade nei foderi, e mentre si girava afferrò l’angelo per la gola, ringhiando furiosamente. L’angelo sbatté furiosamente le ali, cercando di liberarsi dalla ferrea presa del caduto, ma Samael non gliene lasciò l’occasione: gli prese le ali e gliele strappò con un suono sordo e un grido di dolore da parte del povero angelo.

La battaglia quel giorno durò meno del previsto: Lucifero e il suo esercito se ne andarono, perché Lilith, la bella Lilith, era stata ferita. Samael, vedendo la preoccupazione sul volto dell’amico, recuperò almeno un po’ le speranze su ciò che li aspettava.

Forse il cielo non era così scuro e tempestoso come pareva all’inizio.  

  
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