Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: funkia    22/11/2006    26 recensioni
“Mamma,ma a te papà non è mai piaciuto?” chiese lui ancora pensieroso Hermione si trovò ancora una volta a non sapere cosa rispondere “Io…non lo so” “E perché non siete mai stati insieme?” “Non lo so,David. Questo davvero non lo so”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il ragazzino si sistemò meglio sulla pila di libri davanti a sé e riprese a russare leggero mentre la voce autoritaria della professoressa continuava il suo monologo

                           Divided Bound Lives

 

                                              1. Memories

 

There's always that one person
That will always have your heart
You'll never see it coming
Cause you're blinded from the start
Know that you're that one for me
It's clear for everyone to see
Ooh baby ooh you'll always be my boo                  My boo- Alicia Keys & Usher

 

 

Il ragazzino si sistemò meglio sulla pila di libri davanti a sé e riprese a russare leggero mentre la voce autoritaria della professoressa continuava il suo monologo. Qualcosa gli pizzicò il naso pieno di efelidi scure con un tocco leggero, lo mosse un po’ e riprese a dormire.

Improvvisamente gli arrivò una gomitata nelle costole e si mise eretto con uno sguardo più che sveglio.

 

I suoi occhi chiari e limpidi incontrarono quelli seri e scuri della professoressa che teneva le mani sui fianchi in un modo che gli ricordò tanto sua madre. La donna fece per aprire bocca quando il suono della campanella si sparse nell’aria gridando a gran fiato libertà agli studenti.

 

Il ragazzino si alzò dal suo banco con un sorriso furbo e si dileguò in fretta salutando la professoressa che continuava a guardarlo accigliata.

 

“A domani Miss Wilson”

 

Si catapultò fuori dalla scuola con un sorriso che arrivava da un orecchio all’atro. Ad un certo punto si sentì fermare per la giacca e si voltò ad incontrare due intensi occhi blu che gli rivolgevano un sorriso.

 

“Che fai David, non mi aspetti per tornare a casa?”

 

Il ragazzino dai capelli castani le rivolse un sorriso indicando un uomo dai capelli rossi che aspettava solare davanti a scuola.

 

“Spiacente Phebe, c’è mio padre oggi”

 

Alla ragazzina si illuminarono gli occhi e seguì David fino ad incontrare l’uomo che sembrava poco più che un ragazzino per la sua espressione allegra e spensierata. Fece un sorriso raggiante e arrossì all’inverosimile.

 

“Buongiorno signor Weasley

 

L’uomo le rivolse un sorriso caldo e solare “Ciao Phebe,come va?”

 

“Bene,grazie. Adesso è meglio che vada o mia madre si preoccupa. E’ stato un vero piacere vederla. Ciao David”

 

I due guardarono la ragazzina dai lunghi capelli biondi allontanarsi tutta felice lungo la strada di casa. David abbozzò un sorriso e scosse la testa continuando a stringere la cartella sulle spalle.

 

“Sai papà,credo proprio che tu le piaccia”

 

Ron ridacchiò “Peccato sia così giovane”

 

Il ragazzino si scambiò uno sguardo col padre e rise incamminandosi dalla parte opposta alla scuola. Appena l’edificio fu lontano David passò lo zaino all’uomo dai capelli rossi che con la massima discrezione lo fece evanescere. David lo guardò divertito ed eccitato come sempre.

 

“Non vedo l’ora di poterlo fare anche io!”

 

Ron sorrise e si passò una mano tra i capelli fulvi “Non ti manca poi così tanto, giovanotto, tra meno di un anno…”

 

“Mamma non è molto contenta” disse lui abbassando la testa con fare annoiato

 

Ron si voltò a guardarlo sorpreso “E perché?Perchè non dovrebbe?”

 

David tirò un calcio ad un sassolino e sbuffò ricacciando indietro i capelli “Mah non lo so,credo che sia per il fatto che si vuole proprio staccare da quel mondo là…cioè, sai, ora si è fissata a voler essere Babbana” disse con una smorfia “E poi Carlos mica lo sa che è una…”

 

“…strega? Beh,dovrebbe dirglielo!Non c’è proprio niente di male!” ribatté Ron quasi stizzito

 

“E’ quello che le ho detto!A me piace essere un Mago!Pensa a tutto quello che si perdono i Babbani! A proposito,dov’è che andiamo?”

 

Ron fece un sorrisetto e fece cenno a David di seguirlo. Svoltarono per un angolo scuro in una strada senza sfondo. Ron tese il braccio al ragazzino e lui ci si aggrappò con tutta la forza che aveva. Uno strattone forte lo prese all’altezza dell’ombelico e quando riaprì gli occhi si trovò nel mezzo di un corso pieno di gente dai lunghi cappelli.

 

Diagon Alley!” disse forte Ron con una nota d’ilarità nella voce

 

David urlò forte di gioia e cominciò a guardare tutte le vetrine dei negozi in cerca di qualche novità. Ron lo seguiva ridendo del suo comportamento, era come se David fosse tornato ad avere quattro anni. Lo seguì da Broomsticks’ e nella libreria guardando tutto il possibile immaginabile. Comprarono una puffola pigmea che David decise di chiamare Peter Crowt, come il portiere dei Cannoni del Chudley, e finirono a mangiare un gelato da Florian.

 

Ron osservò il figlio leccare il gelato con un’ingordigia paragonabile solo a quella degli Weasley e sorrise tra sé. Ad un certo punto la voce di David lo riscosse.

 

“…eh,papà?”

 

“Come?” disse risvegliandosi

 

Il ragazzino ridacchiò facendo roteare il gelato sopra la sua testa “Allora ha ragione la mamma quando dice che non ascolti mai!”

 

Ron arrossì leggermente ma si sciolse in una risata “Scusa,stavo solo pensando. Cosa stavi dicendo?”

 

“Dicevo,non potremmo chiedere alla mamma se posso vivere con te per un po’?”

 

Ron rimase spiazzato da quella domanda e parve rifletterci bene prima di rispondere, nonostante avesse aperto la bocca più volte prima di parlare “Non credo sia il caso. Sai com’è fatta la mamma,se non ha il suo bambino a casa per l’ora di cena potrebbe chiamare una squadra di ricerca”

 

David si imbronciò “Ma a me piace stare qui!Le giornate che passo con te sono mille volte più divertenti di quelle che passo con mamma!E poi ci vediamo troppo poco!”

 

Ron prese un sorso della sua limonata “Lo so,ma tra il lavoro e una cosa e un’altra…credimi dispiace anche a me”

 

David lo esaminò bene “Quella una cosa e un’altra è una donna?”

 

L’uomo dai capelli rossi parve affogare in quel bicchiere e cominciò a tossire sempre più forte cercando di respirare “Ma…ma che ti salta in mente?”

 

“Non ci sarebbe mica nulla di male,sai? Dopotutto la mamma sta con Carlos

 

“David, se la mamma ha un fidanzato non è detto che debba avere una fidanzata anche io”

 

Il ragazzino rigirò la paletta colorata dentro al gelato che si stava sciogliendo lentamente,alzò le spalle e si infilò una porzione di gelato in bocca “Magari te la porti solo a letto”

 

Gli occhi di Ron si allargarono all’inverosimile e la sua mascella arrivò molto vicina al pavimento “Chi diavolo ti ha spiegato insegnato una cosa del genere?”

 

David lo guardò con superiorità “Guarda che ho quasi undici anni e se questo è un modo per sviare il discorso non attacca!”

 

“Non c’è nessuna donna, va bene? N-non sto dicendo che da quando io e mamma…insomma ci sono state altre donne,ma non adesso…diciamo che…mi svago ogni tanto,ecco”

 

Cioè te le sco…”

 

Ron gli rifilò un’occhiataccia “Non voglio sentire quella parola uscire dalla tua bocca fino a quando non avrai compiuto quindici anni!”

 

Il ragazzino ridacchiò e tornò a mangiare il suo gelato “Va bene,papà”

 

Rimasero in un sereno silenzio in cui Ron lodò il cielo per essersela cavata anche in quella situazione. A volte David era troppo uguale a sua madre,sempre con quella voglia di sapere tutto e subito.

 

“Papà?”

 

“Sì?”

 

“Ma perché tu e la mamma non state insieme?”

 

Ron sapeva che prima o poi David sarebbe arrivato a fargli quella domanda. E sapeva anche che non vi avrebbe mai trovato una risposta.

 

“Non lo so David,non lo so proprio”

 

                                                                          *

 

Hermione faceva su e giù per la stanza in modo frenetico. Tirava su il polso con scatti nervosi per guardare l’orologio e tornava alla sua danza inarrestabile. Ogni tanto si passava una mano tra i capelli creando ancora più volume tra i ricci ribelli.

 

Carlos la guardava dalla soglia dell’ingresso con le braccia conserte e uno sguardo rassegnato.

 

“Perché non ti siedi?Vedrai che saranno qua a momenti”

 

Hermione si buttò stanca sul divano affondando il viso tra le mani “Ma perchè deve sempre farmi preoccupare? Gli avevo detto alle sette e mezzo a casa!”

 

Carlos, un uomo dai corti capelli neri e la pelle olivastra, si limitò ad espirare. All’improvviso il campanello suonò e la giovane donna balzò in piedi dal divano come una molla.

Carlos gli fece cenno di sedersi e si avviò verso la porta.

 

Quando la aprì un fulmine castano gli passò sotto il braccio cercando la madre mentre urlava felice. Ron rimase sulla soglia della porta a fissare David con un sorriso.

 

“Siete in ritardo”

 

Alzò gli occhi con sguardo serio sull’uomo scuro che gli stava davanti “Di cinque minuti!”

 

“Hermione ti aveva detto di riportarlo alle sette e mezza in punto” continuò l’altro con tono calmo

 

Ron lo fissò con stizza “Per cinque maledettissimi minuti non è mai morto nessuno!E non provare a incolparmi per essermi tenuto mio figlio nella mia giornata i miei maledettissimi cinque minuti di più!Ma chi è che arriverebbe puntuale appena scoccate le sette e trenta?”

 

Carlos gli tenne testa “Io lo farei!Vuoi che David impari che cinque minuti non fanno la differenza?Io gli insegnerei  che la puntualità è importante,piuttosto”

 

A questo puntò Ron non potette più resistere ed esplose come una pentola a pressione ruggendo addosso al moro “Non provare mai più a dirmi neanche solo per una volta come educare David!E’ figlio mio e non tuo!Tu devi starne fuori e basta!I genitori siamo io e Hermione e solo noi possiamo permetterci di decidere come educare nostro figlio!”

 

Ron si calmò solo quando vide apparire Hermione e David poco dietro a Carlos. Serrò forte la mascella e passò un pacco a Hermione lanciandoglielo. Lei lo prese al volo e lo guardò corrucciata.

 

“Un regalo per la tua promozione” disse spostando amaro lo sguardo da Hermione a Carlos che ora lo guardava imbarazzato “mi sono fermato cinque minuti ad un negozio,ma la prossima volta farò meglio a non pensarci o farò troppo tardi”

 

Hermione si scambiò uno sguardo con Carlos ed abbassò la testa mortificata “Grazie Ron,è stato un pensiero molto carino”

 

“Già” rispose lui freddo. Si abbassò fino a David e si sciolse in un sorriso “Ehi,io e te ci vediamo la settimana prossima”

 

David annuì e andò a battere un pugno contro quello del padre in segno di saluto “Stesso poso,stessa ora?”

 

Ron annuì “Certo!E tratta bene Peter Crowt!”

 

David ridacchiò “Lo farò!Ciao papà,ci vediamo presto!”

 

Ron si alzò e con un cenno della mano ai due adulti della situazione uscì dalla casa lasciando i presenti in un vergognoso silenzio. Il primo a muoversi fu David che guardò prima sua madre e poi Carlos scuotendo la testa.

 

Siete stati proprio degli stronzi con papà”

 

“David!” disse con tono di rimprovero Hermione,ma il ragazzino era già fuggito nella sua stanza e aveva sbattuto la porta. Hermione si voltò verso Carlos che continuava a stare fermo davanti alla soglia.

 

“Non avresti dovuto dirgli quelle cose”

 

Carlos la guardò basito “Cosa?!Ma se sei tu quella che è entrata in paranoia dopo due minuti che erano in ritardo!Cercavo solo di spiegargli che non può prendere il tempo con leggerezza!”

 

Hermione lo guardò ancora mortificata dal comportamento di Ron “Ma non puoi dirgli come educare David,te ne rendi conto,vero?”

 

Lui la fissò a bocca aperta “Quell’uomo sta rovinando tuo figlio!Lo vizia troppo e ci fa sembrare i lupi cattivi ai suoi occhi!”

 

“Forse,ma è anche figlio suo!E Ron non sta rovinando proprio niente!”

 

“Devi sempre difenderlo,eh?Cos’ha di così speciale?Ti ha lasciato quando eri incita!”

 

Hermione sentì le lacrime pungerle gli occhi “Lui non mi ha lasciata e tu di me non sai proprio nulla!”

 

Carlos la vide solo scomparire su per le scale e riuscì a percepire qualche singhiozzo prima che sbattesse forte la porta dietro le sue spalle. Sospirò profondamente e rimase immobile a fare mente locale di quello che avrebbe dovuto fare.

Prese il giaccone dall’attaccapanni e uscì di fretta dalla casa.

 

                                                                                     *

Hermione riemerse dalle maniche del suo maglione  e si asciugò le ultime lacrime che solcavano repentine il suo viso. Cercò di regolarizzare il suo respiro e fece ruotare gli occhi per la stanza come per cercare una qualsiasi distrazione a quello strazio.

 

Ad un certo punto lo vide,lì, abbandonato sulla sedia, il regalo di Ron. Non ricordava nemmeno di averlo portato su con sé. Lo fissò per un attimo e si morse il labbro indecisa sul da farsi ma poi la curiosità ebbe la meglio.

 

Strappò via la carta ben confezionata per rivelare un piccolo manuale con la copertina finemente decorata. Lesse il titolo.

 

Babbanologia che passione: come essere un Babbano perfetto dalla A alla Z

 

Abbozzò un sorriso,si sedette sul letto e,accarezzando la copertina, si perse in ricordi di molti anni prima.

 

                                                                          *

Hermione entrò nel piccolo appartamento lasciando cadere le buste della spesa  sul pavimento. Buttò le chiavi sul divano e si raccolse i capelli in una coda alta,lasciando la pelle del collo e del viso scoperti a quell’afosa giornata.

 

Si trascinò fino alla sua camera togliendosi la maglietta. Il tirocinio la stava uccidendo,il S.Mungo era da considerarsi il posto più afoso e meno piacevole da frequentare soprattutto con quella calura estiva. Aprì la porta e sobbalzò per lo spavento.

 

Ma dico sei impazzito?Mi hai fatto prendere un colpo!”

 

Ron se ne stava comodamente spaparanzato sul suo letto con addosso solo un paio di boxer abbastanza lunghi da nascondere il necessario.Si voltò verso di lei con aria sofferente.

 

“Ti prego fammi stare qui! La tua camera è la più fresca di tutta la casa!”

 

Hermione scosse la testa e si avvicinò all’armadio per cambiarsi con i vestiti più leggeri che potesse trovare.

 

“Spero che tu ci sia stato da solo su quel letto”

 

Ron ridacchiò leggero “Sai che rispetto le regole: non in camera degli altri. A proposito ma tu non dovevi stare a casa di Eric stasera?”

 

Hermione si fermò di botto e arrossì “Sì,beh…l’ho mollato”

 

Ron rise forte e si rotolò sul letto. Hermione si voltò verso di lui con la fronte corrucciata “Che hai da ridere”

 

“Oh,andiamo Hermione ma non ti vedi? Stai diventando come me! Cambi un ragazzo alla settimana!”

 

“IO non cambio un ragazzo alla settimana…beh,magari lo faccio ma…è diverso!Tu te le porti solo a letto!”

 

Ron rise ancora più forte “E tu cosa ci fai?Ci giochi a scacchi?”

 

Hermione represse una risata e andò a stendersi accanto a Ron,cercando di riordinare un po’ le idee. Ripensò a tutti i ragazzi con cui era stata in quegli ultimi mesi…ed erano decisamente troppi!!

 

“Tu pensi che stia esagerando?”

 

Ron si grattò il naso e ci pensò su “Naah. Hai vent’anni tesoro,se non ti diverti ora quando speri di farlo?Dammi retta,goditela finché puoi!”

 

Hermione sospirò energicamente “E’ che dopo una giornata al San Mungo mi ci vuole davvero qualcosa che mi rilassi,non so se mi spiego” sospirò di nuovo “Lo sapevo che avrei dovuto continuare a seguire Babbanologia

 

“Ma cosa te ne fai di un corso come quello?Tu SEI babbana!Ci sei nata tra di loro!”

 

“Lo so,ma studiarli dal punto dei vista dei Maghi è tutta un’altra cosa!Prima o poi mi comprerò un libro in materia,ho deciso!”

 

Ron rise e scosse la testa. Si tirò su a sedere e la guardò con un sorriso “Allora,Miss Granger, hai programmi per stasera?”

 

“Direi di no”

 

Lui fece un sorriso furbo “Io mi sento parecchio stressato,e scommetto che anche tu hai voglia di…rilassarti”

 

Lei sorrise “Che hai in mente?”

 

“Vestiti! Scommetto che qualcuno disponibile a consolarci stasera lo troviamo

 

                                                                             *

Hermione sorrise tra sé e strinse al petto il manuale che Ron gli aveva regalato.

 

Te lo ricordi ancora…

 

Un improvviso rumore sulla porta la riscosse dai suoi pensieri e si voltò per affondare i suoi occhi scuri in quello chiari e innocenti di David. Il ragazzino si avvicinò a lei e si sedette sul letto dondolando qua e là i piedi.

 

“Ho sentito che piangevi”

 

Lei gli accarezzò la testa e gli bacio la fronte “Non è niente,solo vecchi ricordi”

 

“Ricordi brutti?”

 

“Al contrario”

 

David azzardò di più “Ricordi su papà?”

 

Hermione si morse un labbro cercando di non incrociare lo sguardo di suo figlio, che poteva ritrovare in una sola persona sull’intero pianeta. Annuì “Pensavo a quando dividevamo la casa con Harry. E’ stato parecchio tempo fa”

 

“Prima che nascessi io”

 

Hermione lo guardò con dolcezza “Sì”

 

David scese dal letto e si mise in piedi davanti a lei con uno sguardo serio. Corrucciò un po’ la fronte e incrociò le braccia in una posa da saputello che di certo non aveva preso da Ron. Rimase pensieroso per un po’ e poi sputò fuori tutto quello che stava pensando.

 

“Perché non mi avete mai raccontato di come sono nato io?Voglio dire,lo so come avete fatto ma, mi sembra, tu e papà non siete mai stati insieme e allora io mi chiedevo perché avete…si insomma,perché mi avete fatto,ecco?”

 

Hermione lo guardò un po’ a bocca aperta e cercò nella sua mente la via d’uscita più rapida “Tesoro, non è ancora il momento”

 

“Sono stato un incidente,non è vero?”

 

“No!” Hermione lo attirò a sé in un abbraccio “Questo non devi pensarlo mai!Solo…è più complicato di così David,persino per noi grandi…”

 

“Mamma,ma a te papà non è mai piaciuto?” chiese lui ancora pensieroso

 

Hermione si trovò ancora una volta a non sapere cosa rispondere “Io…non lo so”

 

E perché non siete mai stati insieme?”

 

“Non lo so,David. Questo davvero non lo so

 

                                                                         *

 

 

File di lettori si scaraventano su zia XDXDXD!!! Lo so,lo so dovevo postare il Sequel…non picchiatemi uffa! Il Sequel c’è…esiste…è concreto!Il primo capitolo è già bello bello sul mio pc quindi non vi preoccupate!!Devo solo appuntare delle piccole cose prima di iniziare perciò visto che mi frullava quest’idea in testa mi son detta ‘perché non scriverla?’.

 

Io spero davvero con tutto il cuore che vi piaccia perché ero un po’ indecisa (e diciamocelo…dal primo chap non si capisce nulla),spero di non pentirmi!

 

Tantissimi baciotti e baciotti speciali a chi ha recensito all’ultimo chap della long-fic (anche se non posso rispondervi leggo sempre e sorrido ad ogni recensione che mi fate,siete uno spettacolo).

 

Kisses,zia Funkia

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 26 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: funkia