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Autore: Haruakira    30/04/2012    2 recensioni
Le Parche erano intervenute nella precedente guerra. Erano state chiare: una vita per una vita è il compromesso a cui bisogna cedere per riportare indietro chi si è perso nella bocca dell' Ade. Ma se questo patto nel momento stesso in cui si tinge di sangue rompe un faticoso equilibrio? E se le custodi perdono la luce? Per scongiurare la fine del mondo i cavalieri di Atena dovranno percorrere per intero il filo sottile condiviso dalla vita e dalla morte, da giusto e sbagliato. Le senshi infine dovranno fare i conti col dubbio: una vita vale l' errore, vale il tradimento?
Possibili OOC.Forse.
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15
Confidenze



Febe da quando Antares era tornata si sentiva molto più tranquilla, senza contare il fatto che il cavaliere di Aquarius aveva ritrovato le loro spade. Tutti credevano che fossero andate distrutte durante lo scontro precedente, consumate come dovevano essersi consumati i loro poteri invece ora potevano sperare che se le loro spade erano sane allora anche la loro energia doveva essere se non intatta -cosa che era impossibile- per lo meno ancora presente benchè particolarmente affievolita.
Antares si era già recata al confine nord del tempio insieme al fratello e al cavaliere di Scorpio per cercare di recuperare la sua. A Febe, mentre cullava Cheiron per farlo addormentare, scappò un sorriso. Antares era sempre stata così, poteva avere tanti difetti, era scontrosa, diffidente e facile a menar le mani, -poco femminile e priva di sex appeal, avrebbe aggiunto Talia- ma non era certo una che perdeva tempo, soprattutto se di mezzo c' erano loro, le sue amiche. Era quella che le aveva sempre protette, ma nella sua testa Febe non aveva mai associato quell' aspetto del suo carattere al fatto che in effetti proprio lei era la guerriera del coraggio e della protezione. In fondo ognuna di loro, -tranne lei stessa forse che si domandava ancora che avesse a che fare una come lei col titolo di guerriera di Marte- possedeva una parte di spicco del proprio carattere che era quello per cui era considerata la guerriera di un certo pianeta. Così come Antares era forte e coraggiosa, e quindi era normale che proteggesse tutti, allora Sophia era tanto intelligente e prudente. Era giusto che fosse la guerriera di Mercurio, quella della sapienza e che Talia così bella e vivace fosse la combattente di Venere.
Ma lei, Febe, ancora se lo chiedeva, lei che non era combattiva, che non era coraggiosa nè passionale in alcun modo... lei che diritto aveva di fregiarsi del titolo di guerriera di Marte, del fuoco e della passione? Quale? Non riusciva nemmeno a tenersi stretto Shura, nemmeno a tirare fuori gli artigli e intimare a quella Alcesti di stare lontano dal suo compagno.
-Oh- Febe arricciò le labbra, le guance in fiamme- compagno...- ripetè a fior di labbra. Era una parola importante e si domandava se poteva usarla per riferirsi a Shura.
La faceva pensare a qualcosa di primordiale, di istintivo rimandandole alla mente un patto non scritto che non si basava su nessuna carta e nessun contratto, un vincolo che univa le anime e che chiedeva fede e fedeltà, rispetto, lealtà, vita, sacrificio. Insomma, ogni singola cellula del proprio essere veniva coinvolta per donare tutto di sè all' altro. Febe si sentiva assolutamente disposta a donare la sua intera vita a Shura. Tutto. Poteva chiederle tutto. Il suo potere, la sua vita, l' anima, il sacrificio più grande. Poteva chiederle tutto questo e anche di più e lo avrebbe avuto.
Avrebbe avuto tutto di lei. Tranne Cheiron ovviamente. Ciò che poteva coinvolgere negativamente suo figlio non lo avrebbe ottenuto.
Febe scosse la testa dandosi della stupida. Shura non avrebbe mai fatto richieste così assurde. Però se si fosse reso necessario...
-Febe- Talia entrò negli appartamenti del Capricorno chiamando a gran voce il suo nome e la guerriera di Marte dovette farsi una corsa fino all' entrata per pregare l' altra di smetterla. Dietro la bionda, Antares rimuginava su quanto dovesse essere faticoso avere un figlio, augurandosi di non dover fare l' esperienza nell' immediato futuro. Nel qual caso avrebbe ovviamente castrato il responsabile. E a dire il vero non si spiegò perchè un sorriso diabolico le comparve sulle labbra e il nome di Saga per la testa.
-Fai paura- notò in effetti Talia indicandola 
Le ragazze si diressero nel salotto, il piccolo Cheiron dormiva placido nella culla accanto al divano.
Talia si guardò intorno accavallando le gambe:- Dov' è la capra?
-Porta rispetto, è un saint- la rimproverò atona Antares
-Non c' è- rispose Febe fissandosi il vestito a motivi floreali. Era indecisa se raccontare il tutto alle amiche, Talia perchè probabilmente avrebbe iniziato a improvvisarsi novella Cupido macchinando alle sue spalle e Antares perchè probabilmente l' avrebbe presa mentalmente per stupida - non glielo avrebbe detto apertamente-, visto che avevano cose più importanti a cui pensare, e a proposito di questo chiese- come è andata con le spade?
Antares grugnì un "tch" e tanto bastava per indicare che non era andata bene.
Talia dal canto suo le mostrò un' unghia scheggiata:- E una pietra stava per colpirmi!- aggiunse affranta- E quel dannato di Shaka non ha fatto niente per impedirlo- ringhiò.
-E tu ci sei andata?- indagò Antares.
Febe negò col capo:- Shura preferisce accompagnarmi. In questo momento è proprio al confine sud per rendersi conto della situazione. Le labbra di Febe assunsero una linea dura, le faceva decisamente male parlare di lui.
-Che c' è?- chiese ancora Antares in uno dei suoi rari momenti di dolcezza mettendo una mano sulle sue.
-Se c' è qualcosa che non va puoi parlarne con noi- la incitò Talia
Febe respirò a fondo mentre Antares si riappoggiava contro la poltrona:- Tra me e Shura le cose non vanno tanto bene...
La ragazza spiegò quanto era accaduto tra lei e il cavaliere da quando si erano reincontrati parlando anche di Alcesti, parlava a voce bassa, un po' per non svegliare Cheiron e un po' perchè tutto quello le faceva talmente male che sarebbe potuta mettersi a piangere lì, come una bambina, non che non lo stesse facendo a dire il vero ma cercava di farlo nel modo più discreto possibile:- Voi che fareste al mio posto?
-Le spaccherei la faccia- ringhiò Antares mostrando un pugno- poi si grattò la testa e sembrò ripensarci- no, forse no. Parlerei chiaramente con S...- si fermò mordendosi la lingua, perchè diavolo doveva pensare a lui? Mica stavano insieme, che facesse cosa diavolo gli pareva- parlerei chiaramente con il tizio... sì insomma, il mio ragazzo o pseudo tale dicendogli quello che penso.
-L' ha fatto- le fece notare Talia spazientita indicando Febe con la mano.
-In effetti tu e Shura non stavate insieme- dichiarò allora la guerriera del fulmine
-E lui sapeva che non vi sareste rivisti- continuò Talia
-Questo lo so anche io!- sbottò Febe con sommo stupore delle altre due- e che mi fa arrabbiare ma allo stesso tempo so di non potere accampare diritti- aveva iniziato a gesticolare- che devo fare? Cosa?
-Però che bastardo- masticò Antares incrociando le braccia sul petto e le gambe sul divano- non puoi dire a una persona che sei confuso. Non puoi!
-Abbassa la voce- disse stancamente Talia spalmandosi contro lo schienale del divano- stai pensando ad Alex vero?
-Sì, anche lui mi aveva detto di essere confuso ai tempi del liceo. E io gli stavo dietro come una deficiente.
-Ti piace ancora?- chiese molto innocentemente Febe
-Nah.
-Ora le piace Saga- ridacchiò Talia-
-Scema- soffiò la rossa.
Talia fece spallucce:-Almeno non lo nega.
-Scusate ma si stava parlando di me- si intromise la flebile voce di Febe.
-Però se lui ti amava non ti doveva tradire- sentenziò Antares.
-Dai Ann, non essere rigida, magari quel poveretto era confuso, solo e.... ma sì, aggiungiamo anche disperato- fece la bionda.
-Voi due mi confonderete le idee, me lo sento- sospirò Febe
-Ci hai chiesto aiuto e ora te lo prendi- puntualizzò la rossa, poi ghignò- tu hai un punto a tuo vantaggio- e indicò la culla
-Sei cattiva, Antares- piagnucolò Febe
-Antares ha ragione. Tu gli hai dato un figlio, questo vi lega.
-Non userò mai mio figlio!
-Nessuno ha detto questo- la calmò Talia- stiamo solo dicendo che oggettivamente Cheiron è come un filo, questa creatura in un modo o nell' altro vi lega e Shura mi sembra uno che a certe cose ci tiene. Poi se così non fosse, se non doveste stare insieme, Cheiron rimane comunque figlio di entrambi, in un modo o nell' altro vi accomuna.
-Io voglio che stia con me perchè mi ama e non perchè si senta in obbligo. Questo genere di unioni non funzionano- sussurrò Febe
Talia le mise una mano sulla spalla sorridendolole:- E sarà così, non devi preoccuparti.- poi si alzò in piedi troneggiando sulle altre due con tutta la sua altezza- Ora sai che devi fare? - puntò in alto l' indice e si sarebbe messa a gridare qualcosa se Antares non l' avesse afferrata per la vita buttandola di nuovo sul divano.
-Dì quello che devi dire a bassa voce- la minacciò
-Riconquistarlo!- sussurrò Talia con tutta la convinzione e la faccia tosta di cui disponeva.
-Ma che dici? E come si fa?- sussurrò allarmata la guerriera del fuoco.
Antares assottigliò gli occhi particolarmente interssata:- Sì, come si fa?
Talia rise compiaciuta:- Povere ingenuotte, non sapete niente. Ma non preoccupatevi perchè qui con voi avete la dea dell' amore. Ahahahaha- sospirò soddisfatta- come mi diverto.

Nel pomeriggio...
-Dobbiamo salvare Sophia e scongiurare un imminente catastrofe. Che cazzo ci facciamo in un negozio di pizzi?
-E' un negozio di intimo- la delucidò Febe
-Rilassati, Ann- la liquidò invece Talia passandole davanti e sventolandole la mano sotto al naso con nonchalance- e poi l' hai sentito Sion, non dobbiamo esaurire tutta la nostra energia visto che non sappiamo quanta ne abbiamo a disposizione. Riposo. Ci vuole riposo!
Febe si guardò intorno girando tra capi succinti e mutandoni portandosi il passeggino con un Cheiron che sembrava ridere dell' idea:- Almeno tu ti diverti, amore mio- gli sorrise la ragazza.
Talia stava ciarlando con la commessa di qualcosa che Antares non riusciva a capire e che neanche a dirlo la preoccupava assai. Si ritrovò di fronte a un tanga e arrossì, domandandosi come diavolo facesse la gente a portare un pezzo di stoffa così piccolo.
-Che utilità ha?- domandò al nulla squadrando il detto pezzo di stoffa- il sedere non lo copre di sicuro. Io morirei di freddo per tutto il tempo.
-Che domande. Si vede che sei proprio un maschiaccio- la rimproverò Talia prima di trascinarla in un camerino cercando di abbassarle i pantaloni all' urlo belluino di:- Fammi vedere che mutande hai!
-Taliaaa, ti ammazzo! Lasciami stare! Non mi toccare la cintura!
Febe fece un sorriso di scuse alle due commesse che fissavano il camerino fin troppo movimentato con un' espressione tra lo spaventato e il perplesso. Era sempre così, da quel che ricordava, la guerriera non riusciva a pensare a una volta in cui, andando tutte insieme per negozi, non avessero in qualche modo attirato l' attenzione e non sampre -anzi mai- facendo una buona figura.
A un certo punto si sentì la risata sguaiata di Talia e Febe infilando la testa nel camerino la vide indicare le mutande di Antares con sopra stampato un pinguino.
-Che c' è? Sono belle- si giustificò l' altra, rossa in viso- a me piacciono.
-Anche a me- concordò Febe.
Talia le diede una pacca sulla spalla:- Dai, anche a me... ma non sono certo adatte per conquistare un uomo.
-Io non devo conquistare proprio nessuno!- abbaiò Antares.
-Già, già- Talia uscì dal camerino- restate qua, vado a cercarvi qualcosa.
Guardò il cielo attraverso la porta del negozio, era plumbeo e prometteva un burrasca.
"Cosa stai facendo Sophi?"
Tornò con una serie di completini che distribuì sapientemente tra le due amiche.
-Voi maschietti a volte non capite il tesoro che vi si para davanti. Mi raccomando, non diventare ottuso come il tuo papà- disse Talia a Cheiron metre lo cullava tra le braccia e aspettava che le altre due uscissero dai camerini.
A un certo punto sentì la voce di Febe, più spaventata che altro:-Ta..Talia ma sei proprio sicura che questo vada bene?
Poi quella di Antares:- Ma come diavolo si mette questa roba?!
Talia aggrottò le sopracciglia e guardò di nuovo Cheiron che rideva:- Anche noi femminucce in effetti non siamo poi questi gran pozzi di scienza certe volte-
Alla fine della giornata Antares aveva comprato tre paia di mutandine classiche che aveva reputato particolarmente carine e un completo intimo senza troppi fronzoli che le coprisse un poco di più il sedere, Talia andava fiera del reggiseno che, parole sue, "le faceva le tette più sode" e Febe rimuginava sul fatto che avrebbe dovuto nascondere in qualche antro nascosto del palazzo del Capricorno il baby-doll pesca che in teoria doveva essere tutto pizzi e merletti ma che in pratica era trasparente, il completo intimo rosso con le calze abbinate e l' insieme di misere stoffe che avebbe dovuto richiamare l' uniforme di una cameriera. Che vergogna! Era rossa come un peperone, già il solo pensiero di indossare una qualsiasi di quelle cose -Talia diceva che bisognava essere audaci ma qui si esagerava- davanti a Shura la faceva andare in tilt, probabilmente di quel passo avrebbe perso i sensi. Sì, sarebbe svenuta, le ragazze avrebbero di sicuro chiamato aiuto, sarebbe arrivato Shura a sorreggerla e avrebbe scoperto quegli abiti indecenti.
O mio Dio!
Non poteva permetterlo!
Non sarebbe mai svenuta!

-Certo che è pesante salire tutte queste scale col passeggino- si lamentò Talia
-Ma se sto facendo tutto io!- ululò Antares
Io sto portando le buste- si giustificò la bionda
-Scusami, ti sto facendo fare tutta questa fatica- si aggiunse Febe dondolando il corpo per fare addormentare Cheiron
-Non fa niente, non fa niente- ribattè prontamente la guerriera di Giove per non far sentire in colpa l' amica.
Alla terza casa Saga e Kanon stavano parlando seduti sui gradini, il primo si alzò raggiungendo Antares per prendere il passaggino.
-Ce la faccio, ma grazie- lo precedette la ragazza cercando di assumere un tono gentile
-Te lo porto- affermò comunque Saga togliendoglielo dalle mani.
Antares alzò un sopracciglio:-Perchè?
Il cavaliere la guardò ponderando attentamente la risposta e cercando di non dire qualcosa che agli occhi di Antares potesse apparire come un affronto mortale, quando l' ebbe trovata sorrise soddisfatto e arcuò le sopracciglia fintamente stupido:- Perchè hai fatto trecendo gradini, è ovvio.
-Nh
Saga, doveva ammetterlo, in un primo momento fu tentato di dire qualcosa del tipo "perchè sei una femminuccia e il passeggino per te è pesante", poi saggiamente si rese conto che una frase del genere gli avrebbe fatto guadagnare una sfuriata millenaria e l' odio perenne delle coccinella -che non aveva un carattere per niente facile.
Kanon dal canto suo stava osservando tutte le buste che portava Talia desiderando, curioso com' era, di dare un' occhiata all' interno, cosa poco raccomandabile visto che Febe sembrava una pentola a pressione pronta a scoppiare da un momento all' altro -imbarazzo? E di che?- e Antares di sicuro avrebbe per lo meno tirato fuori la sua lingua biforcuta. No grazie, sentenziò quindi senza però rinunciare al suo scopo:- Ohi Talia, quante buste- ridacchiò allora- devi averne comprate di cose!
-Eh no, Kanon. Di queste buste solo una è mia.
Bene, ora Kanon sapeva una cosa in più.
-Wow, allora Febe e Antares hanno svaligiato un negozio. Se non sbaglio vende dell' intimo- era un attore nato, aveva adocchiato sin da subito il nome del negozio.
-Già- annuì Talia- soprattutto Febe. Ah, ma non preoccuparti Saga, Antares non è stata da mano.
Sia Febe che Antares erano diventate tutte rosse, in particolare Antares si voltò di scatto verso Saga:- Non è come pensi- chiarì e per dimostrare la sua tesi gli avrebbe pure fatto vedere le mutande che aveva comprato ma non le era sembrata una buona idea dopo tutto.
Allora fissò Kanon senza rendersi conto del sorriso malizioso del ragazzo alle sue spalle:- Abbiamo comprato cose normali. Cos' è? Tu cammini senza mutande? Eh?
Detto questo si allontanò di corsa trascinandosi dietro il passeggino e le altre due ragazze senza ovviamente risparmiarsi assieme a Febe una sonora lavata di capo per Talia che le cose a volte non le mandava certo a dire.
Erano riuscite ad arrivare ai rispettivi templi prima che iniziasse a piovere. Rientrata in casa Febe cercò Shura e non trovandolo si affrettò a sistemare i nuovi acquisti in un angolo nascosto dell' armadio, vedendo che la pioggia non accennava a smettere, dopo una mezz' ora chiamò Antares facendola scendere alla casa del capricorno.
-Scusami se ti disturbo, Ann... sono dispiaciutissima. Il fatto è che... ecco, volevo chiederti il favore di tenere Cheiron. Suppongo che Shura sia ancora al confine e fuori piove, non vorrei che si prendesse un raffrddore.
La guerriera di Giove annuì già domandandosi tristemente cosa diavolo dovesse fare per prendersi cura di un bambino. Quando Febe andò via Cheiron dormiva ma se si fosse messo a piangere? O se si fosse sentito improvvisamente male? O...oppure... poteva accadere di tutto e pensando proprio a quel tutto si mise le mani tra i capelli entrando nel panico più totale e pregando che Febe si sbrigasse. Nel frattempo non avrebbe tolto un attimo gli occhi dalla culla. Forse avrebbe potuto provare a chiamare rinforzi, si sarebbe sentita di certo più sicura. I saint avevano un cellulare, grazie al cielo quella era una modernità ben accetta tra le mura del tempio. Provò a telefonare prima a suo fratello e quindi a Milo che a quanto pare però avevano deciso di non utilizzare come si deve il telefonino visto che entrambi squillavano a vuoto. Fece rapida due conti mangiandosi le unghie delle mani e guardando vigile Cheiron -santo bambino, dormiva- , chi poteva chiamare? La casa immediatamente più vicina era quella del Sagittario ma a parte che non aveva il numero di telefono -ammesso che Aiolos possedesse il magico oggettino- non erano nemmeno in gran confidenza. Però Aiolos era buono e gentile quindi sì, se avesse potuto lo avrebbe chiamato eccome.
Talia. Avrebbe chiamato Talia.

Febe aveva afferrato di corsa l' ombrello e si era recata al confine meridionale, lì Shura contemplava immobile l' immenso lago di magma che si era formato tra le rocce e circondato da un muro di fiamme non troppo alte ma che comunque avrebbero ostacolato chiunque volesse prendere la spada che si trovava su un masso di grandi dimensioni che sembrava galleggiare al centro del liquido incandescente.
Febe rimase qualche minuto a guardargli le spalle, fece qualche passo avanti raggiungendolo e sfiorandogli timidamente la spalla con la mano.
Shura si girò lievemente sorpreso della sua presenza lì:- Che ci fai qui?
La ragazza sobbalzò appena, non voleva infastidirlo:- Sta piovendo- fece una pausa e si morse le labbra-  ho pensato che... potevi prenderti un raffreddore. Ti ho portato un ombrello- disse lentamente porgendogli l' oggetto.
Shura guardò l' ombrello rosso che gli veniva porto, non fece una piega, non si mosse:-Cheiron?- domandò invece.
Shura era freddo, terribilmente freddo e Febe si sentì stringere il cuore perchè non ce la faceva più. Come poteva stargli intorno se la sua presenza non era gradita, se lo metteva in imbarazzo?
-L' ho lasciato al tempio con Antares e sono venuta qui. Vorrei che tu tornassi indietro con me- prese coraggio e gli mise una mano sul braccio cercando di stringere l' armatura- perfavore. Prenderò quella spada, te lo prometto.
Non avrebbe pianto benchè la tentazione fosse forte. Doveva smetterla o non sarebbe mai stata degna di stargli accanto. Sarebbe cambiata per lui.
Il saint prese l' ombrello appoggiato col manico al polso di Febe e annuì, lo aprì sulla propria testa iniziando a camminare al suo fianco verso il santuario, camminando lentamente per godersi  la malinconia del cielo plumbeo sulle loro teste, il silenzio scandito dal solo ritmare incessante della pioggia sulla piante, sulle roccie, suglie ombrelli e sul terreno.


-Il telefono della persona chiamata potrebbe essere spento o non raggiungibile.
Antares allontanò il cellulare dall' orecchio fissando l' apparecchio con aria scioccata. Ma che stava succedendo a tutti?
Si accucciò su una sedia e la avvicinò alla culla poggiandovi le braccia conserte e la testa adagiata su di esse assorbendo la tranquillità che emanava quel bambino. All' improvviso il piccolo fece una smorfia e strabuzzò gli occhi irrompendo in un pianto potente, come se fosse dipeso dal semplice fatto di trovarsi davanti un' estranea e non la sua mamma. In un primo momento Antares si tappò le orecchie, poi prese Cheiron dalla culla e con quello che per lei fu uno sforzo enorme odorò il bambino. Non sembrava aver fatto la cacca ma se ne volle assicurare comunque. Come aveva supposto era pulito.
Allora che avesse fame?
No, Febe le aveva detto che aveva già mangiato.
E allora?
-Perchè piangi?- rantolò nel panico più totale.
Poi respirò a fondo, doveva calmarsi. Si posizionò bene il bambino all' altezza del petto e iniziò a girere intorno alla stanza cullandolo stretto, canticchiando qualche canzone e facendo qualche smorfia divertente -ma che a lei sembrava semplicemente idiota.  Voleva semplicemente trasmettergli un poco di tranquillità.
Lentamente il pianto del bimbo andò scemando permettendo ad Antares di rilassarsi e tirare un sospiro di sollievo, continuò a cullarlo, con le labbra increspate da un sorriso materno e gli occhi addolcitisi all' improvviso.
Quando alzò lo sguardo si accorse che Saga era fermo sulla soglia della porta. Come colta in flagrante si arrestò all' improvviso smettendo di cullare il bambino che ricominciò a piangere di nuovo costringendola più goffamente a ripetere i movimenti precedenti.
Il saint si avvicinava a lei guardandola in modo strano e Antares sarebbe voluta scappare il più lontano possibile, quella situazione era davvero troppo imbarazzante.
Si ritrovò con Saga a pochi centimetri da loro, il cavaliere allungò una mano accarezzandole la guancia e sorridendole:- Sei bellissima.
La guerriera rimase un attimo a bocca aperta a guardarlo spiazzata poi abbassò gli occhi:- No- sussurrò
-Sei bellissima- ripetè avvicinando il suo volto a quello di lei- e in questo momento sei la cosa più dolce che abbia mai visto.
Febe e Shura avevano percorso il tragitto che li separava dal tempio nel più religioso silenzio col peso di un muro invisibile che li separava.
-Hai detto che hai bisogno di tempo- fece lei a un certo punto facendo arrestare il cavaliere- ma sembra solo che tu stia cercando di allontanarmi. E la sai una cosa? Non mi interessa. Non mi interessa, Shura. Io resterò qui fino a quando non me lo dirai tu, chiaramente, di andarmene. Voglio che tu lo sappia. Non ti costringo ad amarmi ma ad essere sincero e fino a quando non me lo dirai, finchè non mi dirai "ti amo" oppure "vai via" io resterò qui e... e fino a quel momento farò di tutto per non perderti.
Febe gli passò davanti senza attendere una risposta, sperava solo di essere abbastanza forte da tentare davvero quel tutto e di non farsi sopraffare prima. Quando arrivò trovò Saga e Antares seduti sul divano, Cheiron placidamente addormentato tra le braccia della ragazza in un altrettanto religioso silenzio.

Usciti fuori dalle stanze private del tempio del Capricorno, Antares si girò verso Saga:- Non ti ho chiesto cosa ci facevi da questa parti.
-Tornavo dal tredicesimo templio, tutto qui.
-Ah... allora io salgo.
-Sì, e io invece devo scendere.
-Già.
-Camus non era nel suo tempio.
-Quando sono venuta qui c' era ancora.
-Ho capito. Magari è con Milo.
-Magari, sì.
A Saga era evidente che stavano perdendo tempo ritardando il momento dei saluti, pensò quindi di svelarle il motivo per cui era stato al tredicesimo tempio:- Ho chiesto a Sion di poterti allenare.
-...
-Credo di poterti preparare adeguatamente in vista di eventuali complicazioni.
-Come mai ti sei fatto carico di questa responsabilità?
Saga fece spallucce:- Ho voglia di combattere con te, tutto qui. Avresti preferito che ti allenasse Camus?
-Non pensavo di dovermi allenare di nuovo ad essere onesti.
-Bene- Saga si voltò dandole le spalle- ci vediamo domani mattina nel settore nord. Ti aspetto per le sette.
-Otto-
Antares sentì uno sbuffo:- Otto- capitolò il ragazzo.









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ANGOLO AUTRICE: 
In questo capitolo si parla per buona parte di mutande e infatti avrei voluto intitolarlo "Mutande", ma poi non ne ho avuto il coraggio... ok, scherzi a parte, inizialmente avrei voluto dedicare questo capitolo solo a Shura e Febe ma poi è uscito fuori così. Abbiamo una Talia che sembrerebbe essere ritornata quella di una volta, Antares particolarmente su di giri e Febe apparentemente risoluta.
Ovviamente tra il Capricorno e neo-Mars non finisce mica qui. Nel prossimo capitolo in teoria (in teoria perchè poi i personaggi fanno quello che vogliono -.-) dovremmo avere l' allenamento di Saga e Antares che come immaginerete non sarà dei più simpatici, un paio di cosucce che riguarderanno rispettivamente Shura e Febe e finalmente Milo e Camus e poi bho... avrei in mente altre cose (soprattutto una su Talia) ma non so se inserirle già ora oppure aspettare un pochino.

Se può interessarvi ho postato due nuove ff, una shonen-ai dal titolo "Le relazioni pericolose (ovvero il buon vicinato)" e l' altra che invece coinvolge Kanon e un nuovo personaggio, ed è invece un het, il titolo è "Running away"
   
 
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