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Autore: juls_angel    30/04/2012    22 recensioni
Cosa succede se Zayn si reca dal meccanico chiedendo di Charlie, convinto di trovarsi davanti un “ciccione puzzolente” e invece si trova davanti lei: Charlotte, una bella bruna logorroica che è un genio dei motori?
"< Ehm, scusa? > chiedo
< Si? > la voce mi arriva ovattata
< Sto cercando Charlie > il ragazzo si da una spinta con i piedi, facendo scorrere il carello su cui è sdraiato, e finalmente riesco a vederlo…E non è sicuramente un ragazzo.
< E tu saresti? > mi chiede la ragazza bruna alzandosi in piedi e slacciandosi la tuta da meccanico. Si sfila le maniche e poi se le lega in vita, mostrando la t-shirt azzurra e aderente, che lascia ben poco all’immaginazione…
< Ehm…Ho…Ho dei problemi con la macchina e mi hanno detto di chiedere di Charlie > balbetto cercando di smettere di fissarla
< Beh, allora hai trovato Charlie > mi dice lei sorridendo e mettendo in mostra la fossetta sulla guancia destra
< Non… > mormoro non capendo e guardandomi in giro
< Io sono Charlie >
Mini-Fic, 2 capitoli..Enjoy it!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I Was Enchanted To Meet You

 


< Louis! > esclama Charlie correndogli incontro
< Ciao splendore! > urla lui abbracciandola < Come stai? >
< Bene > replica lei sorridendo e staccandosi da lui. Louis intanto saluta Madhlen dandole un bacio sulle labbra. Poi le sussurra qualcosa all’orecchio, facendola arrossire. Charlie intanto mi guarda curiosa, fin quando Louis dice
< Conosci già il mio amico… >
< Zayn, giusto? > lo interrompe lei riportando il suo sguardo su di me
< Giusto > mormoro sorridendole < E bello rivederti >
< Anche per me > dice lei sorridendo ancora di più e mettendo in mostra la sua fossetta.
< Bene, noi andiamo a divertirci > annuncia allora Louis lanciandomi un’occhiata maliziosa e dirigendosi in pista, mano per mano con Madhlen, che fa l’occhiolino a Charlie
< No, Louis… > sibilo, ma lui ormai è lontano. Mi gratto la testa imbarazzato, non sapendo come iniziare il discorso. Poi opto per il solito
< Allora, come va? >
< Bene, tu? >
< Bene…Ti va di…bere qualcosa? > chiedo allora indicando una delle bottiglie di alcolici di fronte a noi. Lei fa una smorfia e mormora
< Magari più tardi…Non reggo molto bene l’alcool…E nemmeno loro a quanto pare > aggiunge divertita quando Harry e Niall arrivano barcollando un po’ e si appoggiano a me, che li tengo stretti cercando di non farli cadere per terra.
< Zayn! > esclama il biondino sorridendomi.
< Ragazzi, quanto avete bevuto? > chiedo retorico,
< Poco poco > mormora Harry facendo il gesto con le mani e scoppiando poi a ridere, poi vede Charlie e sembra illuminarsi < Non ci presenti la tua amica? > mi chiede fissandola malizioso. Lei con mia grande sorpresa scoppia a ridere, mentre io dico
< Harry, Niall, lei è Charlie >
< Piacere, sono anche loro nella band? > mi chiede divertita
< Purtroppo > replico ridendo
< Zayn! Dammi una mano! Portiamoli in camera prima che combinino qualche cavolata di cui potrebbero pentirsi: per esempio mettere incinta qualcuna > esordisce Liam arrivandomi di fianco e passando un braccio intorno alla vita di Niall, sostenendolo. Poi vede Charlie e le sorride < Ciao, io sono Liam >
< Charlie > replica lei sorridendo. Niall sembra riscuotersi da chissà quali pensieri e mi chiede
< Oh, quella Charlie? > arrossisco un po’, e ringrazio di avere la pelle scura che lo nasconde.
< Si Niall > Lei mi guarda sorpresa e poi sorride. < Io devo… > e poi indico i miei amici, tenendo stretto Harry per il colletto della camicia per evitare che corra dietro a una ragazza che è appena passata.
< Tranquillo…Ci vediamo in giro > replica lei annuendo.
< Ciao splendore > la saluta poi Harry facendola ridere. Seguo Liam in mezzo alla calca di persone, sorreggendo Harry mentre lui aiuta Niall.
< Complimenti Zayn, proprio una bella figa > mi dice riccio scoppiando a ridere da solo
< Zitto Harry, andiamo > replico sorridendo e spingendolo su per le scale.
 
E’ passata un’ora e per quanto abbia cercato in giro non ho più visto Charlie.
Vedo Louis e sto per chiedergli se l’ha vista, ma poi mi accorgo che si sta baciando in modo non proprio casto con Mad, e decido di lasciar perdere. Sbuffo e poi esco sul portico, non sopportando più la musica alta.
Mi appoggio a una delle colonne dell’ingresso e mi accendo una sigaretta
< Ehi > una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare e girare velocemente, e lei è lì, seduta sulla ringhiera della veranda.
< Ciao > replico sorpreso < Che ci fai qui fuori? >
< Non sono molto festaiola… > mi dice con una smorfia buffa < Tu? > io le mostro la sigaretta e lei aggrotta le sopracciglia. Si alza e si avvicina a me dicendo
< Il fumo uccide, non te l’hanno mai detto? >
< L’ho sentito dire > replico sorridendo, tenendo la sigaretta tra le labbra. Lei mi viene davanti, e si ferma a pochi centimetri dal mio viso. E’ così vicino che posso chiaramente sentire il suo profumo dolce.
< Se te la spengo ti incazzi? > mi sussurra fissandomi negli occhi. Io scuoto leggermente la testa e lei allunga una mano, afferrando la sigaretta e sfiorandomi le labbra, poi si gira e la butta per terra. Io fisso i suoi occhi azzurri tutto il tempo, perdendomici dentro. < Ora va meglio >  sussurra prima di allontanarsi definitivamente da me e dandomi così la possibilità di ricominciare a respirare. Si appoggia all’altra colonna, standomi di fronte e abbassando lo sguardo, io mi schiarisco la voce e poi le chiedo
< Allora, andrai all’università o… > lei riposta il suo sguardo su di me e continua la mia frase
< O lavorerò tutta la mia vita nell’officina? No grazie …E’ solo un hobby >
< Peccato >
< Mmm? > mi chiede curiosa
< Beh, mi toccherà cambiare meccanico se non lo farai più tu! > le dico divertito, facendola ridere piano
< Oh, sono il tuo meccanico di fiducia ora? >
< Certo, avevi dei dubbi? >
< No, hai ragione, sono troppo brava > replica lei cercando di restare seria, ma scoppiando a ridere di nuovo.
< E cosa vorresti studiare? >
< Giornalismo… > risponde lei e poi sussurra < E non ho intenzione di rinunciare al mio sogno > io la guardo interrogativo e lei mi spiega < Beh, mio fratello è una specie di genio: si è laureato con la lode a Cambridge, ma è tornato qui perché aveva paura che mio padre sclerasse dopo che mia madre se ne è andata >
< Louis me l’ha detto > mormoro
< Quel ragazzo dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa > replica lei sorridendo, poi spalanca gli occhi e scoppia a ridere < Oddio! Tu credi che lei sia morta! >
< Beh… >
< No, mia madre è viva e vegeta. Tre anni fa ha semplicemente fatto le valige ed è scappata in America con il suo amante… > mormora mentre un velo di dolore si posa sui suoi occhi < Mi padre ha avuto una specie di crollo…E’ per questo che ci siamo trasferiti: nella vecchia casa c’erano troppi ricordi secondo lui e… > Si blocca fissandomi < Oddio! Scusami! Te l’ho detto che parlo a vanvera…Mi dispiace! > si scusa poi.
< Tranquilla, non è un problema… >
< Si invece! Praticamente non ci conosciamo e ti scarico addosso tutti i miei problemi… >
< Charlie, davvero, non fa niente >
< Sono un disastro > mormora allora.
< No. Sei bellissima > Oddio. L’ho detto a voce alta?! Vista la sua espressione si…Dio Zayn, sei un coglione…
< Cosa? > mi chiede sorpresa
< Scusa, io… > Lei probabilmente si accorge del mio imbarazzo, perché dice
< Non avrai sul serio pensato che me andassi in giro con la tuta da meccanico tutto il giorno vero? Ogni tanto so anche mettermi in tiro >. Io le sorrido riconoscente e lei ricambia. Restiamo a fissarci per un po’, stando in silenzio fin quando lei non mormora
< Adoro questa canzone > presto attenzione alla melodia e riconosco “Enchanted” di Taylor Swift. Mi avvicino a lei e le porgo la mano, invitandola a ballare silenziosamente, lei mi guarda sorpresa e poi afferra la afferra, facendo partire una miriade di brividi a quel tocco. Intreccia le braccia intorno al mio collo e io appoggio le mani sui suoi fianchi. La stringo a me, godendomi quel contatto e dopo un po’ canto qualche parola della canzone, che conosco grazie a mia sorella, che ne è praticamente fissata.
< I’ll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you
This is me praying that this was the very first page
Not where the storyline ends
My thoughts will echo your name
Until I see you again
 These are the words I held back as I was leaving too soon
I was enchanted to meet you>
< Wow…Hai una voce meravigliosa > mi dice sorpresa mentre continuiamo a ballare, nonostante la canzone lenta sia finita e ne sia partita una house
< Grazie… > le dico un po’ in imbarazzo: ho sempre e solo cantato davanti ai ragazzi, vergognandomi troppo di farlo davanti ad altre persone ma con lei…
< Mi fai un effetto strano > mi lascio sfuggire.
< Preferivo il “sei bellissima” > replica allora ridendo, io scuoto la testa imbarazzato e cerco di spiegarmi meglio
< Intendevo che…Insomma io solitamente a quest’ora alle feste sono… >
< Sei chiuso in camera con la sfortunata, o fortunata - dipende dai punti di vista- di turno…Giusto? > mi interrompe lei fissandomi divertita
< Beh…Si > ammetto alla fine
< Stasera però stai ballando con me >
< E’ quello che intendevo… >
< Beh, allora ne sono onorata > replica stringendosi un po’ di più a me. Mi stacco da lei, continuando però a tenerla per mano e insieme scendiamo i gradini del portico, camminando sul giardino e facendo il giro della casa. Io sorrido, mi giro verso di lei e continuo a fissarla, e lei, accorgendosi del mio sguardo insistente, alza gli occhi e li punta nei miei, inclinando appena la testa e arricciando le labbra curiosa
< Che c’è? Perchè mi guardi così? > mi chiede in un sussurro
< Mi sembra di conoscerti da sempre > lei spalanca gli occhi sorpresa e poi si mette a ridere piano, scuotendo la testa. Io maledico nuovamente il mio cervello. Cavolo un bel filtro cervello-bocca non sarebbe male ogni tanto, eh Malik?
< Scusa, troppo smielato > borbotto allora.
< No, ridevo perché per me è la stessa cosa > mormora lei fissandomi e sorridendo. Io la guardo per un po’ e poi prendo un bel respiro, prima di avvicinarmi piano a lei, fissando le sue labbra. Lei resta immobile e io mi fermo a pochi millimetri dalla sua bocca, ed è lei che mi avvicina a sé tirandomi per il collo e facendo combaciare le nostre labbra. Mi stacco appena sorridendole, la spingo piano contro il muro della casa e la riattiro a me, baciandola di nuovo. Con la lingua seguo il contorno delle sue labbra, e quando lei le dischiude la insinuo nella sua bocca, incontrando la sua e iniziando a giocarci. Restiamo a baciarci per un po’, mentre lei mi attira verso di se e io mi premo ancora di più contro il suo corpo perfetto, appoggiando una mano sulla sua coscia.
< Aspetta…Zayn… > mormora lei staccandosi un attimo dalle mie labbra, il respiro accelerato, proprio come il mio < Io…Io non sono quel tipo di ragazza > Io la guardo confuso non capendo a cosa si riferisce
< Ma tu mi piaci > mormoro allora, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei mi sorride e poi dice
< Penso che la tua mano sotto il mio vestito influenzi parecchio la cosa… > Io abbasso lo sguardo, improvvisamente consapevole che in effetti la mia mano è sotto il suo vestito, più in alto di quanto mi aspettassi.
< Scusa > borbotto, facendo poi uno sforzo sovraumano per staccare la mano dalla sua gamba liscia. Appoggio i palmi contro il muro, accanto al suo viso < Io…Usciamo… >
< Come? > mi chiede confusa
< Domani…Come due ragazzi normali che si piacciono e che vogliono conoscersi meglio…E poi vediamo come va… > lei sorride annuendo
< D’accordo, così vedrai anche come mi vesto normalmente: non da meccanico e non da festa > scherza allora. Poi infila una mano nella tasca della mia giacca varsity e afferra il mio cellulare.
< Qui c’è il mio numero…Chiamami, così ci mettiamo d’accordo > mi dice poi sorridendo e restituendomi il telefono.
< Okay > replico sorridendo, poi però, non riuscendo a resistere riappoggio le mie labbra alle sue, staccandole subito dopo per evitare di mandare a quel paese il proposito del “usciamo insieme prima di andare oltre”. M prima di riuscire ad allontanarmi del tutto lei mi afferra per il colletto della giacca e mi bacia di nuovo.
< Okay, meglio rientrare… > mi dice staccandosi e morsicandosi il labbro inferiore
< Sì, forse è meglio… > mormoro pensando però il contrario.
 
< Grazie, è stato un pomeriggio fantastico > mi dice lei girando il viso verso di me e sorridendomi. Siamo fermi davanti al viale di casa sua, dopo aver passato il pomeriggio…beh si, il pomeriggio più bello della mia vita credo.
< Concordo > replico allora. Restiamo a fisarci per un po’ e poi quasi contemporaneamente ci avviciniamo e ci baciamo dolcemente
< Il miglior appuntamento di sempre > mormora lei contro le mie labbra, facendomi ridere piano. Ci baciamo un altro po’ e lei dice piano < Dovrei tornare dentro, o rischio che mio fratello esca e mi trascini in casa tirandomi per le orecchie > io mi metto a ridere
< Ti va, se…insomma >
< Si, Zayn, mi farebbe piacere uscire con te domani > replica lei guardandomi divertita. Io la riattiro a me e la bacio di nuovo
< A domani allora > dice qualche minuto dopo aprendo la portiera
< A domani >.
 
7 anni dopo
Guardo Charlie mentre saluta i suoi fratelli e suo padre. L’abito bianco- e scomodo, a detta sua – che ha usato durante la cerimonia è stato sostituito da un vestitino a fiori. Abbraccia Mad, mentre io saluto i miei amici. Prende in braccio Dani, la figlia di Madhlen e Louis, a cui ha fatto da madrina al battesimo e le da un buffetto sulla guancia.
Ancora non ci credo. E’ mia moglie, finalmente.
La prendo per mano e dopo aver salutato tutti gli invitati-tra cui è presente anche il direttore del giornale per cui lei lavora, perché sì, alla fine è riuscita a diventare una giornalista- saliamo sul taxi che ci porterà all’aeroporto: andremo in Australia in luna di miele…
< Oddio, non ci credo…Siamo sposati! > esclama poco dopo baciandomi < Se è un sogno non svegliarmi! > mi metto a ridere
< Non è un sogno amore… > lei mi fissa e mi sorride radiosa. La fossetta è ancora lì, sulla guancia destra, e gliela bacio dolcemente. Le stringo a me e lei si appoggia alla mia spalla.
Se ripenso a come abbiamo deciso di fare “il grande passo” mi viene ancora da ridere…Una sera, mentre stavamo tornando a casa dal cinema, alla radio avevano messo una vecchia canzone, che si sentiva nel periodo in cui io e lei abbiamo iniziato a uscire, e io avevo iniziato a canticchiarla
< Together can never be close enough for me
 Feel like I am close enough to you
 You wear white and I’ll wear out the words I love
 And you’re beautiful
 Now that the wait is over
 And love and has finally shown her my way
 Marry me
 Today and every day>.
Lei mi aveva fissato per un po’ e poi aveva detto
< Sposiamoci > ero scoppiato a ridere, ma poi quando avevo capito che parlava sul serio l’avevo guardata e avevo esclamato
< Okay >.
E ora siamo sposati sul serio…Niente proposte romantiche, niente inginocchiature patetiche davanti a un qualche panorama mozzafiato, niente anello nel bicchiere di champagne durante una cena in un ristorante super costoso. Perché noi siamo così: niente nel nostro rapporto è normale, a partire dal nostro incontro, al nostro primo bacio, alla proposta di matrimonio, che aveva praticamente fatto lei, e non il contrario. Siamo unici, e amo questa cosa, come amo lei: amo il fatto che siamo opposti, agli antipodi, io timido, lei estroversa, lei permalosa, io orgoglioso. Amo litigare con lei e poi fare l’amore per riappacificarci. E’ così, la amo.
< Zayn, io… > inizia lei, ma poi si blocca e mi dice < Ti amo >. Io sorrido e guardandola negli occhi replico
< Ti amo anche io…Ma, Charlie, cos’è che volevi dirmi veramente? > lei sbuffa alzando gli occhi al cielo, < Stiamo insieme da sette anni, ti conosco abbastanza bene ormai… > Lei mi fissa e poi scioglie l’abbraccio, allontanandosi da me e mettendosi comoda sul sedile. Si tortura un po’ l’orlo del vestito e poi mi chiede
< Prometti che non ti arrabbi? >
< Si amore… >. Lei prende un bel respiro e poi mormora
< Beh, hai presente le nausee che ho avuto per l’ansia del matrimonio? >Annuisco, ripensando a quanto era isterica i giorni scorsi e alle corse che faceva in bagno ogni mattina,
< Beh, ecco, non erano nausee causate dall’ ansia > E quando capisco a cosa si riferisce tutto si blocca.
E’ incinta.
Una serie di emozioni, mischiate ma comunque distinte, mi trapassano il corpo da cima a fondo, rivoltandomi lo stomaco: stupore e incredulità, perché non mi aspettavo assolutamente che lei potesse essere incinta, non lo avevamo programmato, per niente. Paura, perché sto per diventare padre e la cosa mi terrorizza, e infine felicità.
Pura e assoluta felicità.
< Tu…Tu…sei incita? Insomma…diventerò… > balbetto
< Padre. Si. > dice lei cauta, poi mi afferra una mano e continua < Lo so che non era programmato ma… > appoggio una mano sulla sua pancia, interrompendo le sue parole, e sorridendo come un’idiota.
< Quindi non sei arrabbiato? > Mi chiede lei con un sussurro
< Arrabbiato? Sono l’uomo più felice del mondo! > Lei si mette a ridere e mi bacia, inizialmente molto dolcemente e poi sempre più passionalmente…Continuiamo per un po’ , ma quando mi accorgo che forse è meglio fermarci al bacio e non andare oltre mi stacco e le sussurro
< Tesoro, questo mi renderebbe davvero l’uomo più felice del mondo, ma credo sarebbe meglio aspettare di essere in albergo: non vorrei scandalizzare l’autista > e indico con la testa il vecchietto che ci guarda con aria di disapprovazione, scuotendo la testa
< Ops… > mormora allora Charlie – “mia moglie” penso orgoglioso- staccandosi da me e scoppiando a ridere. Mi godo il suono della sua risata e poi le prendo il viso tra le mani
< Ti amo Charlie >
< Ti amo anch’io Zayn > mormora lei osservandomi con gli occhi lucidi e facendo ricomparire la fossetta.
 
< Louis! > esclama Charlie correndogli incontro
< Ciao splendore! > urla lui abbracciandola < Come stai? >
< Bene > replica lei sorridendo e staccandosi da lui. Louis intanto saluta Madhlen dandole un bacio sulle labbra. Poi le sussurra qualcosa all’orecchio, facendola arrossire. Charlie intanto mi guarda curiosa, fin quando Louis dice
< Conosci già il mio amico… >
< Zayn, giusto? > lo interrompe lei riportando il suo sguardo su di me
< Giusto > mormoro sorridendole < E bello rivederti >
< Anche per me > dice lei sorridendo ancora di più e mettendo in mostra la sua fossetta.
< Bene, noi andiamo a divertirci > annuncia allora Louis lanciandomi un’occhiata maliziosa e dirigendosi in pista, mano per mano con Madhlen, che fa l’occhiolino a Charlie
< No, Louis… > sibilo, ma lui ormai è lontano. Mi gratto la testa imbarazzato, non sapendo come iniziare il discorso. Poi opto per il solito
< Allora, come va? >
< Bene, tu? >
< Bene…Ti va di…bere qualcosa? > chiedo allora indicando una delle bottiglie di alcolici di fronte a noi. Lei fa una smorfia e mormora
< Magari più tardi…Non reggo molto bene l’alcool…E nemmeno loro a quanto pare > aggiunge divertita quando Harry e Niall arrivano barcollando un po’ e si appoggiano a me, che li tengo stretti cercando di non farli cadere per terra.
< Zayn! > esclama il biondino sorridendomi.
< Ragazzi, quanto avete bevuto? > chiedo retorico,
< Poco poco > mormora Harry facendo il gesto con le mani e scoppiando poi a ridere, poi vede Charlie e sembra illuminarsi < Non ci presenti la tua amica? > mi chiede fissandola malizioso. Lei con mia grande sorpresa scoppia a ridere, mentre io dico
< Harry, Niall, lei è Charlie >
< Piacere, sono anche loro nella band? > mi chiede divertita
< Purtroppo > replico ridendo
< Zayn! Dammi una mano! Portiamoli in camera prima che combinino qualche cavolata di cui potrebbero pentirsi: per esempio mettere incinta qualcuna > esordisce Liam arrivandomi di fianco e passando un braccio intorno alla vita di Niall, sostenendolo. Poi vede Charlie e le sorride < Ciao, io sono Liam >
< Charlie > replica lei sorridendo. Niall sembra riscuotersi da chissà quali pensieri e mi chiede
< Oh, quella Charlie? > arrossisco un po’, e ringrazio di avere la pelle scura che lo nasconde.
< Si Niall > Lei mi guarda sorpresa e poi sorride. < Io devo… > e poi indico i miei amici, tenendo stretto Harry per il colletto della camicia per evitare che corra dietro a una ragazza che è appena passata.
< Tranquillo…Ci vediamo in giro > replica lei annuendo.
< Ciao splendore > la saluta poi Harry facendola ridere. Seguo Liam in mezzo alla calca di persone, sorreggendo Harry mentre lui aiuta Niall.
< Complimenti Zayn, proprio una bella figa > mi dice riccio scoppiando a ridere da solo
< Zitto Harry, andiamo > replico sorridendo e spingendolo su per le scale.
 
E’ passata un’ora e per quanto abbia cercato in giro non ho più visto Charlie.
Vedo Louis e sto per chiedergli se l’ha vista, ma poi mi accorgo che si sta baciando in modo non proprio casto con Mad, e decido di lasciar perdere. Sbuffo e poi esco sul portico, non sopportando più la musica alta.
Mi appoggio a una delle colonne dell’ingresso e mi accendo una sigaretta
< Ehi > una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare e girare velocemente, e lei è lì, seduta sulla ringhiera della veranda.
< Ciao > replico sorpreso < Che ci fai qui fuori? >
< Non sono molto festaiola… > mi dice con una smorfia buffa < Tu? > io le mostro la sigaretta e lei aggrotta le sopracciglia. Si alza e si avvicina a me dicendo
< Il fumo uccide, non te l’hanno mai detto? >
< L’ho sentito dire > replico sorridendo, tenendo la sigaretta tra le labbra. Lei mi viene davanti, e si ferma a pochi centimetri dal mio viso. E’ così vicino che posso chiaramente sentire il suo profumo dolce.
< Se te la spengo ti incazzi? > mi sussurra fissandomi negli occhi. Io scuoto leggermente la testa e lei allunga una mano, afferrando la sigaretta e sfiorandomi le labbra, poi si gira e la butta per terra. Io fisso i suoi occhi azzurri tutto il tempo, perdendomici dentro. < Ora va meglio >  sussurra prima di allontanarsi definitivamente da me e dandomi così la possibilità di ricominciare a respirare. Si appoggia all’altra colonna, standomi di fronte e abbassando lo sguardo, io mi schiarisco la voce e poi le chiedo
< Allora, andrai all’università o… > lei riposta il suo sguardo su di me e continua la mia frase
< O lavorerò tutta la mia vita nell’officina? No grazie …E’ solo un hobby >
< Peccato >
< Mmm? > mi chiede curiosa
< Beh, mi toccherà cambiare meccanico se non lo farai più tu! > le dico divertito, facendola ridere piano
< Oh, sono il tuo meccanico di fiducia ora? >
< Certo, avevi dei dubbi? >
< No, hai ragione, sono troppo brava > replica lei cercando di restare seria, ma scoppiando a ridere di nuovo.
< E cosa vorresti studiare? >
< Giornalismo… > risponde lei e poi sussurra < E non ho intenzione di rinunciare al mio sogno > io la guardo interrogativo e lei mi spiega < Beh, mio fratello è una specie di genio: si è laureato con la lode a Cambridge, ma è tornato qui perché aveva paura che mio padre sclerasse dopo che mia madre se ne è andata >
< Louis me l’ha detto > mormoro
< Quel ragazzo dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa > replica lei sorridendo, poi spalanca gli occhi e scoppia a ridere < Oddio! Tu credi che lei sia morta! >
< Beh… >
< No, mia madre è viva e vegeta. Tre anni fa ha semplicemente fatto le valige ed è scappata in America con il suo amante… > mormora mentre un velo di dolore si posa sui suoi occhi < Mi padre ha avuto una specie di crollo…E’ per questo che ci siamo trasferiti: nella vecchia casa c’erano troppi ricordi secondo lui e… > Si blocca fissandomi < Oddio! Scusami! Te l’ho detto che parlo a vanvera…Mi dispiace! > si scusa poi.
< Tranquilla, non è un problema… >
< Si invece! Praticamente non ci conosciamo e ti scarico addosso tutti i miei problemi… >
< Charlie, davvero, non fa niente >
< Sono un disastro > mormora allora.
< No. Sei bellissima > Oddio. L’ho detto a voce alta?! Vista la sua espressione si…Dio Zayn, sei un coglione…
< Cosa? > mi chiede sorpresa
< Scusa, io… > Lei probabilmente si accorge del mio imbarazzo, perché dice
< Non avrai sul serio pensato che me andassi in giro con la tuta da meccanico tutto il giorno vero? Ogni tanto so anche mettermi in tiro >. Io le sorrido riconoscente e lei ricambia. Restiamo a fissarci per un po’, stando in silenzio fin quando lei non mormora
< Adoro questa canzone > presto attenzione alla melodia e riconosco “Enchanted” di Taylor Swift. Mi avvicino a lei e le porgo la mano, invitandola a ballare silenziosamente, lei mi guarda sorpresa e poi afferra la afferra, facendo partire una miriade di brividi a quel tocco. Intreccia le braccia intorno al mio collo e io appoggio le mani sui suoi fianchi. La stringo a me, godendomi quel contatto e dopo un po’ canto qualche parola della canzone, che conosco grazie a mia sorella, che ne è praticamente fissata.
< I’ll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you
This is me praying that this was the very first page
Not where the storyline ends
My thoughts will echo your name
Until I see you again
 These are the words I held back as I was leaving too soon
I was enchanted to meet you>
< Wow…Hai una voce meravigliosa > mi dice sorpresa mentre continuiamo a ballare, nonostante la canzone lenta sia finita e ne sia partita una house
< Grazie… > le dico un po’ in imbarazzo: ho sempre e solo cantato davanti ai ragazzi, vergognandomi troppo di farlo davanti ad altre persone ma con lei…
< Mi fai un effetto strano > mi lascio sfuggire.
< Preferivo il “sei bellissima” > replica allora ridendo, io scuoto la testa imbarazzato e cerco di spiegarmi meglio
< Intendevo che…Insomma io solitamente a quest’ora alle feste sono… >
< Sei chiuso in camera con la sfortunata, o fortunata - dipende dai punti di vista- di turno…Giusto? > mi interrompe lei fissandomi divertita
< Beh…Si > ammetto alla fine
< Stasera però stai ballando con me >
< E’ quello che intendevo… >
< Beh, allora ne sono onorata > replica stringendosi un po’ di più a me. Mi stacco da lei, continuando però a tenerla per mano e insieme scendiamo i gradini del portico, camminando sul giardino e facendo il giro della casa. Io sorrido, mi giro verso di lei e continuo a fissarla, e lei, accorgendosi del mio sguardo insistente, alza gli occhi e li punta nei miei, inclinando appena la testa e arricciando le labbra curiosa
< Che c’è? Perchè mi guardi così? > mi chiede in un sussurro
< Mi sembra di conoscerti da sempre > lei spalanca gli occhi sorpresa e poi si mette a ridere piano, scuotendo la testa. Io maledico nuovamente il mio cervello. Cavolo un bel filtro cervello-bocca non sarebbe male ogni tanto, eh Malik?
< Scusa, troppo smielato > borbotto allora.
< No, ridevo perché per me è la stessa cosa > mormora lei fissandomi e sorridendo. Io la guardo per un po’ e poi prendo un bel respiro, prima di avvicinarmi piano a lei, fissando le sue labbra. Lei resta immobile e io mi fermo a pochi millimetri dalla sua bocca, ed è lei che mi avvicina a sé tirandomi per il collo e facendo combaciare le nostre labbra. Mi stacco appena sorridendole, la spingo piano contro il muro della casa e la riattiro a me, baciandola di nuovo. Con la lingua seguo il contorno delle sue labbra, e quando lei le dischiude la insinuo nella sua bocca, incontrando la sua e iniziando a giocarci. Restiamo a baciarci per un po’, mentre lei mi attira verso di se e io mi premo ancora di più contro il suo corpo perfetto, appoggiando una mano sulla sua coscia.
< Aspetta…Zayn… > mormora lei staccandosi un attimo dalle mie labbra, il respiro accelerato, proprio come il mio < Io…Io non sono quel tipo di ragazza > Io la guardo confuso non capendo a cosa si riferisce
< Ma tu mi piaci > mormoro allora, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei mi sorride e poi dice
< Penso che la tua mano sotto il mio vestito influenzi parecchio la cosa… > Io abbasso lo sguardo, improvvisamente consapevole che in effetti la mia mano è sotto il suo vestito, più in alto di quanto mi aspettassi.
< Scusa > borbotto, facendo poi uno sforzo sovraumano per staccare la mano dalla sua gamba liscia. Appoggio i palmi contro il muro, accanto al suo viso < Io…Usciamo… >
< Come? > mi chiede confusa
< Domani…Come due ragazzi normali che si piacciono e che vogliono conoscersi meglio…E poi vediamo come va… > lei sorride annuendo
< D’accordo, così vedrai anche come mi vesto normalmente: non da meccanico e non da festa > scherza allora. Poi infila una mano nella tasca della mia giacca varsity e afferra il mio cellulare.
< Qui c’è il mio numero…Chiamami, così ci mettiamo d’accordo > mi dice poi sorridendo e restituendomi il telefono.
< Okay > replico sorridendo, poi però, non riuscendo a resistere riappoggio le mie labbra alle sue, staccandole subito dopo per evitare di mandare a quel paese il proposito del “usciamo insieme prima di andare oltre”. M prima di riuscire ad allontanarmi del tutto lei mi afferra per il colletto della giacca e mi bacia di nuovo.
< Okay, meglio rientrare… > mi dice staccandosi e morsicandosi il labbro inferiore
< Sì, forse è meglio… > mormoro pensando però il contrario.
 
< Grazie, è stato un pomeriggio fantastico > mi dice lei girando il viso verso di me e sorridendomi. Siamo fermi davanti al viale di casa sua, dopo aver passato il pomeriggio…beh si, il pomeriggio più bello della mia vita credo.
< Concordo > replico allora. Restiamo a fisarci per un po’ e poi quasi contemporaneamente ci avviciniamo e ci baciamo dolcemente
< Il miglior appuntamento di sempre > mormora lei contro le mie labbra, facendomi ridere piano. Ci baciamo un altro po’ e lei dice piano < Dovrei tornare dentro, o rischio che mio fratello esca e mi trascini in casa tirandomi per le orecchie > io mi metto a ridere
< Ti va, se…insomma >
< Si, Zayn, mi farebbe piacere uscire con te domani > replica lei guardandomi divertita. Io la riattiro a me e la bacio di nuovo
< A domani allora > dice qualche minuto dopo aprendo la portiera
< A domani >.
 
7 anni dopo
Guardo Charlie mentre saluta i suoi fratelli e suo padre. L’abito bianco- e scomodo, a detta sua – che ha usato durante la cerimonia è stato sostituito da un vestitino a fiori. Abbraccia Mad, mentre io saluto i miei amici. Prende in braccio Dani, la figlia di Madhlen e Louis, a cui ha fatto da madrina al battesimo e le da un buffetto sulla guancia.
Ancora non ci credo. E’ mia moglie, finalmente.
La prendo per mano e dopo aver salutato tutti gli invitati-tra cui è presente anche il direttore del giornale per cui lei lavora, perché sì, alla fine è riuscita a diventare una giornalista- saliamo sul taxi che ci porterà all’aeroporto: andremo in Australia in luna di miele…
< Oddio, non ci credo…Siamo sposati! > esclama poco dopo baciandomi < Se è un sogno non svegliarmi! > mi metto a ridere
< Non è un sogno amore… > lei mi fissa e mi sorride radiosa. La fossetta è ancora lì, sulla guancia destra, e gliela bacio dolcemente. Le stringo a me e lei si appoggia alla mia spalla.
Se ripenso a come abbiamo deciso di fare “il grande passo” mi viene ancora da ridere…Una sera, mentre stavamo tornando a casa dal cinema, alla radio avevano messo una vecchia canzone, che si sentiva nel periodo in cui io e lei abbiamo iniziato a uscire, e io avevo iniziato a canticchiarla
< Together can never be close enough for me
 Feel like I am close enough to you
 You wear white and I’ll wear out the words I love
 And you’re beautiful
 Now that the wait is over
 And love and has finally shown her my way
 Marry me
 Today and every day>.
Lei mi aveva fissato per un po’ e poi aveva detto
< Sposiamoci > ero scoppiato a ridere, ma poi quando avevo capito che parlava sul serio l’avevo guardata e avevo esclamato
< Okay >.
E ora siamo sposati sul serio…Niente proposte romantiche, niente inginocchiature patetiche davanti a un qualche panorama mozzafiato, niente anello nel bicchiere di champagne durante una cena in un ristorante super costoso. Perché noi siamo così: niente nel nostro rapporto è normale, a partire dal nostro incontro, al nostro primo bacio, alla proposta di matrimonio, che aveva praticamente fatto lei, e non il contrario. Siamo unici, e amo questa cosa, come amo lei: amo il fatto che siamo opposti, agli antipodi, io timido, lei estroversa, lei permalosa, io orgoglioso. Amo litigare con lei e poi fare l’amore per riappacificarci. E’ così, la amo.
< Zayn, io… > inizia lei, ma poi si blocca e mi dice < Ti amo >. Io sorrido e guardandola negli occhi replico
< Ti amo anche io…Ma, Charlie, cos’è che volevi dirmi veramente? > lei sbuffa alzando gli occhi al cielo, < Stiamo insieme da sette anni, ti conosco abbastanza bene ormai… > Lei mi fissa e poi scioglie l’abbraccio, allontanandosi da me e mettendosi comoda sul sedile. Si tortura un po’ l’orlo del vestito e poi mi chiede
< Prometti che non ti arrabbi? >
< Si amore… >. Lei prende un bel respiro e poi mormora
< Beh, hai presente le nausee che ho avuto per l’ansia del matrimonio? >Annuisco, ripensando a quanto era isterica i giorni scorsi e alle corse che faceva in bagno ogni mattina,
< Beh, ecco, non erano nausee causate dall’ ansia > E quando capisco a cosa si riferisce tutto si blocca.
E’ incinta.
Una serie di emozioni, mischiate ma comunque distinte, mi trapassano il corpo da cima a fondo, rivoltandomi lo stomaco: stupore e incredulità, perché non mi aspettavo assolutamente che lei potesse essere incinta, non lo avevamo programmato, per niente. Paura, perché sto per diventare padre e la cosa mi terrorizza, e infine felicità.
Pura e assoluta felicità.
< Tu…Tu…sei incita? Insomma…diventerò… > balbetto
< Padre. Si. > dice lei cauta, poi mi afferra una mano e continua < Lo so che non era programmato ma… > appoggio una mano sulla sua pancia, interrompendo le sue parole, e sorridendo come un’idiota.
< Quindi non sei arrabbiato? > Mi chiede lei con un sussurro
< Arrabbiato? Sono l’uomo più felice del mondo! > Lei si mette a ridere e mi bacia, inizialmente molto dolcemente e poi sempre più passionalmente…Continuiamo per un po’ , ma quando mi accorgo che forse è meglio fermarci al bacio e non andare oltre mi stacco e le sussurro
< Tesoro, questo mi renderebbe davvero l’uomo più felice del mondo, ma credo sarebbe meglio aspettare di essere in albergo: non vorrei scandalizzare l’autista > e indico con la testa il vecchietto che ci guarda con aria di disapprovazione, scuotendo la testa
< Ops… > mormora allora Charlie – “mia moglie” penso orgoglioso- staccandosi da me e scoppiando a ridere. Mi godo il suono della sua risata e poi le prendo il viso tra le mani
< Ti amo Charlie >
< Ti amo anch’io Zayn > mormora lei osservandomi con gli occhi lucidi e facendo ricomparire la fossetta.
< Louis! > esclama Charlie correndogli incontro
< Ciao splendore! > urla lui abbracciandola < Come stai? >
< Bene > replica lei sorridendo e staccandosi da lui. Louis intanto saluta Madhlen dandole un bacio sulle labbra. Poi le sussurra qualcosa all’orecchio, facendola arrossire. Charlie intanto mi guarda curiosa, fin quando Louis dice
< Conosci già il mio amico… >
< Zayn, giusto? > lo interrompe lei riportando il suo sguardo su di me
< Giusto > mormoro sorridendole < E bello rivederti >
< Anche per me > dice lei sorridendo ancora di più e mettendo in mostra la sua fossetta.
< Bene, noi andiamo a divertirci > annuncia allora Louis lanciandomi un’occhiata maliziosa e dirigendosi in pista, mano per mano con Madhlen, che fa l’occhiolino a Charlie
< No, Louis… > sibilo, ma lui ormai è lontano. Mi gratto la testa imbarazzato, non sapendo come iniziare il discorso. Poi opto per il solito
< Allora, come va? >
< Bene, tu? >
< Bene…Ti va di…bere qualcosa? > chiedo allora indicando una delle bottiglie di alcolici di fronte a noi. Lei fa una smorfia e mormora
< Magari più tardi…Non reggo molto bene l’alcool…E nemmeno loro a quanto pare > aggiunge divertita quando Harry e Niall arrivano barcollando un po’ e si appoggiano a me, che li tengo stretti cercando di non farli cadere per terra.
< Zayn! > esclama il biondino sorridendomi.
< Ragazzi, quanto avete bevuto? > chiedo retorico,
< Poco poco > mormora Harry facendo il gesto con le mani e scoppiando poi a ridere, poi vede Charlie e sembra illuminarsi < Non ci presenti la tua amica? > mi chiede fissandola malizioso. Lei con mia grande sorpresa scoppia a ridere, mentre io dico
< Harry, Niall, lei è Charlie >
< Piacere, sono anche loro nella band? > mi chiede divertita
< Purtroppo > replico ridendo
< Zayn! Dammi una mano! Portiamoli in camera prima che combinino qualche cavolata di cui potrebbero pentirsi: per esempio mettere incinta qualcuna > esordisce Liam arrivandomi di fianco e passando un braccio intorno alla vita di Niall, sostenendolo. Poi vede Charlie e le sorride < Ciao, io sono Liam >
< Charlie > replica lei sorridendo. Niall sembra riscuotersi da chissà quali pensieri e mi chiede
< Oh, quella Charlie? > arrossisco un po’, e ringrazio di avere la pelle scura che lo nasconde.
< Si Niall > Lei mi guarda sorpresa e poi sorride. < Io devo… > e poi indico i miei amici, tenendo stretto Harry per il colletto della camicia per evitare che corra dietro a una ragazza che è appena passata.
< Tranquillo…Ci vediamo in giro > replica lei annuendo.
< Ciao splendore > la saluta poi Harry facendola ridere. Seguo Liam in mezzo alla calca di persone, sorreggendo Harry mentre lui aiuta Niall.
< Complimenti Zayn, proprio una bella figa > mi dice riccio scoppiando a ridere da solo
< Zitto Harry, andiamo > replico sorridendo e spingendolo su per le scale.
 
E’ passata un’ora e per quanto abbia cercato in giro non ho più visto Charlie.
Vedo Louis e sto per chiedergli se l’ha vista, ma poi mi accorgo che si sta baciando in modo non proprio casto con Mad, e decido di lasciar perdere. Sbuffo e poi esco sul portico, non sopportando più la musica alta.
Mi appoggio a una delle colonne dell’ingresso e mi accendo una sigaretta
< Ehi > una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare e girare velocemente, e lei è lì, seduta sulla ringhiera della veranda.
< Ciao > replico sorpreso < Che ci fai qui fuori? >
< Non sono molto festaiola… > mi dice con una smorfia buffa < Tu? > io le mostro la sigaretta e lei aggrotta le sopracciglia. Si alza e si avvicina a me dicendo
< Il fumo uccide, non te l’hanno mai detto? >
< L’ho sentito dire > replico sorridendo, tenendo la sigaretta tra le labbra. Lei mi viene davanti, e si ferma a pochi centimetri dal mio viso. E’ così vicino che posso chiaramente sentire il suo profumo dolce.
< Se te la spengo ti incazzi? > mi sussurra fissandomi negli occhi. Io scuoto leggermente la testa e lei allunga una mano, afferrando la sigaretta e sfiorandomi le labbra, poi si gira e la butta per terra. Io fisso i suoi occhi azzurri tutto il tempo, perdendomici dentro. < Ora va meglio >  sussurra prima di allontanarsi definitivamente da me e dandomi così la possibilità di ricominciare a respirare. Si appoggia all’altra colonna, standomi di fronte e abbassando lo sguardo, io mi schiarisco la voce e poi le chiedo
< Allora, andrai all’università o… > lei riposta il suo sguardo su di me e continua la mia frase
< O lavorerò tutta la mia vita nell’officina? No grazie …E’ solo un hobby >
< Peccato >
< Mmm? > mi chiede curiosa
< Beh, mi toccherà cambiare meccanico se non lo farai più tu! > le dico divertito, facendola ridere piano
< Oh, sono il tuo meccanico di fiducia ora? >
< Certo, avevi dei dubbi? >
< No, hai ragione, sono troppo brava > replica lei cercando di restare seria, ma scoppiando a ridere di nuovo.
< E cosa vorresti studiare? >
< Giornalismo… > risponde lei e poi sussurra < E non ho intenzione di rinunciare al mio sogno > io la guardo interrogativo e lei mi spiega < Beh, mio fratello è una specie di genio: si è laureato con la lode a Cambridge, ma è tornato qui perché aveva paura che mio padre sclerasse dopo che mia madre se ne è andata >
< Louis me l’ha detto > mormoro
< Quel ragazzo dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa > replica lei sorridendo, poi spalanca gli occhi e scoppia a ridere < Oddio! Tu credi che lei sia morta! >
< Beh… >
< No, mia madre è viva e vegeta. Tre anni fa ha semplicemente fatto le valige ed è scappata in America con il suo amante… > mormora mentre un velo di dolore si posa sui suoi occhi < Mi padre ha avuto una specie di crollo…E’ per questo che ci siamo trasferiti: nella vecchia casa c’erano troppi ricordi secondo lui e… > Si blocca fissandomi < Oddio! Scusami! Te l’ho detto che parlo a vanvera…Mi dispiace! > si scusa poi.
< Tranquilla, non è un problema… >
< Si invece! Praticamente non ci conosciamo e ti scarico addosso tutti i miei problemi… >
< Charlie, davvero, non fa niente >
< Sono un disastro > mormora allora.
< No. Sei bellissima > Oddio. L’ho detto a voce alta?! Vista la sua espressione si…Dio Zayn, sei un coglione…
< Cosa? > mi chiede sorpresa
< Scusa, io… > Lei probabilmente si accorge del mio imbarazzo, perché dice
< Non avrai sul serio pensato che me andassi in giro con la tuta da meccanico tutto il giorno vero? Ogni tanto so anche mettermi in tiro >. Io le sorrido riconoscente e lei ricambia. Restiamo a fissarci per un po’, stando in silenzio fin quando lei non mormora
< Adoro questa canzone > presto attenzione alla melodia e riconosco “Enchanted” di Taylor Swift ( http://www.youtube.com/watch?v=XKP222HP9xw). Mi avvicino a lei e le porgo la mano, invitandola a ballare silenziosamente, lei mi guarda sorpresa e poi afferra la afferra, facendo partire una miriade di brividi a quel tocco. Intreccia le braccia intorno al mio collo e io appoggio le mani sui suoi fianchi. La stringo a me, godendomi quel contatto e dopo un po’ canto qualche parola della canzone, che conosco grazie a mia sorella, che ne è praticamente fissata.
< I’ll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you
This is me praying that this was the very first page
Not where the storyline ends
My thoughts will echo your name
Until I see you again
 These are the words I held back as I was leaving too soon
I was enchanted to meet you>
< Wow…Hai una voce meravigliosa > mi dice sorpresa mentre continuiamo a ballare, nonostante la canzone lenta sia finita e ne sia partita una house
< Grazie… > le dico un po’ in imbarazzo: ho sempre e solo cantato davanti ai ragazzi, vergognandomi troppo di farlo davanti ad altre persone ma con lei…
< Mi fai un effetto strano > mi lascio sfuggire.
< Preferivo il “sei bellissima” > replica allora ridendo, io scuoto la testa imbarazzato e cerco di spiegarmi meglio
< Intendevo che…Insomma io solitamente a quest’ora alle feste sono… >
< Sei chiuso in camera con la sfortunata, o fortunata - dipende dai punti di vista- di turno…Giusto? > mi interrompe lei fissandomi divertita
< Beh…Si > ammetto alla fine
< Stasera però stai ballando con me >
< E’ quello che intendevo… >
< Beh, allora ne sono onorata > replica stringendosi un po’ di più a me. Mi stacco da lei, continuando però a tenerla per mano e insieme scendiamo i gradini del portico, camminando sul giardino e facendo il giro della casa. Io sorrido, mi giro verso di lei e continuo a fissarla, e lei, accorgendosi del mio sguardo insistente, alza gli occhi e li punta nei miei, inclinando appena la testa e arricciando le labbra curiosa
< Che c’è? Perchè mi guardi così? > mi chiede in un sussurro
< Mi sembra di conoscerti da sempre > lei spalanca gli occhi sorpresa e poi si mette a ridere piano, scuotendo la testa. Io maledico nuovamente il mio cervello. Cavolo un bel filtro cervello-bocca non sarebbe male ogni tanto, eh Malik?
< Scusa, troppo smielato > borbotto allora.
< No, ridevo perché per me è la stessa cosa > mormora lei fissandomi e sorridendo. Io la guardo per un po’ e poi prendo un bel respiro, prima di avvicinarmi piano a lei, fissando le sue labbra. Lei resta immobile e io mi fermo a pochi millimetri dalla sua bocca, ed è lei che mi avvicina a sé tirandomi per il collo e facendo combaciare le nostre labbra. Mi stacco appena sorridendole, la spingo piano contro il muro della casa e la riattiro a me, baciandola di nuovo. Con la lingua seguo il contorno delle sue labbra, e quando lei le dischiude la insinuo nella sua bocca, incontrando la sua e iniziando a giocarci. Restiamo a baciarci per un po’, mentre lei mi attira verso di se e io mi premo ancora di più contro il suo corpo perfetto, appoggiando una mano sulla sua coscia.
< Aspetta…Zayn… > mormora lei staccandosi un attimo dalle mie labbra, il respiro accelerato, proprio come il mio < Io…Io non sono quel tipo di ragazza > Io la guardo confuso non capendo a cosa si riferisce
< Ma tu mi piaci > mormoro allora, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Lei mi sorride e poi dice
< Penso che la tua mano sotto il mio vestito influenzi parecchio la cosa… > Io abbasso lo sguardo, improvvisamente consapevole che in effetti la mia mano è sotto il suo vestito, più in alto di quanto mi aspettassi.
< Scusa > borbotto, facendo poi uno sforzo sovraumano per staccare la mano dalla sua gamba liscia. Appoggio i palmi contro il muro, accanto al suo viso < Io…Usciamo… >
< Come? > mi chiede confusa
< Domani…Come due ragazzi normali che si piacciono e che vogliono conoscersi meglio…E poi vediamo come va… > lei sorride annuendo
< D’accordo, così vedrai anche come mi vesto normalmente: non da meccanico e non da festa > scherza allora. Poi infila una mano nella tasca della mia giacca varsity e afferra il mio cellulare.
< Qui c’è il mio numero…Chiamami, così ci mettiamo d’accordo > mi dice poi sorridendo e restituendomi il telefono.
< Okay > replico sorridendo, poi però, non riuscendo a resistere riappoggio le mie labbra alle sue, staccandole subito dopo per evitare di mandare a quel paese il proposito del “usciamo insieme prima di andare oltre”. M prima di riuscire ad allontanarmi del tutto lei mi afferra per il colletto della giacca e mi bacia di nuovo.
< Okay, meglio rientrare… > mi dice staccandosi e morsicandosi il labbro inferiore
< Sì, forse è meglio… > mormoro pensando però il contrario.
 
< Grazie, è stato un pomeriggio fantastico > mi dice lei girando il viso verso di me e sorridendomi. Siamo fermi davanti al viale di casa sua, dopo aver passato il pomeriggio…beh si, il pomeriggio più bello della mia vita credo.
< Concordo > replico allora. Restiamo a fisarci per un po’ e poi quasi contemporaneamente ci avviciniamo e ci baciamo dolcemente
< Il miglior appuntamento di sempre > mormora lei contro le mie labbra, facendomi ridere piano. Ci baciamo un altro po’ e lei dice piano < Dovrei tornare dentro, o rischio che mio fratello esca e mi trascini in casa tirandomi per le orecchie > io mi metto a ridere
< Ti va, se…insomma >
< Si, Zayn, mi farebbe piacere uscire con te domani > replica lei guardandomi divertita. Io la riattiro a me e la bacio di nuovo
< A domani allora > dice qualche minuto dopo aprendo la portiera
< A domani >.
 

7 anni dopo
Guardo Charlie mentre saluta i suoi fratelli e suo padre. L’abito bianco- e scomodo, a detta sua – che ha usato durante la cerimonia è stato sostituito da un vestitino a fiori. Abbraccia Mad, mentre io saluto i miei amici. Prende in braccio Dani, la figlia di Madhlen e Louis, a cui ha fatto da madrina al battesimo e le da un buffetto sulla guancia.
Ancora non ci credo. E’ mia moglie, finalmente.
La prendo per mano e dopo aver salutato tutti gli invitati-tra cui è presente anche il direttore del giornale per cui lei lavora, perché sì, alla fine è riuscita a diventare una giornalista- saliamo sul taxi che ci porterà all’aeroporto: andremo in Australia in luna di miele…
< Oddio, non ci credo…Siamo sposati! > esclama poco dopo baciandomi < Se è un sogno non svegliarmi! > mi metto a ridere
< Non è un sogno amore… > lei mi fissa e mi sorride radiosa. La fossetta è ancora lì, sulla guancia destra, e gliela bacio dolcemente. Le stringo a me e lei si appoggia alla mia spalla.
Se ripenso a come abbiamo deciso di fare “il grande passo” mi viene ancora da ridere…Una sera, mentre stavamo tornando a casa dal cinema, alla radio avevano messo una vecchia canzone, che si sentiva nel periodo in cui io e lei abbiamo iniziato a uscire, e io avevo iniziato a canticchiarla ( http://www.youtube.com/watch?v=Ess2qlVHl6E)
< Together can never be close enough for me
 Feel like I am close enough to you
 You wear white and I’ll wear out the words I love
 And you’re beautiful
 Now that the wait is over
 And love and has finally shown her my way
 Marry me
 Today and every day>.
Lei mi aveva fissato per un po’ e poi aveva detto
< Sposiamoci > ero scoppiato a ridere, ma poi quando avevo capito che parlava sul serio l’avevo guardata e avevo esclamato
< Okay >.
E ora siamo sposati sul serio…Niente proposte romantiche, niente inginocchiature patetiche davanti a un qualche panorama mozzafiato, niente anello nel bicchiere di champagne durante una cena in un ristorante super costoso. Perché noi siamo così: niente nel nostro rapporto è normale, a partire dal nostro incontro, al nostro primo bacio, alla proposta di matrimonio, che aveva praticamente fatto lei, e non il contrario. Siamo unici, e amo questa cosa, come amo lei: amo il fatto che siamo opposti, agli antipodi, io timido, lei estroversa, lei permalosa, io orgoglioso. Amo litigare con lei e poi fare l’amore per riappacificarci. E’ così, la amo.
< Zayn, io… > inizia lei, ma poi si blocca e mi dice < Ti amo >. Io sorrido e guardandola negli occhi replico
< Ti amo anche io…Ma, Charlie, cos’è che volevi dirmi veramente? > lei sbuffa alzando gli occhi al cielo, < Stiamo insieme da sette anni, ti conosco abbastanza bene ormai… > Lei mi fissa e poi scioglie l’abbraccio, allontanandosi da me e mettendosi comoda sul sedile. Si tortura un po’ l’orlo del vestito e poi mi chiede
< Prometti che non ti arrabbi? >
< Si amore… >. Lei prende un bel respiro e poi mormora
< Beh, hai presente le nausee che ho avuto per l’ansia del matrimonio? >Annuisco, ripensando a quanto era isterica i giorni scorsi e alle corse che faceva in bagno ogni mattina,
< Beh, ecco, non erano nausee causate dall’ ansia > E quando capisco a cosa si riferisce tutto si blocca.
E’ incinta.
Una serie di emozioni, mischiate ma comunque distinte, mi trapassano il corpo da cima a fondo, rivoltandomi lo stomaco: stupore e incredulità, perché non mi aspettavo assolutamente che lei potesse essere incinta, non lo avevamo programmato, per niente. Paura, perché sto per diventare padre e la cosa mi terrorizza, e infine felicità.
Pura e assoluta felicità.
< Tu…Tu…sei incita? Insomma…diventerò… > balbetto
< Padre. Si. > dice lei cauta, poi mi afferra una mano e continua < Lo so che non era programmato ma… > appoggio una mano sulla sua pancia, interrompendo le sue parole, e sorridendo come un’idiota.
< Quindi non sei arrabbiato? > Mi chiede lei con un sussurro
< Arrabbiato? Sono l’uomo più felice del mondo! > Lei si mette a ridere e mi bacia, inizialmente molto dolcemente e poi sempre più passionalmente…Continuiamo per un po’ , ma quando mi accorgo che forse è meglio fermarci al bacio e non andare oltre mi stacco e le sussurro
< Tesoro, questo mi renderebbe davvero l’uomo più felice del mondo, ma credo sarebbe meglio aspettare di essere in albergo: non vorrei scandalizzare l’autista > e indico con la testa il vecchietto che ci guarda con aria di disapprovazione, scuotendo la testa
< Ops… > mormora allora Charlie – “mia moglie” penso orgoglioso- staccandosi da me e scoppiando a ridere. Mi godo il suono della sua risata e poi le prendo il viso tra le mani
< Ti amo Charlie >
< Ti amo anch’io Zayn > mormora lei osservandomi con gli occhi lucidi e facendo ricomparire la fossetta.


 Ebbene sì! Ecco l'ultimo capitolo.
Scusate il ritardo ma non avevo la connessione ç_ç
Spero che questa piccola storia vi abbia trasmesso qualcosa, che vi abbia fatto spuntare anche solo un mini sorriso. Lo spero davvero.
Grazie a voi bellissime che avete recensito il primo capitolo e a quelle che recensiranno anche questo.
Spero di non avervi deluso :)
Un bacio
Juls
ps. Se vi va di darle un'occhiata, qui c'è il link della mia fan-fiction--> 
 http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=923361&i=1 grazie mille a chi lo farà! :D

  
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