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Autore: Eloise_elle91    30/04/2012    4 recensioni
Trama: Settimo libro. La notte in cui Harry, Ron e Hermione vennero fatti prigionieri e portati al Manor Malfoy dai Ghermidori. E se non fosse stato Dobby a salvarli quella notte? Se Hermione avesse tenuto battaglia durante le torture di Bellatrix? I pensieri di Draco alla vista della giovane Mezzosangue torturata lottano tra il guardarla li impotente o intervenire per salvarle la vita. Scoprirà di provare un sentimento che da temeva di aver perduto per sempre.
La storia poi si sposta sul presente e varie vicende daranno inizio ad una storia d'amore tra i due. Inoltre ci sarà un TRIANGOLO AMOROSO *-* Se vi interessa vi invito a leggere e a seguire questa mia storia :)
Spero che vi possa interessare!
Ely
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Sorpresa | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Salve a tutti! Per chi mi conosce si ho deciso di sperimentare un pò un fandom che mi appassiona da quando avevo 10 anni: Harry Potter! Ho scritto una Harry/Hermione e ora eccomi qui con la mia Draco/Hermione <3
Siate clementi, non sono espertissima di questa coppia e questa storia nasce come one shot, se poi vi piace posso continuarla come fanfiction, visto che ho un pò di idee per mandarla avanti :)
Il titolo si riferisce alla canzone dei Florence and Machine, chi viene dal fandom di The Vampire Diaries, come me, la deve conoscere per forza! :D
Allora una parte della storia è ripresa da un particolare episodio del settimo libro, cioè la tortura di Hermione. I dialoghi sono quelli, ma ad un certo punto le cose cambieranno. Spero che vi piaccia questo intreccio un pò pazzo che ho creato! Vi lascio alla lettura!
Ely


Titolo: Cosmic Love.
Trama: Settimo libro. La notte in cui Harry, Ron e Hermione vennero fatti prigionieri e portati al Manor Malfoy dai Ghermidori. E se non fosse stato Dobby a salvarli quella notte? Se Hermione avesse tenuto battaglia durante le torture di Bellatrix? I pensieri di Draco alla vista della giovane Mezzosangue torturata lottano tra il guardarla li impotente o intervenire per salvarle la vita. Scoprirà di provare un sentimento che da temeva di aver perduto per sempre.

                                                                                                                ***
                                                                             Cosmic Love


Era notte fonda e Draco era nella sua stanza al Manor intento a pensare e a cercare di addormentarsi. Non ci riusciva. Il pensiero di quella guerra, ciò che essa aveva portato in lui gli faceva ribrezzo. Draco non era un ragazzo sentimentale o compassionevole, questo era risaputo, ma non riusciva a non pensare che se era diventato così cattivo, così lontano dall’essere una persona amata, lo doveva tutto a suo padre.

Imbecille.

Orgoglioso.

Razzista.

Strafottente.

Era Draco, che ti aspettavi?

Quella notte non riusciva a chiudere occhio.

Perché?

Pensava.

A cosa?

Hermione.

A chi? Ti sei sentito?

Si, pensava alla Mezzosangue, l’unica che gli aveva fatto perdere la testa lo scorso anno. Uno degli anni più brutti della vita di Draco, fino a quando un giorno, passeggiando per i corridoi di Hogwats la vide.
Era al nono piano seduta sul davanzale della finestra, che rifletteva i raggi del sole di prima mattina su di lei, rendendola una visione angelica. Non studiava come al solito, cosa strana, ma, cosa ancor più strana, si stava specchiando in un piccolo specchio che teneva in mano davanti a se. Draco decise di restare li, seminascosto nell’ombra a guardarla. Quella mattina era particolarmente bella. Aveva i capelli raccolti in una treccia con qualche ciuffo ribelle che le ricadeva sulla fronte e sul viso. La sua pelle era visibilmente liscia e candida al tocco dei raggi del sole. Non aveva l’uniforme, ma indossava un semplice vestito che metteva in mostra le sue lunghe e snelle gambe coperte da delle semplici calze nere e da degli stivali lunghi. Stava armeggiando con un rossetto. Era piuttosto buffa, ma Draco non l’aveva mai vista in quelle vesti così femminili o semplicemente era lui che non voleva mai vederla come una donna invece di una sangue sporco.

Non voleva avvicinarsi, non voleva attaccarla.

Solo quel giorno restò ad ammirarla, mentre lei se ne stava in silenzio su quel davanzale guardando oltre la finestra.
Da quel giorno lei entrò e non uscì più dalla testa di Draco.

 Lei però non lo sapeva.

 Non lo avrebbe mai saputo perché lui non glielo avrebbe mai detto. Eppure non riusciva un attimo a smettere di pensare a lei, una mezzosangue. Doveva reprimere quel pensiero, non doveva farselo passare neanche per l’anticamera del cervello. A casa lo avrebbero ucciso e poi avrebbero fatto lo stesso con lei. A casa Malfoy non era permesso scegliere con la propria testa, non gli era mai stato permesso di fare niente senza l’approvazione di suo padre. Poi lei non avrebbe mai accettato di stare con lui, e come biasimarla? Dopo averle fatto passare le pene dell’inferno non poteva permettersi di dirle “hey Granger lo sai a me piaci da morire?”. Lo avrebbe mandato chissà dove.

La amava in silenzio.

 La amava di nascosto.

La amava nei suoi sogni.

Nella sua mente lei era Hermione, nel suo cuore era Amore.

 Nella finta realtà lei era Granger, Mezzosangue, anche quando la vedeva stare male ai suoi insulti.

 Doveva trattenersi.

Draco revocava quel felice e unico ricordo tutte le volte prima di addormentarsi, ma quella notte dei rumori lo tennero sveglio e la voce di sua madre che gli intimava di andare giù non prometteva nulla di buono. Prima di scendere nell’atrio guardò fuori la finestra e vide delle figure incappucciate, con delle persone legate, camminare nel viale del suo imponente giardino.

Scese giù e come aveva sospettato i Ghermidori avevano portato dei prigionieri. Li aveva sentiti pronunciare il nome di Harry Potter.
Un tuffo al cuore, perché insieme allo Sfregiato c’era anche lei. Com’era successo? Potter era stato così stupido da farsi catturare?
Sua zia Bellatrix sembrava più eccitata che mai, tanto da permettersi di dare ordini in una dimora che non era la sua. Era una pazza squilibrata, Draco lo aveva sempre pensato. Sua madre lo incitava ad andare avanti.

Doveva riconoscerli.

 Ad un tratto vide; seppur con una fattura pungente addosso era impossibile non riconoscere Potter. Suo padre, in preda all’ansia e all’eccitazione, gli gridava nell’orecchio, strattonandolo per farlo avvicinare a Potter. Era lui. Cosa doveva fare?

“Non so”

Decise di rimanere sul vago e se ne andò accanto a sua madre, l’unica che riusciva a capirlo, l’unica ad aver letto nei suoi occhi quella bugia che aveva appena detto. Dovevano essere sicuri, diceva sua madre, perché la bacchetta non corrispondeva all’originale. Eppure era lui. Dov’era la bacchetta di Potter?

“E la Nata Babbana?”sentì dire. C’era anche lei, l’avevano presa. Era proprio lei; un po’ malridotta con i segni delle disavventure che aveva subito. Aveva i capelli legati in una coda e qualche graffio sul viso.

“Guarda Draco”gli disse sua madre. “Non è quella Granger?”

Rimase in silenzio per alcuni secondi. Non voleva mentire, ma non voleva dire neanche la verità.

“Io... forse... si”disse in un sussurro appena udibile guardando la Granger negli occhi.

Lei gli aveva restituito uno sguardo di resa, come se sapesse già come sarebbe andata a finire. Non gli stava chiedendo aiuto. Non gli chiedeva di mentire per lei. Rimase in silenzio in attesa del suo destino.

 Nel frattempo avevano riconosciuto anche Weasley. Era la fine. Quei tre erano spacciati. Bellatrix tra un battibecco e un altro stava per toccarsi il Marchio Nero, ma qualcosa la fermò. Draco sentì Hermione trattenere rumorosamente il fiato. Cosa stava accadendo? Un luccichio attirò i suoi occhi. Sua zia teneva in mano quella che sembrava essere la famosa e leggendaria spada di Grifondoro. Tutto si fermò. La pazza cominciò ad agitarsi e a schiantare tutti i Ghermidori e impedì a Lucius Malfoy di attivare il suo Marchio. Discutevano sulla spada, dove l’avevano trovata, come avevano fatto a prenderla, in quanto sosteneva, tra le grida, che fosse nella sua camera blindata.
Non sapeva cosa fare, perciò scelse la via più facile per sapere. Fece rinchiudere i prigionieri nei sotterranei del Manor, ma con estremo terrore di Draco...

“Tutti”la sentì dire. “Tranne la Mezzosangue!”

Sentì Weasley gridare.

 Uno schiaffeggio.

 La squilibrata parlò di nuovo, minacciandolo che sarebbe stato il prossimo se lei fosse morta sotto le sue torture. Separò Hermione dagli altri prigionieri e la trascinò nel salone. La vide spaesata, non aveva armi per difendersi e le torture di Bellatrix erano efficaci quanto letali e non c’era modo di resistere.

Non c’era modo di aiutarla.

Draco era sicuro che Bellatrix stesse valutando il punto migliore dove colpirla, mentre lei si guardava in torno in cerca di qualcosa che la potesse aiutare. I suoi occhi si posarono sopra al camino. Appeso vi era un arco e freccia e non era neanche molto distante da lei. Doveva solo trovare il modo di prenderlo.

Un terribile urlo di levò ad un tratto al centro della stanza. La sua tortura era appena iniziata. Urlava dal dolore. Urlava dalla disperazione. Bellatrix sceglieva i punti più sensibili. Cuore. Testa. Gambe. Addome.
Terribile. Era qualcosa di terribile.

“Te lo chiedo un’altra volta! Dove avete preso quella spada? Dove?”

“L’abbiamo trovata... PER FAVORE!”

Bellatrix la gettò a terra lanciando un altro Cruciatus. Hermione riprese ad urlare.
Draco fissava la scena impotente, mentre sua madre contorceva il viso ad ogni maledizione. Non ce l’avrebbe fatta. Bellatrix non le dava neanche il tempo di riprendere fiato. Si buttò su di lei con una mano stretta attorno al collo di Hermione, l’altra mano teneva la bacchetta puntata sul suo cuore. Hermione teneva duro, aveva un piano di sicuro, lei sapeva sempre cosa fare.

Non questa voltadisse una voce nella testa di Draco.

La vedrai morire davanti ai tuoi occhi nel peggiore dei modi senza fare niente. Vigliacco!

                                                                                                ***

Bellatrix era proprio su Hermione e la teneva così ferma da non riuscire a muovere nulla, tranne una mano che toccava il pavimento freddo. Non sentiva quasi nulla, da un momento all’altro l’avrebbe uccisa senza pietà. Era un dolore fisico insopportabile.
Non aveva vie di scampo, non aveva un piano. Harry e Ron avrebbero continuato quel viaggio da soli. Poi ad un tratto lo vide. Era d’argento e appuntito, lo aveva usato per staccarla dagli altri. Fuoriusciva dalla tasca di quella pazza. Era il pugnale d’argento.

“Che altro avete preso. Che altro? RISPONDIMI! CRUCIO!”

Hermione urlò, ma doveva agire per la miseria! Si costrinse a concentrare tutta la sua attenzione su quel pugnale e inventare qualcosa per distrarre i Mangiamorte. Hermione guardò la psicopatica dritto negli occhi, mentre piano muoveva la mano a piccoli scatti.

Draco Malfoy era proprio li e aveva gli occhi puntati su di lei, vedeva i movimenti che stava facendo per tentare di salvarsi. Eppure non parlava. Hermione non se ne curò. Continuò a concentrare la sua mano verso quel pugnale.

“Quella spada è una copia!”sibilò Hermione verso Bellatrix, che sgranò gli occhi.

 Tutti i presenti Mangiamorte cominciarono a borbottare fra di loro. Li aveva distratti. Ci era riuscita. Anche Bellatrix aveva allentato le sue prese e in quella frazione di secondi Hermione le sfilò il pugnale dalla tasca e la colpì sul fianco destro, facendola accasciare a terra dolorante. Si scatenò il panico in pochi minuti, tutti correvano verso tutti e alcuni Mangiamorte accorsero verso di loro. Hermione prese la bacchetta di Bellatrix e si difese con essa, mentre correva con tutte le sue forze dritta davanti a se per afferrare quell’arco con frecce.

Lo afferrò proprio quando Bellatrix gridò:

“Prendete quella Mezzosangue! Ha la mia bacchetta!”

Hermione vide Draco trascinato dalla madre, scappare al piano di sopra, mentre Lucius se ne stava in un angolo in disparte e guardare la scena senza agire. Non aveva la bacchetta.

Quattro o cinque metri dividevano Hermione da venti Mangiamorte armati di bacchetta. Lanciò un Protego Maximus  davanti a se, con la bacchetta della psicopatica, per crearsi una sorta di barriera di protezione.

“Coraggio” si disse. “Hai l’arco, sai tirare, puoi farcela! Vai a liberare Harry e Ron, scappate prima che lui arrivi... ok. Dai!”

Hermione tese l’arco e una freccia.

Cavolo sono passati cinque anni dall’ultima volta che ho tirato!

Prese la mira.

Le cose pratiche non si dimenticano, forza!

Chiuse un occhio per prendere la mira. Pancia dentro, petto in fuori.

1...2...3...!

Scoccò la prima freccia che colpì dritto al cuore un Mangiamorte.

Bene! Visto?!

Via un’altra freccia, a terra un altro Mangiamorte. Un altro e un altro ancora. Il braccio le faceva male per via delle Cruciatus. Fuggì al piano di sopra, tenendo l’arco con una mano e lanciando schiantesimi con l’altra. Si fermò sulle scale e lanciò un’altra freccia che colpì l’occhio di un Mangiamorte.
Arrivò in un corridoio buio e deserto, me sentiva i passi che la raggiungevano. Si affacciò alla finestra, ma era troppa la distanza per saltare. Prese a correre, dovevano pur esserci delle altre scale. Si sentì presa per un braccio e trascinata in una stanza. Di fronte a lei c’era Draco Malfoy che la guardava dritta negli occhi. D’istinto Hermione gli puntò contro la bacchetta che aveva rubato a Bellatrix.

“Non aspetta!”sussurrò lui alzando le mani.

“Cosa vuoi Malfoy? Guarda che non esiterò ad eliminarti se dovesse essere necessario!”

“Voglio aiutarti,Granger.”Rispose lui calmo e pacato, sempre sussurrando.

“Davvero?”disse lei ironica. Draco la zittì posandole un dito sulle sue labbra, trafiggendola con i suoi occhi argentei.

“Tanto non ho speranza, giusto?”continuò lei abbassando la voce questa volta.

Draco non si curò di quello che la ragazza le aveva appena detto. Era troppo occupato ad osservarla, per l’ultima volta, forse.

“Dietro quel ritratto” disse lui indicando il quadro dietro di lei. “C’è un passaggio segreto che porta fino ai sotterranei dove sono rinchiusi Potter e company.”

Hermione non credeva ai suoi occhi e a quello che aveva appena udito. Draco Malfoy la stava aiutando? Era assurdo, completamente senza senso...

“Quanto devo credere alle tue parole?”

“Non lo faccio mica per pietà o per loro? Solo per te” disse lui sottolineando attentamente l’ultima parola. “Per quello che ti ha fatto mia zia.” Si riprese subito.

“Perché lo stai facendo?”

“Quando un giorno ci rivedremo tu rifammi questa domanda e io ti risponderò.”

“Promesso?”

“Promesso.”

Non c’era altro tempo da perdere, doveva andare.

“Apri la finestra, così crederanno che mi sia buttata da lì”disse Hermione.

Draco aprì piano la finestra, solo un pazzo si sarebbe buttato da quell’altezza, mente Hermione scostò il ritratto. C’era davvero un passaggio. Se portava ai sotterranei, questo non lo sapeva. Non sapeva neanche perché si stesse fidando di Malfoy, ma doveva tentare.
In caso contrario lo avrebbe maledetto per il resto dei suoi giorni dall’aldilà.

“Devi ferirmi Granger”disse il biondi riportandola all’attenzione. “Non se la berranno altrimenti.”

“Ok...”disse Hermione puntando una freccia verso la gamba del ragazzo. Poteva schiantarlo, ma non ci sarebbe stato gusto e poi non se la sentiva di lanciare un incantesimo con quella bacchetta maledetta.

“Aspetta!”disse lui ancora una volta. “Una volta liberati tutti prosegui dritta per il cunicolo alla tua sinistra, ti porterà alle scuderie. Li ci sono dei cavalli, prendine quanti ne vuoi. Tu usa quello bianco, è il mio e ti porterà ovunque al sicuro, è stato addestrato per quello.”

Hermione sospirò a fondo prima di scoccare una freccia ferendo la gamba di Draco, che si accasciò a terra aggrappandosi al suo letto. Lo guardò bene in faccia. La freccia aveva attirato l’attenzione dei Mangiamorte.

“Poi me lo spiegherai come fai ad usare quell’arma?”disse Draco.

“Certo. Un giorno, forse... Grazie!”disse Hermione chiudendosi il ritratto alle spalle.

“Che la fortuna sia con te Hermione.”Disse Draco prima di perdere i sensi definitivamente.

                                                                                                  ***
Il giorno dopo Draco si risvegliò nel suo enorme letto un po’ dolorante. La gamba era tornata a posto, ma gli faceva ancora un po’ male e accanto a lui c’era sua madre.
“Madre...”

“Ciao Draco, come ti senti?”

“Bene”mentì lui. Non stava male per la gamba, ma per lei. Voleva sapere che era riuscita a salvarsi e che non l’aveva mandata a morire.

“Sono fuggiti. Tutti. Compresa la Granger”disse sua madre senza smettere di guardarlo e di accarezzargli la fronte bagnata dal sudore di una notte agitata e inquieta.

“Nonostante i vostri sforzi? Vi siete fatti fare da un gruppo di ragazzini?”chiese freddo.

“Draco non mentirmi, non tu”disse Narcissa sottovoce. “Perché lo hai fatto?”

“Non credo che siano affari vostri, madre”rispose sibilando.

Narcissa non insistette.

“Questa era la sua bacchetta Draco”disse porgendogli una bacchetta. “Immagino che un giorno vorrai ridargliela.”

“Perché?”commentò freddo.

“Perché non voglio impedirti di fare le tue scelte. Quando questa guerra sarà finita so che te ne andrai via, so che non potrai mai perdonarmi per come ti ho fatto diventare, ma forse c’è ancora speranza per te. Ora riposati”disse uscendo dalla stanza.

Draco prese la bacchetta sul letto, la bacchetta della Granger, no di Hermione. Aveva ancora il suo profumo, lo stesso che aveva sentito la sera prima quando l’aveva trascinata nella sua stanza. Stava bene, era salva e grazie a lui. Ora chissà dove si trovava, ma soprattutto chissà se sarebbe vissuto così tanto da rivederla di nuovo.


 Angolo Autrice:
Eccomi! Che cavolata assurda ho partorito, vero? Lo so che è TUTTO inverosimile, ma se vi è piaciuto e mi seguirete le cose si faranno interessanti con il prossimo capitolo! :)
Allora tutti i personaggi sono di J.K. Rowling e non intendo usarli a scopo di lucro, ho solo dato una visione diversa di quello che sarebbe potuto accadere quella notte.
Spero che mi lascerete una piccola, ma anche grande, recensione giusto per farmi sapere se vi ha fatto schifo oppure vi è piaciuta :)
Spero di aggiornare presto!
Ely

  
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