•: A drug Story :•

Capitolo 1

La decappottabile rossa di James era parcheggiata nel parcheggio della scuola.

Quella notte, 1 giugno 2012, c’era il ballo scolastico.

Per i corridoi girava tantissima cocaina e i ragazzi fumavano canabis e mandavano giù pasticche come se non avessero avuto altri giorni da vivere.

Ma in quella decappottabile rossa, in quella strabiliante macchina, io e il  mio ragazzo ci facevamo insieme di eroina.

“E’ strabiliante. Tu sei strabiliante” disse James mentre sintonizzava la radio su una stazione rock.

“Non pensavo che l’avrei veramente fatto, divertirmi, sono arrivata qui l’anno scorso e non conoscevo nessuno ed ero la classica brava ragazza, ma adesso... mi sento finalmente libera, perché ho te James... sei tu quello veramente strabiliante 

 perché mi fai sentire bene” dissi abbandonandomi al suo petto nei sedili posteriori della macchina.

Lui mi accarezzava i capelli color cioccolato mentre si fumava una canna.

Quella sera avevamo preso veramente tanta droga, forse troppa, forse avevamo superato il limite, ma stavamo bene così.

Eravamo felici e appagati.

Eravamo dei drogati felici perché ci appartenevamo.

“Ti amo” dissi sicura che anche lui provava lo stesso.

“Ti amo anch’io da morire, ora... che ne dici di un altro po’ di eroina?” mi chiese 

malizioso prendendo una siringa.

“Siamo a posto così per stasera, non avevamo deciso di disintossicarci poi?” 

Lui iniziò a ridere e io lo seguii a ruota.

James che si disintossicava.

Sarebbe potuto succedere solo se i polli fossero caduti dal cielo.

“Ehi! Piccioncini! Vi va un po’ di tequila?” 

Jessica era ubriaca e mentre Jasper Hale le baciava e leccava ripetutamente il collo lei beveva fino a distruggersi il fegato.

Jessica era ubriaca marcia.

Aprii il finestrino dell’auto e sporsi la testa fuori.

Avevo un aspetto sfatto, capelli arruffati, maglietta con lustrini mezza strappata da cui s’intravedeva il seno e sul volto mi colavano due righe nere dagli occhi.

“Ehi volete un po’ di eroina? Pur sempre che Hale ti dia il permesso!” gridai.

Il ragazzo mi fece il dito medio con la destra passandosi l’altra mano nei capelli biondi raccolti in un’ alta cresta.

“Swan, non abbiamo bisogno della tua eroina.”

Jasper se ne andò lasciando Jessica davanti alla macchina.

“Tu ne vuoi?” chiesi alla ragazza.

Lei scosse la testa e tornò a bere mentre James mi attirava di nuovo a sè.

Mi stavo rilassando sul suo petto sentendo il respiro di James farsi sempre più calmo, anche lui si stava rilassando.

“Quand’è che faremo sesso io e te?” chiese con voce smorzata.

Lo guardai negli occhi, quegli occhi lucidi mi ricordavano quelli di un cucciolo.

“Io... sono troppo drogata per prendere una decisione adesso” risposi ridendo.

Com’era scemo.

Certe volte diceva cose senza pensarci troppo, solitamente lo faceva sotto l’effetto della droga.

“Magari è questo un buon momento” propose facendomi sedere sopra di lui.

Scossi la testa e lo baciai.

Quando mi staccai da lui notai che respirava decisamente troppo lentamente.

“Jim... tutto ok?” chiesi preoccupata.

“Certo” rispose, ma non sembrava stare molto bene, per niente.

La sua pelle era bluastra, iniziava a preoccuparmi seriamente.

“Quanta ne hai presa? James!” scuotevo il mio ragazzo mentre lo guardavo andare nel pallone.

“Io... un... tanta...”

In pochi secondi perse i sensi.

Di scatto aprii la portiera e urlai contro Jessica di venire a darmi una mano.

Lei lasciò la bottiglia a terra e mi aiutò ad estrarre il corpo di James dall’auto.

Lo appoggiammo a terra tra la polvere e le pozzanghere.

“Che succede?” chiese ubriaca.

“Chiama qualcuno! Chiedi aiuto cazzo!” urlavo non sapendo che fare.

Stavo guardando il mio ragazzo morire di overdose.

Quanto avrei voluto in quel momento che lui non avesse preso altra droga.

Provavo a fargli la respirazione bocca a bocca, cercavo di rianimarlo.

“Ma così scopriranno che vi facevate di eroina e finirai in prigione, è lui a comprarla ma tu sei sua complice” disse.

“Jess! Chiedi aiuto!” urlavo arrabbiata e agitata.

“Non posso...” disse a bassa voce.

“Che cazzo dici? Corri!” 

Lei guardò James e iniziò a piangere.

“Bella... ormai è morto... non c’è niente da fare...” disse pervasa dalle lacrime e dai singhiozzi.

Abbassai lo sguardo verso il mio ragazzo, era un cadavere.

Gli chiusi gli occhi con una mano e in poco tempo mi ritrovai a piangere nella disperazione.

Era morto.

Se ne era andato... 

Non poteva essere possibile che... lui... la persona che pensavo mai mi avrebbe lasciato...

Morto.

Nient’altro da fare.

Guardai il cadavere di James e realizzai che non potevo continuare così, avrei fatto la sua fine, sarei morta anch’io.

E in quel momento avrei voluto che un overdose colpisse anche me e mi facesse lasciare quel mondo schifoso.

Sarebbe stato meglio morire affianco a lui che guardarlo sofferente, con la pelle blu e morto sotto il chiarore della luna che gli illuminava il volto.

Gli accarezzai una guancia, lo abbracciai e esplosi in un pianto di dolore.

Presi una scelta che mi avrebbe cambiato la vita, l’avrebbe migliorata.

Disintossicarmi.

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*Angolo Autrice*

Bene... eccomi qui con questa storia che spero presto di poter sviluppare 

e portare avanti.

Prego perché ne possa venire fuori qualcosa di buono e perché sia di vostro gradimento XD

Se avete da farmi critiche sono aperta a tutti!

ciao!!!

RRP