01/05/2012
6 recensioniIl motivetto orecchiabile del solito tormentone estivo veniva trasmesso dalle vecchie casse della stazione di servizio. Matt batté con le dita quel ritmo semplice sul casco poggiato sopra il portaoggetti della moto. Si mise a dondolarsi sulle gambe intirizzite, facendo scontrare il proprio fianco sinistro con quello destro di Mello. Questi lo guardò storto, abbozzando però un sorriso. Abbandonò la testa sulla sua spalla, cullato dal suo muoversi lento.
Era stanco, sì, ma Matt riusciva a portargli allegria con poco.
Il ragazzo con i capelli rossi e spettinati si tolse la sigaretta di bocca, tenendola tra medio e anulare, avvicinando poi il volto a quello del compagno, in cerca delle sue labbra.
Mello interruppe quella carezza soffice, quello sfioramento appena accennato con un “ti amo” sussurrato altrettanto pacatamente sulle labbra di Matt, secche e che irrimediabilmente sapevano di sigaretta.
Matt sorrise e non servì rispondere con l’ovvio.
Il biondo si scansò un poco, afferrandosi una caviglia e rimanendo in equilibrio. Un tentativo come un altro di sgranchire i muscoli sfiancati dal susseguirsi delle ore di moto in autostrada.
Matt osservò per più di qualche secondo la figura sottile di Mello, fasciata dagli indumenti scuri da motociclista, a spezzare i colori ocra dell’avvicinarsi del tramonto. Percepì quel battito del proprio cuore che aveva imparato a catalogare come gioia. Lo aveva provato spesso, da quando avevano lasciato l’Inghilterra insieme.
«Vado in bagno.» disse, prima di entrare dalla grande porta a vetro dell’Autogrill, lasciando Mello solo vicino alle pompe di benzina. Solo davanti alle vetture che sfrecciavano lungo l’A1, lasciando che la mente corresse veloce agli ultimi luoghi visitati. Venezia, Milano, Torino, la nebbia della grande pianura, il verde e l’arte della Toscana, Perugia – con una visita alla famosa fabbrica di cioccolato – e poi via, ancora asfalto e altri chilometri da segnare. Verso l’eternità di Roma, poi ancora lungo le coste del sud, ora che il calore estivo stava per tramontare ma non si era ancora spento. Forse cercando un biglietto per un traghetto e così scoprire le luci della Sicilia.
Quel viaggio lungo e infinito scandito dai sorrisi di Matt e niente altro ancora.
Si voltò verso la grande parete di vetro dell’autogrill, sorridendo divertito nel vedere la chioma rossiccia del ragazzo appoggiato con i gomiti alla cassa, intento a pagare una bottiglia d’acqua e un paio di confezioni di preservativi, ammiccando sfacciato alla commessa e facendola arrossire.
Poi tornarono a cavallo della moto di grossa cilindrata, verso la capitale e mille altre città.
Mille arrivi e nessuna meta.
Qualche Nota:
Sono andata a trovare i nonni e mentre ero in autostrada mi è venuta in mente questa flash… e così…
Diciamo che ho provato a scrivere di un momento come tanti, e per questo ho usato anche un registro piuttosto bassino rispetto al mio solito >_> Non so bene che effetto spero di ottenere ·_·’’’
So che non è un granché quanto a contenuto (e anche il resto a dire la verità >_>) ma mi farebbe comunque piacere ricevere qualche parere, spero non sia chiedere troppo ^^
Grazie a chi ha letto questa storiella.
Lally