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Autore: B Rabbit    01/05/2012    4 recensioni
Eri scomparsa quella notte, davanti ai miei occhi spaventati mentre stringevo tra le mani l’ultima tua luce, calda come il tuo abbraccio, effimera come una piccola fiamma accarezzata prepotentemente dal vento. Eppure eccoti davanti a me.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Walker, Road Kamelot
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco la mia seconda storia, questa volta una one-shot su Road e Allen ^ ^
L'ho scritta per Nuirene, per ringraziarla per aver letto e recensito ogni volta, grazie tesora *-*
Non so se ti piacerà, però lo spero infinitamente.
Buona lettura!





Insieme in un sogno ~





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~




A scattered d r e a m
that's like a far-off m e m o r y.
A far-off m e m o r y that's like a scattered d r e a m.
I want to line the pieces up–

Y o u r s and m i n e.


~










Ho freddo. Le mie membra sono percorse senza tregua da un brivido sinistro.
Apro gli occhi, ma non vedo niente, solo tenebre, tenebre che il mio cuore aveva ormai dimenticato.
Sono sospeso nel buio, cullato dal nulla, mentre un timore invade lentamente i miei sensi.
Mi sento solo, abbandonato, un’anima derelitta da D i o.
Ho paura, qualcuno si avvicina a me silente, nascosto dalle ali nere di questa pura oscurità traditrice.
Qualcosa aleggia intorno a me, sento una stretta dolorante al petto, mi manca il respiro, il cuore batte incontrollato, ignorando le mie richieste di tregua.
Una voce…

E’colpa tua
…chi sei?

E’ colpa tua se è scomparsa
No… non è vero, non è come dici. E’ stato uno sbaglio.

E’ colpa tua se Road non è più qui
No! Non è così!
Basta, smettila… vattene via!
Perché i ricordi di quella notte affollano la mia mente, diramandosi lentamente, come radici nella terra, come nitidi fotogrammi?
Lasciami solo, ti prego…

Lei ti amava
Silenzio, la voce sparisce, rapita dal nulla.
…E’ vero… lei… lei mi amava …
Era venuta a salvarmi dall’ Apokryphos ignorando il pericolo, la paura perché… ero importante per il suo cuore e alla fine, si è sacrificata… per me…
Non è giusto, non doveva finire così! Per colpa mia lei, ora…
Porto le mani ai lati del viso e grido con tutta la forza che ho, la gola mi supplica di fermarmi, mi fa male, ma la ignoro, la tristezza e la rabbia invadono il mio corpo corrodendolo, ma la voce non esce, non sento niente, nessun suono giunge alle mie orecchie.
Piango, ma le lacrime cadono fredde e silenti prive del suono infranto e del loro calore.
Ricordo le tue mani che mi cingevano il collo, quell’abbraccio che, con il suo tepore, aveva dilaniato la paura, liberando la mia mente.
Ricordo le tue dolci parole prima di scomparire in mille luci dorate.
Prima di lasciarmi solo, in questo mondo destinato al dolore.
Sei mio

Mi sento strano. La testa fa male, la vista si offusca lentamente.
Ancora tu? Vattene via, lasciami in pace.
Sento caldo, sprofondo lentamente nelle tenebre.






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«Non fermarti mai, continua a camminare»





Mi sveglio di soprassalto e mi siedo sul letto, portando una mano al petto percependo il battito accelerato. Stringo tra le dita tremanti la camicia candida, chiudo gli occhi, digrigno i denti mentre delle perle cristalline seguono i lineamenti del mio viso, cadendo sulle lenzuola chiare.
Quella voce, quelle soavi parole che mi riportano al passato, a Mana e, ora, a te, R o a d.
Delle gocce fuoriescono dai miei occhi spenti, brillando al loro posto.
Scendono lentamente sulle guance, bruciando come lacrime di sangue, nate dal rimorso, dalla disperazione, frutto di questo aspro dolore che attanaglia il mio cuore.
Mi abbandono al pianto cercando di trattenere i singhiozzi per non svegliare Johnny che dorme vicino a me, stringendomi la mano.
Mordo il labbro inferiore con prepotenza, il sapore metallico del sangue pervade il mio senso e fuoriesce lentamente macchiando i canini che penetrano ancora di più in profondità ripudiando il dolore. Perché mi hai amato?
Vorrei odiarti, ma non ci riesco.
Vorrei cancellarti dalla memoria, rompere la tua figura in mille frammenti e dimenticare i ricordi legati a te come catene invisibili, ma il mio animo si rifiuta.
Perché io…
Qualcosa percorre la mia guancia, un carezza trasparente, leggera come il vento estivo.
Sento del calore che mi stringe dolcemente, come un abbraccio. Il tuo.
Nonostante siano passati mesi dalla tua scomparsa, da quando sei diventata luce, troppo flebile e pura per rimanere in questa terra, riconosco il tuo calore, il dolce tepore che sbiadisce questa tristezza che si stringe sempre più a me.
Le tue mani invisibili mi cingono delicatamente il collo, accarezzandolo lentamente.
«Road…»
Immagino, disegnato sul tuo viso, un flebile sorriso.
«Vieni Allen»
Ho sonno, mi sento cadere, le palpebre si chiudono, stanche.
«Sprofonda insieme a me…»
R-road…
«…nei frammenti del sogno passato»





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«Dove…sono? »





Un dolce vento che accarezza i fragili petali primaverili mi scompone i capelli, scostandoli lievemente. Un fresco profumo mi avvolge in un abbraccio, inebriandomi i sensi, regalandomi felicità. Dolce Iris, custode di uomini nel tempo, personificazione della speranza donatoci da Pandora per combattere i mali inestinguibili del mondo, svelami la verità che si cela dietro la figura che tanto desidero rivedere, che vorrei avere qui, con me… Passionale Rosa, simbolo dei timidi amanti da tempo immemore, fiore nato dal sangue cremisi di Afrodite, figlia di Zeus possente, dimmi, cos’è questa sensazione che tormenta il mio cuore?
Se penso a lei, la mia mente vacilla, le mie membra tremano, il mio cuore sospira.
Road… non so perché, ma ormai mi sembra che quello che è successo appartenga a giorni lontani, portati via dal flusso del tempo. Nonostante io li abbia nascosti nei meandri del mio cuore, nonostante io abbia continuato a negare questi sentimenti, io… io ti amo ancora.
Tu sei un Noah e solo il tuo sangue mi è nemico. Io sono un Esorcista, e la mia sola presenza è una minaccia per la tua vita.
Il nostro amore è nero, corrotto, s b a g l i a t o .
Eppure siamo uguali, entrambi esseri umani, e come tali, proviamo emozioni.
Sento dei passi provenire alle mie spalle, lenti, incerti. Mi volto e la tua figura si staglia dinanzi a me, sguardo dolce e un debole sorriso sulle tue piccole labbra da ragazzina.
Ti avvicini, allontanandoti dal ciliegio che ti proteggeva con la sua ombra mentre i rosei petali danzavano nel cielo accompagnati dal flebile vento seguendo le precise note invisibili della natura.
«Allen…»
Eri scomparsa quella notte, davanti ai miei occhi spaventati mentre stringevo tra le mani l’ultima tua luce, calda come il tuo abbraccio, effimera come una piccola fiamma accarezzata prepotentemente dal vento. Eppure eccoti davanti a me.
Sento le tue braccia circondarmi il corpo, la testa posata sul mio petto, il tuo calmo respiro sulla pelle.
«Sei veramente tu…»
Ti stringo dolcemente a me, non voglio che mi lasci di nuovo, come in quella dannata notte.
Accarezzo lentamente i tuoi capelli purpurei, rari e belli come il primo fiore primaverile.
Sento qualcosa di caldo bagnarmi la camicia bianca, volgo lo sguardo al tuo viso. Piangi.
Strappo delicatamente la piccola lacrima dalla tua guancia con l’indice, sorridendo dolcemente.
Le tue braccia mi stringono di più, nascondi il viso sul mio petto, trattieni i singhiozzi, mugugnando qualcosa.
Prendo il tuo mento tra le mie dita, gentilmente, e lo alzo, perdendomi nelle tue gemme.
«Sono tornata…»
Avvicini il viso al mio, lentamente, socchiudendo gli occhi. Ma ti fermi, abbassi lo sguardo, il tuo sorriso si spegne come le fiamme delle candele.
Pensi che il nostro amore sia sbagliato, ma non lo è. L’ho capito solo adesso.
Annullo la distanza con le mie labbra, baciando le tue, per poi farle schioccare una volta separati.
Tremante, porti una mano sulle labbra, scioccata, guardandomi incredula.
«Ti amo, Road»
Un’altra lacrima solca la tua guancia, lasciando un percorso chiaro sulla tua pelle.
«Scusa se non te l’ho mai detto»
Incominci a piangere incontrollata, ti abbandoni alle piccole perle che nascono dai tuoi occhi preziosi. Ti abbraccio, ti stringo dolcemente avvolgendoti con il mio calore, avvicino il mio viso ai tuoi capelli e li accarezzo, respirando il tuo profumo dolciastro.
«Pensavo che fosse sbagliato»
Batti scherzosamente il pugno contro il mio petto, mi guardi con falsa aria stizzita, gonfiando la guancia rosea.
«Baka Allen»
Rido felice, felice di averti al mio fianco, finalmente solo per me. Ti accarezzo lentamente i capelli prima di baciarti di nuovo, bramoso delle tue labbra, della loro morbidezza. Ti mordo dolcemente il labbro, trattenendolo per qualche secondo, per poi lasciarlo libero.
Mi guardi contenta con un bellissimo sorriso innocente dipinto sul tuo viso, raro, sincero, ormai nessuna maschera nasconde il tuo volto in mia presenza.
«Road… cos’è successo quella notte?»
Abbassi lo sguardo, un po’ triste per la domanda, ma devo sapere, perché sei scomparsa?
«L’attacco ricevuto dall’Apokryphos, l’innocence indipendente, ha avuto danni inaspettati: ha distrutto il mio “sogno”, frammentandolo»
Stringo il pugno. Digrigno i denti. Nonostante sapessi che l’Apokryphos era un innocence più forte, nonostante sapessi che potevi essere ferita, tu…
«Ho perso la mia forma terrena, ma il mio “sogno” è sopravvissuto e sono rimasta al suo interno, recuperando le forze»
«Scusa…»
Mi accarezzi dolcemente la guancia, sorridendomi, sussurrando “va tutto bene” più e più volte, per calmarmi.
«Dovrò aspettare ancora un po’ prima di tornare in forze»
Avvicini il volto al mio, chiudi gli occhi e mi baci con tutto l’amore che provi con me, rendendomi felice. Ti stringo dolcemente a me, prolungando questo dolce bacio irreale nato dal tuo “sogno”. Però la tua pelle si fa chiara, le tue dita trasparenti, stai scomparendo lentamente per diventare luce, come quella notte.
«Purtroppo però, non posso rimanere in questa forma per molto finché non sarò guarita…»
Altre perle nascono dai tuoi occhi lucidi, mi sorridi triste, chiedendomi scusa.
«Starò sempre con te»
Il tuo corpo e ormai invisibile, un leggero contorno è rimasto di te.




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«Ritornerò da te, Allen…»





Mi sveglio. Sono nella stanza dell’albergo, Johnny al bordo del letto, Kanda vicino alla porta.
Alzo il braccio verso l’alto e apro la mano quasi volessi afferrare qualcosa di invisibile, con un sorriso sulle labbra.
«Ti aspetterò, Road»


























La frase iniziale in inglese è tratta dal gioco "Kingdom Hearts" che io amo .
  
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