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Autore: callistas    01/05/2012    5 recensioni
Allora...torno sul grande schermo con una delle mie solite cavolate.
Questa storia va a fare compagnia a "Apple Pie" sempre scritta da me.
Ovviamente, tutto è in rima il cui obiettivo è strappare al lettore qualche risata.
Dal testo:
Allibito e sgomento da quei due mammelloni,
l’infelice Draco si sbrodolò sui pantaloni.
Spero possa piacere.
Un bacio, callistas
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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American Pie - Beta House Scaricato dalla ragazza e moderno Geppetto,
Draco non conosce del suo uccello l’aspetto.
Troppo avvilito da cotanto smacco,
ogni giorno che passa ce l’ha sempre più fiacco.

E’ un nuovo anno e il liceo ha inizio,
sicuro che sarà un vero supplizio.
Arrivato col padre, di lui orgoglioso,
decanta del figlio il pisello giocoso.

“Donne! Donne!” urla, nemmeno fosse al mercato.
“Fate attenzione! Lo sventra papere è arrivato!”
Imbarazzato come non mai per quell’inconsueto inizio,
Draco si nasconde, da quell’orrendo comizio.

Curiose e maliziose sono le ragazze,
tanto che si accucciano tutte estasiate.
Il ragazzo è bello, biondo e ben messo,
che forse sperano in uno straordinario amplesso.

“Figlio mio, orgoglio del mio seme,
fa a tutti vedere che un Malfoy niente teme.
Dimostra alle donne il tuo valore,
facendo assaggiar loro il tuo sapore.”

Draco volle solo morire,
per evitare ancora quelle cazzate sentire.
Prima di lui, suo padre frequentò quel liceo,
e da quanto ne sapeva non era un babbeo.

Aveva una lista di tutte le sue conquiste,
ma del nome di sua madre, tracce non ne ebbe mai viste.
L’aveva letta un giorno per sbaglio
convinto di aver preso un clamoroso abbaglio.

Sette pagine in fronte e retro,
suo padre era un porco, tempo addietro.

“Padre mio, fautore della mia esistenza,
temo ahimè che diversa dalla tua sia la mia essenza.
Cerco l’amore, l’amore quello vero,
quello che mi fa battere il cuore per davvero.”

“Figlio mio non disperare,
l’amore vero lo devi trovare.
Il punto è che per a quel traguardo di arrivare,
tante passere prima devi provare.
Guardati in giro, guardati intorno,
come puoi privarti di un tale buongiorno?
Ora vai, mio prode figlio:
sempre cerca sempre il Grande Giaciglio.”

Libero finalmente da quelle paternali,
Draco poté dedicarsi ai suoi addominali.
Per prima cosa una doccia doveva fare,
per evitare come una capra di puzzare.

Entrò in una stanza, ma era già occupata,
ci rimase male: la ragazza era assatanata!
Cercò di uscire, ma i due lo invitarono a entrare,
così la presentazione fu ufficiale.

Disfatto la valigia e saltati i preliminari,
Draco dovette risolvere problemi millenari.
Inforcò un bagno e la vescica svuotò,
quando una donna tutta nuda dinnanzi a lui si parò.

Allibito e sgomento da quei due mammelloni,
l’infelice Draco si sbrodolò sui pantaloni.
“Ecco fatto” si disse il ragazzo,
“ora sembra che mi sia addosso pisciato.”

La ragazza dal box-doccia uscita,
diede un occhio alla mercanzia esplicita.
Gli fece un sorriso e pure l’occhiolino
tanto che Draco arrossì, poverino.

“Scusa per favore puoi passarmi l’asciugamano?”
Chiese una ragazza con la tendina in mano.
Giratosi di nuovo, con il castiga-donne in mano,
Draco si sentì morire piano piano.

Una bella ragazza del pudore amica,
si teneva la tendina davanti alla micia.
Rimesso in gabbia e al sicuro l’uccellino,
Draco si avvicinò come un agnellino.
Porse l’asciugamano alla ragazza,
che lo ringraziò tutta paonazza.
“Ti ringrazio della gentilezza, bel ragazzo,
mi puoi dire il tuo nome, così mi levi dall’imbarazzo?”

“Mi chiamo Draco e sono appena arrivato,
e scusami se ti guardo! Sembro un depravato!”
“Non ti preoccupare, anzi ti ringrazio.
In tanti qui mi considerano uno strazio.”

“Fammi i nomi così li malmeno,
come si può definirti così, miraggio ameno?”
Draco lo seppe in quel preciso istante,
che l’avrebbe voluta sotto di sé urlante.
Eppure seppe anche, come sapeva per i conigli,
che quella ragazza sarebbe stata la madre dei suoi figli.




Il tempo passava e Draco nella scuola si ambientava,
mentre un resoconto settimanale a suo padre inviava.
Un giorno scrisse “Madre mia, padre amato,
finalmente la donna della mia vita ho trovato.
Si chiama Hermione e questo è il suo nome,
e mi fa dimenticare tutte le mie paranoie.
Pocciai il biscotto infinite volte,
tanto che beccai multe per urla sconvolte.
Babbo babbo, finalmente ce l’ho fatta:
il mio uccellino ha trovato la sua patata!”

E la risposta non si fece attendere,
che fece a Draco una cosa comprendere.

“Figlio mio, amore della nostra vita,
siamo lieti che tu abbia scoperto la dolcevita.
Tienici informati su ogni posizione,
affinché del tuo babbo l’uccello non vada in pensione.”

Draco lesse la lettera con Hermione,
rimanendo perplesso da tale affermazione.
“Dici che tuo padre stia sentendo l’età che avanza?”
“No, non credo”, affermò Draco con baldanza.
“Credi necessiti del Viagra una pillolina?”
“No, amor mio. Solo che mia madre sia un po’ più porcellina.”




Altro tempo passò da quell’ultima corrispondenza
e Draco fu obbligato a praticare l’astinenza.
Hermione per prima di questa cosa soffriva,
ma se per lui era importante allora resistiva!

Draco entrò in un’associazione
in cui il sesso era l’unica connessione.
La prova d’ammissione era una prova d’astinenza,
portata a termine, ma con fatica immensa.

Insieme a lui entrarono altri due ragazzi,
che solo a vederli sembravano dei pazzi.
Uno si chiamava Harry ed era gay,
e assomigliava tanto al pescatore Sampei.
L’altro invece, si chiamava Ron
e indossava sempre uno strano papillon.

La casa nemica era la Geek House
dove i membri ascoltavano solo musica house.
Lì c’erano solo ragazzi e ragazze dalle voglie insoddisfatte,
perché avevano bandito il sesso dalle loro vite sciatte.
Stanchi di tutta quella concorrenza
lanciarono una sfida dall’indubbia eloquenza.
“Se noi vinceremo, il sesso aboliremo!”
“Non cantate vittoria troppo presto,
giacché il verdetto potrebbe esservi indigesto.
Se voi vincete, il sesso abolirete, ma se noi vinciamo,
le vostre donne defloriamo!”

La sfida fu accettata
e da tutti acclamata.
Fu chiamato l’ultimo Presidente
Per onorare la tradizione esistente.

“Padre mio, padre degenere!
Cosa ci fai qui, si può sapere?”
Vestito di tutto punto in antiche greche vesta,
Lucius Malfoy a fare il presidente si appresta.
Libro in mano e corona d’alloro sul capo
si rivolse al figlio con orgoglio malcelato.
“Figlio mio tu ora devi sapere
che una volta questa competizione ebbi l’onore di presiedere.
Dunque sei pronto per affrontare le prove
e dimostrarmi così il tuo immenso valore?”

Fu in quel momento che si presentò Hermione
con l’atteggiamento di una vergine alla sua prima unione.
“Signor Malfoy io sono Hermione
e sono per Draco un attendibile testimone.
Sappia che suo figlio ha mani molto abili,
che provocano in me spasmi incomparabili.”
Il padre fissò il figlio e Draco sostenne lo sguardo,
ansioso di zittire il padre beffardo.




Fu così che le Olimpiadi dell’Antica Grecia ebbero inizio,
che spedirono i perdenti direttamente all’ospizio.

Il Rilascio di Venere era la prova prima
di cui Lucius stesso diede un’anteprima.
“Slacciate il reggiseno delle ragazze con una sola mano
e più nulla per voi sarà profano.”
Fu così Lucius sganciò delle poppe il contenitore
tanto che la ragazza ebbe un nuovo ammiratore.
Iniziò così la prima prova
che si concluse con un’ovazione sonora.
Draco vinse quel primo collaudo
e Hermione lo baciò con magno gaudio.

Ecco giungere in perfetta sordina
la seconda prova vicina vicina.
“La seconda prova è di Ares la battaglia!”
Proclama Lucius capitano di quella marmaglia.
“Dovete combattere su una piattaforma galleggiante
in un modo totalmente disarmante.
Prendete i bastoni e siate solerti
e non sognate ad occhi aperti.”

Fu il turno di Harry che perse clamorosamente
finendo in acqua dopo un solo istante.
La situazione era in pari e Hermione era preoccupata
perché non voleva dal sesso essere allontanata.

“Terza prova, orsù dunque
si apprestino i concorrenti a venire al dunque.”
La terza prova era di Demetra il Banchetto
che consisteva nel correre dietro ad un maialetto.
Ron fu molto abile durante questo momento
Che non si sporcò nemmeno l’abbigliamento.

La quarta prova era la più disgustosa
perché sperma di cavallo si doveva ingoiare a iosa.
Si chiama Roulette Russa e non è la classica versione
in cui ci si punta alla mente un bel pistolone.

Vinse purtroppo la casa nemica
riportando la situazione in parità comica.

“Dunque siamo già alla quinta prova
ma che tempismo! Il tempo vola!
Ora dovete trasportare qualcuno
e vi consiglio caldamente che sia a digiuno.
Dovrete correre messi a sessantanove
senza vomitare sulle scarpe nuove.
Che la gara inizi senza alcun tentennamento
e che vinca il migliore, così mi accontento.”

La quinta prova fu di resistenza
e la vinse Draco con la di Hermione presenza.
Quando vinsero, limonarono un pochino
con il sommo gaudio del presente papino.

La sesta prova era del Peloponneso la Guerra
in cui il concorrente la birra afferra.
Era necessario bere a più non posso
senza possibilmente vomitarsi addosso.

La situazione ora in parità è tornata
così rimase l’ultima prova, quella più appassionata.

“Bene mi compiaccio di voi partecipanti
ma ora è giunto il momento delle vostre aiutanti.
La settima e ultima prova è di Afrodite il Risveglio,
in cui dovrete dare di voi il meglio.
Che si facciano avanti i due concorrenti
supportati dalle avance delle vostre amanti.”

Si fece avanti Draco e si fece avanti il nemico
pronti per avere l’epilogo orgasmico.
Non provò nulla quando entrò l’altrui fidanzata
di paillets con tanga tutta agghindata.
Rischiò di avere un orgasmo potente
quando vide Hermione vestita da ruminante.

Entrambi erano sul punto di esplodere
ma qui si conclude il tragico errore.
Hermione era come una bella pecorella
e si stava comportando da vera bastardella.

Fu scoperto uno strano fatto:
il loro nemico una pecora aveva davvero trombato.
Fu l’unica volta in cui venne veramente
così decisero di giocare quella carta vincente.

La Beta House vinse indiscussa le Olimpiadi
e le ragazze “nemiche” videro le Pleiadi.
Sesso sfrenato, sesso sicuro
il sesso divenne un emblema duraturo.

“Amore mio, insieme abbiamo vinto”
disse Draco, per nulla convinto.
“Ti vedo perplesso, mio orgasmo ambulante
Dimmi che succede, mio amor affascinante?”

“C’è una cosa che devo dirti, altrimenti esplodo:
Hermione, amor mio, ho in gola un grosso nodo.
Stiamo bene insieme e scopiamo alla meraviglia
ma vuoi tu metter su con me un giorno famiglia?”
“Oh Draco, una tal paura mi hai fatto prendere!
Si che la voglio, questa nuova avventura intraprendere.”




I giochi olimpici qui si concludono
mentre le porte del liceo lentamente si chiudono.




La Beta House ti ringrazia e ti saluta
nella quale sarai sempre la benvenuta.
Ora ti saluto audace lettore
per aver aperto questa pagina d’autore.
Spero di averti un sorriso strappato
e mi auguro di rivederti nel mio prossimo narrato.









Note di me:

Come già annunciato dal titolo, mi sono ispirata al film di “American Pie – Beta House”. In tutto ci sono otto film del filone di American Pie e pian piano me li sto riguardando tutti.
Consigliati a chi vuole mettere su degli addominali da paura in sole due ore di film.
Detto ciò, un bacio e buone risate.
Se ci sono state.
  
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